Arte....che cosa significa?????

però da come la descrivi tu sembra quasi che l' arte debba avere per forza una qualche utilità pratica, nel caso in questione l' utilità di denunciare e/o ribellarsi a quel mondo di cui parli. Da quello che hai scritto comprendo che se un artista non tratta i temi da te descritti, allora, allo stato attuale delle cose, la sua non sarebbe arte. Mi sembra molto limitante.

 

Ha! Hai fatto uno slalom mica male; la domanda è ancora lì, neanche sfiorata.
Non che io abbia qualcosa contro l'arte contemporanea eh.

 

Quando andava bene dipingere paesaggi? Quando l'arte pittorica sottostava a dei canoni prestabiliti da secoli e i soggetti erano quelli classici, come paesaggi, ritratti o nature morte.

E' come chiedersi: perchè i Beatles non usavano il doppio pedale? Perchè Ringo Starr non lo aveva nemmeno lontanamente immaginato.

Per me un pittore contemporaneo può dipingere lo stesso paesaggio rurale per tutta la vita, mica voglio solo lattine di birra accartocciate o tele imbrattate di fango e merda. Sto dicendo che il mondo è cambiato e con lui anche il messaggio dietro l'arte, che diventa uno strumento di comprensione e rappresentazione della realtà circostante, non solo della sua immagine. Se hai voglia di rileggere uno dei miei primi interventi, vedrai che parlando del Novecento ho nominato diversi nuovi fattori che entrano di prepotenza nel mondo della rappresentazione pittorica, come la meccanica con i Futuristi o la psicanalisi con il Surrealismo. Per rispondere anche a @requiemscript : non pretendo che l'arte contemporanea sia solo un megafono sociale o politico, dico solo che l'artista contemporaneo veicola la sua opera attraverso molteplici filtri rispetto a quelli del passato e può comunicare sia un disagio sociale che interiore attraverso le sue opere. Come nell'espressionismo, ognuno esprime il suo messaggio come meglio crede. Ci sono opere che parlano della povertà, dell'immigrazione, dell'oppressione politica, altre che esprimono un ricordo personale o una sensazione intima. L'importante è comunicare qualcosa. Anche comunicare il nulla è qualcosa.

E ripeto, visto che nessuno mi ha cagato: mi pare che qua nessuno si sia fermato all'ascolto di Mozart. Com'è che l'evoluzione musicale, dalla sinfonia arrivando al grindcore, è ampiamente tollerata e quella artistica no? Perchè ognuno apprezza quello che conosce e affina i propri gusti in base alle proprie esperienze. Non comprendere il senso di un'opera non significa automaticamente che quell'opera sia sbagliata o brutta. Altrimenti si fa lo stesso gioco dei sodali di Salvini che schifano ciò che è diverso e lo vedono come una pericolosa minaccia a uno status quo eterno.

 

Io non sono un esperto di arti figurative, ma devo ammettere che questo tipo di rappresentazione artistica mi affascina molto, al di là del significato simbolico attribuibile ad ogni opera.
Queste installazioni mi sembrano come delle fantasmagoriche scenografie cinematografiche, un'esperienza incredibile da vivere in prima persona...quasi come entrare dentro ad un quadro che rappresenta uno scenario al di fuori della realtà. Altro che 3D cinematografico posticcio.

 

Ma infatti da un po' di tempo io preferisco, come dici tu, "entrare in un'opera" con piedi, testa, occhi, sensi, piuttosto che osservare un quadro tecnicamente ineccepibile. Ovvio che apprezzo i classici e resto sbalordito dalla perizia tecnica di riproduzione delle figure umane di Caravaggio e delle ombre di un Van Dyke etc etc etc, ma provare sul proprio corpo una serie di sensazioni, che probabilmente non si ripresenterà mai più, come guardare Ayers Rock all'alba o correre sulla scalinata di Rocky a Philadelphia, è un'emozione ancora più forte.

 

Oggi m'è presa la fissa per il fiammingo Hieronymus Bosch e i suoi quadri visionari, degni di copertine da dischi metal

 

http://www.metal-archives.com/bands/Hieronymus_Bosch/16129

 

segnalo, per gli appassionati di Picasso come la sottoscritta, questa a Verona:
Verona rivive le ossessioni di Pablo Picasso

spero di non ridurmi all'ultimo giorno, come sempre ...

 

Penso di aver tessuto in continuazione le lodi di Gustave Moreau, e non credo sia ancora abbastanza per riconoscerne la sua infinita grandezza. Molte sue opere mi scuotono nell'Io più profondo, cosa che non mi è riuscita, forse, con nessun'altro. Il tempo e lo spazio è come se fossero sospesi; la bellezza ieratica ellenica, le tappezzerie e i gioielli sontuosi, la raffinatezza degli ambienti vengono corrosi, caricati di ambivalenti significati sessuali e di malinconia, e allo stesso apre le porte verso altre epoche, verso nuove dimensioni, oniriche e sensoriali, più di qualsiasi stupida installazione moderna. In particolare per le due Salomè ho una effettiva adorazione. A riguardo, Huysmans ne fece un elogio illuminante.



Salomè danza davanti a Erode





L'apparizione (in acquarello)

 

C'ero anch'io!
Una delle esposizioni più riuscite degli ultimi anni, secondo me.
Tantissimo materiale, magistralmente allestito, impossibile non apprezzare.
Lodevole anche l'enciclopedica guida cartacea, gratuita, alla mostra.

Ci sono tornata di recente per Escher e per quella fotografica in occasione dei 60 anni de L'Espresso.

 

e niente, la sottoscritta e la Duchessa @Countessoftuscany si pensava di andare a vedere assieme la mostra dedicata a Basquiat a Milano, epoca fine novembre 2016 più o meno (in accordo con il mio imminente concorso pubblico, per ora di data ignota):
Info mostra Basquiat Milano

Qualcuno si unisce a noio?

 

Bellissima opera di Harald Sohlberg

 

Grazie Miura per la voglia di recap:

Anticipazione (Spoiler)