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Parliamo di Scienza

Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da Lazlow, 22 Gennaio 2008.

  1. Suicide Messiah

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    26 Gennaio 2008

    hai appena confermato quel che volevo dire... :)
     
    #46
  2. Suicide Messiah

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    26 Gennaio 2008

    ah, aggiungo... tanto per usare un parallelismo scientifico... la dimostri col metodo empirico... :)
    e comunque non è la fede che dimostri, ma il ragionamento istintivo, intuitivo, spirituale, chiamalo come ti pare...
     
    #47
  3. RideTheSky

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    28 Gennaio 2008

    Penso che la Scienza ora come ora può solo fare supposizioni su una cosa del genere come pure su tutte le altre varie 'stranezze' di Marte (vedi 'muri di cinta',sfingi,piramidi e presunte rovine di città)...fino a quando non si riuscirà a portare un equipaggio umano sul posto tutto rimarrà nell'ambito delle teorie
     
    #48
  4. shagrath_82

    shagrath_82
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    28 Gennaio 2008

    Dissento completamente. Sarebbe vera la fede, per definizione indimostrabile? Su che basi la "fede" è superiore? Se tu ci credi e io no, la fede ha già perso.
     
    #49
  5. shagrath_82

    shagrath_82
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    28 Gennaio 2008

    Non è un paradosso affermare che, dal momento che la scienza non dimostra tutto, è meglio affidarsi a qualcosa che sia indimostrabile in toto?

    Ti ricambio con un ulteriore paradosso: se qualcuno avesse fondato una religione basata su un aldilà fatto di asini volanti e fosse stato abbastanza bravo da diffonderla, oggi saremmo tutti ad affidarci alla fede del dio asino.


    La religiosità è insita nell'uomo? E' connaturata? Io questo l'ho sempre visto come un limite, non come un vantaggio.
     
    #50
  6. Asperger

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    28 Gennaio 2008


    Quoto quasi tutto. Aggiungo anche che se la scienza non può spiegare tutto, può spiegarne già una buona parte; inoltre se pensiamo che la scienza moderna è nata solo 400 anni fa e i maggiori progressi si sono avuti negli ultimi 150 anni, non possiamo nemmeno immaginare quali cose la scienza sarà in grado di dire tra mille anni.

    Anche se l'uomo ha bisogno di credere in qualcosa, anche non propriamente religiosa, e che quindi ognuno di noi possa credere non solo in una religione ma anche nella scienza, in un credo filosofico o politico o anche semplicemente nella sacralità del metal (dato che siamo nel posto giusto;)), tutto questo non sarà mai come una religione, ma semplicemente campi di pensiero relativi che nulla hanno a che fare con l'assoluto di una religione. Ad esempio la scienza, almeno secondo me, descrive come funziona l'intero universo, ma non mi dice se domani devo fare o non fare qualcosa; allo stesso modo, il fatto che amo il metal mi spinge a sentire molti dischi e a frequentare determinati posti, ma non mi dice nulla su come è fatto il mondo. Quindi, credere nella scienza non vuol dire credere in una nuova religione, ma avere solo una descrizione del mondo che puoi trovare giusta o meno. (spero che il discorso sia comprensibile, ho faticato parecchio per trovare le parole giuste:sadic:)
     
    #51
  7. otrebla86

    otrebla86
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    28 Gennaio 2008

    si dice così perchè in 4mila anni di storia umana non è mai esistito una popolazione atea. Questo è il dato di fatto. Ma la scienza è nata ieri, in confronto.
     
    #52
  8. Lazlow

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    29 Gennaio 2008

    Non mi pare di aver detto questo...Non sono una persona religiosa,anzi. Ma non mi si presenti la Scienza come "Verità" e come mezzo supremo per indagare la realtà. Lo scienziato oggi si sente in diritto di essere borioso,tanto quanto il prete. Sia l'uno che l'altro si comportano da portatori di una saggezza superiore. E' questo che non sono disposto ad accettare. Ora me la sto prendendo con la Scienza perchè la religione è molto più facile da attaccare,non bisogna certo sforzarsi per trovare appigli contro di essa...

