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Ancient Dome (Paolo Porro)

Di Nicola Furlan - 27 Aprile 2009 - 0:05
Ancient Dome (Paolo Porro)

Release thrash nostrano dell’anno? Sebbene siamo appena in aprile, la percezione che a fine 2009 “Human Key” possa collocarsi sul podio delle più valide uscite dell’anno in corso non è poi campata in aria. Ottime ritmiche, un guitar work ispirato, attitudine spontanea e tanto gusto: ecco gli ingredienti che mi hanno più colpito di questo full-length dei lombardi Ancient Dome. In particolare è proprio il lavoro alle sei corde che mi lascia intendere una qualità discografica futura di sicuro successo. Quale occasione più ghiotta se non quella di farci una chiaccherata con l’axeman e cantante Paolo Porro

Quando si parla di thrash le prime band che vengono in mente sono le solite note americane, ma sono in pochi a ricordare quanta qualità abbia partorito l’underground europeo. Voi mi avete ricordato il meglio che abbiano prodotto band molto attente agli arrangiamenti e alla cura del songwriting. Tanto per capire bene da dove nasce tutto questo: vorresti spendere due parole sui gruppi a cui eri particolarmente affezionato e quali hanno più ispirato il tuo processo formativo/musicale?

Eh, verissimo che l’Europa ha sfornato e sta sfornando grandissime formazioni, e ti posso assicurare che ultimamente mi sto cibando principalmente di underground, ma devo dire che sono 4 fra i gruppi “fondamentali” da cui traggo più spunti: Metallica, Death, Heathen e Coroner, fonti inesauribili d’ispirazione… e innumerevoli altre, fra cui la stragrande maggioranza del movimento della Bay Area, ma anche molto techno death metal.

Sono sempre più colpito da come sta lavorando la Punishment 18 Records, un’etichetta di cui sentivo davvero la mancanza e che mi dà sempre più l’idea d’aver fiuto per il meglio del crescente movimento thrash nostrano. Ci racconti qualcosa del momento in cui vi hanno addocchiato e proposto di lavorare per loro?

Nel 2008 abbiamo fatto girare un promo di 4 prezzi, estratti proprio da “Human Key”; abbiamo stampato un centinaio di copie, spedendole a qualsiasi etichetta capitasse sottomano. Nel tempo abbiamo ricevuto qualche timido tentativo di offerta (alcuni anche ad album già stampato), mentre Corrado è venuto subito al sodo proponendoci un contratto; guarda i gruppi che ha già prodotto, come potevamo rifiutare?

Veniamo al disco allora… In che maniera avete interagito tra voi in sala prove durante la stesura dei pezzi?

Fondamentalmente i brani li scrivo io, ma tutto l’arrangiamento avviene poi in sala prove a partire dalle linee guida che fornisco ad Ale (chitarra), Cuzzo (basso) e Joe (batteria), che hanno la facoltà di variare la partitura in base al proprio stile… nella norma direi.

E come si sono svolti i lavori in studio di registrazione?

Abbiamo la fortuna di conoscere Davide Colombo, l’ingegnere del suono che ha registrato “Human Key”, da parecchi anni; con lui ci siamo sempre trovati bene, e abbiamo sempre avuto la possibilità di muoverci con la dovuta calma. Considera che ci abbiamo messo un anno a terminare, anche se ci sono stati mesi di stallo dovuti ad impegni universitari e di lavoro; a conti fatti, le ore in studio sono state poche.

Sono una persona schietta e ti dirò che i suoni mi hanno lasciato un po’ d’amaro in bocca. Penso che una produzione più attenta al bilanciamento dei volumi e all’equalizzazione avrebbe permesso al vostro sound di esprimersi con maggior personalità…

Grazie per la franchezza, ma ti dirò: meglio così che i suoni pompati ma “finti” che vanno di moda ora! Alla fine credo che il risultato sia un mix dei ruvidi stilemi degli anni ’80, e in tutta onestà il prodotto è uscito come lo desideravo, grezzo, ma nel contempo curato. Staremo a vedere con il prossimo lavoro in studio, di sicuro faremo tesoro di tutti i nostri errori (dovuti soprattutto all’inesperienza), oltre tutte le critiche costruttive ricevute.

Analizziamo ancora i dettagli. Vuoi raccontarci qualcosa dei testi e del significato della copertina?

La copertina è stata sviluppata da un amico, Tiziano Codoro, dietro una nostra idea di partenza; vuole “omaggiare” il breve concept sci-fi su un immaginario scenario futuro basato su un problematico rapporto uomo-macchina, da cui il titolo stesso dell’album. Qualcuno ha fatto notare che c’entra poco col genere e potrebbe fuorviare: beh, un applauso a chi compra un cd a partire dalla copertina, notevole!

