Heavy

Beppe Riva Pillars: recensione HEAVY LOAD (Death or Glory)

Di Stefano Ricetti - 8 Luglio 2011 - 9:30
Beppe Riva Pillars: recensione HEAVY LOAD (Death or Glory)

HEAVY LOAD

“DEATH OR GLORY”

THUNDERLOAD

1982

Recensione tratta dalla rivista Rockerilla numero 33, dell’aprile 1983

Le fiamme crepitanti divampano, e rendono incandescente l’acciaio in cui è forgiato un antico stemma Vikingo… dal bagliore rosso prendono forma le minacciose figure degli Heavy Load, nuova forza dirompente del metallo svedese.

Heavy Load riallacciano con scaltrezza la propria iconografia alle tradizioni più ataviche della loro terra, ai conflitti di “spada e stregoneria” di una delle civiltà più misteriose dell’epopea medievale: il risultato è enormemente stimolante, e nulla ha perso dell’attrattiva esercitata dalla cover del mini-LP “Metal Conquest” (Rockerilla n. 23) con il suo ferrigno brandire di lame sul fiordo.

Thor-in-Metal, fighting-Swedish Metal! Quando questo suono è esercitato senza compromessi, con totale coinvolgimento nei riffs basilari elevati all’ennesima potenza, ogni dubbio è fugato: l’Heavy Metal è il genere più “eroico” del firmamento pop.

Death Or Glory” è una sequenza avvincente di “inni di battaglia” scanditi da voci tuonanti madide di tensione, da chitarre efferate che colpiscono con la stessa virulenza di mazze chiodate, da una sezione ritmica che provoca sensibili movimenti sismici.

Ancora un’ideale trasporto musica-immagine nel gelido scenario di copertina (la luce del cielo!), opera di Johan Holm, l’artista dal tocco peculiare che già aveva visualizzato “Metal Conquest“: un canuto guerriero si batte a colpi d’ascia contro un orso polare, ed il sangue frammischiato dell’uomo e della bestia si appresta a profanare l’immacolato manto nervoso.

L’agonia della carne lacerata si traduce simbolicamente in un titolo come “The Guitar Is My Sword”, dove la formidabile voce di Ragne Wahlquist, autentico condottiero dell’orda scandinava, rivaleggia con la sua stessa chitarra per evocare un clima pervaso di drammatico oscurantismo, alla maniera del precedente classico “Heathens From The North“.

Ma al di là dell’epico alone di leggenda che li circonda, Heavy Load non sono confidabili nella categoria “evasioni dalla realtà”; le loro lyrics, infatti, si appropriano di temi reali, pur profondendo in essi un’enfasi eroica d’innegabile impatto. È il caso di “Bleeding Streets”, calata in un fosco panorama urbano, che conia questa poderosa strofa (heavy) rock … (“Sono un morto vivente che non ha nulla da perdere – la mia è una morte lenta a cui posso oppormi – vittima della grande, malvagia città – strade sanguinanti -strade sanguinanti!“). Coniugatela con un sound – e che sound! – ultra-heavy, potente e chiaro, ed indovinate l’effetto!

Per contro, “Daybreak Ecstasy” sottolinea in termini di grandiose-rock, con un crescendo coristico neogregoriano (echi di  “Diary Of a Madman“?) il rimorchiabile fascino “naturale” del trapasso fra la notte ed il giorno, l’avvento della luce che sconfigge tutte la paure ancestrali che l’oscurità reca con sé: la stesura più immaginifica dell’album.

Non dimentichiamo “Traveller“, che intraprende un’odissea mitica ispirata da una vena vocale assolutamente inconfondibile, ed ancora “Heavy Metal Angels (in Metal & Leather)“, anthem fiammeggiante che le bande dell’hard potrebbero ormai sostituire alla vetusta “Denim & Leather“. Saxon, i Vikinghi si accingono a sottomettere le vostre milizie, debilitate da ebbrezze festivaliere…

Contravvenendo ogni disposizione “fatale”, Heavy Load ritornano dal Valhalla degli eroi dopo secoli di silenzio, per annunciare il loro verbo ai nuovi barbari metropolitani: “II giovane volse il suo sguardo verso il cielo con il furore che bruciava nei suoi occhi levò il pugno nell’aria gelida e gridò senza disperazione –

Sfiderò il mio destino
Cielo e Terra, tutto vedrete
per me è Morte o Gloria –

(ed il mondo tremò)”

P.S.: Heavy Load non speculano sulle vostre finanze dissestate dal caro-dischi; l’edizione originale di “Death Or Glory” include lyrics, poster, free single (“Take Me Away“), il tutto in superba picture-sleeve.

BEPPE RIVA

Articolo a cura di Stefano “Steven Rich” Ricetti