Malattie Psicologiche, cause e rimedi..

Lo sto guardando, quanta saggezza!
...prendere sensazioni normali e trasformarle in malattie da curare...
Tutti, durante la vita abbiamo avuto alti e bassi. A tutti prima o poi è morta una persona cara, tutti siamo stati scaricati, respinti, abbiamo fallito...
Signori, così è la vita, un giardino con rose ed ortiche.
Anche se lo crediamo, nessuno di noi è speciale e diverso dagli altri. Tutti abbiamo passato le notti a piangere in cameretta, per un motivo o per l'altro, tutti per un periodo ci siamo sentiti delle merde e non siamo voluti uscire di casa. Era normale!
Invece no, adesso se piangi perché la fidanzata ti ha mollato sei un depresso potenziale suicida da mettere sotto psicofarmaci, se sei un bambino vivace che ha voglia di giocare spensierato sei iperattivo e vai messo sotto psicofarmaci.
Preferisco piangere e stare male e poi riprendermi e ricominciare a sorridere piuttosto che passare il resto della mia esistenza da zombie ad impasticcarmi come un tossico che senza la sua dose di eroina non riesce più a trovare la felicità.
Tutti ci incazziamo, tutti gioiamo, tutti piangiamo. E' normale.

 

Anche se adesso la tendenza è che le donne tendono a uniformarsi a noi maschietti (rimanendo però sempre più cattive di noi ... ma anche molto più affascinanti )

 

Straquoto. E' la vita

Beppe grillo parla dei Farmaci Bayer - YouTube
Beppe Grillo - La Truffa dei Vaccini - YouTube

 

Che bello parlare per estremi senza rendersi conto che il cervello, così come qualsiasi organo vitale del corpo umano, è soggetto a malattia. In questo caso, come per un rene o un polmone, ha bisogno di una terapia. Che poi uno preferisca dare del debole a un altro solo perché la propria materia grigia è più che sana, meglio per lui da una parte. Dall'altra sarebbe meglio avere la sensibilità di capire che ogni situazione è storia a sè, e non si può trattare materia di questo genere con così tanta leggerezza. Oltretutto il cervello è anche la parte più complessa e sconosciuta dell'essere umano, per cui ci penserei più di 10 volte prima di spararla. Ci sono vari modi di elaborare un lutto, una relazione finita, un "no" a seguito di un colloquio piuttosto che lo strappo della manica di una giacca appena comperata: se per me non è niente, per un altro potrebbe essere oltremodo difficile l'elaborazione e il superamento del problema.

 

Tu invece sei l'estremo opposto.
Renditi conto che di colpo se tutto è diventato una tragedia, forse c'è qualcosa che non va.
O di colpo è nata una generazione di insolitamente deboli sia di mente che di corpo, o non è poi così vero che la gente abbia bisogno di farmaci e cure per ogni cosa che gli accade.
Perfettolandia non esiste. Ah, no, sì, esiste: una vita attaccati al computer ed alla realtà virtuale, dove al massimo si preme il bottoncino restart, una realtà dove siamo tutti fighi, dove con un click le donne te la danno, dove per arrivare dovunque non serve alcuno sforzo, né per scalare l'Everest, né per imparare l'arabo. Sì, anche questo ha creato una popolazione staccata dalla realtà con la quale, prima o poi, bisogna però fare i conti. I nonni muoiono, il cane muore, la scuola finisce, l'amore finisce, la giovinezza finisce, il lavoro si perde. Non è giusto fare sensazionalismo e tragedia di cose normali.

 

Guarda che ti sbagli: non sono nessun estremo opposto. Non ho problemi di alcun genere per i quali mi debba sentire in dovere/obbligo di difendere la classe psicologi/psichiatri. Più semplicemente, e lo ripeto, c'è chi ha una predisposizione a creare un problema più grosso là dove per te è una cosa semplice. Questo solo e semplicemente perché i nostri cervelli NON sono uguali, e c'è chi lo ha più complesso, chi più semplice, e tutti strutturati in maniera differente e "caricati da un software" fatto di esperienze diverse. Per qualcuno determinate situazioni reiterate fanno diventare patologico un problema, intaccandone la sua psiche. Mi hai portato esempi troppo semplicistici e generalizzati perché tu possa minimamente convincermi della tua tesi: parli di una vita comune, fatta su base comune e su un uomo medio, con problemi medi e modo di affrontare la vita ancora una volta MEDIO. Non siamo tutti così.

