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Discussione in 'Attualità e Cultura' iniziata da alexmai, 12 Settembre 2011.

  1. Barney Panofsky

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    11 Luglio 2019

    Ci mettono anche del loro. Io ho rinunciato ai Tool e al Firenze Rock anche perché ero piuttosto incazzato di come hanno gestito la vendita dei biglietti. Appena aperta la prevendita, quelli per il pit vengono subito esauriti, o almeno così sembra. Nel timore di vedere esauriti anche quelli normali, tutti corrono all'acquisto. Peccato che poi, trascorsi alcuni mesi, il pit torna ad essere disponibile. Paradossalmente, si potrebbe anche pensare che lo abbiano fatto proprio per contrastare il bagarinaggio (comunicando l'esaurimento dei biglietti per il pit, i bagarini smettono di acquistarli in massa e quelli successivamente messi in vendita forse finiscono nelle mani dei fan realmente interessati) ma l'effetto ottenuto, almeno per quello che ho riscontrato tra le mie conoscenze personali, è stato l'opposto.

    Comunque la soluzione da te prospettata sembra essere l'unica percorribile ma impone ulteriori adempimenti agli organizzatori (allestimento di una piattaforma per la rivendita/modifica dell'intestatario e organizzazione di una procedura di controllo) e questi ultimi non hanno interesse a contrastare il fenomeno.
     
  2. Barney Panofsky

    Barney Panofsky
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    11 Luglio 2019

    Poi finisce che i Tool li guardi a mezzo km di distanza (vi riporto le parole dei miei amici presenti), senza megaschermi che li riprendano perché adibiti alla proiezione di filmati psichedelici (cosa comprensibile, dato il genere suonato dai nostri), Maynard non riesci neanche a guardarlo in faccia perché si nasconde al buio a lato della batteria e non ti godi nemmeno le acrobazie di Danny Carey. E allora me sto a casa ad ascoltare Lateralus, eccheccazzo!
     
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  3. Dwight Fry

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    1 Agosto 2019

    Pubblicato l'ultimo articolo del sottoscritto, una retrospettiva su Kirk Martin.
    Nemmeno voi sapete chi è?
    Mi pare strano. Eppure l'hanno definito "famosa rockstar e leader heavy metal", inoltre ha ottenuto un contratto discografico chiedendolo direttamente a Satana.
    Ah, e ha incrociato un angelo da McDonalds.
    Perché ridete? E' tutto vero:
    Menomale che Kirk c'è

    @Vic Rattlehead
     
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  4. Vic Rattlehead

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    1 Agosto 2019

    :lookaround::rotfl::innocent:
     
  5. Dustx85

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    2 Agosto 2019

    Smessaggiando col buon @Dwight Fry mi è tornata in mente la mia vecchia passione del giornalismo musicale. Non mi è tornato il prurito, ma mi sono trovato a pensare alla professione e al ruolo che, spesso, la carta stampata non ricopre più. Una volta le recensioni erano oro colato, le riviste rischiavano di troncare una carriera anche se a volte vincevano i gruppi e i fan (led zeppelin sulla rivista Rolling stones). Ora le recensioni occupano pagine e pagine sulle riviste e spesso non capisco se tutto quello che esce è veramente un capolavoro oppure se gli umori erano troppo alti al momento di buttare giù le poche righe di presentazione.
    Non seguendo più assiduamente nessuna rivista non ho nemmeno la bussola del conoscere il recensore e bilanciare il suo voto in base ai miei giudizi. Quello che mi chiedo è: Se i giornali (potendoselo permettere) dovessero pagare le recensioni ai collaboratori (esterni), e così magari decidessero di recensire solamente i dischi di una certa qualità (o stroncare una nuova uscita di un Big) avremmo noi utilizzatori finali una scelta più sicura nei nostri già troppi acquisti?
    È un discorso un po' anacronistico lo so, grazie alla musica liquida posso decidere di fare l'acquisto dopo aver dato un ascolto, ma comunque non ho il tempo di ascoltarmi 40 dischi (nuovi) recensiti positivamente in un mese. Nemmeno un paio di canzoni per disco.
    E poi se io collaboratore devo perdere 3 ore per ascoltarmi il disco, informarmi e buttare giù il pezzo non è giusto che il mio tempo mi venga retribuito?
    C'è pure chi cerca di girarti la cosa del tipo "il disco te lo puoi tenere" e poi vediamo se riesco a farti avere l'accredito per il concerto.

    Peccato che:
    1.ormai arrivano i file del disco
    2.di andarmi a vedere il concerto degli indiesfiga in culo ai tropici per poi magari farmi fare il report che nessuno pubblicherà mai perchè non c'è spazio...

    Beh no grazie.

    EDIT. oddio quanto è che ca**o ho scritto?!! Scusate
     
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  6. Dwight Fry

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    3 Agosto 2019

    Stai parlando di carta stampata, meritocrazia e "scale di valori" nel 2019?
    Sì, visione certamente anacronistica...

    Sono saltati tutti i paradigmi e non si torna indietro. C'è stato il decadimento dei ruoli e il "libera tutti" generalizzato. E' cambiata proprio la mentalità, il concetto di competenza è stato ampliato fino ad annacquarlo. Funziona così a tutti i livelli.

    L'altro giorno, con un parente, si parlava del problema dell'immigrazione, lui s'è infervorato e al momento di perorare la sua causa mi ha voluto mostrare un video nel quale si parlava di questo tema. Mi ha forse mostrato il parere di uno storico, di un docente, di un corrispondente dall'estero, di un buon giornalista, di un magistrato, di un capitano di corvetta?
    No: mi ha mostrato una vecchia che se ne stava nel giardino di casa sua a straparlare davanti al suo smartphone. Una con parecchio tempo da perdere e della cui opinione non dovrebbe fregare una mazza a nessuno, in un mondo normale.

