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I nostri sogni, i nostri bisogni

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da SporcoRozzo&Primitivo, 21 Ottobre 2011.

  1. SporcoRozzo&Primitivo

    SporcoRozzo&Primitivo
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    Vegano non praticante

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    21 Ottobre 2011

    Apro questa discussione con il benestare di atheist81, che ne curerà la moderazione.

    Ogni generazione è in contrasto con la precedente e ne rigetta i valori e le regole, cercando una strada tutta sua.
    Sempre più spesso si sente dire che i figli degli anni '90 siano una generazione da buttare.
    Lo stesso avranno detto uomini e donne che hanno vissuto la guerra parlando dei Figli dei Fiori.
    Io per lavoro ho molto spesso a che fare con gente che soffre questo male di vivere, una ragazza che con un coltello si è incisa "RIBELLE" su di un avambraccio, un quattordicenne che si è suicidato lanciandosi dal balcone del secondo piano, ragazzi alcolizzati, drogati, violenti...
    Solo che ormai il mondo attorno a me è cambiato troppo rispetto a quando mi riunivo con i miei amici "alle rastre" (le rastrelliere per le biciclette in piazza San Magno); spesso non capisco questi giovani e quindi non riesco ad aiutarli e ciò mi frustra.
    Vi chiedo di aiutarmi a capirvi per poter poi a mia volta aiutare altri giovani.
    Quali sono i vostri problemi, cosa vi infastidisce più di ogni altra cosa del mondo "degli adulti"?
    Cosa aveva in più la nostra generazione rispetto alla vostra e cosa invece le mancava?
    Voi avete quasi tutto ciò che noi sognavamo, eppure non siete felici, cosa volete davvero?
    Quali sono le vostre esigenze, le vostre speranze o, come da titolo della discussione, i vostri "Sogni e Bisogni"?



    Ci metto la faccia, faccio outing per primo:
    Ho sempre odiato che gli adulti pensassero solo al loro cavolo di denaro, per giunta sempre e comunque poco. Sempre tutti a risparmiare, a vivere con una lampadina da 25Watt, a condire l'insalata con lo stesso olio del tonno, vivere da straccioni per poi morire lasciando 150 milioni di lire di eredità. Oppure per le loro cose spendere a più non posso (macchina figa, pelliccia, bicicletta col telaio in alluminio...) mentre per me non c'erano i soldi per un paio di Timberland o per il Moncler. A 24 anni ho trovato un lavoro fisso e due mesi dopo me ne sono andato di casa.
     
    #1
  2. atheist81

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    crusade of centerb&rustel

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    21 Ottobre 2011

    Sporco secondo me siamo passati da un'estremo ad un'altro (da buoni italiani aggiungerei), prima non si mangiava per non cacare e sprecare i soldi per la carta igenica però poi si aveva una casa di proprietà e i materassi pieni di banconote, ora invece si preferisce mangiare brodino fatto con il dado del discount ma avere tutte quelle cose che fanno figo tipo auto di lusso ultimo modello, l'ultimo iphone, l'ultimo ipad, vestiti firmati ecc.. Il problema è che non riusciamo mai porci nel mezzo e capire quali sono le nostre reali possibilita economiche e vivere adeguandoci, ma purtroppo oramai si vive per le apparenze e basta.
     
    #2
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  3. Zanna

    Zanna
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    Soldier of fortune

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    21 Ottobre 2011

    Io non sono della generazione dei '90, ma degli '80.
    Vorrei però utilizzare questo utilissimo topic per dire quello che, secondo me, causa tanta rabbia e tanto disagio tra i giovani, e li spinge spesso alla distruzione e/o all'autodistruzione; i problemi più grossi sono, a mio avviso:

    - La precarizzazione - nel mondo del lavoro - che diventa la regola di vita e questo vale anche per chi ha una laurea, un master; vale per tutti.

    - I politicanti corrotti e/o incapaci che se ne fregano alla grande dei bisogni del popolo, o se anche se ne interessano, non sono in grado di aiutarlo davvero.

    - Last but not Least ... i fatti della Grecia, dell'Italia,la crisi attuale e non solo...lo dimostrano chiaramente: il Sistema ha fallito...pensavamo che le banche, che la finanza ci consentissero di crescere all'infinito, di espanderci incessantemente, di ricavare soldi dal nulla, ma la realtà è ben diversa.
    Tutto ciò su cui abbiamo basato il nostro sistema, la nostra vita, si sta sgretolando, ed anche abbastanza velocemente.
    Mi vengono in mente anche le risorse non-rinnovabili, che finiranno prima o poi, e noi non siamo ancora in grado di rimpiazzarle davvero.
    Cosa faremo? BOH!!!???

