Dream Theater

Le palle le rompe pure.
Tanti piri piri sparati a velocità della luce (This Dying Soul, Honor Thy father), che quando sembra che stia per finire.... ricominciano daccapo.
Ha il suo perchè, ma rappresenta anche l'esempio lampante di una band che allunga il brodo (e nessuno glielo chiedeva) oltre la ragione e la logica che c'è dietro il disco.
Inoltre ci suona il peggiore Petrucci di sempre, quasi irriconoscibile nel suo mitragliare note come se non ci fosse un domani.
Non è un disco brutto ma dai DT preferisco l'aspetto più melodico o almeno con suoni più aperti, oltre al fatto che poteva durare 15 minuti in meno di virtuosismi e semne sarebbe giovato molto.

 

Sarà, ma per me la zarrissima Honor Thy Father, che pure è la più debole del disco, è di un altro pianeta rispetto a questi singoli. Capisco che sono gusti...

 

Ma perchè, il ritornello di Endless Sacrifice?
Comunque se con questo riescono a fare peggio di Systematic Chaos sarà veramente orrendo

 

I Dream Theater, come band capace di mettere daccordo tutti, sono finiti giusto 20 anni fa, con Scenes from a memory.
Dopo di allora hanno avuto in egual misura consensi e dissensi, quindi mi sembra inutile sperare in qualche colpo di coda che possa fare felice la base di fans.
Il destino di questo disco è uguale a quello dei precedenti, con posizioni molto contrastanti, anche se la sensazione a pelle è che questa volta il piatto della bilancia potrebbe pendere dal lato degli scontenti.

 

Speriamo di no eh!!!

 

Esatto, é proprio per questo che li amo e li odio allo stesso tempo, con i loro virtuosismi che a me personalmente non piacciono proprio riescono a rovinare molti brani.

 

Ragazzi apro una rubrica "The best after the best"
Considerati all'unanimità capolavori I&W, Awake, A Change of Seasons e Scenes, individuiamo altri brani o anche momenti di un brano ( su brani lunghi ad esempio) in cui i Theater hanno raggiunto o almeno sfiorato quei livelli.

Parto io da Falling into Infinity: Peruvian Skies, Hell's Kitchen, Lines in the Sand, Trial of Tears.
Ecco, per me questi 4 brani non hanno nulla da invidiare ai loro lavori più celebri, tra l'altro con un sound anche diverso rispetto ai precedenti dischi.

 

Ma aggiungerei anche New Millenium, che a mio parere risulta molto più coesa di alcune mere manifestazioni di tecnica presenti su Scenes.

Gran disco Falling into Infinity

 

Hell's Kitchen, Lines in the Sand

 

Falling into infinity a mio modo di vedere fa parte di quel filone di grandi dischi. Troppo sottovalutato, ha dei pezzi unici, tra i migliori della loro discografia. Tranne qualche piccolo passaggio a vuoto (You not me, Burning My Soul e poco altro) il disco si mantiene su livelli altissimi. Inserirei anche Six Degrees che per me resta l'ultimo vero apice della loro discografia, al pari di SFAM e, personalmente, sopra anche Awake, ma ripeto: è solo un parere personale.

Oltre a queste, beh, da TOT salverei le tre finali: Vacant, Stream of Consciousness e In The Name of God.
Da 8V salverei solo le ultime due: Sacrificed Sons e Octavarium.
Da Systematic Chaos: In the presence of Enemies (suite completa), The Ministry of Lost Souls, The Dark Eternal Night (si ok, tamarrissima ma ad avercene pezzi così nel recente passato)
Da BC&SL: A Nightmare to Remember, The Best of Times e The Count of Tuscany
Da ADTOE: Outcry, Breaking all Illusions, Lost not forgotten
Da DT: Illumination theory, The Bigger Picture (anche se io lo salverei tutti, adoro l'omonimo)

Da Astonishing...Ravenskill è splendida per me, ma tutto il disco è un'opera a sè stante, dividerne un pezzo da un'altro significherebbe snaturarlo se preso da solo.

