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Dark Horizon (Alex Battini)

Di - 9 Aprile 2002 - 21:59
Dark Horizon (Alex Battini)

Intervista fiume quella intercorsa fra il sottoscritto ed Alessandro Battini, tastierista nonché portavoce dei piacentini Dark Horizon, symphonyc/power metal band fresca di debutto sotto le ali protettrici Steelburn records, sussidiaria truemetal della Northwind di Tortona. “Son of god”, questo il titolo del loro primo disco, ha avuto una gestazione piuttosto travagliata tanto che la sua uscita era stata più volte rinviata, per problemi comunque non attinenti alla band che, per colpa di vane promesse mai mantenute, ha forse perso un tantino di credibilità nei confronti di chi ha atteso il loro platter per quasi due anni. Ma alla fine la sagacia e la perseveranza ha premiato i nostri che hanno visto finalmente coronato il proprio sogno sotto forma di dischetto ottico. Sicuramente la musica proposta dai nostri amici non sarà quanto di più originale potrete trovare sul mercato ultimamente, ma vi ricordo solo che i Dark Horizon suonavano power metal anche quattro anni or sono, ovvero quando il loro demo di debutto a titolo “Legend in opera” mieteva successi anche dalle parti del sol levante, e scusate se è poco. Comunque come si dice, sarà il tempo il vero giudice, e quando tutto questo marasma generale sarà finito, state certi che i Dark Horizon saranno ancora lì a decretare ancora una volta che la tenacia e la fede di chi crede nei propri ideali, è ben più di ogni cosa, basta crederci.


Ciao Alex, come prima cosa vorrei chiederti di presentare i Dark Horizon a chi ancora non li conoscesse?

Ciao Beppe. I Dark Horizon nascono a Piacenza nel 1996 come cover band di power metal da un’idea mia e del chitarrista Daniele Mandelli. Dopo un anno di incertezze dovute ai cambi di line up, finalmente nel settembre 1997 si comincia a fare sul serio e nascono i primi pezzi scritti dalla band. Nel maggio 1998 viene registrato il demo tape “Legend in opera” che ottiene numerosi riscontri positivi dalla critica e dal pubblico e ci permette di ottenere un primo contratto con l’Underground Symphony. Forse per l’inesperienza data dalla giovane età e per lacune tecniche di qualcuno di noi, non se n’è fatto più nulla ed il contratto è stato strappato. La line up è mutata con Luigi Maione alle vocals , Andrea Galli al basso e Marco Polledri alla batteria, e con loro è stato registrato il demo cd “Unnamed”.Siamo stati nuovamente contattati dall’Underground Symphony ed abbiamo firmato per la seconda volta il contratto, d’accordo che l’album “Legend in opera ” sarebbe stato registrato nel dicembre ’99 e sarebbe uscito nel maggio 2000. Non essendo stati rispettati i tempi d’uscita , visto che il master era di nostra proprietà, abbiamo sciolto consensualmente il contratto e ci siamo mossi alla ricerca di un’altra etichetta.


Allora, dall’ultima volta che ci siamo sentiti avete cambiato copertina, etichetta e titolo dell’album, a che cosa sono dovuti tutti questi stravolgimenti?

E già.. Come detto nel maggio 2000 doveva uscire il nostro debut cd “Legend in opera” per Underground Symphony con copertina di Luis Royo. Purtroppo per problemi legati all’etichetta, né il nostro né molti altri album sono stati pubblicati(leggasi Mesmerize, Shadows of steel, Landguard, il tributo ai Warlord a cui abbiamo partecipato e altriNdAlex).Visto che i tempi si allungavano ulteriormente abbiamo pensato di cercare qualcuno che ci pubblicasse il disco. Siccome, nel frattempo, i brani sono stati tutti ricantati e la masterizzazione finale è stata poi fatta da Luigi Stefanini ai New Sin studio, abbiamo creduto di considerarla come un’opera nuova, per questo il cambio di titolo e di copertina.


Quindi vorresti farci capire che se aveste continuato la vostra collaborazione con quell’etichetta, l’album sarebbe ancora in cantiere?

Penso proprio di si, anzi ne sono sicuro, visto che, a tutt’oggi, devono ancora uscire album di bands più affermate di noi quali Mesmerize, Shadows of steele e Scanner. Figuriamoci se avremmo potuto essere preferiti a gruppi già conosciuti e che avrebbero avuto vendite “sicure”.


Non pensi che tutto questo abbia in qualche modo potuto nuocere alla reputazione della band?

