Avantasia

Un vibrato infinito, pure peggio.

 

Mamma mia, quest'uomo non ne sbaglia una, anzi, se possibile migliora di disco in disco....chapeau

Inviato dal mio Samsung S8

 

Ascoltato una prima volta, impressione a caldo: questo disco è praticamente la summa della carriera di Tobias Sammet.

 

Idem una sola volta finora: mi inchino pure io.
Sia chiaro, nulla di innovativo o che non si sia mai sentito, ma qui Tobi da l'ennesima dimostrazione di saper fare questo genere come pochissimi altri.
Sento in alcuni punti molte orchestrazioni che lo fanno avvicinare a The Mistery Of Time.
L'opener è spettacolare se si ama Meat Loaf (possibile paragonarla a The Mistery of a blood red rose, che mi piacque fin da subito), prestazione di Tobi notevole.
In generale mi pare che sia tornato effettivamente a cantare non svociato come anni fa, anche se la voce del 2004 è irrecuperabile.
Le due con Tate poi sono super, The Piper è molto classica e Edguy style e mi piace parecchio.
Moonglow, come dissi settimane fa, è un singolo splendido ed adatto, la voce di Candice calza alla perfezione e Paeth fa un assolo bellissimo.
Requiem For A Dream è il classico pezzo con Kiske alla voce che mi aspettavo di sentire, forse meno atmosferico di una Where Clocks Hands Freeze ma la parte finale vale tutta la canzone.
La cover di Maniac è molto carina e diverte

 

Requiem for a Dream cita pure la musica della Torre Pokémon di Lavandonia

 

E' una mia impressione o Lavender a un certo punto riprende una melodia di Mystery of a Blood Red Rose?

 

Ascoltato su Spotify. Un album molto curato, dettagliato ed elaborato, con qualche colpo di scena inaspettato (molte canzoni non vanno dove ci si aspetta).

Ghost in the Moon: appena è iniziata subito con la voce sono rimasto scettico, mi sarei aspettato un'introduzione orchestrale lunga ed epica in stile The Wicked Symphony, invece poi mi sono dovuto ricredere. Un bel mix tra Mystery of a Blood Red Rose (con tanto di citazione), The Great Mystery, Runaway Train, Journey to Arcadia, con qualche influenza dei Queen e di Meat Loaf. Bellissima, la migliore del disco assieme a The Raven Child. 9,5/10

The Book of Shallows: bella tosta, forse la canzone più pesante mai scritta da Tobi. Purtroppo Hansi non mi è sembrato molto in forma, al contrario degli altri ospiti. Per quanto io non ami il trash, mi è piaciuto anche l'intermezzo con Mille Petrozza. Bello anche il ritornello finale che sembra andare sempre più veloce ad ogni ripetizione. La melodia dell'introduzione invece non mi è piaciuta. In ogni caso apprezzo moltissimo l'abilità di Tobi nel creare canzoni pesanti ma orecchiabili allo stesso tempo, non è da tutti. 8/10

Moonglow: un buon singolo, ma non eccezionale. Sembra un pelo fuori luogo rispetto al resto dell'album, potrebbe benissimo essere un pezzo dei Nightwish. La voce di Tobi dopo il primo ritornello mi è sembrata strana e quasi irriconoscibile. Al contrario di molti altri non ho trovato poi così eccezionale l'interpretazione di Candice Night. 7/10

The Raven Child: la scelta di Hansi non poteva essere più azzeccata, se la prima parte fosse stata su un album dei Blind Guardian nessuno si sarebbe accorto che è degli Avantasia. Capolavoro assoluto fino all'assolo escluso (niente di che), dopodiché a mio avviso la qualità cala leggermente di livello. La penultima parte è chiaramente ispirata a The Piper Never Dies e l'ultima a The Scarecrow. Jorn Lande si riconferma un mostro come sempre. 9/10

Starlight: uno dei punti bassi dell'album. Canzone semplice, orecchiabile e in generale carina, ma nulla di più. Stona un po' con il resto, l'avrei vista meglio in un album degli Edguy, tipo Age of the Joker. 7/10

Invincible: non riesco a farmi piacere la strofa, ma il ritornello è da brividi, davvero molto emozionante, sembra la colonna sonora di un film. Non mi è mai piaciuta più di tanto la voce di Tate, ma devo dire che qui è in forma, ha cantato veramente bene. Peccato che non ci siano altri strumenti a parte le tastiere, avrebbe potuto essere una power ballad classica in stile The Story Ain't Over. 8,5/10

