Fates Warning

Prevalere ovviamente

 

Da un punto di vista di un'analisi storico-critica i Fates Warning sono decisamente uno dei gruppi più importanti della storia dell'heavy metal (soprattutto della fase "moderrna") e questo al netto anche di diverse posizioni-visioni critiche (ma comunque si fa fatica anche in questo caso a relegarli in secondo piano, se non con ricostruzioni storiche pittosto "particolari"), poiché non si tratta solo di dischi di qualità, "belli", ovvero di mero giudizio di gusto (a uno possono legittimamente piacere poco o per niente) ma proprio del fatto che sono uno di quei (pochi) gruppi che hanno concretamente evoluto, e dunque modificato, il linguaggio del genere verso un tipo di metal "altro", differente, direi "intellettuale" e "concettuale" (che in seconda battuta semplifichiamo nella formuletta sintetica di "progressivo") non tanto e non solo tematicamente ma formalmente e stilisticamente, riformulandolo di volta in volta di disco in disco per almeno due decenni (con qualche colpo di coda più recente, penso agli Arch/Matheos). Ovviamente gli altri giganti che gli si accostano sono i Queensryche (in campo più estremo e più sperimentale mi vengono in mente, ad esempio, i Voivod), i quali però hanno uno stile meno complesso, più diretto (e meno "prog") e sono poi decaduti dopo Promised Land.

In teoria, i Fates Warning dovrebbero essere uno dei gruppi "patrimonio comune" del metallaro medio, in pratica vivono relegati (soprattutto in Italia, ma non esclusivamente) nella nicchia fatta di apprezzamenti della critica (tranne alcuni tremendi travisamenti) e di pochi appassionati di vero progressive metal (e in seconda battuta di heavy/power US) e di qualsiasi tipo di metal sperimentale e/o “colto”. Il che è francamente triste, specie quando si conoscono ed ascoltano i gruppi più disparati per tutti gli altri sottogeneri e/o dello stesso prog, o tutti conoscono (giustamente, aggiungo) i DT oppure sanno vita morte e miracoli del metal americano anni’80 a parte i Fates.

Preciso: non parlo di successo di pubblico e vendite, ma di un’altra cosa, della notorietà all’interno di appassionati, al di fuori del cerchio della piccola nicchia prog.

 

Come già detto precedentemente, hanno tutto ok, cantanti, chitarristi, dischi, brani, ma gli è sempre mancato quel quid che invece hanno avuto bands di grande successo, commerciale e non, come Queensryche e Dream Theater.
Probabile che sia nella fruibilità del prodotto.

 

Mah forse gli è mancato il battage pubblicitario. Meglio cosí, perchè infatti al contrario degli altri citati, sono i soli che non si sono mai montati la testa e non hanno mai fatto cazzate

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Più semplicemente gli è mancato di fare Images & Words, Scenes oppure Operation mindcrime dischi che conosce chiunque, arrivati al momento giusto nel posto giusto.

 

Ma certo questo è indubbio, io però come specificato non mi riferivo al successo (che poi ha pesato restare alle metal blade in termini di diffusione, sicuramente), ma al tipo di "diffusione" tra appassionati. Che facciano musica poco fruibile rispetto a determinati gruppi è ovvio, che negli anni'80 poi con pochi altri erano molto poco accessibili è altrettanto vero, ma non è che siano gli unici che facciano una musica "difficile". A me pare che abbiano perso "appeal" soprattutto tra i giovanissimi,ad esempio è molto più facile trovare ragazzi che ascoltano avantgarde gruppi quindi non certo facili, ma che a malapena sanno chi siano (a differenza di gruppi più recenti) i Fates. E francamente, a volte capita anche con sedicenti ascoltatori di prog.

