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Parliamo di Scienza

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da Lazlow, 22 Gennaio 2008.

  1. Sixx77

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    23 Gennaio 2008

    Il concetto in se è complesso, perchè lo sviluppo culturale, che comprende quindi indirettamente anche lo sviluppo morale, è sempre, non tanto legato alla scienza in se, quanto allo sviluppo stesso.

    Se, come dici tu(e come succede continuamente), il prograsso scientifico non prosegue di pari passo con quello culturale è solo perchè il progresso stesso non riesce ad essere veramente completo.

    Se io penso a come l'umanità interpretava segnali come per esempio le eclissi, i fulmini, l avvicendarsi delle stagioni o delle catastrofi ambientali e come le cose siano cambiate dopo essere riusciti a dargli un interpretazione scientifica certa, mi rendo conto come la scienza e i traguardi di conoscenza stessa al progresso legati sia stata uno dei fattori più importanti nello sviluppo della cultura umana a tutto tondo.
     
    #16
  2. Suicide Messiah

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    23 Gennaio 2008

    credo che scienza e spiritualità (attenzione, non ho detto religione) siano due facce della stessa medaglia; entrambe cercano di interpretare la realtà, ma fin quando saranno trattate dall'uomo, potranno solo creare un'effimera interpretazione della realtà; e dato che questa interpretazione è molto più facile da afferare che la realtà stessa, tendiamo a confondere le due cose.
    non per niente la scienza moderna, oggi, nel 2008, sta dando valore scientifico a teorie che dei grandi spiritualisti di secoli e secoli fà, avevano già formulato da un punto di vista "spirituale". dunque credo sia sbagliato discriminare una delle due vie, ma sarebbe ideale intraprendere un percorso completo dando la giusta importanza sia al valore scientifico che al valore spirituale in quanto il primo ci permette di razionalizzare e riflettere su ciò che abbiamo intorno, ma il secondo (se impariamo a seguirlo) ci dà l'input, l'intuizione da cui parte tutto. e qui mi vine da concludere con un aforisma che vuole cercare di riassumere il concetto espresso in quanto credo che "ragionando d'intuito, si intuisce il ragionamento". :)
     
    #17
  3. inf3rno

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    23 Gennaio 2008

    Sarebbe interessante discorrerne - certo il timore che degeneri tutto nuovamente in politica da marciapiede e' grande.
    Dico solo che una cosa non nega ne' preclude l'altra.
    Chi ancora e' convinto che la religione sia uno strumento per la risoluzione dei problemi forse dovrebbe rivedere la sua capacita' cognitiva.
    Allo stesso modo affidarsi completamente al calcolo senza considerare la sensibilita' interiore o la propria temperatura spirituale mi sembra estremamente sconveniente.
    Fino a prova contraria, nulla mi vieta di pensare che anche - e soprattutto - la Matematica sia opera di Dio.
     
    #18
  4. Bull Gates

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    23 Gennaio 2008

    1) La realta' in cui noi tutti viviamo e' percettiva.
    Ammesso e non concesso che esista un mondo la' fuori (il famoso noumeno kantiano), non c'e' verso di attingerlo allo stato "puro". Le nostre consocenze dipendono dalla relativita' e dalla parzialita' degli strumenti usati (sistema visivo, sitema uditivo, ecc.) e dalle modalita' di funzionamento della nostra mente (leggi, organizzazione spazio-temporale del mondo).
    Si parla per questo di conoscenza non oggettiva, ma intersoggettiva, cioe' una conoscenza che si sa essere parziale ma se non altro simile per gli esseri umani (stessa genetica, stessi strumenti percettivi, stesse modalita' di funzionamento della mente).

    2) E' reale conoscenza? No.
    E' conoscenza che puo' essere utilizzata pragmaticamente? Si'.
    La conoscenza scientifica NON e' vera (per definizione, nessuna teoria puo' essere dimostrata, ma solo falsificata, in quanto basta anche solo un caso contrario per invalidare una teoria, ma ne servono infiniti per confermarne una.. ergo si parla di "tendenza statistica" o di "teorie corroborabili"). La conoscenza scientifca puo' essere utile... e tanto basta.
    Ed e' utile perche' viene applicata nello stesso ambito nel quale si raccolgono i dati percettivi. L'universo intersoggettivo e' manipolabile e trasformabile entro certi limiti, senza per questo dover essere vero.

    3) La conoscenza mistica d'altro canto ha la pretesa di attingere direttamente allo "stato delle cose".
    Lo sciamanesimo che l'antropologo Carlos Castaneda descrive nei suoi libri si muove su questi binari.
    E' possibile? Non ho la minima idea (ovvero, ce l'ho, ma non ho voglia di discuterne).

    Ad ogni modo, evitiamo di scomodare la scienza per parlare di vera conoscenza. La scienza si limita a fornire modelli nella speranza di superarli il prima possibile.
     
