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Helloween (Sascha Gerstner)

Di - 22 Maggio 2003 - 19:59
Helloween (Sascha Gerstner)

L’intervista con gli Helloween non era certo partita sotto una buona stella, infatti la copia promozionale del nuovo disco “Rabbit don’t come Easy” non è mai arrivata, ma mi è stata consegnata 5 minuti prima di iniziare a parlare col nuovo chitarrista delle zucche Sascha Gerstner.
Per fortuna la disponibilità e la simpatia del nuovo arrivato in casa Helloween  ha permesso, a me e ad Alextheprogman che mi accompagnava, di realizzare un intervista decisamente interessante, sicuramente non priva di punti d’interesse.

(M.L.)  Sfortunatamente non ho ancora avuto modo di ascoltare il vostro nuovo album “Rabbit don’t come Easy”, me lo puoi descrivere tu? magari iniziando tra le differenze tra questo lavoro e “The Dark Ride”

(Sascha Gerstner)  Ci sono molte differenze tra il nuovo album e il precedente, sul nuovo lavoro non c’è quel mood oscuro che aveva caratterizzato “The Dark Ride”, diciamo che con “Rabbit don’t come Easy” siamo ritornati alle radici del suono degli Helloween, secondo me è forse l’album più potente che la band abbia fatto, ci sono molti pezzi con la doppia cassa, diciamo che abbiamo fatto esattamente quello che volevamo. C’è molta varietà nell’album, comunque per capire bene cosa intendo devi sentire il disco (ride, n.d.a.)

(M.L.) Cosa significa per te essere diventato un membro di un gruppo famoso come gli Helloween? So che prima suonavi con i Freedom Call, però credo che con gli Helloween la pressione sia maggiore…

(S.G.)  Per me è un sogno poter suonare con gli Helloween, anche perché, al contrario di quanto avveniva con la mia precedente band, qui sono libero di fare quello che voglio

(M.L.) Ma quali sono le vere differenze tra essere il chitarrista dei Freedom Call od essere il chitarrista degli Helloween?

(S.G.)  Come ti dicevo prima la differenza sta nel fatto che ora sono libero di esprimermi, cosa che con i Freedom Call non potevo fare, sai nella mia precedente band decidono tutto Chris Bay e Dan Zimmerman, quindi capitava spesso che mi sentivo dire cose del tipo “non puoi suonare quel pezzo così” oppure “suona in questo modo”, ed era una situazione che sicuramente non mi rendeva felice, pensa che su “Rabbit don’t come Easy” c’è un pezzo intitolato “Sun 4 the World” che io avevo scritto quando ero nei Freedom Call, e loro mi avevano detto che una canzone del genere per loro non andava bene, mi dicevano che quella canzone poteva andare bene per i Dream Theater, eppure appena sono entrato negli Helloween ho proposto “Sun 4 the World” ed è piaciuta a tutti, qui nessuno vuole fare il “capo”, le idee di tutti vengono valutate dall’intera band.

(M.L.) Leggendo delle interviste ad ex membri degli Helloween capita spesso di trovare delle dichiarazione che parlano in modo non proprio amichevole di Michael Weikath, ma è davvero una persona così “antipatica” come dicono tutti?

(S.G.)  No no per niente, se vuoi trovare delle persone antipatiche vai a cercare nei Freedom Call (ride, n.d.a.).
Io penso che quelli che non vanno d’accordo con lui non capiscono il suo senso dell’umorismo, che sicuramente è particolare. Con lui non ho mai avuto problemi, anzi per me è una persona davvero simpatica e con cui è un piacere lavorare come abbiamo fatto sul nuovo disco. La prima volta che lo ho incontrato, quando ancora dovevamo discutere di un mio eventuale ingresso negli Helloween, è stata la scorsa estate a Tenerife, abbiamo passato 3 settimane girando per bar, parlando di qualsiasi cosa e senza mai suonare la chitarra (ride, n.d.a.). Io lo trovo una persona davvero dotata di un gran senso dell’umorismo.

