A.O.R., Pomp Rock... la scuola della melodia!!!

Il primo è a dir poco fantastico, riesce sempre a prendermi dall'inizio alla fine senza un attimo di stanca.
Il secondo a livello di songwriting è ancora più che buono, peccato per la produzione veramente scadente...

 

RIPORTO LA NEWS sui Dare:
Dalla melodic-rock band dei Dare giunge una buona notizia, il gruppo ha registrato una memorabile performance al Deep Impact Open Air di Monaco. La casa discografica ha filmato lo show in cui sono stati inseriti brani tratti dagli ultimi lavori e dal mitico Blood From Stone. Il concerto sarà in vendita in formato CD e DVD, attendiamo con ansia.

Non so voi ma io tengo particolarmente a questa band dal gusto melodico inarrivabile.

 

Per tenerci, ci tengo... Darren Wharton era nei leggendari Thin Lizzy...
Non dice se uscirà per la MTM Music?
Certo che "Out Of The Silence" resta inarrivabile, almeno per me...

 

Anche per me. Il Successivo del 91 "Blood from Stone" contiene solo 3 songs che reggono il confronto col felice debutto.
Però a mio parere "Calm before the storm" del '98 raggiunse livelli eccelsi.
Unico neo il fatto che abbiano virato verso lidi un pò troppo acustici.
Il loro AOR elettrico del debutto, come detto, rimaneva la strada migliore.
L'ultimo non l'ho ascoltato. Com 'è????

 

A distanza di tempo continuo a farmi piacere
l'album solista di James Christian "Rude Awakening".
Veramente frizzante.
Tra le altre "Candle in the window" tra le mie preferite....
poi, "Pleasure palace", "The warden" col suo intro "sudista"
e la sofferta "Labour of love". Un disco che si merita un bel 7+ alla distanza ...

 

Quello di James Christian è davvero tanto tempo che non lo riascolto (d'altra parte uscì nel 1994).

"Beneath The Shining Water" dei Dare l'ho sentito troppe poche volte per giudicare... ad ogni modo era più che buono...
Sembra che più passa il tempo, meno ne ho per assaporare interamente un'opera... anche per questo tendo a rimanere "legato" a dischi di diversi anni fa: almeno quelli me li sono "metabolizzati" per intero.

 

Ragazzi fate vostra la versione r.e.d.u.x. di Revolution dei Bad Habit.
Ha una produzione stellare, e se non avete mai sentito l'originale, è un disco della madonna.

 

ciao ragazzi,
intervengo qui x sapere se i mr big sono aor o meno. Ho da poco il loro cd è devo dire che ha canzoni davvero belle, secondo me la prima parte dell'album è stupenda, poi secondo me cala il livello qualitativo, con canzoni buone ma non eccezionali, cmq non è che ho gli ho dato tantissimi ascolti, anche se oramai conosco tutte le canzoni. Ho anche time to burn dei giant che però devo ancora ascoltare (ho sentito solamente un brano cioè "stay" e mi piace davvero molto, con quella sua tipica atmosfera anni 80 anche se l'album è degli anni 90) ed ho intenzione di prendere vital sign dei survivor! Me lo consigliate quest'ultimo? Insomma oramai sono entrato nel mondo dell'aor, penso! :wink:

 

I MrBig direi che possano essere considerati hard rock melodico, più che AOR puro. In quanto a Vital Sign dei Survivor è un acquisto sicuro, indi vai tranquillo

 

Grazie bro'... :wink: :wink:

Ho la prima versione del 1995 su Megarock Records (ai tempi distribuita da Dig It International)...

 

No, non lo sono, anche se alcune canzoni potrebbero rientrare nel genere... calza più il termine Melodic Hard Rock, come detto da Filippo.

Ma quale hai? Il primo omonimo, "Lean Into It"? (i migliori, secondo me)
Oppure "Bump Ahead", "Hey Man", "Get Over It"...
Se ti è piaciuto, penso sia uno tra i primi due...