 

ma guarda transgressor, io non sono un'esperta eh, però mi sembra che invece ad un orecchio non allenato al prog i fates warning siano più frubili dal metallaro medio....sono più diretti dei (ad esempio) dream theatre, più thrash, più "spaccosi", si perdono meno in ghirigori e finezze (con questo non voglio dire che non abbiano finezze, ne hanno eccome, ma sono come dire integrate nel pezzo, non si perdono mai nell'esercizio di stile)
per questo penso sia solo questione di fruibilità: adesso c'è internet, ma una volta ci voleva qualcuno che conoscesse il gruppo, si comprasse il disco e lo passasse agli altri. ecco che o il nome era conosciuto (e sappiamo tutti che non è sempre vera l'equazione "il più conosciuto è il migliore") o ti attaccavi e non sfondavi mai il muro che ti portava a diffonderti in modo esponenziale.

poi oh non lo so, è solo un'opinione

e sempre opinione personale: Theories Of Flight miglior uscita del 2016

 

Magari anche leggere bene quello che uno scrive. Andando con ordine:

1. Il discorso fruibilità e specie in rapporto ai DT lo ha tirato fuori dreamwarrior. In seconda battuta, sì ritengo che i Fates Warning nel loro complesso - non si possono certo relegare solo all'ultimo disco - siano un gruppo di difficoltà maggiore di ascolto rispetto ai DT. Non c'entra nulla la tecnica superiore, i DT sono sicuramente un gruppo più tecnico e hanno sezioni strumentali più elaborate ma la difficoltà di una musica non si misura semplicemente sul funabolismo dei musicisti, dipende da come è strutturato il pezzo,dall'atmosfera, dal tono della canzone. E in generale dalla concezione artistica che lo sottende: una canzone,un disco ma si dovrebbe ampliare all'intero percorso musicale.La tecnica dei DT è puro funanbolismo fatto di scambi di assoli tra chitarra, basso e tastiera con vere e proprie parti che si "aggiungono" alla canzone come intermezzi che fanno da espansione di un discorso che alla base resta piuttosto semplice e diretto. Le ritmiche dei DT sono normali, sono fluide, non sono cervellotiche, spigolose, non puntano alla disgregazione, al contrasto. E oltre a questo, si aggiunge l'atmosfera morbida, dolce, delle tastiere, che smorzano i toni più duri a cui poi si aggiungono delle melodie sostanzialmente molto "pop", vellutate, graziose, carezzevoli, dovute alla voce e al background di LaBrie. Tutto questo fa dei DT e dei vari theateriani dei gruppi molto fruibili ed accomodanti. E con questo mica sto dicendo che non siano canzoni complesse, anzi: direi che i DT siano stati dei veri maestri ad unire complessità e fruibilità.

Tra l'altro, dreamwarrior suppergiù dovrebbe pensarla come me e lui adora i DT (che piacciono molto anche a me, tra l'altro), quindi non lo diceva certo come discrimine, ma come semplice analisi e presa d'atto delle cose.

2. La questione fruibilità, ribadisco, l'ha tirata fuori dreamwarrior e io gli ho risposto contestandola:
"Che facciano musica poco fruibile rispetto a determinati gruppi è ovvio, che negli anni'80 poi con pochi altri erano molto poco accessibili è altrettanto vero, ma non è che siano gli unici che facciano una musica "difficile""
Scrivendo appunto che se è vero che non sono un gruppo facile rispetto ad altri, è altrettanto vero che non sono certo gli unici a fare musica poco fruibile, anzi. (Va da sé che ci sono gruppi che fanno musica anche più difficile dei Fates). E oltretutto, si aggiunge al fatto che il tutto verteva proprio sulla questione di storicità assodata dei FW quindi "patrimonio comune" del metal in generale e dunque sicuramente fruibile dal "metallaro medio" : la mia riflessione partiva proprio da qui, perché nonostante tutto sono finiti nella nicchia di un "gruppo di genere", specie tra i giovanissimi (che poi sono mie impressioni, magari sbaglio). La mia era dunque una critica che muovevo a dreamwarrior, come posizione un po' troppo semplicistica, poiché per me sono un insieme di diversi fattori che hanno relegato i FW ad una "nicchia d'elite".