    Spiegami dove ho scritto che dobbiamo tutti affidarci alla salvezza di Dio e lottare contro gli Scienziati...Ribadisco il mio totale agnosticismo. Ma come non mi inchino davanti al Dio dei preti,nemmeno lo faccio davanti agli atomi dei fisici.Non sto dicendo:"La scienza non spiega tutto,torniamo alla religione" sto dicendo "La scienza non è il sapere assoluto ed è molto meno intoccabile di quanto si voglia far credere".Nessuno crede agli asini volanti, ma tutti credono agli atomi.Eppure nessuno ha mai visto nè l'uno nè gli altri.
     
    #53
  9. Sixx77

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    29 Gennaio 2008

    Ma la scienza non è il mezzo per "indagare" la realtà, ma il mezzo per studiare i "Fatti", proprio per stabilire delle incontrovertibili(fino a scientifica prova contraria) verità oggettive.
    La realtà in senso ampio può comprendere altri lati che magari dallo studio scientifico vengono solo sfiorati.

    Questa mi pare un immagine un pò fumettistica dello scienziato.
    Grazie a dio gli scienziati non sono così, sennò ora saremmo ancora in giro a creare il fuoco strofinando due legnetti e scontrando due pietruzze.

    La scienza e la vita di tutti i giorni ci dicono che alcune cose non si possono vedere ma si possono identificare attraverso riscontri indiretti.
    La forma dell'atomo non è "verità" ma solo un modello che venne presentato e scelto(insieme ad altri) che fosse pienamente compatibile con il comportamento fisico (ed elettrico) di alcuni elementi in determinate situazioni.

    La scienza non ti chiede di "credere" in quel modello di atomo anzi, ti chiede proprio di "dimostrare" che quel modello è sbagliato.

    Fino a dimostrazione contraria il modello più affidabile rimane quello.
    Esattamente come "fino a prova contraria" gli asini non volano.
     
    #54
  10. shagrath_82

    shagrath_82
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    29 Gennaio 2008

    Ok, allora forse avevo capito male io, ma nemmeno questa versione riesco a condividerla. Nessuno ha mai visto gli atomi? Per carità, niente da dire, ma se tu ti iscrivessi a fisica o a chimica e studiassi quelle materie, puoi assistere a dimostrazioni incontrovertibili sulla loro esistenza. Se oggi la gente non muore più di tubercolosi e domani non morira più nemmeno di cancro lo dobbiamo sicuramente alla scienza.

    Gli scienziati sono boriosi e chiusi nel loro iperuranio? Forse alcuni, non tutti. Io ho trovato spesso tante persone disposte a darmi spiegazioni e a rendermi partecipe, forse sarò stato particolarmente fortunato io.

    Poi, ribadisco, sono convinto del fatto che la conoscenza nobiliti l'uomo più di qualsiasi altra cosa; il senso critico che sta dietro alla scienza e alle sue metodiche è l'unico strumento che abbiamo per sfuggire alle verità precostituite e facili, secondo me.
     
    #55
  11. Faber de Andrè

    Faber de Andrè
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    Io ti denuncio

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    29 Gennaio 2008

    per evitare eventuali "influenze" da discorsi altrui, non ho letto nulla se non l'incipit del topic.

    penso che comunque la scienza sia atta allo scoprire o ricordare platyonicamente parlando, tutte le cose dello scibile umano, siano esse scoperte al momento opportuno o meno, è anche vero però che l'etica umana dovrebbe seguire di pari passo alle scoperte fatte altrimenti non si avrebbe possibilità di utilizzare le scoperte fatte, e comunque la SCIENZA deve essere totalmente indipendente da eventuali religioni, ne cito una su tutte: la clonazione terapeutica.
    Come applicazione è utilissima, il fatto di poter creare in laboratorio organi per trapianti ovviando al problema della carenza di donatori, in questo caso le credenze religiose mettono in pericolo sia la sperimentazione sia l'applicazione di tale scienza in quanto viene sostenuto che nessuno può sostituirsi a dio.
    Il mio non vuole essere un discorso a carattere antireligioso, ma è anche vero che la Scienza dimostra EMPIRICAMENTE le proprie scoperte e tesi, cosa che invece la religione non fa, attaccandosi a dogmi preconcettuali.

