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Deforge (Domenico e Gaetano)

Di - 11 Febbraio 2002 - 15:13
Deforge (Domenico e Gaetano)

Abbiamo parlato con i Deforge (ex Anonima Disatri), formazione abruzzese dedita ad un thrash-death molto originale. Hanno risposto alle domande Domenico e Gaetano. Leggete l’articolo per saperne di più….Potete illustrarci la storia dei DEFORGE dalla nascita ad oggi?

I Deforge nascono nel novembre del 1997 con il monicker Anonima Disastri, da un’ idea mia (Gaetano Ettorre), alla chitarra, e di mio fratello Gianfranco,alla batteria. Inizialmente le nostre principali fonti di ispirazione erano Sepultura e Slayer. Inutile dire che i risultati non si sono visti per un po’ di tempo a causa di deficienze tecniche e compositive dovute anche alla mancanza del resto della line-up. Poco dopo, comunque , si unisce al gruppo Domenico (D’Eugenio) al basso con il quale cominciano a prendere forma le prime canzoni. Continuano nel frattempo la ricerca di un cantante e di una chitarra solista. Entra così nell’ Anonima Giovanni Caporaletti alla chitarra solista mentre, a causa della difficoltà di trovare l’ altro componente, divento io la voce del gruppo. Di li a poco il gruppo entra in studio per la registrazione del primo demo “Mankind Disaster”. Ad onor del vero questa prima esperienza è stata tanto edificante quanto difficile e piena d’ intoppi, cosa che ha portato ad un risultato non proprio ottimale… L’Anonima comincia così a suonare dal vivo riscuotendo pareri favorevoli. A causa di problemi personali, però, Gianfranco è costretto ad abbandonare il gruppo. Viene presto sostituito da Michele Melchiorre, già batterista dei thrasher Sothis e dei My Dark Sin. Con lui il gruppo innesta un paio di marce in più, cambiano le fonti d’ispirazione( diventate ormai soprattutto At The Gates ) e comincia la composizione dei pezzi per il secondo demo. Inizia, però, anche un periodo difficile, fatto di molti contrattempi e ritardi che comunque porta alla composizione di quattro nuovi pezzi più la rivisitazione di un brano vecchio. Il gruppo entra così, nel maggio del 2001 nei Temple of Noise studio’s di Christian Ice. Nasce “Silent Terror Inside”, secondo demo dell’ ex Anonima Disastri. Un eccesso d’impegni costringe Michele ad abbandonare il gruppo al quale subentra Giuseppe Bracchi (ex Lost Dream). Il gruppo subisce così un’ ulteriore svolta tecnica che influisce molto nella composizione dei nuovi pezzi. Nel dicembre del 2001, per motivi personali, esce dal gruppo anche Giovanni. La ricerca di un degno sostituto non si presenta tanto semplice. Fortunatamente la band s’ imbatte con Massimo Di Gaetano con il quale attualmente stiamo preparando le date dal vivo. E’ degli ultimi giorni, infine, la decisione del gruppo di cambiare nome in Deforge, non sentendosi più correttamente identificati dal monicker Anonima Disastri.

Parliamo un po’ dell’ ultimo demo “Silent Terror Inside”. Raccontateci come è nato e date un vostro personale giudizio sulle risposte ottenute da critica e pubblico.

(Domenico): S.T.I. è stata tutta una sorpresa. Componendo i pezzi ognuno ci metteva le proprie differenti influenze (a differenza di Mankind Disaster, dove componevano solo Gaetano e Gainfranco), poi aggiungevamo qualcosa di strano; alla fine i pezzi ci piacevano da matti, ma avevamo paura che fossero fraintesi o che fossero troppo eterogenei o sconclusionati. Inoltre c’ era molta voglia di fare meglio che in passato. E’ anche per questo che per le registrazioni ci siamo affidati al mitico Christian Ice nei suoi “Temple of Noise Studio’s”.

(Gaetano): Per quanto riguarda la critica, non possiamo che essere soddisfatti. S.T.I. infatti sta avendo riscontri molto positivi sia da giornali e fantine/webzine che dal pubblico, anche se ci hanno lasciato perplessi alcune strane definizioni del genere che suoniamo; cmq i gusti sono gusti e vanno rispettati.

A vostro parere ci sono stati progressi dal precedente “Mankind Disaster”? C’è stata una maturazione?

