Vario

Extrema (GL Perotti e Tommy Massara)

Di Stefano Burini - 8 Maggio 2013 - 8:00
Extrema (GL Perotti e Tommy Massara)

Dici Extrema e pensi a quasi trent’anni di Heavy Metal Tricolore, non quello dei tempi pionieristici dei Vanadium e della Strana Officina (e di mille altri), quanto piuttosto quello di “seconda generazione” con il quale, grazie ad album del calibro di “Tension At The Seams” e “Better Mad Than Dead”, i meneghini sono arrivati ad un passo dallo sfondare per davvero. Passano gli anni e con loro le mode, tuttavia, per quanto raramente i sogni finiscano per diventare realtà, vedere un gruppo come gli Extrema ancora on the road e pronto a spaccare culi come ai tempi d’oro è già di per sè una storia degna di essere raccontata. Questa e molte altre storie, nell’intervista agli inossidabili GL Perotti e Tommy Massara raccolta dal nostro “Reparto Thrash”. Buona lettura!

 

– Ciao ragazzi, innanzi tutto benvenuti sulle pagine di Truemetal! Come vi sentite? Siete elettrizzati all’idea del nuovo disco a breve in uscita?

Tommy: Si non vediamo l’ora che esca, ci abbiamo lavorato così tanto e con così tanta passione che ormai contiamo i minuti all’uscita, siamo impazienti di poter ripartire.
GL:Parecchio, non vediamo l’ora di tornare on the road per suonare finalmente i nuovi pezzi davanti ad un pubblico potente ed incazzato!!

– Dai tempi di “Tension At The Seams” e “The Positive Pressure (Of Injustice)” a quelli di “Better Mad Than Dead”, passando per le discusse collaborazioni con gli Articolo 31, il vostro sound ha avuto un’evoluzione, per certi versi non troppo distante da i territori del cosiddetto Nu Metal, per poi tutto sommato riapprodare sui lidi del thrash/groove con cui il pubblico tende forse maggiormente ad identificarvi. Come vedete voi dall’interno questo percorso? E in particolare come lo vedete oggi?

GL: E’ stato un percorso spontaneo, non ci siamo mai seduti a tavolino per decidere esattamente quale direzione prendere, quindi per noi “Better Mad Than Dead” e’ un album con una piega piu’ H/C piuttosto che Nu Metal e i pezzi fatti con gli Articolo 31 avrebbero potuto aprire il mercato italiano verso nuovi lidi, purtroppo in Italia abbiamo tutti il paraocchi ed ancora oggi paghiamo pegno per quelle due collaborazioni.
Ora, dall’ingresso di Paolo in formazione, ci siamo riappropriati del nostro stile originale e TSOF ne e’ il degno rappresentante.
Tommy: Leggo in giro i commenti dei soliti quattro Haters su qualche forum dove sembra che in tutti questi anni avremmo copiato e seguito il trend del momento, non sono d’accordo è più giusto dire che in ogni album abbiamo sempre cercato di evolvere il nostro suono e di renderlo ogni volta attuale, se questo vuole dire copiare allora rispondo che ben venga se almeno abbiamo degli album che seppur mantengono una loro identità di base almeno  non sono tutti uguali.

– E il nuovo album in che direzione va? Cosa vi aspettate in termini di risposta da parte del pubblico e della critica?

Tommy: Questo nuovo album pensiamo sia molto vario, per quelle che sono le coordinate di un genere come il nostro; ci sono pezzi molto violenti e pezzi più riflessivi, pensiamo di esserci sorpassati nel sogwriting, lo  sento molto vicino come scrittura a “Tension At The Seams” ma con una maturità importante.
GL: Come avrai potuto constatare di carne al fuoco ce n’è molta in questo nostro nuovo lavoro, diciamo che ce n’e’ per tutti i gusti e, come in ogni nostro album, ogni pezzo ha il suo perchè. Questa volta ci siamo pero’ impegnati affinche’ nessun pezzo risultasse un riempitivo, curando i brani nei minimi dettagli; i primi responsi della critica ci stanno dando ragione.
 

– Di cosa parlano i testi, c’è un filo conduttore oppure ogni brano è a se stante?

GL: Diciamo che il filo conduttore principale e’ il tema del complotto massonico/illuminati atttraverso il piano del NWO, il controllo delle masse da parte di poteri occulti e società a sfondo segreto risalenti al secolo scorso, ovviamente non è un concept anche se è il nostro primo album ad avvicinarcisi parecchio. Abbiamo sempre trattato temi a sfondo socio/politico in quanto veniamo dalla vecchia scena H/C quindi non è una novità per noi, poi personalmente ritengo la musica una potente arma di denuncia e la uso anche in questo senso oltre che come forma di terapia personale!