    Per me questi seri problemi rendono la Terra un luogo non troppo ospitale da vivere, e condizionano fortemente le giovani generazioni...ormai NON si parla quasi più di FUTURO, ma solo del PRESENTE.
    I giovani se la passano male, purtroppo.

    Sono in pochi quelli che riescono a comprarsi una casa, a non accendere un mutuo, a metter su famiglia.

    -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


    I miei sogni e bisogni in definitiva, sono quindi legati a trovare un posto di lavoro fisso (che ancora non ho), prima di tutto e a vivere dignitosamente con i miei soldi.
     
    #3
    Ultima modifica: 21 Ottobre 2011
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  4. Fabio94

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    21 Ottobre 2011

    Secondo me il più grande problema è che si dà un'immagine sbagliata delle cose veramente importanti. Ad esempio trasmettendo programmi come il grande fratello le televisioni ci inducono a volerci distinguere a tutti i costi dalla massa utilizzando falsi talenti (primo fra tutti l'aspetto fisico) senza dare importanza a quelli veri come la cultura. Inoltre la situazione politica non aiuta di certo, soprattutto qui in Italia dove c'è un presidente che pensa solo a scopare fregangosene altamente dei veri problemi che abbiamo. Oppure un altro grave problema è la mancanza di meritocrazia in molte facoltà e nessuna voglia di proteggere l'ambiente, lasciandoci un mondo inquinato (in tutti i sensi). Non mi piace dare la colpa solamente agli adulti, ma di sicuro sono stati i principali responsabili di questa gioventù che ora disprezzano. Ma per fortuna si vedono in giro molti giovani che studiano e che vogliono cambiare il mondo.
    Quindi la nostra generazione è potenzialmente superiore a quella precedente, ma gli adulti dovrebbero trasmetterci una visione migliore della vita oltre a dire che siamo tutti alcolizzati, drogati, violenti ecc.
     
    #4
  5. debe

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    21 Ottobre 2011

    quando voi vecchi (:D)) parlate fate attenzione a fare di tutta l'erba un fascio... non tutti vanno in cerca dei vestiti firmati iphone o fanno casino etc...
    Secondo me come dice zanna il malessere più grande è essere vittime impotenti del sistema ... vi è una grande voglia di fare oggi perchè domani sarà sicuramente una schifo... oggi poi che la realtà con internet è sotto l'occhio di tutti, rimaniamo schifati da tutta sta corruzione, guerra e tutta sta merda... e ti scoraggi e ti senti solo e non vedi il futuro... magari per le generazioni come quella di mio padre per il fatto di non avere molto, e poi il traguardo della casa, la crescita economica erano un forte stimolo per far bene in visto di un domani migliore... Ma noi sappiamo, soprattutto in italia, che spaccarsi la schiena per i ns sogni ci lascierà solo amaro in bocca.. perchè in un sistema dove si premiano i corrotti e le puttane, la voglia di fare, di essere persone migliori e di costruirsi un futuro con il sudore della fronte svanisce...

    ultima cosa.. il grande dilemma di ogni giovane italiano, che penso sia dentro ognuno di noi anche se non lo sappiamo: odiamo talmente tanto come si è conciato il nostro stato che appena possiamo facciamo progetti per scappare via, però allo stesso tempo abbiamo un grande amore per la nostra terra, per le tante cose belle che offre o ci potrebbe offrire... cosi ci sentiamo come chiusi in una bottiglia di un buon rosso frizzante agitata da un coglione che non sa neanche dove sta di casa, e non sappiamo se esplodere o resistere...
     
