Vario

Enid (Martin Wiese e Alboîn)

Di Keledan - 1 Marzo 2002 - 19:36
Enid (Martin Wiese e Alboîn)

Gli Enid mi hanno folgorato, sia per l’intensità e la capacità di trasmettere emozioni dei loro testi e della loro musica, sia per la facilità con la quale con loro puoi discutere di filosofia, sociologia, antropologia e teologia, e ovviamente musica, senza mai scadere nella banalità e nel ‘già sentito’. Una lettura consigliata!Intervista a Martin Wiese (voce, tastiere, musiche e testi) e Alboîn (chitarra ritmica).

Ho avuto l’onore di recensire il vostro ultimo lavoro, ‘Seelenspiegel‘ (tedesco, ‘specchio dell’anima’). L’ho ascoltato fino alla nausea, e ora sono pienamente convinto che sia una dei migliori cd che abbia mai ascoltato. Grandi atmosfere, songwriting eccellente, grandi melodie e testi.
Ho perfino costretto una mia zia tedesca a tradurre i testi dal tedesco per me (appaiono solo in due pezzi)!
Gradirei che rispondeste a qualche domanda!

Volete presentare la musica degli Enid ai nostri lettori?


Martin Wiese

Martin: “prima di tutto: grazie per i tuoi complimenti. ‘Seelenspiegel’ è il risultato di una grande quantità di lavoro, sia a livello artistico che organizzativo, e sono lieto di sentire che ti sia piaciuto, perché basta solo questo a onorarmi per il mio lavoro e il mio impegno.
Non è facile presentare la musica degli Enid in poche parole, siccome è semplicemente musica connessa a testi, e presentare questo legame a qualcuno che non ci ha mai ascoltati è quasi impossibile. Ok, non mi piace nessuna forma di classificazione dello stile. Death, Gothic, Dark, Doom, Gloom, Spoon, Loom… Tutte queste parole non dicono nulla riguardo a come una band suona, semplicemente infilano la musica in un cassetto. Dal mio punto di vista, la musica degli Enid non ha stile, e non segue un determinato stile di metal, classica, o altro. Descriverei il mio modo di comporre come classico, siccome ho ricevuto un’istruzione musicale classica. Gli Enid sono allo stesso modo metallici, siccome uso la batteria e chitarre fortemente distorte. Ma comunque non uso gli strumenti, che siano d’orchestra, come le chitarre, o il basso, o la batteria per aderire ad un determinato stile musicale, che sia semplice metal, o metal mischiato a musica classica. Ciò che voglio fare è esprimere me stesso e creare atmosfere dai testi. Oltre a questo, voglio creare qualità. Senza dimenticare che anche la parte melodica gioca un ruolo importante.
Riassumendo, si potrebbe dire che la musica degli Enid è caratterizzata da una grande atmosfera, melodie memorabili e un arrangiamento classico con strumenti da orchestra e metal allo stesso tempo.”

Perchè non cantate di guerrieri e principesse, cavalieri e draghi, drakkar e vichinghi assetati di sangue, moto e ragazze? La gente ha bisogno di banalità, oppure gli artisti credono che alla gente non interessi cosa gli viene comunicato?

Martin: “per quanto riguarda la prima domanda: siccome ci sono o ci sono stati già migliaia di artisti che cantano, hanno cantato o hanno urlato di questi ‘temi’. Quantunque creda che cantare di motociclette e ragazze 🙂 potrebbe piacermi, non ho intenzione di descrivere qualcosa che è già stato affrontato migliaia e migliaia di volte.
Credo che la gente necessiti di banalità, perché da un come un senso di sicurezza e di ordine, la sicurezza che tutto sia sicuro e prevedibile. Ma pensare e criticare è, dal mio punto di vista, una parte molto importante della nostra esistenza, una responsabilità che ho ricevuto insieme alla mia stessa vita.
Sono sicuro che chi ascolta gli Enid apprezza e valuta ciò che io dico e compongo in un modo o nell’altro. Ok, ognuno ascolta, comprende ed interpreta a suo modo, e io credo che chiunque sia preso dall’arte degli Enid, ci pensa sopra. Per questo motivo, voglio esprimere qualità e messaggi importanti agli ascoltatori. Messaggi che hanno occupato la mia mente.”

Carlo V, Re di Francia, disse ‘Parlo spagnolo a Dio, italiano alle donne, francese agli uomini e tedesco al mio cavallo. Perché tu ci parli in tedesco e in inglese?

