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I nostri ascolti

Discussione in 'Sondaggi' iniziata da Zerotolerance70, 26 Ottobre 2014.

  1. Zerotolerance70

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    26 Ottobre 2014

    Ho deciso di aprire questo nuovo topic per creare uno spazio in cui condividere le nostre esperienze di ascolto, liberi di spaziare fra le band più disparate e senza confini di genere, che si tratti di thrash, prog, doom, death, etc.
    Cerchiamo di non limitarci a scrivere "oggi ho sentito Master of puppets: che figata!", ma facciamo sì che il nostro post aggiunga qualcosa alla discussione. Naturalmente, e il topic nasce anche per questo, è possibile ed anzi auspicabile che nascano discussioni di approfondimento sui singoli album citati.
    Insomma, è un topic di raccolta di esperienze di ascolto, emozioni e scoperte.
    Non è, e speriamo non diventi, un topic di liste della spesa. Certo, è possibile che chi capita qui e legge commenti su album che non ha si incuriosisca e si lanci a comprarli, ma non è questo lo scopo delle discussioni che nasceranno qui.

    Comincio io con i due album a cui ho dedicato la giornata:

    "Lifecycle" dei Sieges Even e "Moving pictures" dei Rush.

    Il primo è il disco d'esordio di questa poco nota band tedesca, dedita al progressive metal. Lifecycle è chiaramente ispirato ai Watchtower, ed è anche il loro album nel complesso più duro e thrasheggiante. Intricatissimo ed estremamente complesso, si articola su 7 brani di cui l'ultimo è praticamente un'outro acustico. E' uno dei capisaldi del thrash più tecnico ed elaborato. Il cantante Herde ha un'approccio sia timbrico che stilistico assai vicino a quello di Jason McMaster (e non potrebbe essere altrimenti), ma la proposta dei Sieges Even è tutt'altro che derivativa. Le loro composizioni si reggono sulla formidabile sezione ritmica composta dai fratelli Holzwarth, entrambi autori di una performance sbalorditiva; in particolare mi ha colpito Oliver, il bassista, praticamente sempre in assolo, che propone un'uso assai fantasioso e sapiente degli armonici. Ci sarebbero da scrivere pagine intere sui singoli brani. Per ora mi limito a dire che hanno testi straordinari. Pazzesca è l'opener "Las palabras secreto de libertad (Repression and Resistance)" sul regime dittatoriale cileno (l'album fu pubblicato nel 1988), anche dal punto di vista strumentale. "Apocalyptic disposition" è l'ennesimo brano dedicato al tema delle armi termonucleari, ma non è affatto "uno dei tanti".
    "David" è un altro pezzo clamoroso, stavolta dedicato alla storia del popolo ebraico, con un testo sublime che si interroga sulle persecuzioni di cui è stato vittima nel corso della storia.
    Ah, anche i thrashers più incalliti troverebbero di che divertirsi ad ascoltare questo incredibile masterpiece, dato che qui si scapoccia parecchio: i Nostri non lesinano in cattiveria, dispensano riff molto aggressivi che non sfigurerebbero affatto in album di thrash acts più diretti e viscerali.

    Il secondo disco, come detto, è lo strepitoso "Moving pictures" dei canadesi Rush, una band che non ha certo bisogno di presentazioni.
    Non ci sono parole sufficienti per descrivere le emozioni che questo album del 1981 è capace di suscitare. Secondo me è uno dei loro album più duri. I primi 4 brani, tutt'ora loro cavalli di battaglia nelle esibizioni dal vivo, fanno cadere a terra la mascella per quanto sono ispirati, articolati, tecnici, complessi, ma senza perdere per un solo attimo il senso della melodia e dell'equilibrio delle composizioni. Tutto l'album è ricchissimo di momenti esaltanti, dai drum break dell'opener "Tom Sawyer" (chi sbava su quelli di Lombardo, provi a sentire cosa combina Neil Peart su questo brano, e poi mi sappia dire: provare per credere...) al fantastico assolo di Lifeson nella strumentale "YYZ". Pezzi preferiti non ne ho: sono tutti stupendi. Quanto ai testi, dico solo che Peart meriterebbe un riconoscimento adeguato per quello che ha saputo scrivere, non solo per questo disco. Che so, un Nobel, per dire. Non so se ne esiste uno per la musica, ma se ci fosse lui sarebbe in prima fila per meritarselo.
    Nel mio personale cammino di riscoperta della discografia di questa band meravigliosa, ho deciso di iniziare da questo. Perchè? Non lo so, so che è un album che mi ha sempre affascinato moltissimo. O forse perchè un po' tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo sentiti alla guida di quella Barchetta Rossa...
     
