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Queensryche

Discussione in 'Progressive' iniziata da Thor-Indara, 21 Novembre 2004.

  1. ryche74

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    21 Dicembre 2004

    Perfettamente d'accordo! Poi, hanno anticipato (nel 1988!) il potere smisurato che i media avrebbero avuto negli anni a seguire...
    E' questo il bello è ancora attuale...
    Incredibili tutti i risvolti che ha questo album....
     
    #61
  2. ryche74

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    21 Dicembre 2004

    A Milano non l'hanno fatta. :cry: Già canta in maniera drammatica con uin forte senso di teatralità. Modula la voce come pochi.
    Si, nelle interviste avevano detto all'uscita di "Promided Land" che leggendo bene i testi si potevano trovare ulteriori risposte per quel che riguarda l'assassinio di Mary...
     
    #62
  3. poeta73

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    24 Dicembre 2004

    E' vero, gli sviluppi e i retroscena presenti in quel capolavoro sono numerosissimi.
    In proposito, se in O.M. 1 la storia di Nikki e Mary aveva come sfondo la duplice lettura: avversione al terrorismo, ma nel contempo critica alla "società" americana; in O.M. 2, stando alle recenti interviste di Tate e Wilton, è verosimile che le vicende dei protagonisti possano in qualche modo legarsi ad un messaggio di contrarietà al terrorismo ma anche di disapprovazione della guerra unilaterale...
    Insomma, la faccenda si fa davvero interessante! Aumento di mezzo punto il mio "grado di ottimismo" e arrivo a un 7/10 :happy:
     
    #63
  4. ryche74

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    27 Dicembre 2004

    Se i Ryche tornano ai quei livelli, e possono farlo, sperando che DeGarmo si ravveda. La mia attesa è un misto di emozione e nervosismo....
     
    #64
  5. ryche74

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    15 Gennaio 2005

    Inizio con questo post la biografia a puntate della fantastica band di Seatte.


    QR- BIOGRAFIA (PART 1)

    La leggenda dei "Queensryche" inizia all' "Easy Street", piccolo negozio di dischi di Seattle, agli albori degli anni '80, in piena era NWOBHM. Proprio li', in quella bottega, ritrovo culto per gli ascoltatori metal della citta', le menti di cinque giovanissimi (Geoff Tate, Chris DeGarmo, Scott Rockenfield, Micheal Wilton e Eddie Jackson) si incontrano e decidono, dopo essersi conosciuti meglio, di porre le fondamenta di una band, "The Mob". Il solo Geoff Tate ha avuto una precedente esperienza in un gruppo locale (i Myth), mentre gli altri in pratica iniziano allora la avventura musicale. Il progetto "The Mob" e', nel suo piccolo, molto ambizioso e particolare, ed ha lo scopo principale di permettere alla band di affinare le proprie doti tecniche, evitando di esibirsi live fino al momento in cui ogni singolo membro non fosse stato piu' che abile nel destreggiarsi con il proprio strumento. Questo suo modo di operare assai misterioso e schivo, questo suo "camminare nell'ombra", crea un certo interesse attorno alla band, che, nel 1981, comincia a scrivere per la prima volta dei brani originali. E' dal nome del primo di questi, "Queen of the reich", cavallo di battaglia delle future esibizioni live, che il gruppo decide di cambiare il proprio monicker nell'epico "Queensryche". Le canzoni sono raccolte e registrate in un demo che viene spedito immediatamente alla rubrica "Armed and Ready" della rivista inglese "Kerrang!", che lo esalta a dismisura: "Poche Heavy metal bands sono capaci di avere tanta classe, e poche sanno essere cosi' brutali", queste le parole del recensore. Mentre il gruppo continua a scrivere altri brani e si prepara al suo primo vero show, la "206", piccola label gestita dai proprietari dell "Easy Street", decide (finalmente) di pubblicare il demo, il quale, incredibile a dirsi, riesce a vendere quasi diecimila copie(!!!). E' giunto il momento di porre fine all'alone di mistero che circonda la band, e' il momento di esibirsi dal vivo: al secondo show (che si svolge a Seattle davanti a 3000 persone!!) assiste anche un manager dell' EMI America, che mette la band sotto contratto senza pensarci due volte, con l'intenzione di ristampare immediatamente il demo.
     