Album superbo! A cavallo tra AOR e Melodic Hard Rock (come la song d'apertura "Thunder And Lightning", con schitarrate e chorus non indifferenti).
Prodotto alla grande (d'altro canto erano ancora su Major, Epic/Sony Music).
"Chained" è carica di pathos, con quel suo inizio "sofferto".
Di "Stay" hai già detto, ed era una song con un buon appeal "commerciale", visto che passava frequentemente anche per radio (intendo anche su emittenti come Radio DeeJay...).
Altre canzoni piene di vigore sono "Time To Burn" (praticamente Hard'n'Roll) e la conclusiva "Get Used To It".
Per inguaribili "teneroni", ci sono poi le delicate e sofisticate "Lost In Paradise" e "Now Until Forever".
Senza dimenticare i mid-tempos di "I'll Be There (When It's Over)", "Save Me Tonight", "Without You".
Ribadisco: per me è un album superbo, che non conosce cali di tensione o fasi di stanca, e così è anche il suo illustre predecessore "Last Of The Runaways".

Molto più che consigliato!
Guarda, a mio modesto parere, "Vital Signs" e "When Seconds Count" sono la summa dell'AOR, certo molto melodico e con una chitarra che sarebbe potuta essere un filo più incisiva, ma il livello di classe è talmente elevato che, alla fine, risulta un "peccato" veniale...

 

grazie dei consigli, l'album dei mr big di cui parlavo cmq è lean into it!

 

volevo muovere una discussione su Jeff Scott Soto: allora secondo me Soto è stato fino al 1997 interprete di capolavori eccelsi, partendo dall'heavy metal malmsteeniano, fino al heavy rock di Axel Rudi Pell, passando per l'hard torrido dei Talisman e al class metal dei Kuni.

poi secondo me ha preso una brutta strada: il disco Prism del 2002 forse è l'unica eccezione (aor-oriented) perchè sia l'ultimo dei Talisman, l'ultimo suo solista e ho sentito quello dei Soul Sirkus portano la voce di Soto ad un hard rock solido ma troppo monolitico dove la sua voce suadente non incide.

Io credo che un mostro sacro del genere sia ancora in grado di cantare perle come Warrior, I'll see the light tonight, Talk of the guns, Eyes of a stranger.

Ho paura che ha intrapreso una strada troppo legata ad un rock-funkeggiante..e questa strada porti lontano Soto dal magico mondo della melodia cromata..

voi che ne pensate ?

 

Il "problema" (se così vogliamo chiamarlo) di Jeff Scott Soto non è tanto nell'interpretazione di canzoni "funkeggianti", visto che la sua voce è calda e adatta anche a cantare simili brani (oltre che blueseggianti), quanto nel "bilanciamento" della proposta. Mi spiego: una canzone "funky oriented" all'interno di un album heavy rock la reggo senza problemi, ma un intero album di funky rock no...
Poi, già in passato abbiamo postato (te ne eri occupato proprio tu) la sua discografia e le sue molteplici collaborazioni, e c'è quasi da perdersi, quindi non mi sorprende che possa sopravvenire il desiderio di cimentarsi in qualcosa di diverso, anche se i miei gusti in questo ambito sono abbastanza simili ai tuoi...

 

Artista/Gruppo della settimana:

Laurence Archer

L'ex chitarrista degli Stampede e dei Grand Slam (l'ensemble post Thin Lizzy di Phil Lynott) ha debuttato del 1986 con l'album "L.A." per un'etichetta giapponese, la Crown. Dal punto di vista vocale il lavoro è trascurabile, ma il suo stile chitarristico influenzato da Michael Schenker e Gary Moore, è decisamente buono. Nella costruzione del suo rock melodico di stampo americano Archer è aiutato, fra gli altri, dal tastierista dei Magnum, Mark Stanway.
Il chitarrista torna a far parlare di sé nel 1991, come membro dei riformati UFO.

Da L'Enciclopedia Rock

Discografia:
- "L.A." (1986 - Crown)