    #5
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  6. ador dorath

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    21 Ottobre 2011

    Argomento toccato tante volte,
    parlo per esperienza diretta in famiglia e per quello che vedo ogni giorno, al lavoro e per la strada.
    secondo me la colpa maggiore deriva dai genitori: incapacità nell'educare, incompatibilità tra il lavoro e il tempo per i figli, spesso ci si mette anche il cattivo esempio (il genitore che aggredisce a male parole l'insegnante del figlio, in presenza del figlio stesso: uguale assoluta mancanza di rispetto nelle figure di riferimento che da sempre hanno "sostituito", meglio "aiutato" la figura del genitore nell'educazione dei figli).
    Figli che pretendono, figli che portano come esempi altri coetanei, figli che ottengono perche' i genitori non hanno il tempo per "scontrarsi" con loro. tempo, o voglia, o capacità, chiamatela come volete. la violenza è sempre lo strumento peggiore, ma uno scappellotto ogni tanto serve ancora, come serve responsabilizzare i figli. il che non vuol dire lasciarli uscire la sera a 14 anni nell'infrasettimanale. significa parlare vis-à-vis dei problemi e chiedere "te la senti di darmi una mano?".

    Passando alla situazione macro: è sotto gli occhi di tutti. il furbo, il falso, il raccomandato fanno strada. non c'è verso. ci sono adolescenti che si "fermano" allo scopiazzare il compitino in classe, ci sono adolscenti che portano questo modus operandi (che si trasforma quindi in vivendi) nella vita di tutti i giorni.

    Parlando invece sull'italia e su chi "scappa" e chi resta a "lottare per un'italia migliore", il discorso è piu' complesso. lo so, perchè ci ho riflettuto per molto tempo e la riflessione non è ancora finita. finchè si è giovani, 20-30 anni, c'è chi vede l'emigrazione come uno sfogo per la propria professionalità. magari con l'intento di uscire dalla porta e di rientrare dalla finestra con una nuova famiglia e una nuova situazione interna italiana. non mi sento di giudicare male queste scelte.
    certo, quando si ha di fronte una vita davanti, sia come opportunità (poche, incerte, ma ci sono), sia come età fisiologica (i cosiddetti sacrifici o si fanno da giovani o non è che si puo' pretendere di lasciare baracca e burattini a 50 anni), sia come ideali (ai giovani, quelli con la testa sulle spalle, ne hanno molti), lottare per quello che si crede e per la propria terra è bellissimo e gratificante.
    Quindi, dipende dall'indole e dal carattere del singolo giovane.

    Invece, quando si arriva a grandi passi ai 40 anni, ti giri e vedi: che ti passano avanti sempre i raccomandati, devi lavorare 10 ore al giorno per ottenere la metà dei primi, e vedi che il sacrificio fiscale che fai da sempre non è minimamente ripagato per le esigenze della tua famiglia, è chiaro che si inizia a provare un forte senso di instabilità e di insicurezza, non per noi stessi ("ne abbiamo viste tante alla nostra età"), ma per i nostri figli. che sono ancora piccoli per poter avere la caratura per affrontare il mondo, questo mondo, da soli. quindi se io prendo il mio cv, la mia famiglia, i miei cd e me ne "scappo" all'estero non penso di fare un torto a nessuno. se non lo faccio ora non lo posso piu' fare. A 45 anni non ti vuole piu' nessuno, anche con un cv chilometrico, specie quando i figli hanno 20 anni e studiano per un pezzo di carta che non ha nessun valore nel mondo del lavoro.
    sicuramente mi mancheranno le mie apuane e il mio tirreno, ma il bene dei propri figli è un bene che non conosce eguali.

    Tutto questo per dire: che molto spesso nel giudicare una o l'altra barricata, ci si dovrebbe mettere nei panni dell'interlocutore. anche se questo, spesso, non riesce a far cogliere l'essenza delle cose.

    Si parla dei giovani che hanno tutto e subito. non tutti. ma il sabato sera 14-16-18enni che spendono, a testa, almeno 30-50 euro tra aperitivi, spritz, consumazioni varie li vedo solo da questi ultimi anni. da dove prendano tutti questi soldi resta un mistero. quando avevo 20 anni un sabato sera expensive era aperitivo (molto casereccio all'epoca), pizza, discoteca, spuntino all'alba. per una modica cifra che resta nel costo attuale dell'entrata in discoteca con consumazione (cifra piu' cifra meno).
    non sto dicendo che "si stava meglio quando si stava peggio", perchè non è vero e perche' se cosi' fosse sarebbe l'ennesima sconfitta della generazione dei miei genitori e della mia. posso solo prenderla in maniera filosofica: la società si è evoluta piu' velocemente rispetto al ciclo generazionale. o frena la prima o acceleriamo noi.
     