    #1
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  2. forza panino

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    27 Ottobre 2014

    Se non erro c'era un topic simile nella sezione "L'altra musica", e c'era un utente, mikedeflep, o qualcosa del genere, che ogni volta faceva una mini recensione (come del resto ha fatto Zero) sui dischi ascoltati. Ovviamente si può proseguire qui. Di tanto in tanto qualcosa la scriverò anche io.
     
    #2
  3. Blitz

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    27 Ottobre 2014

    Su Moving Pictures devo dire anche io due cose appena sono a casa ;)

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    #3
  4. sciacallo010

    sciacallo010
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    27 Ottobre 2014

    Il "senza confini di genere" é limitato a sotto generi del Metal o a tutto?
    Perché vorrei spendere due parole sul debut dei Velvet Underground

    Sent from my Nexus 5
     
    #4
  5. Zerotolerance70

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    27 Ottobre 2014

    Da un lato, quello che esula dal metal lo vedrei meglio trattato in altri topic dedicati, tipo quello cui accennava Panino prima. A dire il vero sarei combattuto, come lo ero quando ho aperto il topic. Ci si potrebbe pure mettere tutto, perchè certi gruppi non-metal, tipo appunto i Velvet Underground o i Queen (per dirne due) sono di tale importanza anche per lo stesso metal che mi sembrerebbe davvero profondamente ingiusto ostracizzarli. Lo stesso vale per la musica classica.
    Facciamo così: mettiamoci pure tutto, facendolo con un po' di discernimento. D'altronde, l'ho chiamato "I nostri ascolti" per condividere le nostre esperienze musicali.
    Parliamo di quello che ci va, senza farci tanti problemi.
    Per dire: io non conosco quasi nulla della PFM (mea culpa), se arriva un utente che ne ha ascoltato un disco e ne parla, io posso solo ringraziarlo e magari essere invogliato ad approfondirli.
     
    #5
  6. elpata86

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    27 Ottobre 2014

    Mettiamoci tutto dai :sisi:

    Secondo me meglio tenere questo topic. Almeno aumenta anche il postcounter.

    :lookaround:
     
    #6
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  7. sciacallo010

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    27 Ottobre 2014

    Allora: oggi mi sono ascoltato il debut omonimo dei Velvet Underground (conosciuto anche come Banana Album per la copertina raffigurante una banana, disegnata da Warhol).
    Il disco è un capolavoro, poco da dire a riguardo.
    Nei primi tempi, anche per dei problemi di produzione, vendette pochissimo; si dice che tutti i pochi che comprarono la prima stampa diventarono a loro volta grandi musicisti o critici (tra questi c'è un certo David Bowie che spesso nei primi tempi suonava delle cover dei VU).
    Disco assolutamente rivoluzionario per l'epoca (uscì nel 1967) per i testi che trattavano temi oscuri e decadenti (spesso, e apertamente, droga); atmosfera decadente che viene anche ricreata magistralmente nella musica, parimenti rivoluzionaria, soprattutto in pezzi come Venus in Furs, Heroin (che si gioca il ruolo di mia preferita proprio con Venus) e The Black Angel's Death Song dove le dissonanze create dalla viola elettrica di John Cale trasportano l'ascoltatore in un mondo disturbato.

    Ne ho pure parlato alla tesina di maturità (:D), se non l'avete mai ascoltato fatelo, non ve ne pentirete.
     
    #7
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  8. Blitz

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    27 Ottobre 2014

    Storia di Un Minuto. SUBITO.
     
    #8
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  9. forza panino

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    27 Ottobre 2014

    Aggiungo Chocolate kings (che nel tempo è assurto a mio disco preferito della band), tutto in inglese e con uno straordinario Bernardo Lanzetti alla voce. La title tracke e Out of the roundabout sono i picchi del disco.
     
    #9
  10. Blitz

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    27 Ottobre 2014

    Visto che si parla di Prog Rock Italiano degli anni 70, non posso non citare i Biglietto per L'Inferno. Conosco solo l'omonimo disco, che è un capolavoro. Ovviamente le affinità a livello sonoro con la PFM sono molte, ma qui, dietro al microfono, c'è un Claudio Canali (che suona anche il flauto) che la fa da padrone.

    Nello specifico, mi riferisco a Confessione. Provare per credere, raramente ho trovato un cantato di così alto livello, soprattutto per emotività ed espressività. Insomma, per come si "vive" la canzone.
    Il testo poi... mamma mia.

