Fates Warning

a parte tutto io non vedo manco perchè metterli a paragone,visto che non vedo niente che li accomuna,avendo un'approcio alla musica completamente diverso uno dagli altri

 

Bellino, non un capolavoro ma pur sempre apprezzabile. Mettendo da parte la qualità SCANDALOSAMENTE infima dei suoni -roba degna del primo demo di una band alle prime armi-, ci sono alcune canzoni davvero entusiasmanti, accostate ad altre meno riuscite e più macchinose. Ho apprezzato tantissimo l'irrobustimento dei pezzi -specie se paragonati a FWX- e il lavoro di Jarzombek è a dir poco strabiliante. Unica cosa, ma perché han scelto Fireflies come singolo? Credo sia la canzone più debole dell'intero lavoro. Non mi pare neanche così ammiccante e di facile presa, è semplicemente sciapa.
Comunque contento che siano tornati, con un lavoro tutto sommato di buon livello.

 

Quoto tutto ciò che è scritto sopra: anch'io ho apprezzato molto l'irrobustimento del sound, grazie a Jarzombek che fa un lavoro incredibile alla batteria, chitarre più distorte e pesanti e finalmente assoli veloci! Ottimo album a mio parere!!!!!

 

E' ovvio, ogni grande gruppo ha un personale approccio stilistico. Se i Dream theater fossero stati dei meri scopiazzatori dei Fates non sarebbero stati certo un gruppo importante come sono diventati. Ma dire che non li accomuna nulla mi sembra fuori luogo. Sono, credo abbastanza indiscutibilmente, i due gruppi più importanti del Prog metal "classico" (scrivo così, niente thrash, death, avantgarde ecc) insieme ai Queensryche (comunque un gruppo molto più legato agli anni'80) fatta eccezione per i vecchi gruppi innovatori che comunque sono spariti e avevano un seguito di nicchia (tipo psychotic waltz, thought industry, sieges even e altri) e nonostante i gruppi dei '90 che hanno innovato concretamente tipo Pain of salvation e il filone più legato al technical prog di Zero hour e Spiral architect (comunque due gruppi di nicchia anche loro), bands che comunque sono state influenzate dai due gruppi, ora da uno ora dall'altro.
Poi, anche la storia delle due bands si intreccia. Arch sarebbe potuto essere il cantante dei Dream theater, non lo è stato solo perché lui scelse di chiudere (all'epoca) con la carriera musicale e dedicarsi alla famiglia. K.Moore ha partecipato a più album dei FW (anche in quest'ultimo, compone un pezzo insieme agli altri); Matheos, Moore e Portnoy hanno dato vita al progetto OSI e Portnoy ha partecipato al disco solista di J.Arch; i FW nei '90 guardando l'approccio dei Dream theater e ciò che successe in quegli anni hanno dato le "proprie" versioni al Prog metal novantiano con album come A pleasant shade of grey e in parte Disconnected (la suite finale è indubbiamente influenzata dal prog alla theater uscito negli anni'90; ovviamente sempre alla loro maniera, proprio coem i DT rielaborarono personalmente le ricerche degli '80 fatte da gruppi come Fates warning). Quindi direi che qualche collegamento c'è.

P.S. mi è uscito un papiro. Vabbè l'importante è che si capisca che sono d'accordo che sono due bands con un approccio musicale molto differente, non ho dissentito su quel punto.

 

Arch nei DT non l'avrei visto proprio bene, credo avrebbero continuato più sulla scia di When Dream and Day Unite (che a me piace, ma chiaramente apprezzo molto di più la svolta da Images in poi), Alder invece mi avrebbe attizzato non poco

 

Meglio per i Theater che Arch decise di smettere all'epoca, con lui non avrebbero mai fatto successo, troppo particolare. Io non vorrei mai Arch nei Theater...