    E' questa la logica del nuovo millennio: anche se non hai alcun titolo, se mi piace quello che dici sei un esperto. Non importa quali sono le tue competenze in materia e non importa in che modo ti esprimi, non importa se si sta parlando del ragù alla bolognese o del decadimento del protone: se siamo d'accordo allora ti stimo.
    Il fenomeno speculare è quello della retorica ampollosa e (parere mio) sono entrambi insopportabili.

    Nella musica è la stessa cosa. Il giornalismo viene visto quasi con disprezzo da gente che (guarda caso) non sa allineare due parole, due concetti. Come se “scrivere una recensione” equivalesse a “esprimere un'opinione a voce alta”.
     
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  7. Dustx85

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    3 Agosto 2019

    Sorvolerei sulla questione politica perchè altrimenti si va o.t. e mi bannano:sorry:
    Peró condivido tutto quello che hai detto.
    Tranne che forse non dobbiamo essere così estremisti. Mia moglie che è laureata e scrive benissimo trova inutile il giornalismo musicale (il recensore tout court, non chi scrive un articolo, saggio ecc) . Per lei, per gli esempi estremisti nel dilapidare che le è capitato di leggere, nessuno può stabilire a priori cosa può essere oggettivamente bello oppure no. Il suo classico esempio quando ne parliamo è Signorelli che afferma che (non mi ricordo la canzone) vale 100 I don't wanna miss a thing.
    Peró lei è una che ascolta quello che le piace. Ogni cosa che le capita. E che trova insopportabile l'ordine alfabetico dei miei CD... Questo per dire che questa professione viene rispettata da chi la fa e da chi vorrebbe farla.. Esagero? :embarass:
     
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  8. Vic Rattlehead

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    3 Agosto 2019

    una birra per te amico mio, e non smettere mai di scrivere, abbiamo bisogno di te!

    sul serio?ordine alfabetico? lo odierei pure io :P ordine di genere e di pubblicazione, ecco cosa significa ordine :D
     
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  9. Dustx85

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    3 Agosto 2019

    Si, già così non trova i suoi figuriamoci smistare per genere. Infatti li vuole mettere altrove.. Così facendo dovrei prima o poi avere dei doppioni, certi buchi fanno male..
     
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  10. Barney Panofsky

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    3 Agosto 2019

    Ordine alfabetico per genere -> per ogni genere le band sono classificate per preferenza personale -> ogni album è classificato per anno di pubblicazione.
     
  11. Vic Rattlehead

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    3 Agosto 2019

    Ah beh così è più chiaro
     
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  12. Dustx85

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    3 Agosto 2019

    Io davo scontato che nell'ordine alfabetico (per band) ogni disco è in ordine cronologico.
    Prima avevo suddiviso rock, jazz e metal ma mi era difficile piazzare 3 collezioni distinte. Ho unito tutto per regioni di spazio..
     
  13. Dwight Fry

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    3 Agosto 2019

    Aspè: chi ha parlato di politica? Il mio esempio si inseriva nel discorso sulle competenze (e sulla correlazione competenza-politica si potrebbe ironizzare parecchio).
    [​IMG]

    Perdonami, ma questa è un'ovvietà e non mi sembra di aver sostenuto il contrario.
    Si tratta solo di capire chi ha uno straccio di "autorevolezza" in più rispetto ad altri. Non è un concetto offensivo, quello di "autorevolezza". Esiste da sempre.
    Se devo andare a vedere un buon film non chiedo consiglio a chi conosce solo "Fast & Furious".
    Se devo comprare una macchina fotografica non chiedo consiglio a chi ha solo uno smartphone e crede che 13 megapixel siano sufficienti per fare foto alla Helmut Newton.
    Se devo andare in enoteca non mi faccio consigliare un vino da chi beve Tavernello e non sa neppure distinguere un trebbiano da un primitivo.
    Se devo farmi correggere la tesi di Laurea non mi rivolgerò a un tizio che ha la terza media e passa le giornate a sbavare sulle modelle di Instagram, semmai a qualcuno con uno straccio di Laurea in lettere e/o con esperienza in materia editoriale. O a qualche rompicoglioni grammar nazi.
    Potrei fare un miliardo di esempi ma dubito fortemente che tu ne abbia bisogno.
    "Home tonight", sempre degli Aerosmith.
    Giusto?

    Sicuro? Guarda che anch'io metto i CD in ordine alfabetico. Tranne gli acquisti degli ultimi mesi, quelli rimangono alla rinfusa perché mi piace ascoltarli senza un ordine preciso.
     
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  14. Dustx85

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    3 Agosto 2019

    Probabilmente mi sono espresso male. La diatriba tra me e mia moglie le poche volte in cui affrontiamo l'argomento, è cercare di spiegarle che al critico non sta lo scindere il bello o brutto ma il valido o meno.
     
  15. Dwight Fry

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    3 Agosto 2019

    Bello/brutto sono concetti assoluti, valido/non valido un po' meno... ma qualcuno potrebbe obiettare che tutto sommato si tratti di parametri equipollenti.

    Per me l'unica cosa che deve fare un critico o un giornalista (eventualmente anche un recensore) è parlare di musica e farlo in maniera migliore di altri, qualunque cosa voglia dire.
    Sennò è uno come tanti.

    P.S.
    Di' un po', non è che stai pensando di tornare a scrivere?
     

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