Alice Cooper

Tu mi lusinghi.
Comunque non posso essere un fanboy: motivi anagrafici. Al massimo sono un old man fan.
Scherzi a parte: stimo enormemente Alice, è il mio artista preferito e quello che globalmente conosco meglio a livello musicale e biografico, ma nella categoria del "fanboy" non mi ci vedo proprio. Troppo critico nei riguardi dei miei miti, da sempre. Pensa che non possiedo nemmeno la discografia completa di Alice: la conosco perfettamente, canzone per canzone, però certi album non mi piacciono e non mi interessa possederli. Quando sarò vecchio sul serio, magari.
"From the inside" l'ho preso e rivenduto, addirittura: una lagna spaventosa, arrivato a "Millie and Billie" volevo suicidarmi. Eppure non conosco altri artisti capaci di sfornare perle dopo cinquant'anni di carriera, e di scrivere testi così ironici e intelligenti. Senza contare che le sue vette sono rimaste irraggiungibili per tutti i suoi epigoni e che l'influenza che ha esercitato sulla scena rock mondiale risulta tutt'oggi devastante. Ha ispirato artisti pop, rock, punk e metal... perfino gente insospettabile come Brian Ross dei Blitzkrieg:

 

Ho ascoltato tutto il nuovo disco.
Confermo che la title track è ottima, il mio prezzo preferito del disco. Sinceramente è l'unico brano che sto riascoltando più volte!
Il resto è buono, si lascia ascoltare... in particolare Paranoiac Personality, Fallen in Love e Holy Water.
Forse avrebbero dovuto lasciare più spazio ai soli e non tagliarli per chiudere il brano.
Per i miei gusti è un buon disco, da 7/7,5 per intenderci, ma non credo lo riascolterò ancora... a parte Paranormal.

 

ascoltato anch'io con attenzione sicuramente il miglior album da Brutal Planet (17 anni fa ) anche se manca la ballatona strappavestiti e come già detto anche da Dwight nella sua personal rece, gli assoli sono tagliati sistematicamente e alcune canzoni potevano rendere molto di più! Comunque sono buono e gli do un bel 8

 

Anni fa comprai una raccolta immaginando che fosse un best of di Alice Cooper, artista che nn conoscevo minimamente.
Non mi piacque affatto, in seguito scoprii che non era un best of bensì Brutal Planet e Dragontown buttati in maniera anonima dentro una custodia a due dischi.
Che poi non è che fosse musica scadente, semplicemente non era il mio genere, troppo moderno forse per dimostrare che lui era molto più malvagio di pupetti come Marilyn Manson (che all'epoca tirava un sacco).
Per fortuna che poi scoprii Welcome to my nightmare... un capolavoro.


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È vero.
Ricordo per esempio Jon Oliva dichiarare che il seguente pezzo era un esplicito omaggio ad Alice Cooper

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Questa mi mancava.
Posso aggiungere però che fino a pochi anni fa (adesso non so) i Jon Oliva's Pain entravano in scena sulle note di un pezzo di Alice Cooper, non ricordo quale (forse l'espertissimo @The Silent Man può venirmi in aiuto).
Comunque ci sono pezzi in cui l'influenza su Jon è palese, cito solo due esempi: "Misery" (da Beethoven's last night), in cui a tratti sembra che sia proprio Alice Cooper a cantare; e poi "You're alive" (da Streets), che pare uscita da un album anni Settanta di Alice.

 

Stavo leggendo le ultime pagine di questo topic e... Mi avete convinto! Sono andato di corsa a comprarlo! Lo ascolterò in macchina andando al lavoro e poi vi dirò!

 

Ottimo!
Qualora non dovesse piacerti per nulla, sei autorizzato a tornare qui e insultarci.
P.S.
Ricambierò prendendo qualcosa del Re Diamante, la prossima volta che faccio un ordine.