 

Secondo me la verità, come sempre, sta nel mezzo, nell'equilibrio.
E' giusto dire che una persona che ha seri problemi di mente (siano essi la depressione, la paranoia, la schizofrenia, l'isteria) è malata, va curata e va aiutata.
Però, noto anch'io la tendenza a fare di tutta l'erba un fascio...noto anch'io la tendenza di CERTE persone a ricondurre ogni problema ad una patologia...che a volte NON c'è.
Perchè ALCUNE persone, non tutte ovviamente, giocano con i problemi della gente.

Come quando vai dal dottore perchè ti fa male un dito non è giusto, nè etico, nè morale che ti venga detto che hai un rarissimo cancro alle ossa anche se non vero...così non è giusto ricondurre qualsiasi "momento no" a livello emotivo, ad una patologia.

Ci deve essere un equilibrio tra i due estremi: tra il dire che non esisterebbero le malattie della psiche ed il ricondurre ogni piccola "defaillance" ad una patologia.

Certo è tuttavia che, secondo certi medici, faresti prima a ricoverarti a vita in un ospedale, perchè ogni piccolo problema sarebbe una malattia seria...la verità è questa.

 

Mi sa che non mi sono spiegato bene, non riesco ad esprimere correttamente ciò che penso (ehi!, potrebbe essere una nuova forma di malattia mentale! Corro dallo psicoqualchecosa a farmi prescrivere una medicina ad vitam!).

Io non dico che le malattie mentali non esistono, ma che nel momento in cui ogni neo diventa un tumore da curare, qualche cosa non va.
Porto il mio personale esempio: ogni quattro anni io ed i miei colleghi dobbiamo essere sottoposti ad una visita per l'idoneità psicologica a proseguire le nostre mansioni. Lo psicologo del lavoro due anni or sono mi ha sottoposto a monitoraggio psicologico per depressione ricorrente.
A chi lo dico tra quelli che conosco viene immediatamente da ridere. Cioè, io depresso? Ma che castronerie vanno inventandosi?!? Qualcuno qui sul forum mi conosce di persona e vi può tranquillamente raccontare che io depresso non lo sono affatto, checché ne dicano due psicologi su tre.
Idem dicasi per il mio collega, solo che lui, altro festaiolo bordellaro come me, lo hanno convinto a prendere degli psicofarmaci.
Non lo avesse mai fatto!
Ora sì che è malato. Non lo riconosco più, è l'ombra di sé stesso.
Mi ricordo una firma, non mi ricordo né il nickname né di quale forum si trattasse (oddio, sarà mica demenza post adolescenziale! Vado a comprare le pillole per la memoria!): Visto da vicino, nessuno è normale.
La gente ha un carattere, ha delle inclinazioni, dei gusti, delle manie e, perché no, delle fobie. Non siamo, come giustamente scrive Thrash 'Till Death, tutti uguali, fatti con lo stampino, quindi non mi sembra giusto trattare tutto ciò che svicola pur minimamente dalla "normalità" come una malattia.

 

Ancora la riduzione a mente = cervello? Che palle, è stata una cosa smontata 300 volte, mi sono anche stufato di ripetere le stesse cose mille volte. Le terapie puramente farmacologiche, che si basano su questo presupposto hanno totalmente fallito e lo dicono gli stessi psichiatri. Infatti, come ho scritto nel post precedente, pure i neuroscienziati riconoscono ad esempio il debito con Freud e sono disposti a rimangiarsi alcune posizioni radicalmente fisicaliste e/o riduzioniste.