    Ecco perché ritengo che i veri scienziati, pur essendo credenti, sono quelli che non si fermano davanti ad eventuali ostacoli di carattere etico-religioso, difatti, se un certo Leonardo da Vinci non avesse riesumato tutte quelle salme per sezionarle non sarebbe mai riuscito ad arrivare a quel livello di conoscenza del corpo umano tale che si è riusciti ad eguagliare i suoi risultati solo con l'avvento della TAC.
    Concludo comunque con il rammarico per una società che stenta a progredire, ma non scientificamente, bensì mentalmente.
     
    #56
  12. HeadlessChild

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    29 Gennaio 2008

    ...la verità è che la scienza, in senso stretto, risponde solo a domande operative. E' solo un mezzo. Sulle questioni gnoseologiche (cos'è "veramente" l'universo, sosa sono "veramente" io ecc...) è dimostrato dall'intelligenza umana che non può avere l'ultima parola proprio perché si serve di specifici paradigmi e, cambiati quelli cambia tutto.. quinque è tutta una questione di opinioni. La gnoseologia è ormai di fatto una "scienza" abbandonata.. è una battaglia persa per l'uomo.
    Men che meno è utile sulle questioni etiche (qui in senso lato, ovvero: come dobbiamo comportarci? Come dobbiamo scegliere? Cosa da senso al nostro agire? Perché non uccidere? ecc...)... su queste la scienza non ha alcuna voce in capitolo. Può solo dare suggerimenti. Ma non perché lo dica io... proprio perché al suo interno non contiene nulla di questo tipo.
    ...ti può dire come curare una persona... ma chi ti può dire che vada curata? E se questa volesse morire? E se questa volesse vivere ma la sua vita è tale che gli riserva solo sofferenze e l'unico motivo per cui lo vuole è la paura della morte? E se sarebbe più felice in ospedale con la gente che si curava di lui che fuori da sano? E se fosse un lurido figlio di puttana con 30 omicidi sulle spalle? E se per curarla si dovessero spendere soldi che potrebbero essere investiti in altri modi meritori? E se si scoprisse che le società che non sanno curare sono più felici, fors'anche per una questione di selezione naturale (dati i vantaggi dell'umore alla sopravvivenza) o per questioni riguardanti la strutturazione della psiche in determinati tipi di società? E se si scoprisse che in effetti la felicità non è così importante.. è questioni di punti di vista... ma in realtà nemmeno la vita lo è se non non ci sarebbero stati milioni di individui nella storia che l'hanno sacrificata per motivi che a noi paiono sin anche stupidi?
    E se si scoprisse che, a furia di curare e nutrire, non ci stiamo più nel mondo a meno di introdurre meccanismi coercitivi (leggasi magari aborti obbligatori) di controllo delle nascite oppure che la cosa porterà a distruzioni e massacri squilibrati mai visti prima?
    Questo è solo un esempio di problematizzazione.. ogni questione può essere affrontata a se e contrattata in lunghissime discussioni... se avessi voglia di sbattermi potrei aggiungerne altre... fors'anche in numero che tende all'infinito.. (qualcuni si è mai chiesto se le prospettive sono potenzialmente infinite o solo tantissime?).. in ogni caso credo di aver reso l'idea.

    Alla scienza il "come", all'etica il "cosa", alla discussione infinita il "che cos'è"...
     
