L'opera letteraria e gli studi di J.R.R. Tolkien

beh, io continuo a scrivere, anche perché ho tutta la filmografia di Kurosawa, quindi le critiche su di me non attaccano...
dunque, dicevamo:

Anticipazione (Spoiler)

Monk, attenzione che non dobbiamo confondere troppo libri e film. i libri possono aiutarci indicativamente per ciò che ancora non è stato mostrato e per capire i possibili collegamenti tra una trilogia e l'altra, ma non possiamo raccordare la trilogia de Lo Hobbit con il libro de Il Signore degli Anelli, altrimenti hai voglia a trovare incongruenze.
per questo dicevo che dovevo rivedere La Compagnia dell'Anello e riascoltare i dialoghi di Gandalf, per capire come è stata resa la questione di Sauron nel film. il libro in questo caso non fa testo, così come non fa testo la descrizione degli elfi nel libro de Lo Hobbit, piccole incongruenze ci sono perché i libri vennero scritti inizialmente come "fini a sé stessi" e solo in seguito Tolkien li inserì in una cosmogonia più complessa e organica. non mi sorprende, quindi, che nel libro del Signore, Gandalf non sospettasse ancora che Sauron fosse vivo, mentre ne Il Silmarillion Tolkien dica espressamente che i due si erano affrontati, etc. (come dicevo nel mio post precedente).
son, dunque, curioso di vedere se a livello cinematografico sapranno ricreare, seppur in maniera artificiosa e con qualche cambio rispetto all'opera letteraria, una coerenza tra le due trilogie.

sulle modifiche riguardo a personaggi femminili aggiunti di sana pianta (come Tauriel) o altri che ottengono più spazio e importanza (come Arwen), la cosa non mi scandalizza. quando quelle opere vennero scritte si rivolgevano a un pubblico di un certo tipo. i film, invece, si rivolgono a un altro genere di pubblico di un altro tempo. non sono dunque meravigliato dal fatto che abbiano dato più spazio a dei personaggi femminili forti o che ne abbiano creato qualcuno allo scopo, là dove il cast sarebbe dovuto essere esclusivamente maschile.

su Radagast, cmq, lo stesso Tolkien ne Il Silmarillion dice che non era del tutto a posto, che preferiva la compagnia degli animali a quella degli esseri umani, al punto che finì per "scomparire, fondendosi del tutto con la natura che tanto amava" (cito a braccio). per cui, per quanto allegorica, ammetto che la versione cinematografica non mi sia dispiaciuta per nulla. non dimentichiamoci, in ogni caso, che il tono e lo spirito dei film de Lo Hobbit sia completamente diverso da quello de Il Signore degli Anelli. epico, serio, drammatico e rivolto agli adulti quest'ultimo (come il libro), divertente, quasi una commedia, rivolto ai bambini/ragazzi Lo Hobbit (come il libro). vedrete, in ogni caso, e già ve ne dovreste esser resi conto con La Desolazione di Smaug, che proprio come nel libro, il tono scanzonato verrà lasciato sempre più da parte divenendo progressivamente più serio e drammatico.