Martin: “domanda facile. Parlo in tedesco per raggiungere tutti i cavalli nella nostra comunità, inglese per farmi notare dalla Regina e suono per un un’etichetta italiana per raggiungere tutte le donne del mondo.
Ok, scherzo. Ritengo l’inglese un buona lingua per cantare, ha un suono melodico ed è compreso da moltissime persone. Il tedesco è la mia lingua madre, e per questo motivo la padroneggio maggiormente. Molti dicono che il tedesco non è una lingua adatta al canto, ma io non sono di questa opinione. Il tedesco, per la ricchezza di consonanti, ha un suono molto variabile e interessante. Mi piace in forma di cantato, ma non in forma di parlato comune. Il tedesco secondo me suona al meglio quando viene usato con uno stile molto alto e vago.”

Gli Enid sono una delle poche formazioni tedesche ad essere prodotte da un’etichetta italiana. Come siete entrati in contatto con la Code666?


Alboîn

Alboîn: “sono entrato in contatto la prima volta con Emi e la sua etichetta quando feci un’intervista agli Ephel Duath per la rivista tedesca Ablaze, in occasione del loro album rilasciato per la Code666. Dovevo scrivere una mail a Emi per chiedere come contattare la band, e abbiamo avuto modo di parlare un po’ degli Enid. Gli dissi che eravamo interessati a lasciare la nostra precedente etichetta, la CCP records, il prima possibile, e lui era in qualche modo già interessato a noi. Non appena abbiamo avuto a disposizione il primo materiale del nuovo album, gli ho fatto una richiesta più concreta, gli ho mandato qualcosa, e dopo qualche settimana ha deciso di farci firmare. Bene, una storia poco romantica, ma comunque di successo. Potrei dire, per ciascuna delle due parti, che le cose non sarebbero potute andare meglio.”

Ora che pubblicate per un’etichetta italiana, ci dovete uno o due concerti! State progettando un tour?

Alboîn: “Figo, non sapevo che tu avessi già suonato qualche concerto per me, così che io te ne dovessi uno o due! ;-))) Ad essere onesti, sarebbe ovviamente molto bello suonare in Italia, un giorno, ma è difficile da realizzare per problemi finanziari e di tempo.
Tour… non abbiamo ancora progettato un tour completo, devo ammetterlo. Abbiamo avuto un’offerta, ma abbiamo dovuto rifiutarla, siccome non sarei riuscito a liberarmi dagli impegni di lavoro per le date richieste. È un peccato, ma forse non siamo ancora perfetti per calcare i palchi italiani. Dateci un po’ di tempo e vedrete, credetemi! Chissà, poi, magari la Code666 potrebbe organizzare qualcosa.”

Ho molto apprezzato la vostra scelta di inserire una grande canzone quale Soulglass in apertura del vostro disco. Avevate intenzione di inserire l’ascoltatore nel giusto stato d’animo per il resto del disco?

Martin: “Certo. Lo dice il testo. Descrive il desiderio di una persona di guardarsi dentro. Ho pensato che sarebbe stata un’intro perfetta per l’album. Lo stato d’animo del pezzo trasferisce l’ascoltatore nel mondo degli Enid e lo prepara, lo prende per mano e lo porta in un mondo di immaginazione, emozione e atmosfera; appunto, il mondo degli Enid… e naturalmente è una sorta di specchio dell’anima proprio per questo.”

Io disprezzo particolarmente le intro negli album metal, mi piacerebbe che ogni cd partisse con un solido riff di chitarra. Cosa ne pensate delle troppe e banali intro dei cd metal?

Alboîn: “Sono esattamente della tua opinione. Ci sono intro che non sono neanche degne di essere chiamate con quel nome. I tipici pezzi di tastiera di un minuto, per creare un’atmosfera assolutamente satanica, mistica e blasfema, non sono nient’altro che ridicoli. Per quanto ci riguarda, devi considerare che noi siamo gli Enid e che non sia una band metal nella media, forse non siamo neanche una band metal. Martin ha osato includere musica che nel settore metal si era sentita raramente, o addirittura mai, solo perché si adattava al concetto. Siamo in contrasto totale con la media intro di tastiera, e dovresti capire quanto io rispetti questa scelta.”

In canzoni quali ‘Nexus’ e ‘… And Soon Will Fall The Days…’ ho riscontrato influenze da parte dei grandi autori di colonne sonore, come Ennio Morricone e Basil Pouledoris (Conan il Barbaro). Sono pazzo?

