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Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da alexmai, 12 Settembre 2011.

  1. Zanna

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    Soldier of fortune

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    13 Settembre 2011


    Una volta ho iniziato a scrivere un romanzo storico ambientato nel Medioevo, periodo storico che mi ha sempre affascinato per più di una ragione.
    Però, ben presto, mi sono accorto che era più difficile del previsto...bisogna avere delle conoscenza veramente approfondite, relative agli usi, ai costumi, ecc. ecc. per scrivere un libro di questo tipo, e io non li avevo...aggiungiamo il fatto che era già poco ispirato di suo, e quindi è finito presto nel cestino. :roll:

    Tempo fa scrivevo "canzoni", così le chiamo io...in realtà si tratta solo di componimenti, spesso in rima (con tanto di "ritornelli"), di testi...la musica non la so comporre.
    Adesso ho un po' abbandonato anche questo...
     
    #46
    Ultima modifica: 13 Settembre 2011
  2. Engash-Krul

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    il Divoratore di Menti
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    13 Settembre 2011

    in effetti per scrivere un romanzo la fase di scrittura è solo l'ultima... a 14 anni provai a scrivere un romanzo fantasy e mi incagliai dopo una trentina di pagine, non sapevo più dove andare a parare e cosa far succedere... o meglio, di idee ne avevo molte, forse troppe, ma mi ero ficcato in una situazione da cui non sapevo come uscire (un po' come Martin col Nodo Meerense, insomma...). di cambiare quello che avevo scritto e riscriverne alcune parti non ne avevo voglia perchè stupidamente non avevo voglia di fare "del lavoro in più" e volevo solo trovare un sistema per uscire da quel cul de sac.
    risultato?
    dopo un po' mi stufai pure del cercare una soluzione e quel libro rimase lì incompiuto.

    oggi, invece, mi rendo conto che il modo migliore per scrivere un romanzo è fare una pianificazione molto attenta e dettagliata. stabilire la trama, prima a grandi linee, da dove partire e dove arrivare, la personalità del protagonista o dei protagonisti. poi cominciare a definire i passaggi fondamentali, controllare e ricontrollare che tutto torni, che non ci siano incoerenze e che si rispettino le regole. alla fine fare una scansione di cosa raccontare in ciascun capitolo e di come deve finire (soprattutto se si vuole mantenere alta l'attenzione del lettore).
    poi si può cominciare a scrivere. a quel punto ogni tanto ci si può anche lasciare andare e infilare dentro qualcosa di estemporaneo, ma sempre tenendo presente l'obiettivo e la storia generale. in questo modo diventa anche più facile perchè quello che all'inizio sembrava un lavoro immane (300-400 pagine da scrivere) in realtà diventano tanti piccoli pezzi da 5-10 pagine l'uno, come dei racconti a se stanti, quindi decisamente più gestibili ;)
     
    #47
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  3. tender

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    13 Settembre 2011

    tutte cose che ho fatto :D avevo lo schema di 7/8 capitoli, dovevo solo andare avanti con la storia, dare qualche svolta decisiva, rimpolpare il tutto (essere sintetici a volte è una maledizione :roll:) e vedere un pò come concludere :D. qualche idea generale ce l'avevo pure. se ricordo bene 5/6 capitoli li avevo anche buttati giù, ma era comunque tutto da rimpolpare appunto, perché l'unico modo per sopperire al fatto di non dilungarsi troppo sulle cose è trovare altre cose da raccontare :hihi:
     
    #48
  4. alexmai

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    13 Settembre 2011

    Diciamo che l'approccio alla scrittura di un romanzo di solito ha due forme:
    quella dell'improvvisazione, usata da Stephen King, ovvero "Cosa succede se c'è un San Bernardo idrofobo e una madre col figlio chiusi in macchina?"
    quella della programmazione, usata da Jeffery Deaver, ovvero la tecnica dell'outline (ovvero una "scaletta" evoluta)
    Poi ci sono un miliardo di altre valutazioni da fare... esposte molto bene nei manuali della Gotham School, editi anche in Italia, che consiglio a tutti... anche a chi non scrive, perchè spiegano la dinamica delle storie :-)
     