– Ritornando ai tempi di “Tension…”, chi lo ha vissuto direttamente si ricorda che grazie all’uscita del vostro debutto, di “Istinto e Rabbia” degli In.Si.Dia e “Withdraw From Reality” dei Broken Glazz (tra gli altri), sembrava quasi che il movimento metal in Italia dovesse esplodere da un momento all’altro, invece finì in pratica per implodere su se stesso e, a parte voi, gli altri gruppi di lì a poco si sciolsero. Cosa ricordate di quel periodo e quali sono per voi le cause di questo “insuccesso”?

GL: E’ stato un periodo unico ed irripetibile, secondo me dato che quella scena era composta dalla nostra generazione, poi semplicemente siamo tutti cresciuti e piano piano, chi piu’ chi meno, ci siamo per così dire accasati e non c’e’ stato un ricambio generazionale……noi lo stiamo ancora aspettando!! Ho solo dei bellissimi ricordi in quanto eravamo molto uniti e non ci facevamo la guerra dei poveri come capita al giorno d’oggi dove i giovani, fatti due accordi ed una paio di tatuaggi, si sentono gia’ musicisti arrivati e quindi snobbano i concerti di noi “vecchi”. Noi ci siamo fatti un mazzo tanto per costruire quella bellissima scena e se al giorno d’oggi qualcosa è sopravissuto lo si deve sopratutto a band come quelle che hai nominato, quindi cari i miei spocchiosetti portare rispetto è il minimo che potete fare!!!
Tommy: E’ il solito vecchio discorso dell’Italia, l’erba del vicino è sempre più verde ed il nostro orto fa comunque schifo, alcuni fan e molte band preferiscono sprecare il loro tempo per sparlare piuttosto che investirlo nel supportare oppure cercare nuove opportunità per emegere. Comunque mi è stato insegnato che il fare da qualche parte ti porta di sicuro, quindi non mi preoccupo di fare parte di una scena ma se possibile di farla crescere cercando di fare musica onesta ed appassionata da sempre.

– Ricordo una data di supporto ai Metallica in quel dello Stadio Delle Alpi di Torino nel ’93. Vedere un gruppo italiano accostato a grandi nomi della scena mondiale faceva sicuramente un certo effetto, cosa vi è rimasto impresso di quella data, quali gli aneddoti e le sensazioni? Come ha reagito il pubblico italiano?

GL: Ecco con questa domanda mi riallaccio a quella di prima, la verità è che prima di noi tutte le band italiane che supportavano grandi nomi prendevano insulti e roba varia sul palco, io ho visto addirittura degli ombrelli una volta. Ecco noi con quel concerto abbiamo cambiato la tendenza e abbiamo dato credibilità alla musica metal italiana, 35.000 persone tutte dalla nostra non se le aspettava nessuno tanto che lo stage manager dei Metallica è venuto a fine concerto a farmi i complimenti di persona in quanto suonavamo anche senza monitor……comunque non servivano visto il volume deflagrante che ci hanno lasciato usare quel giorno ahahah.
Tommy: Siamo stati una delle prime band Italiane ad avere una credibilità ed una professionalità che hai tempi raramente trovavi e siamo stati una delle prime band ad interagire ad alto livello in Italia, proprio perché abbiamo sempre evitato di scadere nel calderone delle polemiche inutili, questa cosa ci ha sempre fatto ben volere dalla maggior parte della gente in Italia ed il feedback, soprattutto in quel periodo, ne era la prova.
 

– Cos’è che non funziona a dovere nella scena italiana da non permettere la diffusione massiccia di questo genere, ieri come oggi? È per colpa dei gruppi, del pubblico, delle etichette, dei promoter o cos’altro? Come mai, per esempio, i gruppi che sono riusciti ad affermarsi maggiormente lo hanno fatto all’estero (Raw Power, Lacuna Coil ecc.)?

Tommy: In un certo senso ti ho già risposto prima, il problema è che molti fan Italiani si riempiono la bocca d’aria ma purtroppo fatti concreti per supportare la scena ne fanno veramente pochi, però ormai mi sono messo il cuore in pace qui non cambierà mai nulla perché non c’è la volontà di cambiare, quindi noi andiamo avanti per la nostra strada come se nulla fosse.
GL: Anni fa sostenevo che la prima band che avesse fatto successo all’estero avrebbe aperto le porte a tutte le altre…..ebbene mi sbagliavo!!! Siamo un paese di capre ignoranti che si adeguano alle mode del momento oltre ad essere dei fottuti esterofili, poi penso che sia anche una scelta politica non dare nessuna visibilita’ a questo tipo di musica che è gia’ di per sé di protesta visto che è urlata e rumorosa……in TV parlano ancora degli “urlatori” degli anni ’60, ma andatevela a pigliare nel culo massa di idioti!!!!