E comunque come valutare l'esistenza o meno di un eventuale disagio mentale? Non dai singoli pensieri, o dalle emozioni e nemmeno dalle scelte di vita, ma da come la persona vive il tutto. Se c'è una profonda sofferenza, più o meno nascosta, al di là delle scelte e dell'esteriorità, dico io. Infatti lo scopo di ogni terapia è cercare di risolvere un dolore esistenziale profondo, una persona può essere molto eccentrica e non soffrire e quindi, di conseguenza, non aver bisogno di nessunissima "cura" o "terapia" :P

 

Non c'è bisogno che tutto diventi una tragedia o che ci scivoli addosso tutto.
Non si tratta solo di essere, che so, scaricati, o di registrare un fallimento a scuola/lavoro.
E' veramente troppo facile generalizzare così.
La vita è difficile per tutti, ci sono alti e bassi per tutti, problemi per tutti, di varia natura.
Ma onestamente mi fa arrabbiare leggere certe cose, cosa ne sapete voi dei problemi degli altri? Chi siete per dire che si tratti solo di piangersi addosso, o di cose normali che vengono esasperate? Sicuramente ci sono anche queste persone, ma è veramente TROPPO facile generalizzare.

 

Eh ti capisco...io sono sicuro che se andassi da uno psicologo o uno psichiatra mi troverebbe di sicuro qualche oscura patologia.
Lo ammetto: non mi fido minimamente.

Anch'io ho un amico che, per motivi che non spiego (perchè sono affari suoi, in fin dei conti), è stato costretto a prendere psicofarmaci: per fortuna che gli stanno diminuendo la dose, perchè, a causa di questi medicinali, era ridotto ad uno zombie: non riusciva nemmeno a muoversi...faceva fatica a parlare, a pensare, a far tutto: aveva i riflessi di un bradipo morto.
Si muoveva come se avesse 80 anni.
Per fortuna, adesso che gli stanno diminuendo sensibilmente la dose, sta molto meglio.

Io lo dico senza problemi: questo genere di merda, non la prenderò mai.

 

“Mi sono inventato tutto, ho fallito”

La confessione del luminare imbroglione Diederik Stapel, specialista in psicologia sociale, ha ammesso di aver travisato i dati di decine di studi pubblicati su rivista prestigiose, come Science, che lo ha reso molto celebre nel suo campo.



intanto libri e riviste sono state vendute in tutto il mondo... e la gente ci crede

 

Embè? Inanzitutto non credo che "la gente" sappia chi sia questo Stapel (non lo conoscevo io che mi interesso della materia, figuriamoci l'uomo della strada) quindi non si capisce a cosa si dovrebbe credere; in secondo luogo la psicologia sociale è una disciplina vastissima che nasce ancor prima della psicanalisi (pensate ad esempio a Durkheim e i suoi studi sul suicidio o a parte dell'opera di William James, fratello del celebre Henry, veri e propri pioneri) ed è solo una delle possibile branchie dello studio della psicologia, in terzo e ultimo luogo la bontà delle teorie psicologiche ed analitiche si misura sull'efficacia nella prassi terapeutica (visto che in particolare la psicoanalisi è una prassi ancora prima che una teoria, da qui l'accordo generalizzato nei fondamenti fra tutte le scuole diverse), gli imbroglioni (e ci sono stati, pensate in particolare a Bentham) se ci sono saltano sempre fuori, prima o poi.
Quindi non capisco che ci sia da sbeffeggiare con aria trionfante..

 

Anche se c'è il thread "Medicina e salute" ritengo opportuno uppare questo thread per parlare specificatamente di patologie mentali.

E' da diversi mesi che assumo Aripiprazolo due volte al giorno e devo dire che psicologicamente sto molto meglio,i miei pensieri deliranti attraversano per lungo tempo fasi molto meno ostili mentre con il Seroquel questo non succedeva nemmeno con dosaggi elevati.

L'unico effetto collaterale dell'Aripiprazolo è che mi causa agitazione psico-motoria ma con il passare del tempo la cosa è diminuita molto