    #19
  5. Stefano Risso

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    23 Gennaio 2008

    se un uomo sopravvive a un cancro lo deve alla scienza. non all'intercessione dello spirito divino. questo dovrebbe dare la misura delle cose.:)

    non voglio esagerare perchè gia ho litigato di brutto con mio padre sulla questione proprio recentemente.:D dico solo che per me, le due cose sono nettamente separate, soltanto che una, la Chiesa, cerca in tutti i modi di ostacolarla da sempre.
     
    #20
  6. inf3rno

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    23 Gennaio 2008

    Cosi' la diatriba pero' trasmuta in Medicina - Chiesa.
    Scienza - Religione mi sembra si assesti su piani differenti.
     
    #21
  7. progmoh

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    23 Gennaio 2008

    Non cerco di immaginare un Dio; mi basta guardare con stupore e ammirazione la struttura del mondo, per quanto essa si lascia cogliere dai nostri sensi inadeguati.

    Albert Einstein
     
    #22
  8. Stefano Risso

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    23 Gennaio 2008

    hai ragione, ma è forse l'aspetto del "conflitto" scienza - chiesa che è più vicino a noi. credo:)
     
    #23
  9. Lazlow

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    23 Gennaio 2008

    E se un uomo muore per le radiazioni nucleari lo deve sempre alla scienza? Evitiamo di stabilire parametri sicuri...

    "Ma, si dirà, la scienza è fede? Sì. Per avere potenza sul mondo, la scienza ha rinunciato da tempo ad essere "verità", nel senso attribuito a questa parola dalla tradizione filosofica. La scienza è divenuta sapere ipotetico. Sa di non essere sapere assoluto ("verità", appunto) – e in questo senso non è fede ma dubbio –, tuttavia per aver potenza sul mondo deve aver fede nella propria capacità di trasformarlo; ed è all'interno di questa fede che essa elabora, risolve o conferma i propri dubbi. (dal Corriere della Sera, 24 maggio 2007)"

    Emanuele Severino
     
    #24
  10. Sixx77

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    23 Gennaio 2008

    La fede in termini di concetto non ostacola la scienza.

    Il fatto che sia successo in passato sopratutto e forse parzialmente anche oggi, significa solo che la religione o "chi ne fa le veci" è andato oltre le sue competenze(se di competenze si può parlare ovviamente...)

    è vero che se si seguono "alla lettera" certi scritti, certi insegnamenti e certi dogmi si finisce con impattare inequivocabilmente contro la mentalità scientifica nell' interpretazione del mondo, della realtà e dell'uomo, ma ciò, a mio modo di vedere, continua ad esulare dalle competenze della religione.
     
    #25
  11. Lazlow

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    23 Gennaio 2008

    Lasciando da parte la fede religiosa,la fede nei dogmi scientifici paralizza lo sviluppo della scienza, che rimane sempre una disciplina incerta e passabile di errori.
     
    #26
  12. Sixx77

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    23 Gennaio 2008

    Non sono sicuro di riuscire ad interpretare a pieno il taglio che Il Sig. Severino vuole dare a questo stralcio d'articolo, ma mi pare di non condividere già solo le prime frasi.

    La scienza è la "disciplina" delle tolleranze, essa non solo non da certezza, ma è proprio sull'opposto, sull'incertezza che basa la propria mentalità.

    se c'è una cosa che la cultura matura in chi ne attinge è proprio la consapevolezza della propria povertà intellettuale e di conoscenze.
     
    #27
  13. Lazlow

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    23 Gennaio 2008

    Ma se allora è incerta la Scienza può definirsi superiore alle altre discipline?
    Mi spiego meglio: la Scienza offre una visione del mondo. La Filosofia ne offre un altra (o meglio,diverse altre). Le Religioni un'altra ancora. La visione offert dalla Scienza è la migliore? Su che basi?
     
    #28
  14. Sixx77

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    23 Gennaio 2008

    Proprio sulla base dell'incertezza e sulla sua stessa politica di ricerca delle risposte che, non potendo per stessa natura essere sicure, implica la continua ricerca e un continuo lavoro.
    ed è questo il vero progresso, ciò che allarga e consente di ampliare la visione del mondo, dell'uomo e della realtà.

    Una visione del mondo filosofica o religiosa è per sua stessa natura stantia e quindi impossibilitata a portare un progresso vero.

    Con questo ovviamente non dico che sia inutile ,ne tantomeno che sia "concorrente" della scienza in se, visto che, tutte queste di discipline vengono comunque condizionate e migliorate proprio dai traguardi ottenuti dalla scienza.
     
    #29
  15. Lazlow

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    23 Gennaio 2008

    Ma se è continuamente incerta e le sue teorire si possono in qualsiasi momento rivelare sbagliate allora essa non si potrà mai presentare come forma di conoscenza superiore.Magari più semplice o più "umile" se mi passi il termine ( nel senso che non si proclama infallibile ) ma non più vera.

    Che la Filosofia sia una disciplina stantia mi sembra un'opinione quantomeno discutibile.La religione anche cambia,sebbene delle tre sia la più stantia e la più boriosa.
     
    #30

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