 

Al momento l'ho ascoltato solo una volta. Vi dirò! Niente male! Concordo con chi ha detto che la titletrack spicca su tutte, infatti è davvero notevole! Sinistra e con quel tocco di "psicopatia" che il Nostro sa come dare alle sue interpretazioni!
Apprezzo anche alcune parti decisamete "retrò", su tutte Holy Water e Rats! E mi è rimasta impressa positivamente anche Genuine American Girl!
Ripeto, l'ho ascoltato una volta sola, ma credo proprio che per i prossimi giorni ci darò più di una ripassata! E mi studierò per bene anche i testi!
Molto bene!
Ah, naturalmete sarò all'Alcatraz il 30 novembre!

Se hai bisogno di consigli chiedi pure, ma la maggior parte dei fan del RE ti diranno che dove peschi peschi non sbagli!

 

Ne sto facendo una scorpacciata di questo disco! Mi piace sempre di più!
A proposito, volevo parlare di The Sound Of A! Molto tetra ed enigmatica, e come al solito l'interpretazione vocale non si spreca! Ma esattamente il testo a cosa si riferisce? Cosa sarebbe questo "suono di A", o "della A"? Cioè, quella "A" per cosa starebbe? Io l'ho buttata un po' di così, quello che mi è venuto in mente! "Alice cooper"! Ovvero "il suono di Alice Cooper", inteso come "la musica di Alice Cooper"! È nell'aria, è dappertutto, ti si insinua nel cervello, quel crudele e peculiare suono! Ti penetra nelle ossa quando sei da solo, ecc...
La mia è un'ipotesi messa lì così, che comunque trovo carina. Qualcuno sa qualcosa di certo a riguardo, oppure ha ipotesi diverse?

 

Considerando che io preferisco i lavori meno barocchi e quelli in cui King Diamond usa meno il falsetto, attualmente sono indeciso tra “The Spider's Lullabye” e “The Graveyard”, per me album alquanto sottovalutati.

Felice che l'album di Alice ti stia piacendo, di 'sti tempi è importante che i soldi spesi abbiano un senso.
Quanto a "The sound of A", poco da aggiungere: le nostre interpretazioni coincidono.

 

Ottimi album entrambi anche per me, anche se molto diversi tra loro! Se non lo hai già fatto prova a dare una chance ad House Of God, particolarmente aggressivo rispetto ai lavori precedenti!

Allora hai pensato anche tu la stessa cosa? In effetti se fosse così sarebbe una bella autocelebrazione! Tra l'altro Adoro la doppia autocitazione in "It's The Little Things" nell'album Brutal Planet! "Welcome to my nightmare, no more mr. nice guy!"
A proposito... Ho visto che sono uno dei pochi ad amare quel disco! :sciok:

 

E' quella con "Help!"? Ricordo la recensione su un vecchio Psycho, "Help!" la piazzarono nel CD promozionale in allegato e mi piacque un sacco. Grazie per il consiglio!

"Brutal planet", ascoltato oggi, fa un certo effetto in virtù delle sonorità molto moderne abbracciate da Alice all'inizio del nuovo millennio, alle quali comunque ci siamo abituati. Puoi ben immaginare, però, l'effetto devastante che ebbe su di me quando - diciassette anni fa - lo infilai nel vano-cd e partì la canzone eponima: giuro, dopo dieci secondi schiacciai il tasto EJECT e controllai di aver inserito l'album giusto. Quel riffone lì non poteva essere stato concepito da Alice. Purtroppo la voce inconfondibile di Alice mi confermò che "Brutal Planet" era davvero il suo modo di presentarsi al pubblico di pischelli del 2000: cattivo, cupo, modernissimo. Poca ironia, zero voglia di intrattenere. Ascoltato e riascoltato, non mi ha mai convinto. Figuriamoci, ho sempre odiato Korn, Marylin Manson, Nine Inch Nails e compagnia, di quell'Alice industrialoide non sapevo proprio che farmene.
Penso che "Brutal planet" sia nel suo genere un album discreto, il punto è che a me quel genere non interessa affatto, come del resto non interessa a @judas81priest (nome e avatar mi fanno supporre che prediliga sonorità più tradizionali). Penso pure che "Gimme" e "Pessi-mystic" siano pezzi noiosi e vuoti, e che "Eat some more" e "Cold machine" testimonino una preoccupante carenza di personalità compositiva.

