The Monolith Deathcult

recentemente i Trivmvirate hanno pubblicato il loro ultimo cd
"The Monolith Deathcult"...inserti elettronici e tappeti di tastiere mischiati egregiamente con gli altri strumenti...la 4° traccia del cd addirittura comincia con un intro Drum'n'Bass...secondo me questo cd porta una ventata d'aria fresca in un genere come il Death/Brutal che ormai è pieno di gruppi cloni...
Vi consiglio d'ascoltarlo...

 

Ma guarda che "Trivmvirate" è il titolo dell'album...
Comunque li ho scoperti proprio con questo cd, prima non li conoscevo... Incuriosito dai commenti positivi me lo sono sentito per benino e posso confermare, ottimo disco!
Gira nel mio lettore ormai da una decina di giorni e non mi stanca!

 

pesanteeeeeeeeeee......pensavo fosse il nome del gruppo...ahahahaha...

 

Fenomeni davvero, The White Crematorium è un gran bell'album ma Triumvirate per la sua carica diversa mi piace pure di più, non veloce ad ogni costo ma più controllato, alcune canzoni sono davvero fenomenali, come Wrath of the Baath, Kindertodeslied ( spero di averlo scritto bene ) e la finale col titolo che non riesco a scrivere, che io trovo molto toccante. Di certo non sono più il gruppo fotocopia dei Nile.:grin:

 

Preferisco i gruppi-clone a sta roba.

 

vedrò di sentirli il più presto possibile (insieme ai compos mentis)..

 

Gran bel disco

 

Sono in attesa di sentirli ma mi fanno paura certe cose... Se sono come penso sarà il caso di affamarli non comprando nemmeno un disco e fargli cambiar strada... con la calma se possibile... con altri mezzi se necessario... Penso che il death negli ultimi dieci anni sia stato vilipeso abbastanza da gruppi vergognosi come quelli scandinavi melodici o dal deathcore amerikano... ORA BASTA!

 

ma a cosa ti riferisci, scusa?

 

ecco. basta.

 

massì, hai ragione. io ti candiderei alle elezioni di aprile..hai carisma e grandi idee.

 

Penso che l'ironia sia alquanto inopportuna... influenze elettroniche e drum'n'bass, che - se confermate in un'amalgama come sospetto possa essere - farebbero leteralmente schifo, all'interno di un genere che negli ultimi anni ne ha viste di ogni tipo... Per me il death metal nasce coi Possessed, e si sviluppa completamente in Florida, con l'eccezione dei Sadistik Exekutio di The Magus del 1986 (un disco fondamentale), che erano australiani... Da lì fino al 1993, tutto viene posto e creato in quelle aree: adoro le sperimentazioni di Atheist e (in misura minore ma li apprezzo) Cynic, o la variazione di Spheres dei Pestilence, o ancora il tentativo dei Nocturnus... ma qui stiamo parlando di singole e sincere sperimentazioni nate sulla base di un lavoro cristallino sullo strumento e non di band nate con l'intento principale di stupire le folle o di riempire le arene con improbabili accostamenti tra melodia (tra l'altro scontata e da quattro soldi... la peggiore) e elementi death, o tra sonorità elettroniche e death... i gruppi brutal sono ripetitivi? ok, allora una proposta più dignitosa potrebbe essere quella di tornare al triennio 89-92, e di riportare un pò in auge il death metal tradizionale, magari qualcuno tenterà qualche sperimentazione, come fecero quelle band all'epoca, ma ci saranno dei paletti chiari e ben definiti entro cui muoversi, tralasciando le smanie mainstream...

 

Che poi i Nile, dal 2000 con Black Seeds of vengeance, volendo escluder Amongst the Catacombs of Nephren Ka forse ancora acerbo (comunque un grande disco), hanno dato una bella rinfrescata al mondo del detah/brutal... Basterebbe un loro disco per spazzare via cento mila altri tentativi più commerciali. Hanno elevato un genere diventato ormai prevedibile, arrichendolo di uno stile nuovo e originale ma servendosi dei soli elelmenti tradizionali del death metal (eccezion fatta per gli effetti corali e qualche strumento a fiato o corda caratteristico del medio oriente, comunque non certo tastiere o sintetizzatori...). Basterebbe un loro disco per parlare di musica per mesi e mesi... eppure si vuole sempre qualcos'altro, non ci si accontenta mai, in questo ambiente... la frenesia delle ultime generazioni (e probabilmente anche il fatto di non sudarsi i dischi ma di scaricarli e sentirli così al volo tra i numerosi altri download...) non fa apprezzare niente... grandi commenti nella mezzora dopo l'ascolto e poi, via, chiuso, di nuovo alla spasmodica ricerca di qualcosa di nuovo e di più originale, sempre e comunque... la novità a qualunque costo, persino quello di perdere per sempre la propria purezza musicale... e far passare il tutto sotto un alone di fasulla apertura mentale ("se non apprezzi certe robe sei un tradizionalista ottuso!")... se permettete, non ci sto...

 

ok. bella predica.
ma al popolo?

per fortuna esistono i gruppi come un tempo, e per fortuna ci sono quelli che sperimentano. poi se piacciono o no è un altro discorso.

 

tutto sto casino per un disco che poi non hai ancora sentito?

non sarebbe il caso di sentire prima e tutto-il-resto dopo?