    #49
  5. tender

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    13 Settembre 2011

    ah, quindi sei un filo-accademico :hihi:

    :D
     
    #50
  6. alexmai

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    13 Settembre 2011

    No, sono uno che ci ha sbattuto la testa e che cerca di capire come non farsi troppo male ;)

    Ho scritto i primi 5 romanzi col metodo King e gli altri 2 col metodo Deaver... probabilmente la scelta migliore sta nel mezzo :)
     
    #51
  7. Zanna

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    13 Settembre 2011

    Mi affascina di più il metodo di King...
     
    #52
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  8. Michele_R

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    13 Settembre 2011

    Io scrivevo alcuni racconti mooolto brevi, soprattutto nel periodo in cui leggevo attivamente Lovecraft, però sono rimasti tutti incompiuti :D

    Il mio problema è che talvolta non ho molta immaginazione, non sono un grande scrittore e non ho tanto tempo.

    Però mi piacerebbe saper scrivere bene, magari quando avrò tempo proverò a fare qualcosa.

    Se trovo un argomento interessante per la tesina, magari dopo averlo approfondito provo a scriverci un racconto/romanzetto.
     
    #53
  9. alexmai

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    13 Settembre 2011

    E' proprio King come persona a essere affascinante... consiglio di leggere On writing, la sua autobiografia e manuale di scrittura. Fantastico.
     
    #54
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  10. margauswe

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    13 Settembre 2011

    esatto Engash, infatti per il mio collage di eroine mi ero buttata giù delle idee di base per ogni capitolo, fatto un ordine di apparizione, ecc ma poi mi sono resa conto che mi mancava il tempo per fare tutta la parte di documentazione necessaria (rileggere con attenzione gli originali e le riscritture, se più di una fare un lavoro comparatistico o sceglierne una sola, ecc). Se mai avrò tempo da poterci dedicare sono sicura che quella sarà la prima opera a cui mettere mano. Tutta colpa di Ovidio che mi ha ispirato con le sue heroides.
     
    #55
  11. bossk

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    13 Settembre 2011

    L'importante è non scrivere "troppo" e "a forza". L'ispirazione può sì venire davanti al foglio bianco, ma prima a mio avviso deve venire da attimi della vita nostra. Bisogna capire da subito l'intento, il messaggio che si vuole trasmettere, e cercare di farlo nel modo più personale possibile.
    Io scrivo con molta poca frequenza, però finora (quasi) tutto ciò che ho fatto, o meglio, quello che ho fatto con una certa consapevolezza, lo sento molto mio.
    A volte, sì, si ha la voglia di scrivere e basta, ma lì l'ispirazione può venire come no, a volte vale la pena lasciar stare..
     
    #56
  12. tender

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    13 Settembre 2011

    a me davanti il foglio bianco viene solo il panico :hihi:
     
    #57
  13. Saturnine.

    Saturnine.
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    13 Settembre 2011

    Anche a me ed è infatti quello che utilizzo più spesso!
    A me avere la pagina bianca davanti non terrorizza per niente, scrivo di getto...
    Se mi blocco non è tanto per mancanza di idee ma quanto per incostanza, come spiegavo prima.
    Il racconto che mi valse il "premio" a livello di istituto, devo ammettere che però nasceva da una traccia fornita dalla mia insegnante: sicuramente avere dei "paletti" fa sì che la cosa possa essere organizzata e strutturata meglio.
    Attualmente sono impegnata in un "progetto" con un amico: abbiamo creato uno spunto e lo stiamo sviluppando parallelamente, poi ci scambieremo i racconti.
    E' un bell'incentivo anche questo, ma per vari motivi ora sono un po' ferma.
     
    #58
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  14. bossk

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    13 Settembre 2011

    Si va bè che piuttosto che stare davanti al foglio bianco vado su e giù per la stanza sparando a voce alta e con forte enfasi ipotetici versi :hihi:
     
    #59
  15. alexmai

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