Si riparte

Dal 1999 ad oggi, sono stato un nomade, e continuerò ad esserlo almeno per un paio d'anni, poi avrò bisogno di mettere radici, sono stanco.
Ho avuto la possibilità di prolungare la mia permanenza a Tokyo, ma sono davvero stanco, in tutto ho collezionato 6 anni (2 + 4).
Il problema maggiore è che questa volta mi è stato chiesto di staccarmi definitivamente dalla sede europea (sono in Giappone con un contratto di distacco), fare il visto permanente (dopo 5 anni della "green card" giapponese puoi richiedere il visto permanente) e lasciare tutto quello che si possiede in Italia.
Me la sarei sentita per altri paesi (tipo Australia, USA o Canada), ma non per il Giappone dove, nonostante l'amore che nutro per la loro cultura, non riesco più a restare. Dunque a fine marzo, lascerò questo paese, forse un giorno ci tornerò, magari come turista, ricordo ancora quando ci sono stato per la prima volta nel 1999, tanti ricordi. Tra un progetto ed un altro, ho continuato a viaggiare per lavoro, e quella santa della mia compagna, che nel frattempo è diventata mia moglie, è sempre stata pronta a rimettersi in gioco o aspettare i miei rientri programmati a casa.
Non sappiamo ancora al 100% quale sarà la prossima tappa, o meglio, se la giocano alla pari l'Italia e il Montenegro. Una volta chiusa quest'altra parentesi, vorrei viaggiare solo per piacere o per brevi incontri di lavoro. Vorrei arredare la nostra casa, avere i miei spazi e godere di quella casa comprata 8 anni fa, e mai goduta (a volte mi chiedo perché l'abbiamo comprata). Se la mia meta finale fosse diversa da quella dove ho casa, probabilmente la venderò e andrò in affitto, non lo so.
Tra un pò si riparte, e si riparte ancora sotto tutti i punti di vista, e penso, riuscirò mai a diventare un pò più sedentario? Dopotutto anche in tutto il periodo che sono stato in Giappone, ogni occasione che abbiamo avuto, abbiamo fatto i bagagli ed abbiamo girato un bel pò quella parte del mondo. Amo viaggiare, ma vorrei poter rientrare a casa mia, avere un punto di riferimento.
Mia moglie dice che "abbiamo" tante case, che ovunque andiamo, ormai siamo rodati e, l'importante è stare insieme. Condivido questo punto di vista, ma non in Giappone, dove a parte le ferie prese sotto minaccia, ci vediamo la sera a letto direttamente, dove si lavora 6 giorni su 7, e talvolta anche 7 su 7 per almeno 12 ore al giorno. No basta!

 

In bocca al lupo.
Dei ritmi massacranti del Giappone avevo giá sentito parlare (anche negli Stati Uniti la situazione ferie é simile) e capisco perfettamente la tua scelta.
Sto vivendo un periodo simile, anche se piú leggero (2,5 anni, Regno Unito) e, se mi avessero detto prima di partire che mi sarei rotto le scatole cosí presto non ci avrei mai creduto. Avere dei punti di riferimento é importante.
E tienti stretta tua moglie. Io senza la mia non so come mi sarei ridotto.

 

Grazie.
E' stata una decisione sofferta, dopotutto, ci sono tantissimi lati positivi di Tokyo che mi mancheranno, ma penso che il Giappone non sia un paese dove mettere radici definitivamente, almeno per me. A parte il discorso lavorativo, siamo troppo diversi, ho bisogno di un pò di sana anarchia e confusione occidentale. I giapponesi affrontano la vita passivamente, tutto è sempre programmato, tutto deve essere prevedibile, la monotonia è sicurezza, l'imprevisto è caos. Dopo un pò di anni ti rompi le palle, ho bisogno di cambiare.
Mia moglie mi sostiene molto, sono fortunato, ed è l'unica cosa che conta, ricominciare non ci spaventa.
Quante volte mi sono sentito dire "come ti invidio", non conoscendo tutti i sacrifici che ci sono stati dietro, e tutti gli imprevisti che abbiamo dovuto affrontare, in un paese completamente diverso dal nostro. Anni fa, ho passato anche un periodo in cui giravo per il medio oriente, in posti davvero dimenticati e pericolosi, ed ero da solo, visto che mia moglie non poteva accompagnarmi per ovvi motivi, ed è stato tremendo, eppure l'abbiamo superato. Vedremo cosa ci riserverà il futuro, spero solo di poter tirare un pò il freno a mano.
In bocca al lupo anche a te, anzi, a voi.

 

beh non c'è molto da dire se non augurarti il meglio per il futuro

 

Buona fortuna

 

Lavoro nel campo dell'energia come specialista di sistemi di automazione e controllo. Seguo la commessa in tutte le sue fasi, progettazione, ingegneria, debug, collaudo, pre commissioning, commissioning, energizzazione, service e manutenzione.
È un bel lavoro, che da molte soddisfazioni sul piano professionale, ma ti porta inevitabilmente a spostarti. Da maggio, seguirò il collegamento hvdc tra Italia e Montenegro.

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