Ammetto di non aver mai ascoltato “Once Were Thrashers”, vostro debutto discografico uscito nel 2004. Se ti chiedessi di rapportare il vostro processo di crescita al tempo intercorso dal 2004 ad oggi quali sarebbero i punti focali che riterresti più importante evidenziare?

“Once Were Thrashers” è stato il nostro primo demo, datato 2004, e i passi sia nel songwriting che nella tecnica sono stati notevoli; poco probabile che tu l’abbia ascoltato, saranno girate sì e no un centinaio di copie, e solo fra amici! Già con “Ancient Dome”, EP registrato nel dicembre 2005, i miglioramenti erano stati netti, e con quel lavoro il nostro nome è cominciato a girare. Alla batteria c’era Syra, thrasher e gran picchiatore, ora dietro le pelli c’è Joe, molto legato a sonorità prog. Abbiamo sviluppato il concetto di armonizzazione e migliorato notevolmente l’arrangiamento dei brani da allora.

Come è stato giudicato fino a ora il vostro full-length? Avete riscontrato osservazioni migliorative che condividete?

E’ stato giudicato nel modo più corretto possibile, non si grida al miracolo che non c’è, e si apprezza l’ “onestà intellettuale”, come ha scritto uno dei tanti ragazzi/e che hanno dato un parere sul nostro lavoro… terremo di certo conto delle osservazioni riguardo alla fuoriuscita sonora, per il nostro modo di comporre, beh, questo è e questo rimane, mi spiace ma non sentirete stravolgimenti nel genere proposto!

Dato che ne fai parte, spenderei qualche parola per avere informazioni sulla scena thrash italiana. Che ne pensi della attuale scena nostrana? Quali sono i colleghi che più ti stanno colpendo per qualità delle loro proposte?

Fiero di farne parte, e di colleghi che mi hanno entusiasmato ce ne sono parecchi, difficile citarli tutti… di sicuro voglio ricordare i Planar Evil in cui milita il buon Max di Italian Thrash Attack, H-George, gli Annihilator italiani ed eredi dei Broken Glazz, gli Housemaster, non molto conosciuti, ma decisamente una gran bella realtà, gli amici dei Metalheadz, anche se sono un pò più incazzati, i Nofuck, gli amici e compagni d’etichetta Brain Dead, gli Urto, che stanno per tornare con un album che sarà una bomba (almeno ascoltando i brani già noti), i Ground Control, gli inossidabili Boarders, gli Shock Troopers, quei maranza dei National Suicide, gli Abuser (ho pure “rischiato” di provarci insieme senza saperlo, ma per loro fortuna hanno trovato un signor chitarrista)… e mi fermo qui, ma la lista sarebbe molto più lunga… supportate l’underground gente, ne abbiamo bisogno!

Guardiamo al futuro. Sono passati quattro mesi dalla release di “Human Key”. Mi rendo conto che è poco, ma sono dell’idea che quando i ragazzi ascolteranno il disco, più di qualcuno di questi attenderà un vostro secondo studio album…c’è del nuovo materiale in cantiere?

Mi auguro che avvenga come ipotizzi, non perchè vogliamo vendere milioni di copie, ma perchè è bello essere apprezzati! Ci sono già più di 50 minuti di musica pronti, da arrangiare in sala prove e non vediamo l’ora di registrare! Costi quel che costi, “Human Key” avrà di certo un seguito…

Mi hai dato una bella notizia, io sono uno di quelli che lo attende già ora…Senti, parliamo di palchi…State programmando delle date per promuovere “Human Key” oppure concentrate le energie per una partecipazione di rilievo a un grande Festival?

Ogni live è sempre gradito, soprattutto ora che dobbiamo far girare il nostro nome; non ci tiriamo indietro se la proposta è allettante… siamo entusiasti d’esser stati inseriti a supporto di due leggende viventi come Whiplash e Artillery il prossimo giugno, speriamo di non tradire la fiducia riposta in noi (saremo gli opener) e di vedere un po’ di gente fare casino anche durante il nostro show…

Lascio a te i saluto finali per gli utenti di truemetal.it…

Un grazie a te Nicola per il supporto, per le parole spese per il nostro lavoro e per la possibilità di maggiore visibilità che ci offri; grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere tutta l’intervista, grazie a chi ha acquistato il nostro cd e a chi lo farà, grazie a tutti i recensori che ci hanno esaltato o gambizzato, grazie a chi ci ha applaudito dopo un concerto e chi ci ha insultato, …e grazie a chi si è bevuto una birra con me e gli altri tre… ci trovate qui: www.ancientdome.com, www.myspace.com/ancientdome
Thrash on!!!