Alboîn: “Forse… o probabilmente stai facendo un’intervista a matti come te. 😉
No, basta scherzi: ci sono somiglianze alle musiche da colonna sonora, ma, dal mio punto di vista, non nelle canzoni che tu hai menzionato. In ‘Forbidden Site’ e specialmente in ‘Helios’ Niedergang’ le ispirazioni sono facilmente identificabili. Di fatto, combinare musiche da colonna sonora e classica con strumenti metal e voce pulita, è qualcosa che nessuno aveva ancora osato fare. Credo che neppure Therion e Rage abbiano mai creato certe ‘strambe’ combinazioni! Per rispondere, in conclusione: non sei pazzo, semplicemente intelligente!”
(Grazie! Confermo che in effetti le due song che Alboîn cita sono nel complesso molto più ‘cinematografiche’, anche se però il riffettone del ritornello di Nexus mi sa troppo di Ennio Morricone! NdK)


Michael Kipp

La Land of the lost – ‘Terra degli sperduti’ è una metafora del mondo reale, nel quale ognuno ed ogni cosa sono mossi dai trend e dal mercato? “Liberami affinché io viva, e non sia vissuto dalla massa” è il vostro modo di vivere? Attendete aiuto dal cielo, dagli altri, o da voi stessi?

Martin: “Stop, stop. La terra dei perduti è la terra verso la quale tutte le anime smarrite fuggono dal mondo dei trend e del mercato. “Liberami affinché io viva, e non sia vissuto dalla massa” non è esattamente il mio modo di vivere, ma è la frase delle ‘anime smarrite’ dalla nostra società, nelle quali conto anche me stesso.
Ma io, come puoi vedere e ascoltare, non sono il genere di creatura che descrivo nel testo di Land of the lost che cade in letargo e fugge in un mondo ‘lontano, aldilà delle nuvole’.
Comunque mi rattrista parecchio pensare a quelle persone che non riescono a fare nulla per se stessi in nessun altro modo, se non fuggire, e a come si sentono in questa ‘comunità’.
Credo che la canzoni rappresenti molto bene, allo stesso tempo, l’intensità della rabbia e del letargo.”

Credi in Dio? Perchè?

Martin: “No, certo che no, siccome dio è un’invenzione dell’immaginario degli umani, per dare un senso alle cose che essi non erano in grado di spiegare. Oggigiorno non siamo in grado di spiegare qualsiasi cosa, ma credo che dovremmo accettare ed apprezzare i segreti della vita e della natura, il che non significa che non dovremmo cercare risposte; la religione, secondo me, non è una risposta, è una menzogna nel vero senso della parola, siccome qualcuno la stabilisce senza nessuna prova, e ti assicura che si tratta di pura verità. La religione, ai miei occhi, è un grande pericolo, siccome le religioni guadagnano il controllo di quelle persone che cercano un senso nella loro vita, e ce ne sono parecchie, di queste persone. Queste religioni diventano masse, che pensano o sono obbligate a pensare e a credere nelle stesse cose.”

SpeelenSpiegel è lo specchio della vostra/tua anima?

Martin: “Bingo. Questa è una delle domande che mi aspettavo. Due risposte: si e no. Si, siccome Seelenspiegel è un prodotto della mia fantasia e immaginazione. No, siccome SpeelenSpiegel è inteso come una serie di situazioni o cose che possono subentrare nell’anima di chiunque, o in un’anima, se esiste, di una persona con una filosofia di vita ‘romantica’.
Ok, da questo punto di vista SpeelenSpiegel potrebbe essere vista come uno specchio della mia anima, ma non la metterei semplicemente così. Nell’album ho descritto cosa apparirebbe se tu guardassi in uno specchio rivolto verso la tua anima. Nel momento in cui un ascoltatore elucubra qualcosa riguardo le intenzioni delle canzoni di SpeelenSpiegel, automaticamente anch’egli ha rivolto uno specchio verso la sua anima. Ogni essere umano trasferisce le cose che gli giungono dall’esterno verso il suo interno, trasformandole in emozioni e mischiandole con le proprie esperienze.
In conclusione, definirei SpeelenSpiegel come uno specchio che chiunque potrebbe rivolgere verso la propria anima per lasciarsi trasportare dai pensieri e le atmosfere.”

Ho sentito il parere di un amico, riguardo all’album, e mi diceva ‘che musica noiosa’. Cosa direste a quelle persone che non riescono a capire la vostra arte?

Martin: “Ok, non puoi scrivere musica che piaccia a tutti. E certamente questo non è neppure nelle mie intenzioni. Bene, quando qualcuno dice ‘noiosa, non è il mio tipo di musica’ c’è poco da aggiungere. Ognuno è diverso, se a tutti piacesse la mia musica, venderei 6 miliardi di copie di SpeelenSpiegel, diavolo, che scena musicale noiosa dovrebbe esistere, per fare che questo accada. Ognuno ha il suo modo di ascoltare la musica, e i suoi generi preferiti, ed è un bene che sia così. La musica degli Enid necessita di una persona che accetti musica e testi come un intero, e che abbia la volontà di comprenderli. Quindi, non dirò nulla a chi comprende la mua musica, siccome non lo costringerò a capirla.”