 

anche a me piacciono i dt (non tutto...)
però, quello che contestavo, è la loro presunta maggiore fruibilità e facilità di ascolto, per cui concordo quando si parla di fruitore non metallaro, ma non quando si parla di metallaro "standard" (nel senso di non prog).
i dt è vero sono molto melodici, ma difficilmente al primo ascolto non risultano almeno un po' ostici, per quanto riguarda il non metallaro.
per quanto riguarda il metallaro invece, dai commenti che ho sentito sembra che i dt vengano spesso schifati perché troppo gay o troppa tastiera o troppo sboroni e via dicendo. Però come dire, i dt sono amati o odiati, i fw spesso, purtroppo, semplicemente non conosciuti.
ecco era solo questo che volevo dire, se pur amando i dt non vedo com'è che possano avere avuto così tanto successo anche fra i digiuni di musica che non siano i tormentoni per radio se non grazie ad una bella spinta alla diffusione. non volevo contestare tutto quello che avevi scritto, mi dispiace se sono sembrata polemica, non era mia intenzione

 

Diciamo che a parità di diffusione mediatica, comunque non mi sorprenderebbe se i DT avessero più seguito.

Certamente è vero quando dici che il problema risiede soprattutto nella poca conoscenza, problema che è dovuto anche a certa critica (e qui il discorso is amplia e si complica), presente soprattutto in Italia, divisa tra fazioni varie - del tipo Arch vs. Alder, '80 vs. '90, FW vs. Queensryche, heavy vs. prog - e una visione eccessivamente ristretta del contesto storico - e della concettualizzazione - del prog metal.

A questo si unisce la continua evoluzione e la natura sperimentale (nel senso di fare di ogni disco una maniera per esplorare un determinato campo dell'heavy in chiave progressiva) della musica dei FW, che se da un lato è un elemento sicuramente positivo sul piano artistico, dall'altro tende a dividere gli stessi ascoltatori che si ritrovano da una parte un approccio, una concezione musicale ed un sentire comuni, ma dall’altra stili e sonorità, di volta in volta e di periodo in periodo, differenti. Anche qui, non sono certo gli unici i FW ad avere questo fattore, ma questo, aggiungendosi a tutto* bene o male dovrebbe dare un quadro plausibile della situazione e del perché spesso finiscano ad essere percepiti – ed ascoltati - come gruppo per “puri appassionati” di genere.

*non ultimo il fatto che i Fates Warning anche se sono diventati - giustamente - uno dei maggiori simboli del prog metal (specie quando lo si intende come “arte” e “colto”, di contro al simbolo spesso “negativo” che i DT hanno finito - malgrado loro - per assumere secondo alcuni ), essendone tra gli assoluti iniziatori ed ispiratori, sono un gruppo che è allo stesso tempo “al di là” e “oltre” un semplice discorso di “genere” inteso come categoria precisa e ristretta, sono nella sostanza un heavy metal progressivo, “concettuale” ed “autoriale” (come, ma in modo molto diverso i ‘ryche) anziché “semplice” prog metal che è una categoria, nonché un modo di pensare e fare heavy metal, che loro stessi hanno portato ad “essere”.

P.S. la considerazione negativa dei DT è legata a due fattori sostanzialmente, almeno per me:
1. determinati fan che hanno creato una specie di religione attorno alla band
2. l'allargamento del pubblico e il contratto con varie major che li ha portati a smarrire la genuinità iniziale costringendoli anche a lavori di "routine" per poter andare in tour e/o accontentare determinate fasce di pubblico (soprattutto giovanissimo). Chiaramente è una generalizzazione, ma il fatto che ogni disco soprattutto post-scenes o post-6degrees (e per tanti anche prima) abbia ricevuto per la maggior parte critiche e spernacchiamenti, sia da detrattori a prescindere sia da "vecchi fan", inversamente proporzionali alle vendite e all'accoglienza da parte di un pubblico diciamo "poco avvezzo" al metal e al prog metal, nonché sempre più giovane, ha indubbiamente contibuito a creare antipatia.

 

20 gennaio: live al Legend a Milano!!!

 

...e il 21 a Roma...