Pain of Salvation

Un buon ritorno, ma c'è molto da dire.
La sincerità si sente, l'anima anche, ci mancherebbe.
I difetti del disco sono in parte giustificati proprio dalla tematica affrontata, e in un certo senso anche il cantato di Daniel. Si potrebbe dire che non è vario come in passato, ma qui si avverte maggiormente la sua sofferenza, rabbia e paura. A discapito musicalmente ci va la parte suggestiva dei Pos, dove le tastiere passano in secondo piano, e non ci sono moltissime aperture melodiche.
Un disco che soffre, ma c'è anche speranza e rinascita sul finale.
Ci sono troppe considerazioni da fare, ma per ora sono stanco e non riesco a concentrarmi.

 

Recensione: In the Passing Light of Days - Pain Of Salvation

 

Non capisco perchè il lungo assolo in coda ad Angels of Broken Things venga considerato così fuori luogo.
Per me è perfetto, la giusta liberazione per il clima di tensione creato dal brano fino a quel momento.
L'opinione su cui molti concordiamo è invece che il disco tenga a calare nella parte finale, con l'ultimo brano tirato troppo per le lunghe.

 

Questo disco è terribilmente discontinuo: le tracce belle sono bellissime, le tracce brutte sono bruttissime.

 

Quali sono per te le tracce brutte?

 

Per me tracce veramente brutte non ci sono, ma sicuramente momenti non proprio ispiratissimi.
Su tutti direi la ballad Silent Gold, banalotta nel suo incedere e l'eccessivo dilungarsi della title track finale.
Per il resto direi che il valore di On a Tuesday, Full Throttle Tribe e di Angels of broken Things (ma questa a quanto sembra solo per me) si erge decisamente sulle restanti discrete tracce.

 

A me piace, ma mi terrei sul buono per ora. I brani li apprezzo bene o male tutti, solo manca un vero e proprio capolavoro. On a tuesday la migliore, ed è quella che più si avvicina all'eccellenza ma manca di qualcosa; title track bella ma prolissa; Full Throttle si bella ma francamente nulla di eccezionale, alla fine è una canzone standard (strofa ritornello) con intermezzo d'atmosfera e outro, non che ci sia nulla di male in questo solo la strofa e ritornello sono sì belle ma non grandiose.

Le canzoni acquistano indubbiamente più valore e senso all'interno del disco (cioè legate alle altre, facenti parte di un'unica opera, anziché come singole.

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Angels of Broken Things, The taming of a Beast. Abbastanza mediocri anche Tongue of God e Silent Gold.

Eccezionali On a Tuesday, Full Throttle Tribe, If this is the end, The passing light of day.

 

Per molti the taming of a best sembra essere la migliore del disco.Per me è piattissima e fastidiosa nel ritornello

 

Non un brano memorabile, di quelli medi ma che dimostra come il disco non sia quel capolavoro che molte recensioni hanno dipinto.

 

Dovrei proprio ascoltare il nuovo album, ma ad essere sincero nel post BE mi è proprio passato l'interesse... :/

 

Ho ascoltato solo una volta, ma il nuovo mi sembra davvero bello.

 

Disco intenso e personale, che ho amato ascoltare leggendo i testi e sfogliando il libretto. Un ascolto bellissimo e potente, come guardare un film.
Lo ascolterò però molto poco al di fuori di questo "ascolto meditato". I Pain of Salvation che mi piacciono sono quelli acustici dei due Road Salt e dei due "live" 12:5 e Falling Home.
Non mi piace il nu metal - appartengo alla generazione che lo ha sbrigativamente ma definitivamente liquidato - ho sempre trovato i POS molto affini al nu (ritmicamente e nel sound). Il che, infatti, mi ha tenuto distante dalla band sino a 12:5.
E qui, purtroppo per me, i POS sono tornati a usare il distorsore.

 

oplà, Ragnar ha lasciato il gruppo.