La libertà

Argomento a cui tengo molto, quindi vi chiederei di parlarne seriamente...

Cos'è la libertà per voi?
E' solo una condizione/forma mentale o è, viceversa, qualcosa di tangibile e concreto?
Quando vi sentite veramente liberi?
Esistono vari gradi di libertà?

 

Libertà è una delle parole più belle che esistano.
In Italia è stata fatta diventare una parolaccia, perchè è intesa come libertà di fare quello che vuoi, a scapito degli altri.

Libertà è non dover temere l'ingiustizia, secondo me.
E' sia morale che materiale.
Mi sento libero quando ascolto musica, finchè qualcuno o qualcosa mi richiama alla realtà :-)

 

è tutto quello per cui vale la pena di vivere. La regola è una sola : la tua libertà finisce quando inizia la libertà altrui

 

Nei telefilm si sentono spesso frasi molto banali...una volta ne ho sentita una molto interessante: "La libertà è una forma mentale, è la forma mentale di chi non ha nulla da perdere!"

Può essere un buon spunto per la discussione...

 

Quanto entusiasmo...mi raccomando: scrivete uno alla volta, e soprattutto non postate così tanti messaggi in poco tempo, altrimenti non riesco a legegrli tutti!

 

la libertà è qualcosa che l'uomo non vuole.
l'uomo vorrebbe volere la libertà ma non ci riesce, si lega a qualsiasi cosa e si vincola ad essa perdendo la libertà.

 

dopo sta stronzata mi rinchiudo in camera.

 

Penso di aver capito cosa intendi, non mi sembra una stronzata...per esempio anch'io penso che più si è legati a certe cose come i soldi o i beni materiali e meno si è liberi, però fa parte inevitabilmente della mentalità dell'essere umano...

 

chiedi ad un uomo per strada se vuole la libertà, ti dirà di sì come minimo, oppure ti dirà "la libertà è tutto per me" e cose del genere. Digli "Allora butta via i tuoi soldi e la tua famiglia e i tuoi affetti", e lui ti manderà a quel paese.
Questo perchè libertà adesso significa fare quello che vuoi, non esser libero, tuttavia questo tipo di libertà può esistere solo se sono in pochi quelli ad averla e non è affatto universale.
Io personalmente il massimo della libertà che posso avere è ascoltare il pensiero degli altri senza diventare succube di nessuno, di più non riesco a fare.

 

Concordo con la visione di Mircea Eliade: la libertà non è tanto un diritto calato dall'alto ma la capacità di compiere decisioni autonomamente e subirne le conseguenze, tanto positive quanto negative, fino in fondo. In primis quindi non è quindi garanzia o "diritto" ma una disposizione dell'animo.

Esseri liberi della propria vita - come dire essere impegnati da ogni atto che si compie; si deve renderne conto. Partecipare ai diritti, al contrario, non comporta alcun impegno, è una «libertà» esteriore, automatica; un permesso di libera circolazione nella vita civile e privata. Con un permesso del genere, che non impegna moralmente né socialmente, non si rischia niente. Riflettiamo un po' su quel che significa, nella vera accezione del termine, un uomo libero, completamente libero. E' un uomo che risponde con la propria vita di ogni suo atto. Non si può essere liberi se non si è responsabili. La vera libertà non implica «diritti», perché questi, essendoci dati dagli altri, non ci impegnano. Si è liberi quando si risponde di tutti i propri atti. Responsabilità grave, perché si tratta della propria vita, che si può perdere (fallendo) o rendere fertile (creando). Al di fuori di questi due poli - il fallimento e la creazione - non vedo quale senso potrebbe avere la libertà. Essere liberi - lo ripeto - significa essere responsabili della propria vita. Si può lasciarsela sfuggire o crearla; diventare un automa e un fallito, oppure un uomo vivo e completo.
Le epoche che hanno ignorato questo senso della libertà hanno prodotto il maggior numero di fallimenti. Così ha fatto il XIX secolo promuovendo una libertà esteriore, irresponsabile, contrattuale. A tale riguardo, per paradossale che possa sembrare, il Medioevo ha conosciuto una maggiore libertà. Le persone che sono vissute allora erano più responsabili, più solenni; ogni atto della loro vita li impegnava; potevano perdersi o salvarsi. La paura della responsabilità costringe l'uomo moderno a rinunciare alla libertà per dei diritti. Fra tutte le «libertà» conquistate dopo la rivoluzione francese la sola cosa valida è il diritto di essere liberi. Del quale, tuttavia, non approfitta quasi nessuno. Perché compiere atti che non possono essere sanzionati non vuol dire essere liberi.

 

L'uomo la cerca ma ne ha paura e fa delle regole per limitarla

 

Credo che la libertà sia un fattore del tutto mentale di pace e armonia con se stessi.
Nella maggior parte del mondo moderno nasciamo "liberi" di costruire esistenze e progetti,di girovagare più o meno dappertutto e dire quello che si vuole.Tuttavia pur possedendo tutto questo non mi sento libero,ma sempre prigioniero di quel qualcosa che io identifico come la stessa esistenza.

 

La libertà è proprietà privata di silvio b. :grin:


no, dai seriamente: senz'altro la libertà è la possibilità di autodeterminarsi come persona, in simbiosi con tutti gli altri esseri umani

 

Molto interessante. Che tu sappia esiste qualche sua pubblicazione o libro sul tema della libertà?