(Gaetano): Assolutamente si! Il divario tecnico-compositivo è enorme. I pezzi di Mankind Disaster pur non lesinando belle idee, peccava troppo d’ inesperienza. Senza parlare poi della produzione che, come capita spesso ai gruppi alle prime armi, era quasi incomprensibile (colpa anche di un fonico non amante del genere, cosa da non sottovalutare). Molto importante nella nostra evoluzione è stato l’ ingresso nel gruppo di Michele, il quale, oltre ad essere un ottimo batterista, è anche un attento compositore ed la sua, seppur per un breve periodo, collaborazione ci ha aiutato oltre che a crescere, anche a capire le nostre effettive possibilità. Esempio pratico di questo passo avanti è la canzone “K.K.K”., già presente su M.D., che su S.T.I. è stata quasi stravolta con il risultato che molti la considerano la migliore del demo insieme a “Back to Life”.

Come nasce una canzone dei Deforge,chi si occupa del testo?

(Domenico): Non abbiamo un percorso predefinito (credo alla fine che siano in pochi ad averlo). Tutto nasce da un riff, da una jam o dal classico cazzeggio che si fa nei momenti di pausa in sala prove. Quando ci si rende conto che sta venendo fuori qualcosa di bello, lo si elabora ed ognuno tira fuori il suo pensiero e si cerca di amalgamare il tutto nella maniera più concreta possibile. Ad esempio il punto di massima ispirazione nella composizione di “Back to Life” si è avuto quando Giovanni ha ricevuto una telefonata che lo avvertiva del furto della sua amata bici; questo lo ha portato a vomitare tante di quelle note che è venuto fuori il pezzo! In linea di massima cerchiamo di spazziare il più possibile tra le nostre influenze, cosa che può portare a soluzioni spesso strane, motivo per cui temevamo che i pezzi di S.T.I. potessero essere sconclusionati e non capiti; ma fortunatamente non è stato così. Del testo di solito si occupa Gaetano, ma chiede comunque la nostra partecipazione, in modo che i pezzi rappresentino il più possibile tutti e quattro.

Quali sono le tematiche che vengono affrontate nei testi del demo?

(Gaetano): Devo dire che le cose che mi toccano maggiormente riguardano l’ aspetto sociale del mondo ed in particolare le contraddizioni della società statunitense, capace di lanciarsi nella pseudo soluzione di problemi creati da mostri di cui lei stessa è madre. Ma non sono solo questi gli argomenti; in alcuni testi abbiamo provato ad elaborare una strana descrizione della morte che , per il suo risvolto di comprensione ed elevazione, mi avrebbe fatto molto piacere poter dedicare a Chuck Shuldiner (riposa in pace).

Le vostre sonorità sono molto legate al thrash-death ed in particolar modo a quello di fattura scandinava. Secondo voi è un genere, quello del thrash in particolare, che può dare ancora dare molto al metal?

(Domenico): Il thrash non morirà mai!! E’ sopravvissuto al Glam, al Grunge, al Black, al Power ed ora è tornato più forte di prima!! Io la vedo così: prima c’è l’ esplosione di un genere, poi il mercato si satura di prodotti fatti solo per speculare sulla moda del momento ed è logico che il pubblico dopo vuole sentire qualcos’altro e si butta su di un altro genere….e tutto ricomincia da capo. Ma il valore delle migliori band Thrash/Death ( Testament, Annhihilator, Vader, Destruction….) è indiscutibile e continueranno a deliziarci con sani, fumanti e cattivissimi albums. Inoltre osservando anche fuori dal genere (Dimmu Borgir su tutti) si può notare quanto molte altre band non thrash siano influenzate da certe sonorità e certi riffs.

Il vostro sound benché si rinfaccia, come abbiamo detto prima al thrash-death, è ricco di spunti personali. Quali sono le vostre principali influenze?