    #65
  6. ryche74

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    17 Gennaio 2005

    QR- BIOGRAFIA (PART 2)

    1983 - QUEENSRYCHE (Emi)

    Si tratta in pratica della ristampa, da parte della EMI, del primo terremotante parto musicale della band. L'EP e' composto da quattro brani (ai quali verra' aggiunto in seguito un quinto, la spettacolare "The prophecy") che sono, nell'ordine, la gia' citata "Queen of the reich" (devastante nella sua linearita'), "Nightrider", "Blinded" e la semi-ballad "The Lady wore black". Il tentativo della band e' quello di rileggere a proprio modo gli stilemi dell'heavy metal anglosassone a quel tempo dominante, ma le canzoni (pur non raggiungendo l'originalita' e la genialita' di quelle scritte negli anni successivi) denotano comunque la forte personalita' del gruppo e (soprattutto) la sua straordinaria voglia di farsi sentire. Le inflluenze di gruppi come Iron Maiden e Judas Priest appaiono lo stesso molto evidenti, anche se i Queensryche si rendono riconoscibili giocando immediatamente quello che e' il loro asso nella manica, la voce di Geoff Tate, singer che costituira' sempre il marchio di fabbrica della band, dotato di un timbro caldo ed avvolgente e di un'estensione vocale a dir poco incredibile. Insomma, un disco piacevole e fresco (e sorprendente, dato il gruppo e' appena nato): ma niente in confronto alle complesse architetture che la band sapra' costruire in seguito.
     
    #66
  7. poeta73

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    17 Gennaio 2005

    Ottima idea rivisitare la storia di questa enorme band.
    Su questo EP direi che risente ovviamente del metal della NWOBHM, ma alcuni tratti caratteristici del "trademark Queensryche" si avvertono secondo me già in questo validissimo esordio: basti sentire la miriade di "twin solos" con cui la coppia DeGarmo-Wilton ci delizia nella splendida apertura "Queen of the reich" oppure gli arpeggi malinconici (di "scuola DeGarmo") che saziano i palati più delicati nella lenta "The lady wore black"...questi due brani con l'aggiunta di Prophecy danno luogo ad un terzetto niente male!
    Volendo riassumere i caratteri di questo disco (naturalmente dal mio punto di vista):
    Miglior canzone: Queen of the reich.
    Miglior assolo: quelli citati della stessa Queen of the reich.
    Prestazione dei singoli: vorrei sottolineare la clamorosa voce di Tate, che qui è ancora orientata in gran parte sui toni alti...questa è una cosa incredibile se si pensa che il buon Geoff a sentirlo parlare ha una voce che definire bassa è poco...
    Canzone meno riuscita: in generale, i due brani che più risentono delle influenze del Heavy metal primordiale (Nightrider e Blinded), ma il livello è cmq alto
    Voto: 80/100
     
    #67
  8. ryche74

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    19 Gennaio 2005

    1984 - THE WARNING (Emi)

    La band comincia fin da questo disco (il primo full lenght, dunque), a cambiare forma, per una trasformazione che continua ancora ai giorni nostri (e chissa' quando finira'). Improvvisamente vengono abbandonate tutta quella grinta e quell'immediatezza che avevano caratterizzato l'EP d'esordio, le chitarre si fanno piu' leggere e raffinate (complice anche una produzione non all'altezza, come verra' ammesso in futuro dagli stessi membri della band), e il disco nel suo complesso e' piu' riflessivo e oscuro. "The warning" ha un'anima progressiva, come denotano le numerose pause acustiche, o gli intermezzi orchestrali (curati da un certo Michael Kamen, non so se mi spiego), e le melodie non sono mai semplici o banali, ma anzi, costituiscono una ventata d'aria fresca nel panorama metallico dell'epoca. L'ambizione visionaria dei Queensryche viene tradotta in una sorta di concept musicale/lirico fortemente debitore nei confronti delle atmosfere dei libri di G.Orwell e delle storie di fantascienza. La sensazione generale e' quella di una fragile e distante decadenza, tratteggiata in modo superbo dalle numerose parti arpeggiate (da sentire il passaggio centrale della metallica "Child of fire") ma soprattutto dalla prestazione teatrale di Tate, irraggiungibile sulle tonalita' alte e commovente su quelle medio-basse. I classici di "The warning" si chiamano (soprattutto) "Take hold of the flame" (che verra' suonata in molti dei tour successivi) e la conclusiva "Roads to madness", lunghissima e visionaria, vero masterpiece del disco; ma un po' tutte le canzoni sarebbero da citare, e nel mucchio ricordiamo "NM 156" (dalla quale i Ryche prenderanno spunto per scrivere alcuni pezzi del successivo "Rage for order") e "Child of fire" (magari semplice, ma notevolmente coinvolgente).
     
    #68
  9. poeta73

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    19 Gennaio 2005

    Hai saltato "The warning"... :wink:

    Per restare cmq a "Rage for order"...cito a memoria dall'edizione "Millennium" di Metal Hammer:
    "I Queensryche nel 1986 stupirono tutti con un disco avanti di 10 anni su tutta la produzione dell'epoca".