Alchemy: buon pezzo hard rock, ma a mio avviso troppo lungo, avrebbe potuto essere un buon singolo se fosse durato 5 minuti. Bello il ritornello, molto orecchiabile, e ottimo di nuovo Tate. 7,5/10

The Piper at the Gates of Dawn: altro bel pezzo, ma troppo ripetitivo nella melodia iniziale e nell'intermezzo. La strofa mi ricorda Ghostlights e Babylon Vampyres. Il ritornello è ancora una volta molto orecchiabile, come Tobi ci ha abituati da anni. 7,5/10

Lavender: purtroppo niente di che, e lo dico da grande fan di Bob Catley. La canzone non è brutta, ma non ha nulla di memorabile e, almeno per quanto mi riguarda, è finita subito nel dimenticatoio. Avrei preferito il grande Bob in una power ballad. 6,5/10

Requiem for a Dream: altro pezzo tostissimo, la strofa spacca e il ritornello è al solito molto melodico. Kiske in forma come sempre. Avrei preferito un'assolo di chitarra a quello di tastiera. L'introduzione con le tastiere stona con tutto il resto. Sono curioso di leggere il booklet per scoprire se è davvero Tobi a suonare i due mini assoli di basso in slapping, oppure se ha affidato le parti più difficili a Sascha come fece con The Watchmaker's Dream. 8/10

Maniac: l'originale non mi dispiace, e nemmeno questa cover. Simpatica e ben arrangiata, ci sta anche se l'avrei messa come bonus track. 7/10

Heart: una discreta bonus track, mi ricorda The Cross and You e Wake up to the Moon. Purtroppo (o per fortuna?) sono finiti i tempi in cui Tobi mette le canzoni più belle come bonus track oppure negli EP. 6,5/10

In generale è un ottimo album. Ho trovato Tobi molto in forma, si sente che ha riposato la voce dopo tutti quei tour uno dopo l'altro. Peccato per la mancanza di una power ballad classica, e per gli assoli di chitarra che a sto giro sono pochi e non memorabili come in passato. Ottima la produzione, forso giusto un pelo troppo ricca di frequenze medio-basse.

Ci si vede a Milano! Le mie previsioni su quali pezzi potrebbero essere suonati dal vivo: Ghost in the Moon (come seconda canzone, dato che canta solo Tobi, dopodiché dalla terza in poi arriveranno gli altri ospiti - la prima potrebbe essere Twisted Mind o Mystery of a Blood Red Rose) oppure Book of Shallows (sempre come seconda, con Ronnie o Jorn al posto di Mille), Moonglow con la nuova sostituta di Amanda, The Raven Child con Bob al posto di Hansi, Invincible per far riposare un attimo Felix, subito seguita da Alchemy. Le altre non ce le vedo.

 

Ascoltato altre volte, mi sa che pur essendo un bell'album è un po' carente nei ritornelli, rispetto allo standard (altissimo) a cui siamo abituati. Non ne ho trovati di quelli che ti si stampano in testa al primo ascolto come Ghostlights, Master of the Pendulum, Draconian Love, per fare esempi recenti.

 

Premesso che Tobi è assolutamente un compositore eccellente, brillante...dal punto di vista della voce non sono molto d'accordo sinceramente. Intendiamoci: a me piace come cantante, ma dal punto di vista tecnico canta "ingolato", dal punto di vista dell'impostazione non ci siamo moltissimo. Peccato perché secondo me con qualche lezione da parte di un insegnante bravo, una volta che impara il meccanismo corretto di emissione della voce e qualche trucco potrebbe migliorare molto dal punto di vista tecnico, della potenza vocale e potrebbe naturalmente preservare di più la voce.

 

Tobi non è mai stato cosi preparato tecnicamente, ma immagino abbia preso delle lezioni per preservare la voce, come quasi tutti i professionisti.
Intendevo che ha riacquistato un pò di "voce" rispetto ad anni fa, quando si sentiva che era palesemente svociato per via dei tour Edguy/Avantasia.
Di sicuro non è un esempio di bel cantato dal punto di vista tecnico, e come diciamo sempre il suo timbro particolare o lo si ama o lo si schifa.
Io sto nella prima parte, magari ho fatto fatica nei primi tempi a farmelo piacere (e capisco chi non lo sopporta) ma ora è uno dei miei preferiti in assoluto.
Ma qui siamo nel campo dei gusti.
Un Tate, pur con tutti i problemi che ha avuto pure lui, si mangia Sammet a livello di preparazione credo

 

Sì, ho capito cosa intendevi. Era un discorso generale.