(Gaetano): Hai pienamente ragione, noi cerchiamo di non limitarci a seguire lo stile di un solo genere, non escludendo a priori nessuna idea solo perché non è in linea con gli stilemi classici. In nostro aiuto (come credo per molte band) è venuto anche il fatto che tra tutti i componenti del gruppo (passati e presenti) non ci siano mai stati gusti troppo simili. E’ indiscusso che tutti siamo amanti del Thrash (i Testament sono per tutti e quattro un punto cardine), ma le sfumature sono varie: Domenico è quello che spazia di più, infatti nella sua discografia si alternano i generi più disparati, dai Vader ai Spritual Beggars, dagli Opeth agli Atheist, passando anche per la pazzia di Devin Townsend. Giuseppe è più legato a sonorità thrash e death degli anni ’80 e inizio anni ’90; inutile dire quanto siano importanti per lui Death, Annhihilator e Pestilence, ma anche gruppi che fanno della tecnica una parte essenziale del proprio sound, quindi Cynic, Spyral Architet , Dream Theather, Symphony- X…. Massimo, tralasciando il suo amore viscerale per Alex Skolnick, è un appassionato di Metallica, Death, Morbid Angel e Cynic, ma il suo background e composto anche di J.Hendrix e Queen. Per quanto mi riguarda sono un fan sfegatato del death svedese con in testa i mitici At The Gates e tutti gli altri grandi esponeti del genere ( Soilwork, Darkane, The Crown, The Haunted ), mi piacciono molto i Nevermore ed il death tecnico floridiano (Monstrosity e Cannibal Corpse).

Quali sono i gruppi della scena italiana che più apprezzate e perché?

(Gaetano): Non si può negare quanto band tipo Labyrinth, Rhapsody e Domine stiano giovando all’ immagine del metal italiano nel mondo (o almeno in Europa) e per questo non possiamo che essere loro grati; però non posso dire di amare il loro genere. E’ per questo che ritengo Sadist (tralasciando Lego), Necrodeath tra i veterani e Natron, Centurion ed Undertaker tra quelli più “giovani” i gruppi migliori della scena italiana semplicemente perché sono autori di ottimi albums ( alcuni veramente fondamentali ) e continuano imperterriti a sbattersi per suonare in giro anche nei locali più piccoli ( di recente ho visto Necrodeath e Undertaker a Pescara).

Date un vostro parere sulla scena underground italiana e sulle possibilità che offre ai gruppi emergenti.

(Domenico): In Italia le cose si stanno movendo; ci sono ottimi gruppi che lavorano in modo professionale. Quello che secondo me manca ancora è l’ organizzazione delle etichette che non danno ancora possibilità all’ underground di emergere. Ci sono fanzine e webzine che funzionano alla grande, ma pochi sono quelli che sono disposti a puntare su di una band che suona bene ma che è semisconosciuta. Ancora peggio è se poi si parla dell’ organizzazione dei concerti…

(Gaetano): La migliore band underground che ho visto ultimamente sono sicuro gli Infernal Poetry. Sono bravissimi, le canzoni sono molto belle e loro sono dei musicisti seri e preparati. Molto bello è anche il disco di esordio dei My Dark Sin; è difficile da trovare ma vi assicuro ne vale la pena.

Quanto è importante per i Deforge suonare dal vivo? Vi si presentano parecchie occasioni?

(Domenico): Per noi suonare dal vivo è la prima ragione per cui facciamo musica. Quando componiamo o arrangiamo un pezzo ci domandiamo sempre come risulterà suonato sul palco e se il pubblico pogherà. Purtroppo, durante la nostra ancor breve esistenza, abbiamo avuto sempre problemi di line- up in momenti topici per le nostre esibizioni e ci siamo dovuti far scappare tante possibilità di suonare. Ora fortunatamente sembrano risolti e cercheremo di rifarci di tutte le occasioni perse. Inoltre pare che adesso, grazie soprattutto ad idee come l’I.M.A. (Italian metal alliance )le collaborazioni dei gruppi possano diventare ancora più fruttuose. Speriamo che la furbizia italica non rovini anche questo nobile tentativo.

Quali sono i progetti prossimi e futuri che coinvolgeranno la band?

(Gaetano): Oltre che suonare il più possibile dal vivo, ci troviamo a comporre praticamente ad ogni prova, quindi speriamo di poter, al più presto, tornare in studio. Sono già pronti quasi tre pezzi nuovi che , pur non stravolgendo il nostro stile, si muovono in una direzione ancora differente rispetto ai precedenti. Inoltre speriamo che qualche casa discografica s’ interessi al nostro prodotto….

Vi ringrazio per il tempo che ci avete concesso. Lascio a voi la chiusura…

Un sentito grazie a tutti quelli che ci supportano e a Truemetal.it che ci ha dato la possibilità di esprimerci. Grazie soprattutto a quelli che supportano l’ underground, continuate così!!!

Per contattare il gruppo:

Ettorre Gaetano
via Galvani 3
64022 Giulianova (te)
tel : 3336817073
e-mail: konkhra@tiscalinet.it