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Dungortheb (Jean Werly)

Di - 3 Maggio 2003 - 10:34
Dungortheb (Jean Werly)

Ho intervistato i Dungortheb, band emergente proveniente dalla Francia e con parecchie cose da dirci in un genere, il techno-death, oggi non più in voga, ma ancora vivo, sano e vegeto.Raccontaci la storia del tuo gruppo…. Quando avete cominciato, cambi di line-up e così via.

Ciao. I Dungortheb esistono sin dal 1996, e hanno registrato due demo prima di questo album. Il gruppo fin dall’inizio ha subito molti cambiamenti di line-up. Solamente Hervè è rimasto del gruppo originale.
Ora siamo in cinque con Gègory Valentin alla voce, Hervè Joly alla batteria, François Toussaint al basso, Jean-Yves Motte e io, Jean Werly, alle chitarre.

Cosa significa il vostro monicker?

Dungortheb è preso dal Silmarillion di Tolkien, ed è il nome della valley of the deadful dead (scusate ma mi sembrava idiota tradurlo… NdA).

Siete soddisfatti dal vostro album? C’è qualcosa che vorreste cambiare?

Sì, siamo contenti di quest’album e specialmente felici per il fatto di essere riusciti a pubblicarlo dopo un anno di ritardi continui e un mucchio di cambi di line-up.
L’abbiamo registrato da soli e abbiamo attualmente avuto buoni responsi di critica. Il suono è piuttosto old school e penso che richiami gli anni ’90. Non c’è nulla, personalmente, che vorrei cambiare, ma è chiaro che possiamo fare sempre meglio…

Come lavorate di solito per comporre una canzone?

La composizione di quest’album è stata affidata principalmente a me e Hervè. Abbiamo lavorato assieme tantissimo per questo cd. Solitamente io propongo alcuni riffs, così come gli altri membri della band, e poi con Hervè decidiamo i ritmi.
Ho scritto la maggior parte dei testi sull’album. E’ chiaro che non abbiamo la ‘formula perfetta’ per comporre una canzone, ma cerchiamo comunque di farlo nel miglior modo possibile.

Quali sono le tue canzoni preferite sul cd, e perchè?

Dipende dai momenti, da quello che mi passa per la testa! Non ho preferenze particolari ma mi piacciono abbastanza “Twisted Reality” o “Two Faces”. Perchè? Non ne ho idea…

E’ evidente il vostro approccio molto tecnico. Quanta importanza date a questo aspetto della musica?

La tecnica è un elemento molto importante per noi. Contribuisce a creare buone cose e ci permette di esprimerci. E’ necessario che la tecnica sia usata come uno strumento, il nostro scopo è poi creare determinate ambientazioni, determinate emozioni. E’ necessario per noi sapere come preservare la melodia delle canzoni.

Quanta importanza date ai testi?

Vogliamo dare un vero senso alle nostre canzoni, e questo passa immancabilmente attraverso testi giudiziosi che abbiano un significato, che esprimano uno stato dello spirito. Questo è il motivo per cui diamo importanza ai testi.

Voi siete differenti dalla maggioranza delle techno-death bands per il vostro uso della melodia. Ci puoi dire qualcosa riguardo a questo aspetto del songwriting?

E’ esattamente come ti dicevo prima! Per noi l’approccio melodico è molto importante per la struttura dei vari pezzi, per mantenere alta l’attenzione dell’ascoltatore senza stancarlo con solo aspetti tecnici.

Quali sono i gruppi che più vi hanno ispirato?

Ci sono un mucchio di influenze diverse nei Dungortheb! Ma ti posso dire ho ricevuto parecchia ispirazione da bands come Coroner, Pestilence, Death, Nocturnus, Cynic… Siamo così nostalgici degli anni ’90…

E cosa mi dici della vostra collaborazione con la Perennial Quest?

Sulla nostra collaborazione con la Perennial Quest… Hum non sono esattamente la persona giusta per risponderti visto che la Perennial Quest è la mia etichetta! Ma va tutto bene, e questo è il modo per avere il minor numero di cattive sorprese! Per ora tutto funziona bene!

Parlami del vostro futuro. Avete programmato qualcosa?

Stiamo cercando di procurarci un po’ di date per promuovere “Intended To…” (stiamo anche preparando un piccolo tour in Germania per settembre), dobbiamo lavorare sulle nuove canzoni e dobbiamo registrare l’album nuovo!!!

Suonerete in Italia?

Al momento non abbiamo nessuna data programmata in Italia, ma se dovessimo averne l’occasione perchè no!

Vi ringrazio a nome di Truemetal.it per l’intervista!!! A voi le ultime parole per i nostri lettori…

Grazie per l’intervista. Spero che possa dare ai lettori la voglia di scoprirci… Keep In Eyes