Seneca disse “Il tempo svelerà la verità”. Come si sente, un artista come te, che spende centinaia di ore componendo capolavori di musica introspettiva, melanconica ed epica, quando constata che boy band e pagliacci mascherati vendono dischi a milioni?


Thalos

Martin: “Ha, ha, cosa me ne dovrebbe fregare dei clown che vendono milioni di dischi? Sono umani? Pensano? Sono completamente pilotati e influenzati, e costretti a fare musica che piaccia ad ognuno. Comunque, si tratta di musica che sa di noioso. Prodotti per la cultura di mass, nulla di più.
E come gli altri non vogliono preoccuparsi della mia arte, io non sono obbligato a farlo nei loro confronti. Anche se, di volta in volta, capita anche a me di ascoltare questo tipo di musica.
Ci sono burattini che cantano d’amore, non sapendo neppure cosa sia, l’amore, e creando musica che non trasmette emozioni, e tanto meno amore e sentimenti, ma bensì tranquillanti.
A chi serve roba del genere? Alla massa. E quindi, che alla massa sia dato ciò che chiede. “

L’heavy metal è la musica classica del ventunesimo secolo?

Martin : “Domanda intelligente, complimenti. Non ho risposta, siccome non ho la conoscenza che sarebbe richiesta per risponderti. È un dato di fatto che, nel nostro mondo del 21° secolo, quasi tutti (nel mondo occidentale) hanno la possibilità di ascoltare musica. Pensa al passato, al 18° secolo e non troverai è lettori cd, né file mp3, nessuna radio, video, DVD, mangianastri, giradischi, niente che assomigli ai media di massa che conosciamo oggi.
Le unica possibilità di ascoltare musica erano cantare, ascoltare le ‘band’, che non erano così tante come oggi, e di qualità indubbiamente inferiore, siccome la maggior parte dei musicisti non riceveva l’appropriata istruzione musicale, o andare ai concerti, ma potevano farlo solo i più ricchi tra la popolazione.
Oggigiorno abbiamo circostanze completamente diverse. Ma non intendo l’heavy metal come la musica classica dei nostri giorni. Mozart, Haydn e Beethoven, i più importanti compositori dell’era ‘Classica’, erano musicisti di alta classe e estremamente competenti. Guarda le band metal e dimmi che istruzione musicale hanno. Ciò non significa che suonino pessima musica, e neppure che nessun musicista metal ha una degna formazione musicale – è solo un paragone. Per creare musica classica, devi avere una buona istruzione. L’heavy metal è piuttosto ‘semplice’, a confronto. (Amen. ndK)”

Perchè alla gente non piace pensare?

Martin: “siccome la maggior parte della gente della nostra società ha ciò che necessita per esistere. Hanno lavoro, soldi, qualcosa da mangiare, qualcosa da bere, una casa dove vivere e una abbondante quantità di partner potenziali. Perché cazzo dovrebbero pensare? Pensare necessita energia. Pensare necessita di un cervello, e di una certa attitudine ad imparare. La maggior parte delle persone, oggi, vuole divertimento. Non vogliono pensare perché sanno che se pensassero, comprenderebbero che il mondo non è tutto divertimento. Come risultato del fatto che loro vogliono comunque divertirsi, evitano di pensare.
Nota: non dico che tutti al mondo siano così, ma vedo che ce ne sono parecchi, di individui come quelli che ho descritto ironicamente qui sopra.”

Avrei ancora molte domande, ma ognuna di esse sarebbe stupida come quelle precedenti.
Volete lasciare un messaggio ai lettori di Truemetal.it ?

Alboîn: “Grazie per la bella intervista. Nessuna domanda stupida e noiosa, non pensarlo! Hai fatto belle domande, tranquillo!

A tutti i lettori, spero che abbiate apprezzato la lettura di queste righe! Forse siete interessati a sapere qualcosa di più riguardo agli Enid, quindi vi raccomando il nostro regno web ufficiale: www.enid.ht.st .
Ci trovate ogni tipo di informazioni, e anche delle Mp3. Grazie ancora!

Un ringraziamente particolare a Michele di Code666, per essere stato il nostro traghettatore verso il mondo degli Enid!


Gli Enid (manca solo Moritz Neuner)