 

Andateci piano con falling into infinity. Contiene 2 pezzoni da urlo, qualcosa di buono e tanta cacca.
Al tempo rimasi traumatizzato. Venivano dalla perfezione assoluta e nel giro di qualche mese ci siamo ritrovati labrie sovrappeso, i capelli tagliati, desmond child, le camicette di flanella e una produzione che, con tutto il rispetto, forse sarebbe andata bene per un disco degli yes (che adoro), non certo per loro. Per non parlare di you not me e del peggior calo tecnico della loro storia, basti ascoltare i live dell'epoca.
A me é sempre sembrata una tappa forzatossima, ci hanno provato insomma

 

Falling Into Infinity per conto mio è tutto magnifico, con apici Lines in the Sand, Trial of Tears, New Millennium, Peruvian Skies e Hell's Kitchen. L'unico pezzo sottotono (proprio brutto) è You Not Me (che a me non piace nemmeno nella versione You Or Me). Le critiche, a mio parere, sono condizionate anche da quello che si è sentito dire del processo creativo e di quanto i produttori abbiano voluto mettere il becco fino ad arrivare al (grande) prodotto finale.

Six Degrees per me è anche meglio, alla stregua degli altri capolavori "classici" con la Disappear a smorzare i toni fra un disco e l'altro. The Great Debate è una delle mie preferite fin dall'uscita.

ToT: per quanto distante dagli "standard" Theateriani, la zarra As I Am mi è sempre piaciuta un freco, ma tutto sommato anche le altre, a parte Vacant che non riesco ad ascoltare.

Octavarium: la title track è magnifica ed è un capitolo a sé. Le altre mi piacciono tutto sommato tutte ad eccezione di The Answer Lies Within e la Muse-inspired Never Enough.

Systematic Chaos: lo considero tutt'oggi il loro peggior episodio discografico. Zarra quanto volete ma io mi tengo The Dark Eternal Night.

Black Clouds: le quattro lunghe mi piacciono tutte un botto.

A Dramatic Turn of Events: Lost not Forgotten, This is the Life, Bridges in the Sky, Outcry, Breaking All Illusions

Dream Theater: Illumination Theory è grande, per il resto è tutto godibile meno Along for the Ride.

Astonishing è a sé ma a me piacciono davvero un sacco Lord Nefaryus e Three Days.

Non questiono sul fatto che il disco possa piacere o meno ma in merito alla parte evidenziata non mi trovo tuttora (né mi sono mai trovato) per niente d'accordo. L'unico che aveva problemi era LaBrie, ed erano fisiologici, ma comunque cantava meglio e riadattando le parti meglio di come non abbia fatto nel 2017.

 

Insomma, sembrerebbe quasi che tutti i dischi siano del livello dei cosiddetti "classici".
Dopo Six Degrees (di cui parlerò a tempo debito), gli unici due brani che valgono, dall'inizio alla fine, i loro capolavori sono la suite di Octavarium e Breaking All Illusions.
Ci vanno vicino Count of Tuscany (la parte cantata con Portnoy la rovina) e Stream of Counscessness.
Poi vi sono altri momenti di altissimo livello, ma mai per un intero brano, bensì per qualche spezzone (tipo da minuto tot a minuto tot, l'assolo di Petrucci, ecc...)

 

Anche io non salvo quasi nulla di Falling, non mi piace proprio come atmosfere, al di là della qualità (a tratti obiettiva) della musica.

Il fatto stesso che non mi va MAI di riascoltarlo supera ogni altra valutazione, ed è sempre stato così, fin da quando uscì (lo ricevetti in regalo il Natale dell'anno successivo).

 

Sono molto d'accordo, credo che soggettivamente il parametro di valutazione possa proprio essere il desiderio o meno di riascoltare un album.
FII, SC, 8V, DT non li riascolto da tempo..