Sicuramente. E in parte lo ha fatto. Fortunatamente i DH hanno continuato a suonare dal vivo nei locali metal italiani, ma a Piacenza, la nostra città, molti dubitavano dell’effettiva veridicità della storia dell’album, credendo fosse una nostra invenzione. Purtroppo i vari annunci sulle riviste specializzate dell’imminente uscita del cd hanno fatto il resto, portandoci ad avere contatti con fans di ogni parte del mondo che ci chiedevano un cd….che non esisteva.


Come siete arrivati al deal che vi lega alla neonata Steelborn records? È stata una scelta ponderata o di ripiego?

Una volta abbandonata l’US ci siamo rivolti alle etichette italiane, per maggiore comodità, ed abbiamo ricevuto diverse offerte. La Steelborn ci ha contattato immediatamente .E’ stata una prima scelta, assolutamente non un ripiego. Mauro (il produttore) ha dimostrato subito di credere nella band e di puntare su di noi anche per il futuro e per i nostri successivi album, mettendosi subito d’impegno nella promozione di “Son of gods” e finora, cosa strana in quest’ambiente e pensando alle nostre precedenti esperienze, ha sempre mantenuto ciò che ha promesso. Una piccola polemica va nei confronti di un’altra etichetta italiana che ancora prima di aver concluso con noi, aveva già dato l’annuncio ai giornali ed ai distributori ,dell’imminente uscita del nostro cd sotto il loro roster, ed alla fine non se n’è fatto più nulla ( diciamolo pure che era la Elevate records ND Beppe)!!


Leggendo attentamente le credits ho notato che avete fatto tutto da soli, sia per ciò che riguarda la produzione che il mixing, beh complimenti…..

Beh i complimenti vanno girati direttamente al nostro chitarrista Daniele che lavora agli Elfo recording, gli studi in cui abbiamo registrato l’album. Si è trattato sicuramente di un vantaggio per noi , ma per lui non deve essere stato facile vestire sia i panni di produttore che quelli di chitarrista, soprattutto perché le sessioni si sono protratte per circa due mesi: un lavoro davvero estenuante!!


Siete totalmente soddisfatti del vostro lavoro, o a mente fredda cambiereste qualcosa?

E’ ovvio che un musicista, a distanza di tempo, risentendo i propri pezzi abbia ripensamenti, figuriamoci noi dopo due anni! All’uscita dagli studi eravamo comunque soddisfatti poiché l’album rispecchiava ciò che la band era, ed avevamo dato tutto ciò che potevamo per farlo rendere al meglio: e sono sicuro che ci siamo riusciti! Il prodotto “suona” ed è competitivo. Più di così….


Credo che il concept di base che ruota attorno all’album, in qualche modo ricalchi il vostro amore per certe ambientazioni medievali/cavalleresche, ce ne parleresti?

E’ indubbio che ognuno di noi ami la letteratura cavalleresca ed il cinema fantasy ed è normale che la nostra passione si sia trasportata nella stesura dei testi dell’album. Abbiamo deciso di avventurarci in un concept che narrasse le avventure di una cavaliere e che avesse al proprio interno tutte le caratteristiche tipiche di un”antica leggenda” : un eroe ,un’antagonista diabolicamente malvagio , personaggi di contorno fantastici ed un’ambientazione avventurosa. Spesso vengono criticati i testi di questo tipo ,poiché considerati infantili e scontati, ma ,io credo che, oltre a sposarsi bene con le musiche, diano una certa carica e invitino l’ascoltatore a calarsi profondamente nella storia sentendosi ,a seconda dello stato d’animo del momento , un cavaliere valoroso piuttosto che un anti eroe cattivo o un vecchio saggio.


Ma allora avete costruito tutta questa storia da soli senza trarre spunto da nessun racconto o libro?

Si, nonostante i punti di contatto con le leggende cavalleresche ed i libri di letteratura fantastica(alla Tolkien per intenderci) siano diversi,il racconto è totalmente originale.


Vuoi parlarcene in modo più approfondito delineando l’incrociarsi delle varie tracks con il racconto?

La storia comincia in un accampamento militare in cui sono riuniti a riposare un gruppo di cavalieri, dopo una giornata di battaglia .L’anziano della spedizione è seduto accanto ad un giovinetto iniziato al Sacro Codice e si appresta a raccontargli una vecchia leggenda, per indicargli la via da seguire per essere un cavaliere giusto. La narrazione comincia con un atroce avvenimento :l’arrivo di Dark Lord,il signore del male, nella terra di Garigard, che portò morte, sangue e distruzione. Nessun valoroso esercito , né cavaliere riuscì mai a sconfiggerlo ,e la popolazione sentiva ormai che la fine era vicina. Tutto ciò è raccontato nella song MY DARK LORD , tiratissima, ultra sinfonica e dotata di un refrain irresistibile.