 

Proprio quello! E tutto l'album si mantiene su quella qualità!

Quanto a questo parliamo tutti e tre la stessa lingua!

Sicuramente ha voluto seguire quella scia (come pure Steve Sylvester, che però al contrario di Alice non è più tornato indietro, anzi...)! E anche a me quel tipo di sonorità generalmente irrita, e faccio lo sforzo di passarci sopra solo quando si tratta dei gruppi che fino a quel momento ho amato. Però quel disco mi piacque quasi subito, se non altro per le atmosfere tetre e le linee vocali accattivanti! Vero, in queste vesti abbiamo un Alice meno "goliardico", ma trovo che sia in linea col concept molto cinico del disco. E ogni pezzo ha le sue parti trascinanti secondo me. Complice in questo l'interpretazione vocale sempre eccellente, stavolta calato nella parte del cinico deluso e amareggiato. Per me ci può stare.
Discorso diverso per certi pezzi di Welcome 2 My Nightmare, che invece trovo inascoltabili! Credevo rimanesse sullo stile settantiano del precedente Along Came A Spider (cosa che già il singolo lasciava presagire), e a maggior ragione, dato che apparentemente riprendeva il concept di Steven, che oltretutto abbiamo lasciato nell'epilogo di I Am The Spider! E invece... Ecco che Disco Bloodbath Boogie Fever ti taglia l'aorta!
Va bene che si tratta di pochi casi isolati su 14 tracce, e il disco è parecchio eterogeneo!

 

Su EMP si trova a prezzo decente, vedrò di approfittarne sotto Natale (quando metteranno gratis le spese di spedizione, ovviamente).

Atmosfere tetre e linee vocali accattivanti sono una costante in Alice. Voglio dire, le trovi un po' ovunque.
Non metto nemmeno in discussione la cupezza e il cinismo di “Brutal Planet”, il concept li reclamava. Sotto sotto ne sono consapevole, che è valido. È proprio la musica a non piacermi: diciamo che la reiterazione di riff industriali, batterie sintetiche e vaghi accenni elettronici mi annoiano dopo pochi minuti, non importa se sia Alice Cooper, Trent Reznor o Jonathan Davies a cantarci su. E comunque non riconosco in quell'Alice Cooper il mio Alice Cooper, quello altrettanto cinico che però urlava programmi elettorali assurdi, per esempio. La differenza tra l'uno e l'altro sta tutta nel tema (a lui caro) del prezzo da pagare per passare al “lato oscuro della forza”: solo pochi anni prima ne parlava nell'oscura ma bellissima “Nothing's free”, in Brutal Planet invece affida tutto all'insipida “Gimme”. Per me c'è un abisso.

Bisogna dire innanzitutto che quello è un album genuinamente zappiano, quindi un potpourri di soluzioni sonore che ben si adattano alla storia narrata. Se i suoni moderni di “Brutal Planet” vanno giustificati nell'ottica delle liriche, allora bisogna fare altrettanto con un pezzo come “Disco bloodbath boogie fever”, inserita nell'album col preciso obiettivo di ricordare a tutti quanto Alice detesti la disco-music, ma in maniera surreale e comica (parola di Alice), d'altronde il testo parla di una strage avvenuta in discoteca. In pratica è il sequel di “You gotta dance”, da “Alice Cooper Goes to hell”.
Ascoltandola col giusto spirito si riesce a coglierne l'ironia (all'inizio della canzone a me viene in mente una serie di scheletri che ballano, come in un film di Tim Burton... o qualcosa attinente “La famiglia Addams”, non saprei spiegarmi meglio), capisco però che strofe rappate e ritmiche dance possano lasciare interdetti.