    Ho ben poco da aggiungere a questo e alla biografia che hai postato: da questo disco in poi la band di Seattle realizzerà una serie di 4 capolavori, ciascuno dei quali completamente differente dal predecessore...una cosa forse (anzi: probabilmente) senza precedenti.
    Personalmente non ho tracce da citare in modo particolare, se non il finale Screaming in digital/I will remember, con la prima che, senza soluzione di continuità, sfuma lentamente nell'arpeggio della seconda (e la definizione di "atmosfera post-nucleare" la trovo azzeccatissima...).
    Il brano che apprezzo un po' meno è invece (guardacaso) anche l'unico non composto da Tate e soci (Gonna get close to you, cover -peraltro riuscita- della cantante canadese Lisa Dal Bello).
    Nel complesso un capolavoro che sfiora l'eccellenza: 97/100. :)
     
    #69
  10. ryche74

    ryche74
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    19 Gennaio 2005

    La pesante influenza con rafreddore di questi giorni inizia col dare effetti devastanti... :(
     
    #70
  11. ryche74

    ryche74
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    19 Gennaio 2005

    1986 - RAGE FOR ORDER (Emi)

    E' questo il disco di rottura che ci voleva, l'album che allontana definitamente ogni reminiscenza NWOBHM, quel lavoro che permette ai Queensryche di uscire da ogni categoria, di ripudiare qualsiasi etichetta. "Rage for order" e' sicuramente una delle cose piu' folli e inaspettate che il metal anni '80 abbia mai partorito, cosi' imprevedibile da dividere in due fazioni ben distinte gli stessi fans del gruppo, tra coloro che lo considerano "freddo e troppo diverso dal precedente" e coloro che lo ritengono il primo vero capolavoro della band. Solamente in seguito molti dei detrattori si accorgeranno della pura genialita' contenuta nel platter in questione, un lavoro decisamente innovativo e fuori dagli schemi, il quale influenzera' molto del (prog) metal degli anni successivi. La continua ricerca di nuove forme di espressione e la voglia incontenibile di sperimentazione (quasi fosse una necessita' di primaria importanza) porta la band ad appassionarsi al sampling ed all'elettronica, e il disco ne risente in modo massiccio, descrivendo atmosfere fredde e asettiche, inframezzate dai soliti dolcissimi arpeggi alla DeGarmo. E' questo dualismo sentimento/tecnologia il concetto base sul quale si poggia l'intero lavoro (emblematica in questo senso l'anomala e bellissima "Screaming in digital"), ed e' ancora una volta la fantascienza la prima musa ispiratrice del gruppo, come era accaduto nel disco precedente, con il quale evidentemente la band non era riuscita a dire tutto quello che voleva sull'argomento. Questo e' dunque il primo vero capolavoro della band, un disco -volutamente- glaciale e claustrofobico, pieno di idee e di spunti, caratterizzato da un massiccio uso di voci filtrate e geniali inserti tastieristici. Non c'e' una canzone al di sotto delle altre, a partire dall' opener "Walk in the shadows" (metallica e trascinante), passando per la dolcezza nascosta in "The killing words" e in "I dream in infra red" o per il gusto tecnologico di "Neue regel" e "Screaming in digital", fino ad arrivare alla conclusiva "I will remember", sorta di ballad dalla atmosfera post-nucleare (!!!), il lamento di chi ha perduto tutto e si volta indietro per rimpiangere il passato (con un Tate inarrivabile per capacita' interpretative).
     
    #71
  12. MachineDebaser

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    19 Gennaio 2005

    ryche74, non è che faresti meglio ad inviare l'intero articolo a truemetal facendo glick su "Invia Articolo" nella sezione "Altri Link" a sinistra?
    Penso che la sede più adatta (e più comoda) sarebbe l'enciclopedia piuttosto che un semplice thread del forum onde evitare che queste informazioni svaniscano in caso di assenza di reply o di una chiusura ... non credi? :)
     
    #72
  13. ryche74

    ryche74
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    19 Gennaio 2005

    Si hai ragione. Farò anche quello.
    La storia a puntate è un modo per incentivare discussioni su una band incredibilmente ignorata. :)
     
    #73
  14. Epicus_Furor

    Epicus_Furor
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    19 Gennaio 2005

    a proposito di Queensryche, ho ascoltato l'ultimo tribe.. :shock: :roll:
     
    #74
  15. ryche74

    ryche74
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    19 Gennaio 2005

    E allora.... che ne pensi???
     
    #75

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