Un mago passò tutta la sua vita a cercare una soluzione per sconfiggere il signore del male, ma invano. Resosi conto che il tempo che gli rimaneva era poco invocò il signore di tutti i maghi, Great Wizard, che pronunciò una profezia : di lì a poco sarebbe nato Son Of Gods , colui che avrebbe potuto tenere testa all’esercito del maligno. Tutto questo venne scritto su di una runa che venne consegnata alla madre del prescelto.

Questa è WIZARD altra power speed song orecchiabile , ma caratterizzata da una parte centrale neoclassica che deve molto a Bach e Paganini. Una volta divenuto adulto la madre consegna la runa al Son of Gods

Ciò è narrato nella title track un lento medievaleggiante accompagnata da strumenti “veri”, in cui Luigi, il vocalist, duetta con una dolcissima voce femminile lirica.

Il prescelto, per carpire la propria forza interiore, compie un lungo viaggio attraverso terre impervie e desolate.

E’ LIGHT OF THE NEW AGE un pezzo vagamente seventeen , in cui scale velocissime di piano e chitarra si alternano, per sfociare in un ritornello corale.

Finalmente il nostro eroe è pronto per partire alla volta dell’esercito del male, con gli insegnamenti della magica runa nel cuore e nella mente ed il coraggio nella propria spada. Questa è POWER OF THE RUNE , un pezzo tagliente sorretto da un riffing power pesante e da tastiere sinfoniche e melodie alla Maiden.

Le battaglie intraprese da Son of Gods sono numerose.Alcune saranno vinte,altre perse. Ciò è narrato nella song CRIMSON SKY che ,preceduta da una marcia trionfale , si sviluppa cattiva e guerresca , con un ritornello orecchiabile ed un solo in cui sono protagonisti violini e chitarra e rintocchi di campane.

A questo punto l’anziano della spedizione rivela al fanciullo di essere egli stesso il Prescelto invitandolo a combattere il male, così come lui aveva fatto durante la sua vita.

E’ NEVERENDING BATTLE pezzo che deve molto al power tedesco anni 80 , ma che nel solo si rivela Dark Horizon al 100%!

Nell’ultima song, WIND OF TOMORROW, vengono narrati i principi che un buon cavaliere deve seguire nella sua vita per essere onesto e valoroso; tutto ciò in un brano speed power con un assolo vagamente prog e linee vocali da urlo!!!(evviva la modestia!!)


Complimenti per la fantastica title track, sai credo che sia uno degli apici qualitativi dell’intero album, com’è nata l’idea di usare una sezione di strumentisti di musica rinascimentale?

Ti ringrazio e non posso non essere d’accordo con te!Il pezzo ha il merito di essere dolce e indiavolato allo stesso tempo e credo che gli strumenti medievali lo rendano ancora più interessante. Ti devo confidare che nella prima versione dell’album del 2000 questo brano era differente. Visto che il disco non usciva sul mercato , abbiamo provato, solo per pura curiosità, ad inserire la voce femminile, visto che la cantante lirica è la sorella del nostro vocalist, e così pure gli strumenti “veri” , visto che i musicisti sono nostri amici, ed il pezzo è diventato come lo si può ascoltare ora.


Alex toglimi una curiosità, ma chi è l’autore della vostra copertina?

Sulla copertina è stato riprodotto un quadro di Luca Giordano , pittore napoletano del 700, La Scoperta del cadavere di Oloferne, dipinto in cui mi sono imbattuto per caso, sfogliando un libro d’arte e che mi ha subito colpito molto.E’ naturale che io l’abbia poi proposto al nostro produttore per utilizzarla come copertina ed essendo anch’egli un amante dell’arte, ha accettato con entusiasmo.


Il vostro album riprende un po’ tutti i clichè legati alle bands tanto in voga nell’ultimo periodo, ovvero suono symphonic/power metal e concept di classica ispirazione fantasy, non pensi che i Dark Horizon vengano etichettati come l’ennesima onesta band ma niente più.

Certamente. Penso sarà proprio così. In questo genere , soprattutto negli ultimi anni si è detto molto e , recentemente , i gruppi clone sono spuntati come funghi e spesso band non meritevoli di contratto hanno prodotto dischi per nulla competitivi. Quindi credo che il nostro disco, se fosse uscito al momento giusto(quindi quando era pronto!!!)avrebbe sicuramente colto l’attenzione di pubblico ed addetti ai lavori. Ora invece, soprattutto se gli si da un ascolto superficiale, può rientrare nel calderone del “solito” power all’italiana. E’ un vero peccato essere arrivati prima degli altri e , per colpe non proprie, uscire solo ora ed essere accostato alle band ruffiane del momento!!


Cosa credi che abbia da offrire in più la tua band che gli altri acts non hanno?