    #6
    Ultima modifica: 21 Ottobre 2011
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  7. Snake

    Snake
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    21 Ottobre 2011

    Rispondo in estrema sintesi visto che sono fuori casa...mi riprometto di tornare su questo topic molto interessante nei prossimi giorni. :)

    Secondo me non c'è una frattura nettissima fra le generazioni, ma una continuità di fondo. Anche il contrasto generazionale nasce da questa continuità, visto che viene sviluppato un discorso in forme diverse, ma dalle radici comuni.
    Molto banalmente, l'ottimismo esasperato (e ingenuo) dei figli dei fiori nasceva sì in risposta alla disumanizzazione della società industriale, ma sottilmente ne ha perpetrato il meccanicismo di fondo (si veda il terribile fenomeno della new age, distorsione delle religioni e della spiritualità tradizionale che si fonda su una sorta di "oggettivizzazione" nel senso di resa ad oggetti della spiritualità e interiorità umana), non a caso i "capi" di oggi sono i "ribelli" di ieri. :P

    La nostra generazione (io sono dell'86) nasce da queste ceneri e non può che constatare il fallimento di entrambi i lati della medaglia, che cmq nascono dal seme della spersonalizzazione e dello svuotamento di senso dell'individuo e del suo sforzo individuale.
    La nostra generazione è nichilista anche esplicitamente, ma i nostri padri lo sono stati implicitamente...da queste ceneri dobbiamo costruire qualcosa, ritrovare il senso umano, lasciare perdere il meccanismo.
    Più il mondo va avanti più la sfida diventa interiore, psicologica, quasi metafisica...una sfida con sè stessi e i propri desideir, aspirazioni e visione del mondo, cose che i nostri padri potevano più o meno ignorare o semplificare a causa delle speranze riposte nel mondo e della dinamicità del mondo esterno.
    Per parafrasare il filosofo Gunthers Anders, "una volta il mondo era privo di senso perchè terribile, oggi è terribile perchè privo di senso". La nostra sfida è vincere il nichilismo e riscoprire il senso umano profondo.
    Ora chiudo e scappo ;) alla prossima.
     
    #7
  8. Vagone d'Ossa

    Vagone d'Ossa
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    21 Ottobre 2011

    Te lo volevo chiedere via pm (per non intasare i topic ed evitare OT pazzeschi) ma hai scelto di non riceverne:rotfl:
    Quindi te lo chiedo qui. Com'è che non metti mai (o quasi mai) la maiuscola dopo il punto?
     
    #8
  9. SporcoRozzo&Primitivo

    SporcoRozzo&Primitivo
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    Vegano non praticante

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    21 Ottobre 2011

    Sto riflettendo su di una frase: - Poveri giovani d'oggi, hanno solo un sacco di soldi.
    Riferendomi alla frase citata da Vagone d'Ossa, è incontestabile il fatto che vi sia una netta discrepanza fra l'età biologica e quella sociale. Per me quasi tutto il malessere nasce da questo. Con il prolungamento, spesse volte inutile, dell'età scolare si arrivano ad avere degli ultraventenni, alle volte addirittura trentenni, che ragionano ancora come degli adolescenti. Non ho capito se si tratti di paura di crescere, di impossibilità a farlo o semplicemente di una situazione di comodo dalla quale, superata l'età della ribellione, non ci si vuole più schiodare.
     
    #9
  10. Zanna

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    22 Ottobre 2011

    Non tutti, però.
    E' vero, io ho dei conoscenti, figli di genitori parecchio benenstanti, che ogni volta che escono la sera possono permettersi di spendere 25 euro in birra, ci sono tanti così, ok; però ci sono anche quelli che non escono più di una volta la settimana per non spendere troppo e vedo in giro anche tantissimi ventenni che - invece che uscire con gli amici - passano il venerdì e/o il sabato sera a fare i baristi/camerieri per pochi euro all'ora...
     
    #10
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  11. ^v^ Lestat ^v^

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    BANNATO

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    22 Ottobre 2011

    Io ho sogni modesti:

    - Vincere 100 milioni al Superenalotto
    - Mettermi con una così:
    - comprarmi questa

    :lookaround:
     
    #11
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  12. Fabio94

    Fabio94
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    22 Ottobre 2011

    Come dice Zanna non è vero per tutti, io ad esempio sono figlio di insegnanti e tra le altre cose ho dovuto rinunciare al big four (a cui tenevo tantissimo)...ma a me sta benissimo così (e poi economicamente non è che sia messo male, le cose a cui rinuncio per fortuna non sono quelle necessarie) piuttosto che essere uno di quei figli di papà che spendono 50 euro a settimana. E poi il fatto che molti giovani siano pieni di soldi è davvero positivo? Secondo me è proprio questo il problema, cioè che troppi genitori viziano i loro figli, insegnano loro che nel mondo si può essere ricchi senza fare niente. Quindi non è che siamo una generazione di ragazzacci anche se siamo pieni di soldi, ma perchè siamo pieni di soldi.
     
