Slayer

Qua nessuno comprende i miei post e tutti pensano che mi sia posto al di sopra di tutti.
Posto che il Thrash Metal non è ignoranza, viste le tematiche come stragi, guerra, politica, storia, devianza.
Il Metal è pura cultura.

 

secondo me è di lunedi o martedì questa foto, se non sbaglio ieri erano in romania

 

Ricordo vagamente uno stralcio d'intervista alla moglie di King che confermava progetti post Slayer per il pelatone.

 

Cioè la moglie di King ha dei progetti su cosa fare con lui quando va in pensione?
No, scherzo. Grazie della risposta. Immaginavo che dei due fosse King a voler continuare.

 

Chi è Meanwhile, il magazziniere del gruppo?

 

Ho provato anche questa su google, ma non è che sia cambiato molto

 

Ci sono tre tipi di metalpensiero:

- quello foriero di presagi nefasti dell'operaio che si sveglia tutte le mattine alle 4 per andare a lavorare in fonderia;
- quello benevolo del metallaro vecchio stampo che non vede l'ora che inizi un nuovo giorno per spararsi Metal on Metal degli Anvil a tutto volume dall'autoradio;
- quello di Joey DeMaio

 

pazzeschi a Verona. Concerto memorabile

in prima fila in transenna davanti al kerry

evil has no boundaries immensa

 

Non riesco a visualizzare l'immagine

Tanto possono vivere di rendita..

 

Io non appartengo alla schiera di quelli che dicono “si stava meglio quando si stava peggio” però, evvivabelzebù, la mia adolescenza negli anni 80 è un tesoro. Tutti abbiamo la consapevolezza che il mondo è cambiato, per cui non solo il pretino di Brescello può aizzare i fedeli contro un manipolo di americani nazisatanisti con polsiere di spine e i caproni in copertina, ma anche la casalinga di Voghera e la gattara di Follonica hanno voce in capitolo, si scandalizzano e fanno scandalizzare gattare di tutta Italia.
Anche loro sono invecchiati, anche loro sanno che è cambiato il mondo e che i miti, gli americani con le loro camicie a fiori (che proprio ieri sono andati via) non sono più i cattivi delle foto nei booklet con Jeff biondo platino, King capellone, Tom da sorriso Durbans e Dave lo sciupafemmine.
Fatto sta che quel mondo era perfetto così, era idolatrato così ed era figo essere “quelli lì”. Da anni ormai quasi tutto è individuale, ci sono piazze virtuali e ognuno vive a modo suo anche la musica, divenuta usa e getta pure quella. Oggi la vita privata del vip è in pasto a tutti, dal fan alla casalinga di Voghera e alla gattara. Un mito quando diventa umano non è più un mito, è un professionista. Ma per gli adolescenti degli anni 80 i miti non muoiono mai.
Perchè solo i miti fermano il tempo. I professionisti fermano solo la musica.

 

Thrashead, era un cuore rosso sangue per Arnoldino e il suo “che cavolo stai dicendo Willis???”.

Ador, tutto bene ma... perché “si stava meglio quando si stava peggio”?
Questo poteva valere per i nostalgici del ventennio o che so... del primo dopoguerra, forse. Negli anni ottanta si stava meglio e basta. Abbiamo avuto certo innovazioni poi, la rivoluzione internet, scoperte fantastiche nel mondo della medicina, ma si stava davvero bene sotto moltissimi aspetti.
Musicalmente poi, dopo la musica classica, il folk, il blues, il rock, la musica psichedelica e progressiva si stava vivendo l’epopea del l’hard rock e heavy metal senza saperlo ma i fatto erano quelli e a partire da poco dopo non rimarrà niente più da inventare di livello memorabile.
Facts.
Verissimo... i miti se troppo esposti scadono a livello di persone famose ma poco più che “normali”. Non per niente anche nel Cinema i veri miti restano quelli di inizio XX secolo fino ai 50/60, poco più.
Si stava meglio quando si stava meglio.

 

Ah non dirla a me quella frase, non è mai stata nelle mie corde, però capisco perché molti lo possano pensare.
È vero 30 anni fa si stava meglio e non solo perché da adolescenti molti problemi “da adulti” li percepivamo di riflesso. È stato l’inizio dell’eccesso e del pacchiano, ma con contorni ancora naives.
C’era fermento e non stanchezza come nel nuovo millennio.
Specie in alcuni generi, hanno più vita (perché in un attimo hanno luce e diffusione) grandi idee di one man band piuttosto che carrozzoni patinati.
Ma i generi in voga negli anni 80 avevano bisogno di rompere gli schemi per avere credito.
Dalla qualità si è passati alla quantità.
Però sono anche dell’idea che ogni stagione è giusto che abbia i suoi ricordi, per fortuna non è possibile riavvolgere il nastro della propria vita come si faceva una volta con le musicassette e la penna per risparmiare le pile del walkman, mentre si cercava di imparare i testi da librettini manipolati come delle barre di uranio. O quando gli unici due pensieri della gita in pullman era ottenere gli ultimi posti e una quantità sufficiente di pile per assicurare l’andata e il ritorno.