– Che ruolo hanno avuto in tutto questo i grandi promoter come Barley Arts, all’epoca, e Live oggi? La prima tendeva forse a condensare il più possibile gruppi anche di generi differenti all’interno di una singola manifestazione, la seconda sembra più tendere a frammentare gli spettacoli in luoghi e tempi differenti. Quali sono secondo voi i pro e i contro di tali scelte o come la vedete dal vostro punto di vista?

GL: Io ti rispondo così…….se si vuole costruire qualcosa non si può relegare sempre le band italiane in apertura ad orari ridicoli, noi lo abbiamo fatto tantissime volte e ti posso garantire che una volta tornato a casa tutto continuava come prima.
Perlomeno con i Metallica nel 1993 abbiamo suonato alle 16 e ovviamente il pubblico era già tutto presente; se invece suoni la mattina alle 11, quante persone vuoi che ci siano?!?!!

– Quanto è importante, invece, avere il supporto della tv nazionale? All’epoca del vostro debutto giocò un ruolo decisivo per tutta la scena un’emittente come Videomusic, all’interno della quale trovavamo in rotazione tanti video metal (tra i quali quello di “Child O’ Boogaow”) e vari show ripresi dal vivo (o direttamente negli studi) come il Monsters Of Rock del ’92 introdotto dal grande Beppe Riva e le interviste ai principali interpreti. Oggi, purtroppo non esiste più e non ci sono alternative se non rari programmi su emittenti satellitari. Possibile che non ci sia nessuno disposto a investire sul metal nostrano?

GL: Ti ho gia’ risposto prima, è una mossa politica ben precisa, le emittenti musicali sono veramente ridicole e al soldo degli sponsor e delle multinazionali che investono sulla musica di plastica o quella che rende i ragazzini tamarri e fastidiosi, tanto che li piglierei tutti a calci nel culo!!
Videomusic era una grande televisione musicale che ha contribuito enormemente a creare la scena di cui parlavamo prima, quello che dobbiamo combattere in questo periodo di merda è la tendenza che ci porta tutti a seguire i dettami di chi gestisce la musica e non di chi la fa…..Mi spiego meglio: la musica la faccio io e tu che stai seduto sulla sedia a fare il figo non puoi diventare ricco alle mie spalle pretendendo che io venga a suonare per le briciole….mi sono spiegato?!?

– Ho avuto l’occasione di vedervi live quest’estate dalle mie parti nell’ambito di una festa di biker e di quella serata ricordo in particolare due cose (più una di cui vi chiederò in seguito): la poca affluenza di pubblico e la sempre grande energia delle vostre performance (anche di fronte, per l’appunto, a poco pubblico). Come vedete la scena metal italiana? Unita o troppo frazionata e “settorializzata”?

Tommy: L’affluenza di pubblico è sicuramente varia, ci sono volte dove c’è poco pubblico e volte dove ce n’è di più, come hai detto tu il nostro sporco mestiere lo sappiamo fare quindi almeno per me non fa differenza, anche se una sola persona ha pagato il biglietto è giusto dare il massimo sempre e comunque.
GL: Io non vedo nessuna scena metal o quantomeno non la frequento, poi con molte band siamo rimasti in buoni rapporti e quando ne abbiamo la possibilità ci si beve un birrozzo insieme in allegria, che poi sia gestita da qualcuno che si sente il “proprietario” di qualcosa non e’ una novità, ma è la musica che parla non le chiacchere!!!
 

– La terza cosa cui accennavo poc’anzi è la maglietta  indossata da GL in quell’occasione, con la scritta“Fai Metal”. Cosa significa per voi “fare metal”? E’ una questione di generi e sottogeneri (e quindi di sonorità) o è una questione puramente attitudinale?

GL: E’ tante cose unite insieme, e’ attitudine, è sonorità estrema, è terapia ma sopratutto oramai è un fottuta missione amico mio!!
Tommy: Noi facciamo Metal sempre e comunque checchè se ne dica e ci crediamo di brutto, se non ti piace la nostra proposta fatti tuoi.

– Avete dei programmi sul fronte live per l’estate? Parteciperete a qualche festival o a qualche altra manifestazione live in giro per l’Italia (o magari anche per l’Europa)?