Quel che dici su Tate è verissimo, condivido.

Da quel che so io, qualche anno fa mi sembra che avevo letto che Tobi aveva preso qualche lezione di canto, ma a suo avviso "Non avevano aiutato/funzionato" o qualcosa del genere.

Sul timbro io sto più nel mezzo, forse sono uno dei pochi.

Nel senso che non rientra nella mia top ten dei cantanti, ma forse proprio quel suo modo non canonico e particolare di cantare gli conferisce uno stile particolare, apprezzabile, un timbro...oserei dire quasi "simpatico", non comune.

Ecco...il pregio di cantare non seguendo troppi i canoni della tecnica ti può conferire un timbro..."personale", unico, più di uno che segue le regole con precisione, forse, ma il difetto è che rischi di rovinarti la voce.

 

Parlando della voce di Tobi, credo di essere uno dei pochi a cui piace di più oggi che ai tempi di Mandrake o Hellfire Club. Certo, quando aveva 20-25 anni faceva degli acuti da paura, ma negli ultimi anni il suo timbro è migliorato ed è più caldo ed espressivo. Lui stesso ha detto in una recente intervista che quando era giovane cantava in quel modo perché era capace solo così, mentre oggi può cantare cose che una voltasi sarebbe solo sognato. Basti pensare, che so, alla parte lenta di Speedhoven (flying away...), secondo me una delle sue più grandi interpretazioni, oppure Your Love is Evil. Poi ovviamente è vero anche il contrario, è chiaro che oggi non potrebbe mai fare gli acuti di Golden Dawn (e vorrei ben vedere, con tutti i tour che ha fatto cantando pezzi estenuanti come Mysteria!).

In ogni caso la mia voce preferita degli Avantasia (e forse in assoluto) resterà sempre quella di Jorn Lande... un mostro! Basti pensare che non pratica esercizi o riscaldamento di alcun tipo e che, ai tempi, registrò la sua parte di The Scarecrow al primo tentativo, tra l'altro a modo suo senza seguire le indicazioni di Tobi. Dal vivo poi canta come in studio, impressionante. Peccato per i suoi album solisti che non sono un granché se rapportati alle sue capacità.

Poi mi piacciono anche le voci di Ronnie Atkins (anche se negli ultimi album dei Pretty Maids ha la voce "ritoccata" e piena di effetti) e di Bob Catley (bellissimo timbro per la sua età). Geoff Tate sarà anche bravo tecnicamente, ma non mi è mai piaciuto il suo timbro.

 

Ma Mille Petrozza si mette a rappare?
Poteva essere sfruttato meglio..
Geoff Tate ottimo!
Album gradevole, ma alla fine sempre la stessa cosa dai.. secondo me dovrebbe insistere sulle canzoni meatloafiane come l'opener.

 

la voce di Sammet mi piace pure, nel senso che comunque è riconoscibile, è da sempre qualcosa a cui sono legato sin dal primo album degli Edguy che mi è capitato a tiro 'Vain Glory Opera'. Però mi succede talvota negli Avantasia non mi convince ed il motivo è che le sue composizioni diventano più ambiziose e la voce dovrebbe fare tutta una serie di cose a cui lui non arriva...per dire se prendo 'Moonglow' con Candice Night (bellissimo eh), continuo a sentire Tobias tentare di fare il verso ad un Kiske...boh forse è solo una mia idea, ma su un un pezzo del genere Kiske avrebbe spaccato...invece Sammet si sente che si sforza di e la cosa non va bene. Dai primi ascolti questo nuovo album mi piace di meno del precedente, dove le melodie erano più defite e l'utilizzo degli ospiti più centrato...va beh, comunque due o tre brani più ottimi ci sono e tanta basta.

 

Il fatto è che Sammet adora cantare e, giustamente dato che le canzoni le scrive lui (e non solo quelle), esercita il suo diritto di ritagliarsi spazio.

Però sì, più di una canzone suonerebbe molto meglio se le sue parti fossero cantate da altri.