Sicuramente la struttura dei pezzi, che ricalca quelli che sono i dettami della musica classica e lirica, nel rispetto di quelle regole che la rendono davvero meravigliosa. Nulla è fatto a caso, ogni arrangiamento ed assolo segue fedelmente la struttura di una sinfonia. In più certi brani più power sono resi “diversi” da melodie non certo scontate, ma comunque di facile presa sull’ascoltatore. Ecco forse il nostro maggior pregio è quello di saper affiancare al power più moderno e articolato, l’epicità del sinfonico che tanto va di moda ora e le melodie vocali del metal anni 80 unito a riff di stampo ancora più “vecchio”.


Quindi in che modo pensi possa essere accolto il vostro album dalla critica e dai fans in generale?

Spero che nessuno lo accantoni dopo un breve ascolto etichettandolo come un prodotto scontato e “modaiolo” perché non lo è.E’ un disco sincero con dei buoni pezzi , sicuramente , anche data la loro lunghezza , coraggiosi. Credo che, nonostante il tanto dichiarato calo di vendite del genere, possa acquisire numerosi estimatori e ci possa far conoscere in Italia e all’estero, anche in vista del prossimo lavoro.


Dunque, le registrazioni di “Son of god” sono terminate quasi due anni fa, e da quello che mi è facile presuporre, penso che abbiate un bel po’ di materiale pronto per il nuovo disco, puoi anticiparci qualcosa? In che modo si è evoluto il suono della band in tutto questo tempo?

Certamente!! Alcuni brani sono già pronti ed altri sono in fase embrionale, comunque , il nostro obiettivo è quello di registrare il successore di SON OF GODS nell’autunno prossimo .Il suono della band si è ovviamente evoluto e, penso , verso un genere che in Italia non è ancora così ipersfruttato. Direi che i nuovi brani hanno acquisito la durezza chitarristica dei Savatage, la sinfonicità dei Royal Hunt con un aggiunta di parti più prog e acustiche più raffinate, tipiche di Ayreon. A noi la nuova direzione artistica intrapresa piace tantissimo. Speriamo anche a tutti i nostri fans…


Come mai avete scelto “Heart of steel” per l’mminente tribue album ai Manowar?

Semplicemente perché è una cover che suoniamo da due anni abitualmente dal vivo. Quindi puoi ben capire come sia stato del tutto naturale sceglierla quando ci è stato proposto di partecipare a questo tribute-album.E poi è una canzone fantastica, che tutti adorano: un vero inno al metal!!


Non so se sai che i quattro newyorkesi hanno firmato un contratto miliardario con la loro nuova label, pensi che con quella firma i nostri abbiano venduto la loro anima e i loro ideali per cui si sono battuti in tutti questi anni, o hanno fatto semplicemente bene?

Tutti noi amiamo questa musica e penso sia il sogno di noi musicisti poterci anche vivere, ma come tu sai è davvero difficilissimo. I Manowar sono forse i più grandi di tutti, e si meritano la popolarità ottenuta: che male c’è nel guadagnarci anche qualche soldo in più? Non credo che i Manowar cambieranno mai, la loro fede verso il metal e l’amore verso i fans non verrà meno per colpa dei soldi….


Credi nel true e false metal?

Riprendendo una frase detta da un mio caro amico dei Mesmerize a cui è stata posta questa domanda rispondo: se l’ha detto De Maio allora ci credo!!Io vivo una vita normale , da studente universitario coi capelli lunghi , e a mente fredda , pensandoci bene direi che non ci credo.Però ascoltando certe song dei Manowar ad esempio, sento qualcosa nel cuore , sotto la pelle che mi fa venire i brividi, mi da la carica: sarà forse il true metaller che c’è in me?


So che ultimamente sei impegnato in un progetto parallelo, ce ne vuoi parlare?

La mia nuova band,oltre i D H ovviamente , è chiamata Orion ed i componenti sono dei giovanissimi ragazzi di Pavia. E dico giovanissimi perché l’età media è di 18 anni!! Suoniamo un genere che può essere inteso come un prog thrash ,con influenze classic metal e sinfonico/gotiche. Insomma dare una definizione del genere proposto mi risulta un po’ difficile….Comunque registreremo a giorni un EP autoprodotto di 5 pezzi per farci conoscere. Ma state sicuri, sono convinto ,ne sentirete ancora parlare…

 


Vuoi fare un speciale saluto ai nostri lettori

Saluto tutti i lettori di Truemetal.it sperando possano acquistare il nostro album e lo possano apprezzare poiché noi ci crediamo molto. Grazie a te Beppe per lo spazio concesso e speriamo di vederci in sede live o…..al prossimo album!!!1

Contatti: www.sonofgods.com