...tuttavia, i fans odieranno di brutto una cosa simile e quanto sto dicendo, ma oggi un John Arch potrebbe essere la vera svolta per il gruppo di New York; per continuare a fare grandi dischi e non "il solito album" ci vogliono sterzate stilistiche anche brusche e con Arch, se Petrucci e gli altri riescono a collaborare insieme in maniera fruttuosa (perché con Arch pieghi tutto alla sua idea di musica; con Matheos riuscivano a capirsi perfettamente e ne nasceva un ottimo equilbrio) sono sicuro che potrebbe uscire davvero un nuovo disco di svolta.
Oppure c'è il rischio che esca una cagata colossale, poiché quando fai svolte stilistiche pesanti si rischia ovviamente, ma se mai rischi resti sempre lì a svolgere il buon compitino. Non si devono stare troppo a sentire i fans, quelli affezionati ad un certo suono, quelli che vorrebbero 20 Images and words tutti uguali, perchè anche nel caso di capolavoro, quelle persone sarebbero insoddisfatte del risultato, perché "non sono i Dream theater" (cioè il gruppo che loro hanno cristallizzato in un paio di album nel loro immaginario).

Ora, non sto dicendo questo da fanboy di Arch, poiché se leggete e capite bene cosa ho voluto dire vedrete che ho scritto che il disco in questione potrebbe essere una sonora cagata. Ad Arch sostituiteci chiunque altro abbia delle precise idee musicali personali che vadano oltre quelle del gruppo, una spiccata personalità e che possa portare ad una vera svolta stilistica i DT, il discorso resterebbe lo stesso (guardate ad esempio quanto accaduto ai Black Sabbath, direi anche due volte nella loro carriera).

 

esagerato...i suoni della batteria fanno un po cagare quello sì(in generale non trovo così entusiasmante il lavoro di Jarzombek,certo tecnicissimo ma spesso ripetitivo e fin troppo macchinoso),ma il resto non mi pare meritevole di una critica così brutale(poi non so che musica ascolti te,ma mi sembra una produzione piuttosto degna del nome FW e coerente coi contenuti delle songs)

 

Primo ascolto:mi piacciono molto Lighthouse, O Chloroform e la mini suite finale, forse perche' sono quelle che piu' hanno un FW sound.Per il resto non ho avuto altri sussulti, vediamo con altri ascolti.

 

Migliora un po' per volta.Ancora un paio di tracks poco convincenti.

 

L'ho ascoltato parecchie volte ormai e penso che sia un ottimo disco, senza fare paragoni scomodi con i dischi del passato. Si sente che c'è Frank Aresti!
Per me questa formazione è il top, con tutto rispetto per chi è venuto prima.

 

Ascoltato un paio di volte. Non abbiamo di fronte un disconnected e nemmeno un arch\matheos ma sicuramente un ottimo disco, quadrato, malinconico, con una band in grande spolvero (a partire dal buon ray, che non avrà la voce di un tempo ma emoziona ancora incredibilmente per me). Sono sempre una garanzia, ben tornati!

 

Sarò al quinto o sesto ascolto.
Oggi mi sono fatto un regalo prendendo l'edizione super speciale, non me se ne sono pentito per nulla. Considerando che probabilmente non potrò essere al concerto (e già sto piangendo) spero che il disco mi tiri su in qualche modo.

Comunque, artwork semplice ma d'effetto ed efficace. Il disco secondo me è una sorta di concept, non come A pleasant che era un' unica composizione in dodici parti, ma le canzoni credo siano tutte connesse con il tema della tristezza/disperazione/mal di vivere (il darkness) e sua uscita (la light) dopo aver attraversato l'"oscurità". Va ascoltato tutt'uno, rende meglio: vedi ad esempio Falling/I am e Lightohouse/into the black. Sui giudizi comunque è troooppo presto. Io ascolto la musica prima di tutto per piacere, poi per comprendere dove e come piazzare questo lavoro ci vorrà del tempo (magari peggiora anche, non si sa); per ora sono sul bello/molto bello.

 

Sembrerà strano ma uno dei pezzi che mi ha colpito piu' è l'atipica falling. Commovente =)