Eddy Antonini risponde a Lucia Ceriani

Di Keledan - 2 Febbraio 2002 - 13:52
Eddy Antonini risponde a Lucia Ceriani

Eddy Antonini degli Skylark ha rilasciato questa dichiarazione, in risposta
alla recensione
di Lucia Ceriani
apparsa su www.metal.it.
Un ringraziamento sentito a Gianluca Grazioli, per aver pubblicato la dichiarazione
su metal.it!

Eccoci qua di nuovo…., sembra impossibile ma ogni volta che esce un disco
degli Skylark iniziano sempre le polemiche: ai tempi di “Dragon’s Secrets”
era Psycho per mezzo della penna di Ariatti, offesosi a causa della mia richiesta
di ottenere la recensione da parte di Della Cioppa in qualità della sua
alta esperienza (non certo perché fosse mio compagno di giochi, anzi,
mi aveva verbalmente stroncato il mio debut); ultimamente è il turno
di alcuni collaboratori di Metal.it.
Quello che mi riesce strano capire è la ragione di tali polemiche: chi
e che cosa sono gli Skylark in realtà? Una band da milioni di copie stile
M. Jackson o Bon Jovi oppure un semplice gruppetto nostrano che si diverte a
pubblicare dischi per un’etichetta indipendente e ad esibirsi in qualche piccolo
club?
Tralasciando l’ovvia risposta, mi preme semplicemente dire che pur riconoscendo
l’assoluta marginalità della mia band all’interno del panorama musicale
non sia azzardato affermare che gli Skylark sono stati un po’ tralasciati dai
Media, non so esattamente per quali ragioni, ma è indubbio che nel corso
di questi anni lo spazio ricevuto non è stato proporzionale alle vendite
(qualcuno ha mai visto sulle testate principali uno studio report ormai riservato
a tutte le italian band?) e talvolta sono state ignorate anche le nostre partecipazioni
a supporto di gruppi di rilievo (quanti che non ci conoscono da molto vicino
sanno che abbiamo suonato con Royal Hunt, Moonspeel e Running Wild?).

Giusta o non giusta, questa e la realtà che, a parte qualche dichiarazione
sporadica del sottoscritto, gli Skylark hanno sempre accettato. Ma essere presi
per deficienti e insultati liberamente da chicchessia non è corretto,
e anche se inizialmente la “recensione” della signorina Ceriani è
stato un pretesto per ridere e giocare con i nostri più stretti fans
tramite e-mail scherzosi di protesta, rileggendo a mente fredda quelle righe
non ci si può non accorgere di quanto quelle parole siano scortesi, antipatiche
e quasi diffamatorie nei confronti nostri e di chi ha sborsato quattrini per
il disco, praticamente accusato di non capire un cazzo di musica. La signorina
Ceriani, nota ed esperta musicista e musicologa nonché affermata tecnica
del suono ha dato sfogo a tutto il suo ingegno e, accanto ad una osservazione
giustificabile e pertinente come il basso volume delle chitarre ritmiche (però
nel debut dei Rhapsody erano anche più basse eppure quel disco è
considerato un capolavoro di produzione…), ha offerto un delirio incontrollato
tramite una sequela di affermazioni scioccanti, manifesto di come si possano
insultare delle persone camuffandosi da “giornalista”, per poi non
avere neppure i coglioni di intervistarci nonostante le fosse stato assegnato
questo compito dal suo capo redattore Gianluca Grazioli. Nessuno ti vuole tappare
la bocca cara Lucia, anzi , mi auguro che siffatto ingegno sia ben presto notato
dal Corriere della Sera in modo da poter diffondere i tuoi profondi pensieri
in ogni angolo della nazione così che tutti possano rendersi conto di
quanto tu sia esperta e competente in campo musicale: continua così.

P.S. Se la nostra Ceriani vorrà in futuro partecipare ad un concerto
Skylark, le saranno concessi dieci minuti durante i quali potrà allietare
i presenti con una breve lezione sull’armonia e la teoria musicale….