     
    #10
    Ultima modifica di un moderatore: 23 Luglio 2015
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  11. Vittorio

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    Poi vediamo.
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    28 Ottobre 2014

    Molto timidamente, dico solo che sto ascoltando per la prima volta Unleash The Fire dei Riot su Spotify e sto godendo come un riccio. Ciao.

    Perdonami Zero, prometto che è l'ultima volta.


    EDIT: vabbé, aggiungo che davvero non potevo aspettarmi di meglio. Magari non siamo proprio ai livelli di Immortal Soul, ma poco ci manca. Sa di Mark Reale e quindi di Riot lontano un miglio. All'inizio ero un po' scettico e avevo "votato" per il cambio monicker. Ma questo è assolutamente un album Riot al 100%. Da avere assolutamente.
     
    #11
    Ultima modifica: 28 Ottobre 2014
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  12. forza panino

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    28 Ottobre 2014

    @Blitz, il Biglietto l'ho ascoltato (bene bene) proprio in questi giorni, ed avevo intenzione di fare una mini recensione per questo topic. Visto che mi hai anticipato, ed anche ottimamente, mi butterò su altro.:D
    P.S. Confessione è urticante sia musicalmente che liricamente.
    P.P.S. Claudio Canali poi è diventato un frate.:D
     
    #12
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  13. Blitz

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    28 Ottobre 2014

    Quella di Canali frate mi mancava :hihi:

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    #13
  14. Zerotolerance70

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    28 Ottobre 2014

    'Azz...! Così bello è? Bene bene, son contento. Son contento per loro che hanno vinto lo scetticismo e le insinuazioni e hanno tirato dritto per la loro strada, son contento per Mark perchè vuol dire che la sua eredità musicale è in buone mani, son contento per i fan del metal che non perdono una realtà fra le pochissime che non hanno mai deluso durante la loro carriera. E son contento anche per me, che ho creduto in questa nuova reincarnazione dei Riot e non avendo ascoltato nessuna anteprima ho acquistato l'album a scatola chiusa (sono in attesa, a questo punto ansiosa dato il parere dell'amico Vittorio, che mi arrivi): ho fatto bene a dargli fiducia, ed è sempre bello vedere che viene ripagata.
     
    #14
  15. Zerotolerance70

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    28 Ottobre 2014

    Intanto, oggi ho proseguito il percorso all'interno della discografia dei Rush:

    "Hemispheres" e "Permanent waves".

    Due album, due capolavori incommensurabili.

    Il primo vive di soli quattro brani, ma che brani! La suite "Cygnus X-1" replica i fasti della celeberrima "2112", ma sfonda ogni ritegno quanto ad ambiziosità nel concetto, nella composizione, negli arrangiamenti... In tutto. Per me, una delle colonne portanti del metal progressivo. Al pari della stupenda "The trees", piccolo gioiello dalle atmosfere continuamente mutevoli, ora sognanti ora marcate e decise. Poi c'è la massiccia "Circumstances", vero e proprio trait d'union con i Rush della prima parte della loro carriera (nel suo incedere mi ricorda la mitica "Something for nothing"). Ma soprattutto c'è LEI, una delle più belle strumentali in tutta la storia del metal: "La Villa Strangiato", un brano che sfugge a qualsiasi catalogazione. Mi emoziona ad ogni ascolto. Immortale.

    Il secondo rivaleggia in bellezza con Moving pictures. Si apre con uno dei riff più estremi composti fino a quel momento da Lifeson, riff che costituisce il tema portante di "Spirit of radio". Altro pezzo da 90 è "Freewill", purissimo esempio di hard rock progressivo, ma a ribadire che ci si trova al cospetto di una band di caratura superiore arriva l'eccezionale "Jacob's ladder", brano incalzante, minaccioso, dalle atmosfere vagamente sinistre. Il brano più sperimentale del lotto è "Different strings", ricco di influenze jazz, pervaso da una strana atmosfera eterea. A chiudere un album strepitoso ci pensa un altro dei loro brani-manifesto, "Natural science", ennesima mini suite dai toni molto accesi, decisa e possente: la band non fa prigionieri e su un riff martellante costruisce uno di quei pezzi con cui il metal progressivo, ancora di là da venire, dovrà fare i conti. Era appena il 1980, e questi tre signori, dall'alto di un livello tecnico inarrivabile per la stragrande maggioranza delle band, si permettevano il lusso di rivoluzionare il mondo del rock e del metal, con un disco dalla portata ancora oggi difficilmente quantificabile. Grandiosi.
    "Individually, we are an ass. Together, we are genious." (Geddy Lee).
     
    #15
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