Tommy: L’album esce a Maggio il 7 in Italia mentre esce il 21 in Europa ed in USA. Il 4 partiremo con le date da Varazze al “Vans Off The Wall Spring Classic 2013”; per il momento abbiamo circa sei show programmati tra i quali anche il supporto ai Motorhead a giugno, ma contiamo di fare tante date come sempre. Ci stiamo muovendo anche sul fronte europeo ma da dopo l’estate di sicuro.
    
– Avete suonato centinaia di show dal vivo, ma qual è la data o la città/regione che vi ha dato maggiore soddisfazione, non necessariamente in termini numerici, e perché?

Tommy: La Sardegna, il Veneto e le Marche sono le nostre piazze forti, le altre variano dal tipo di show al locale.
GL: Sarò sincero, a parte i vari supporti a band di richiamo, non mi ricordo una data dove il pubblico si è “ammazzato” come si faceva una volta, praticamente sempre. La tendenza di andare a vedere i concerti con il cellulare alla mano ha ammazzato quel sano e selvaggio divertimento che era peculiarità dei concerti metal e H/C. Ora mi tocca vedere e sentire a Studio Aperto che il pogo lo fanno nelle discoteche dove passano questa sorta di techno merda……ci stanno levando piano piano tutto quello che abbiamo inventato……occhio!!!

– Cosa ne pensate del “pay to play”: esiste, non esiste è sempre esistito? Vorrei che prendeste una posizione precisa al riguardo.

Tommy: Ti risponderò così, se tu facessi dell’abbigliamento e nessuno sa che sei sul mercato come fai a farti conoscere ???? Noi raramente abbiamo pagato per suonare, forse agli inizi, ma il sistema era diverso: compravi dei biglietti e li rivendevi e poi ci siamo pagati il tour europeo del 2008; tutte le band del mondo iniziano così, il problema, come tutte le cose Italiane, e che sembra uno scandalo, certo che se paghi per suonare in provincia di un posto sperduto dove non viene la stampa e suoni davanti ai tuoi amici che già ti conoscono la vedo dura che tu possa costruire qualcosa. Anche i Metallica si sono pagati i primi tour di supporto.
GL: I tour si pagano e costano anche cari, nel senso che se non hai un nome di richiamo e se non hai alle spalle una etichetta potente e vuoi andare in tour te lo devi pagare, è così, non è un segreto e chi è nel mondo della musica lo sa benissimo.

– Quali sono attualmente i nomi che seguite con più interesse, sia tra i gruppi italiani, sia tra quelli stranieri? Cosa gira maggiormente nel vostro lettore o ipod a parte i Grandi?

Tommy: Italiani i Destrage, stranieri Alter Bridge e Nickelback, ovviamente tantissima vecchia musica dai Thin Lizzy in poi.
GL: Ho poco tempo per stare dietro alle nuove uscite che sono pure diventate troppe, ci sono centinaia di band che secondo me non dovrebbero uscire con un album in quanto ripropongono il solito copia e incolla ma al giorno d’oggi basta pagare per avere un album sul mercato e questo sistema ha ucciso e intasato una situazione gia’ di per se drammatica, quindi quando mi vien voglia di ascoltare qualcosa ripiego sulla vecchia roba…… Ultimamente mi sono rimesso ad ascoltare i miei vecchi vinili e non c’è paragone con quello che esce al giorno d’oggi!!

– Quali sono secondo voi i gruppi che una volta usciti di scena i mostri sacri del passato potranno raccoglierne l’eredità e tenere alto il vessillo?

GL: Quoto gli Alter Bridge che mi sembrano ben affiatati e ben determinati a rimanere presenti sul mercato con canzoni di alta qualità, poi sicuramente gli Slipknot che gia’ sono una grande realtà……..non mi vengono in mente altri nomi in questo momento.
Tommy: quoto GL, queste band hanno alle spalle la struttura per rimanere negli anni.
 

– Cosa ne pensate della digitalizzazione? Da un lato permette a tutti di risparmiare (etichette e fan), ma dall’altro non pensate che porti a un “impoverimento” del genere limitandolo all’ascolto dei singoli di maggior successo? Non era tanto meglio quando s’inseriva il cd nel lettore o il disco sul piatto e testi alla mano si ascoltava l’album tutto d’un fiato?
 