(M.L.)  Avete registrato il nuovo album negli studi di Andi Deris a Tenerife, ma il fatto di aver lavorato in posto splendido come quello non vi ha causato troppe distrazioni?

(S.G.) Durante le registrazioni dell’album io ero parecchio stressato visto che avevo firmato un contratto per suonare con una cover band in Germania, quindi ogni fine settimana dovevo prendere l’aereo e tornare in patria per suonare con questa band, e tutto questo è andato avanti per tutta la durata delle registrazioni, quindi non mi sono potuto godere il tempo che abbiamo passato a Tenerife.
Comunque lo studio di Andi è davvero bello, così com’è piacevole lavorare in posto magnifico come Tenerife, ti aiuta parecchio a scaricare la tensione che deriva dal lavoro in studio.

(Alex) Quali sono i chitarristi che ti hanno maggiormente influenzato?

(S.G.)  Direi che il chitarrista che più mi piace e che più ha influenzato il mio stile è sicuramente Michael Schenker, ho sempre amato il suo stile aggressivo e melodico allo stesso tempo, “Live at Budokan” è un album che trovo perfetto, dalla copertina alla musica che contiene. Diciamo che io sono molto influenzato dallo stile dei chitarristi delle band anni ’70, credo che all’epoca ci fosse molta più inventiva e voglia di sperimentare, al contrario di molti chitarristi Metal odierni che si fissano sempre sugli stessi schemi.
Ti posso dire che a me piace tantissimo un album come “Operation: Mindcrime” dei Queensryche, musicalmente è un album che probabilmente mi influenza molto in fase compositiva.
Però io ascolto davvero di tutto, non mi interessa il genere, mi interessa ascoltare buona musica.

(M.L.) Gli Helloween avevano scelto Mark Cross (già nei Metalium, n.d.a.) come nuovo batterista, purtroppo è stato però colpito da un virus che gli ha impedito di suonare, tu sai quali sono adesso le sue condizioni di salute? Potrà riprendere a suonare in futuro?

(S.G.)  Sì Mark è stato colpito da un virus che colpisce i tendini ed al momento per lui è impossibile suonare con un gruppo come noi, che richiede uno sforzo fisico non indifferente soprattutto per il batterista. Io lo ho sentito giusto pochi giorni fa, lui mi ha detto che le sue condizioni stanno lentamente migliorando, credo che in futuro potrà riprendere a suonare, ma credo anche che difficilmente potrà tornare a suonare Heavy Metal, dovrà fare qualcosa di più tranquillo, che non richiede ad un batterista di picchiare tanto forte.

(M.L.)  Per registrare l’album avete avuto modo di collaborare con Mikkey Dee, batterista dei Motorhead, come siete riusciti a contattarlo?

(S.G.)  L’idea è venuta a Charlie Bauerfeind, il nostro produttore, che aveva collaborato coi Motorhead, e quando ci siamo trovati senza batterista ha subito proposto il nome di Mikkey, quindi lo ha chiamato e gli ha chiesto se aveva la voglia e il tempo di collaborare con noi, quindi gli abbiamo spedito un paio di canzoni e quando ci ha rimandato i pezzi suonati da lui siamo stati colpiti dalla potenza che Mikkey ha trasmesso alle canzoni, comunque devi sentire l’album per capire che gran lavoro ha fatto (risate, n.d.a.)
Anche Mark Cross ha fatto in tempo a suonare su un paio di canzoni nell’album, lo puoi ascoltare su “Listen to the Flies” e su “Don’t Stop Being Crazy”.

(M.L.) Che tipo di reazioni ti aspetti, da parte sia dei fans che della critica, al nuovo disco?

(S.G.)  Non lo so, spero che il disco piaccia a tutti ovviamente. Credo che i nostri fans saranno contenti del fatto che siamo tornati al classico Helloween Style, io sono convinto che, pur continuando a progredire, questo sia un album in pieno stile Helloween, quello stile che i kids hanno sempre amato.