    #12
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  13. ador dorath

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    22 Ottobre 2011

    Spesso, facendo 2 chiacchiere con coetanei, o coppie con figli, noto che l'uso della paghetta è un pò distorto. o, meglio, non so se sia sempre stato cosi' o se i miei genitori si siano sempre comportati in maniera "perfetta" per come vedo io le cose. (o forse io vedo le cose in questo modo proprio perche' me l'hanno insegnate i miei genitori.)

    mi spiego: se c'è l'uso della paghetta settimanale, o mensile, è giusto che venga rispettata. non è che si dà la paghetta e poi si foraggiano i figli (sono foraggiatissime, cit.) quando questi chiedono "mi serve un paio di pantaloni nuovi, devo mettere la benzina, vado a mangiare la pizza, devo fare delle fotocopie". eh no carino: io ti do i soldi e te impari a gestirteli da solo. sai che devi pagare l'assicurazione dello scooter? di volta in volta ti metti un po' di soldi da parte. e via dicendo.
    altrimenti non ha senso dare i soldi in mano ai figli se non gli si insegna la parsimonia per un imprevisto futuro, il risparmio attuale per una spesa futura, la programmazione e il piacere di contare solo su se stessi. chiaro che per questioni di estrema necessità, ma non deve diventare un'abitudine o una necessità "provocata" ad arte dal figlio, sono io che metto mano alla borsa e allargo i cordoni. ci mancherebbe altro.

    non si sta dicendo che tutti gli adolescenti sono spendaccioni perche' ricevono soldi a palate, forse si sta solo dicendo che il livello di denaro che transita nelle loro tasche (pardon: nelle tasche di alcuni, forse neanche di molti, ma sono questi alcuni che sono sempre in aumento) è frutto di un tenore di vita non consono alla loro età. perchè se un adolescente ha lo scooter, ha pantaloni e scarpe firmate, cellulare costoso con internet, si fa fuori nel weekend almeno 50-60 euro, significa o che siamo tutti benestanti o che i cordoni della borsa dei genitori sono troppo lenti.
     
    #13
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  14. ador dorath

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    22 Ottobre 2011

    Apro e chiudo l'OT
    Hai ragione, è un mio bruttissimo vizio. e ne sono cosciente. frutto dell'uso ultradecennale di LaTeX (ma ci sta che sarebbe stato lo stesso se scrivessi in ambiente Word, almeno credo che abbia determinate funzionalità).
    se il post è breve e ho tempo per rileggerlo correggo (specie anche per quanto riguarda i nomi propri), se è lungo o non ho tempo per rileggerlo lo lascio cosi'. sfruttando il fatto che siamo tra "amici" e che la relazione è molto informale. non ti preoccupare, in altri ambiti scrivo bene :)

    (scegliere di non ricevere pm è così divertente? :) )
     
    #14
  15. SporcoRozzo&Primitivo

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    22 Ottobre 2011

    Era esattamente ciò che volevo dire io. Purtroppo in quanto SR&P faccio fatica a spiegarmi.
    Certo è che il mondo degli adulti è il primo che dovrebbe autofustigarsi: come si discuteva della manifestazione del 15 a Roma, dove poche decine di violenti hanno messo in ombra centinaia di migliaia di manifestanti, così pochi personaggi di dubbia moralità esaltati dalle cronache (Berlusconi, Lapo Elkann, Fabrizio Corona...) fanno da esempio alla nuova generazione, adombrando milioni di onesti lavoratori che il pane se lo guadagnano con il sudore della fronte.
    Vero è anche il contrario: una minoranza di disadattati o di figli di papà fanno sembrare che un'intera generazione di giovani studenti, volontari, donatori o comunque brave persone sia da buttare.
    Come dire... Siciliano = mafioso.
    Un consiglio spassionato: NON credete nei media!
     
    #15
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