    #57
  13. HeadlessChild

    HeadlessChild
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    29 Gennaio 2008

    Su questo vorrei fare delle precisazioni: il senso critico della scienza non è sempre ed esattamente tale. C'è differenza tra lo scienziato ed il filosofo della scienza. Lo scienziato spesso, anzi, per lo più, si occupa delle cose all'interno del suo ambito e via. Per farti un esempio: se giochi ad un vecchio videogioco tipo supermario, puoi andare solo avanti ed indietro... e questo è incontrovertibile. Questo non significa che si possa andare solo avanti ed indietro. Esistono 3 dimensioni (anzi quattro) qui dove sono io, e, benché questo sia incontrovertibile, sembra che da qualche parte possano esserci più di tre rette che formano angoli di 90 gradi. La cosa ovviamente non ha senso (qui), eppure ce l'ha... a meno che non si scopra, ed è possibile, che le leggi matematiche del nostro universo sragionino e non siano in grado di andare oltre a questo.. d'altronde è una cosa che non potremo mai verificare in tutta probabilità... e poi c'è tutta la menata da Kant a Popper che cito spesso quando si parla di questa roba (ma in realtà parte prima di kant e finisce dopo popper, solo che io son rimasto alla filosofia del liceo :D)...
    ...allora quello che io mi chiedo è: lo scienziato è automaticamente critico? Supermario sarebbe critico se dicesse che non ha senso pensare ad un mondo a tre dimensioni? Ok... gli scienziati lo fanno... ma sono disposti ad accettare l'eventualità che la matematica stessa funzioni solo qui ed ora e non sempre ed in ogni luogo o non-luogo? Sono capaci di ipotizzare che esistano anche aree dell' "essere", non necessariamente fisicamente lontane (d'altronde spazio e tempo son quel che sono anche per loro...) che non siano soggette alle loro equazioni, ai loro sperimenti e non siano da loro spiegabili? O si limitano a dire che in tal caso automaaticamente non esistono?Davanti alla palese limitatezza del metodo scientifico positivo nell'ambito dello studio e della cura della psiche (solo in italia esistono oltre 200 scuole diverse di psicoanalisi, solo tra le freudiane... le quali tra l'altro si sono rilevate di scarsa utilità nei confronti di culture diverse dalla nostra; il manuale standard internazionale per le diagnosi cliniche psichiatriche sostiene che sostanzialmente la spiegazione delle cause della sofferenza psichica vada spiegata e gestita in base all' "opinione prevalente" degli adetti al settore poiché non esistono spiegazioni definitive) e nella - legittima - attesa che questa si risolva, sono aperti a tutte le eventualità (come il metodo scientifico stesso vorrebbe) o sono talmente focalizzati sui loro procedimenti che sono sicuri che la psiche otterrà una spiegazione del tutto analoga a quella dell'apparato digerente?
    Insomma, gli scienziati sono veramente critici? Dipende. Alcuni si e alcuni no. E' per questo che esistono i filosofi della scienza e non solo gli scienziati: i risultati della scienza devono essere inscritti in un contesto discorsivo, con tutti i limiti che la pratica discorsiva riconosce a se stessa.
     
    #58
    Ultima modifica: 29 Gennaio 2008
  14. shagrath_82

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    29 Gennaio 2008

    Headless, la tua precisazione è più che giusta, ma non sposta di una virgola il discorso scienza-religione o, anche, un eventuale critica al metodo scientifico di per sé.

    La scienza non da tutte le risposte? Giusto. Questo rende la scienza criticabile? Forse. Ma ci sono alternative REALI nella ricerca della conoscenza? Al momento no. Punto.

    Questa è la mia asserzione nel suo concetto più essenziale: non ci sono alternative. La religione non è un'alternativa, è una cosa diversa. Altre possibilità non ne vedo.
     
    #59
  15. shagrath_82

    shagrath_82
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    29 Gennaio 2008

    PS: sulle questioni gnoseologiche AL MOMENTO è abbandonata. Non è affatto detto che prima o poi non arrivi a essere utili anche in quelle e di questo sono convinto.

    Esempio: 2000 anni fa chi avrebbe scommesso una lira sul fatto che l'uomo avrebbe potuto volare? Nessuno, perché era inconcepibile la questione di per sé. Esattamente come per noi al momento è inconcepibile capire se l'universo è finito o meno.
     
    #60

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