(M.L.) Per te quello con gli Helloween sarà il primo tour che affronterai da Headliner, sei più eccitato o più spaventato da queste nuove responsabilità?

(S.G.)  Io sono veramente eccitato all’idea di partire in tour con gli Helloween, per me sarà fantastico non dover più suonare in un gruppo di spalla, come mi è sempre capitato con i Freedom Call, penso che mi divertirò molto. Non sarò più costretto a dover suonare solo 45 minuti a sera, e tutto questo mi eccita molto, per me sarà un esperienza nuova, così come il fatto di essere qui a fare interviste, a me non era mai capitato, pensa che ho rilasciato la mia prima intervista solo settimana scorsa ad un giornalista giapponese (ride, n.d.a.), poi ieri ho parlato con un tuo collega spagnolo ed oggi sono qui! Quando ero nei Freedom Call non avevo niente da dire (ride di nuovo, n.d.a.)

(Alex) Avete già programmato un tour di supporto a “Rabbit don’t come Easy”?

(S.G.)  Credo che inizieremo il tour in autunno partendo dagli U.S.A. e dal sud america, per poi arrivare in europa il prossimo anno, verso gennaio-febbraio, e ovviamente spero che passeremo anche dall’Italia.

(M.L.)  Cosa pensi a proposito della guerra in Iraq? (al momento dell’intervista la guerra ancora non era finita n.d.a.)

(S.G.)  Io penso innanzitutto che ci siano troppi morti per colpa della guerra nel mondo.
Io non riesco veramente a capire come una persona possa pensare di uccidere qualcuno, io non riesco a capire come si possano uccidere dei bambini, non capisco perché la gen6te debba risolvere le cose con la violenza, io ho avuto una discussione con un roadie durante un tour coi Freedom Call e lui mi ha piantato un pezzo di ferro nella spalla (mi mostra anche la cicatrice, n.d.a.), non capisco perché si debbano avere certe reazioni, perché non si può risolvere tutto semplicemente parlando?

(M.L.)  Ma pensi che tutta la tensione causata da questa guerra potrà avere delle ripercussioni e delle influenze sulla musica in generale?

(S.G.)  Penso che sentiremo parecchie canzoni ispirate a questa guerra. Credo che l’Heavy Metal sia la musica più adatta ad esprimere i sentimenti che si possono provare di fronte ad una guerra come questa.

(M.L.) Come sai io scrivo per un portale internet che si chiama TrueMetal.it, ma tu cosa pensi sia veramente TrueMetal?

(S.G.)  Tu cosa credi che sia il TrueMetal?

(M.L.)  Beh secondo me il TrueMetal è musica suonata col cuore, senza cercare di cambiare in modo troppo radicale quella che è l’essenza dell’Heavy Metal

(S.G.)  Messa così la cosa mi può stare bene (ride, n.d.a.).
Io credo che tutto sia “vero”, guarda me, non diresti mai che sono il chitarrista di una Metal band, per me è “true” quello che vedo, questi pantaloni sono “true”, le mie scarpe sono “true” oppure la tua maglietta è “true”; tutto quello che vedo per me è “vero”.

(M.L.) Ok Sascha, siamo arrivati alla fine dell’intervista, il finale è tutto per te

(S.G.) Prima di tutto grazie a voi per l’intervista, poi vorrei dire ai lettori di TrueMetal.it di ascoltare il nostro disco senza pregiudizi e senza usare il paraocchi, noi siamo fieri di quello che abbiamo realizzato, speriamo che anche i nostri fans possano essere contenti delle nuove songs, ci vediamo in tour!

Il disco a me è piaciuto molto, speriamo di vedere gli Helloween dal vivo al più presto, in modo da poter testare i nuovi entrati alla prova del fuoco che è da sempre rappresentata dal palco, secondo me i mezzi per fare bene non mancano di certo alle zucche.