Death

Bloodbath (Anders “Blakkheim” Nyström)

Di Vittorio Sabelli - 2 Ottobre 2014 - 22:01
Bloodbath (Anders “Blakkheim” Nyström)

Dopo sei lunghi anni gli svedesi Bloodbath tornano con un nuovo disco che uscirà il prossimo novembre. Ne abbiamo discusso faccia a faccia con il chitarrista Anders “Blakkheim” Nyström. 

Intervista a cura di Vittorio Sabelli

Anteprima

– Ciao “Blakkheim” benvenuto su True Metal e grazie mille per questa intervista. Prima di tutto ti chiederei qual’era l’ambiente musicale di fine anni ‘90  quando avete iniziato la vostra avventura e quali le band che vi hanno influenzato.

Ehilà, un saluto a te, come stai? Cerco di immaginarmi la fine degli anni ’90 e ricordo che stavamo suonando con i Bloodbath nell’inverno tra il 1998 e il 1999 e proprio in quel periodo incidemmo il nostro primo EP “Breeding Death”. Inizialmente eravamo influenzati dalla scena heavy metal, e solo in seguito aprimmo le porte al thrash e allo speed metal, e una volta dentro quel vortice incrociammo il black e il death metal. La Svezia aveva band importanti come Entombed, Dismember, Grave e Unleashed oltre naturalmente ai Bathory, mentre gli Stati Uniti avevano Morbid Angel, Death, Obituary, Autopsy, Deicide. L’Inghilterra era rappresentata da Carcass, Paradise Lost, Napalm Death, l’Olanda dai Pestilence (e Asphyx, n.d.r.) e la Germania dai Morgoth. L’elenco si allungherebbe a dismisura se aggiungessimo le demo-band.

– Vuoi introdurci in anterpima il nuovo lavoro ‘Grand Morbid Funeral’, un’atteso ritorno dopo sei anni da “The Fathomless Mastery”?

In effetti sono passati sei lunghi insanguinati anni dall’ultimo disco! Il tempo vola! Ma non avevamo fretta né tantomeno eravamo obbligati in alcun modo verso qualcuno o qualcosa. Iniziamo a scrivere della nuova musica quando ne sentiamo il bisogno per divertimento, e poi ci prendiamo il tempo necessario per farla maturare e crescere prima di pubblicare un nuovo disco.

– Ci sono particolari ragioni che vi hanno portato alla scelta di Nick Holmes per rimpiazzare Mikael Akerfeldt?

Semplicemente Mike non aveva più voglia di far parte della band. Il suo cuore non batteva più per questo tipo di musica nell’ultimo periodo, così abbiamo rispettato la sua scelta e ci siamo messi in cerca di un cantante per continuare il nostro discorso. Dopo averne ascoltati e provati diversi alla fine la scelta è ricaduta su quello che sembrava essere la persona giusta per la band. Quello che chimicamente sembrava il più adatto a ricoprire il ruolo di vocalist al posto di Mike, che rispettiamo sia come musicista che come persona.  
Nick è la persona che ha tutte le caratteristiche necessarie di cui avevamo bisogno dato il suo immenso talento e la sua storia. Lui è il NOSTRO uomo! 

 

Anteprima

 

– Com’è cambiato il modo di comporre dall’ultimo “The Fathomless Mastery” dal punto di vista prettamente musicale?

Diciamo che sostanzialmente il processo di creazione dei brani è rimasto lo stesso: vale a dire che scriviamo all’incirca 3-4 canzoni ognuno, dopodiché ci incontriamo in studio per registrare insieme e improvvisamente ci ritroviamo con un nuovo album dei Bloodbath. E poiché abbiamo diversi modi di scrivere questo aiuta a creare brani diversi tra di loro, ma comunque tenuti insieme da quello che è il nostro stile e dalla produzione che ne seguirà. Sul nuovo album abbiamo optato intenzionalmente su un suono organico e totale, senza trigger e editing esagerati, un ritorno alla old-school con i suoni marci che si ascoltavano agli inizi degli anni ’90, senza fronzoli e senza sovrapproduzioni.

– Mentre per quanto riguarda i nuovi testi?

I testi invece non hanno cambiato in alcun modo forma nel corso degli anni, continuano a parlare di storie insanguinate, di orrore, di ‘gore’; insomma cose che scriviamo da sempre. Il titolo dell’album somma le vibrazioni di tutti questi elementi in quella che è l’ultima cosa che facciamo, ossia scegliere il titolo solo dopo che il cerchio è completo e nulla rimane al di fuori di esso.
 
– Come descriveresti le vostre incredibili esibizioni dal vivo?

Che dire! Appena saliamo sul palco e iniziamo a suonare i nostri brani proviamo a stabilire un contatto brutale col pubblico. E tutto questo passando da un brano all’altro per tutta la durata del concerto, noi divertendoci a suonare e il pubblico ad ascoltarci.

                                        Anteprima

– Avete in programma un tour per la promozione del nuovo album?

Per il prossimo anno abbiamo in previsione una dozzina di Festival, ma aldilà di quello non credo ci saranno concerti nei Club.
     
– Ti ringrazio per quest’intervista. Un’ultima parola a nome dei Bloodbath per i fan italiani di True Metal.

Il death metal sarà per sempre con noi! Non posso che ringraziarvi per il supporto. Ciao a tutti!