Tommy: la tecnologia va bene ma non bisogna comunque dimenticare le vecchie abitudini diciamo che il giusto sta sempre in mezzo: un po’ di cose vecchie da ascoltare rilassati a casa e un bell’Ipod pieno di musica per i viaggi.
GL: La musica come la vita sociale in generale è “usa e getta e vivila di fretta”; come ho detto prima, mi piace sedermi comodo e prendere in mano i miei vecchi vinili e leggerli come fossero dei libri, così come facevo una volta quando da ragazzino aspettavo con trepidazione l’uscita di un album di qualche band che adoravo, passavo ore ed ore a leggere e rileggere testi e credit e a studiare le poche foto che c’erano con la lente d’ingradimento se necessario. Quando il vinile e’ stato accantonato per me e’ stato un vero e proprio trauma, non ho comperato un cd per anni, mi rifiutavo……quindi secondo te che cosa ne penso del digitale?!?

– Oggi si tende ad ascoltare una /due canzoni su Youtube o scaricate da iTunes e si tende a dare un giudizio forse troppo frettoloso su un disco o sul gruppo che ha senz’altro investito del tempo nella composizione e registrazione. Sembra quasi che il consumismo abbia contagiato anche il mondo dell’heavy metal. Come uscire da questa spirale?

Tommy: Una cosa della tecnologia che non sopporto e che è diventata la casa dei pigri, non c’è nulla di male se ti scarichi la musica da iTunes, ma scaricarla a cazzo solo per riempire l’hard disk di musica che non ascolterai mai è una stronzata. Io anche la musica che scarico (regolarmente) è perché la voglio ascoltare e voglio sapere tutto della band e di cosa fanno. La chiave di lettura è sempre varia.
GL: Tornando alla formula vinile, poche canzoni e meno filler che alla lunga annoiano l’ascoltatore. Abbiamo composto TSOF in questa maniera, come se fosse un vinile, e secondo me ci siamo riusciti in pieno. Lo sto riascoltando in continuazione e devo dire che non mi ha ancora annoiato nonostante abbia le canzoni che mi escono dalle orecchie ahahah.

– Oltretutto in questo modo anche alcuni gruppi stessi tendono a valorizzare maggiormente alcuni brani da imporre sul mercato, piuttosto che curare l’album in ogni singolo aspetto, prima di lanciarsi in una nuova avventura on stage. Non c’è guadagno a produrre dischi e quindi si tende a privilegiare l’attività live? Oppure c’è dell’altro?

Tommy: Negli anni ’60 i Beatles ed i Rolling Stones e cmq tutte quelle band facevano solo uscire singoli, la formula del’album era un modo dopo aver fatto uscire dieci singoli di metterli tutti insieme, quindi si è sempre privilegiato i pezzi che potessero arrivare a più persone possibili, poi il 99 % delle band ha sempre campato di Live se no tutti venderebbero dieci milioni di dischi, qualsiasi musicista come smette l’attività  va a fare un altro lavoro, suonare è un normale lavoro, di Metallica ce n’è pochissimi, un esempio: Jeff Waters degli Annihilator. Quando non è in tour lavora come produttore di musica.
GL: Al giorno d’oggi non e’ un segreto che anche le grandi band vivono sopratutto sull’attività live e sul merchindising, probabilmente anche il supporto cd tenderà a scomparire e tutto verrà digitalizzato a quel punto sarà la fine vera e propria e ci toccherà fare una rivoluzione armata per riavere indietro il caro vecchio sistema del vinile e dell’analogico…….non vorremo mica calare le braghe alle multinazionali tutta la vita……infatti noi stamperemo delle copie limitate su vinile alla faccia del sistema digitalizzato!!!

– Alla luce di tutto quello che è stato detto in questa intervista, volete aggiungere qualcosa che chiuda il cerchio o di cui magari non abbiamo parlato?

Tommy: semplicemente supportate il metal Italiano e non ascoltatelo superficialmente
GL:Svegliamoci e diamoci una mossa, ci stanno levando tutto quello che abbiamo con tanta fatica costruito, lo possiamo fare solo restando uniti, ripopolando i locali e supportando di nuovo le band che si fanno un culo quadrato per continuare a proporre musica propria,vedi noi!! E basta con tutte ste cazzo di tribute e cover band, essere la brutta copia di qualcuno non ci porterà da nessuna parte.

– Grazie di tutto, salutandovi vi lascio la possibilità, come di rito, di salutare i lettori di TM, fare qualche ringraziamento o togliervi un sassolino dalle scarpe.

Tommy: Il disco è lì, è un ottimo album, compratelo, poi ci vediamo di fronte al palco!
GL: Grazie dello spazio e del supporto,vi aspettiamo per ripopolare il massacro collettivo 2013, l’occasione è ghiotta vista la merdosa situazione sociale e noi ve l’abbiamo messa su un piatto d’argento…..a buon intenditore poche parole……walk on fellas!!!!!!!!!
 

 

Intervista raccolta da Orso Comellini, Nicola Furlan e Stefano Burini.