Vario

Heraldry (tutta la band)

Di - 13 Maggio 2002 - 20:05
Heraldry (tutta la band)

Ed è con immenso entusiasmo che saluto il ritorno sulle scene dei grandi Heraldry, glorioso quintetto con base operativa in quel di Latina, artefice in passato di due ottimi demo, e che  dopo aver attraversato mille peripezie, giunge in modo quasi indenne al tanto sospirato cd di debutto sotto le ali protrettrici della Videoradio records. Ne è passato di tempo da quando i nostri davano alle stampe quel capolavoro a titolo “The fortune teller” che tuttora viene considerato un oggetto di culto fra i tape traders di mezz’Europa, e gli Heraldry sono sempre là più fieri e forti che mai a ribadire ancora una volta che la tenacia e la perseveranza prima o poi premiano. Senz’ombra di dubbio il loro “Shadows of ancient skies” è uno dei migliori dischi che mi sia mai capitato d’ascoltare negli ultimi cinque/sei anni, un platter che combina magistralmente le atmosfere infuocate e gli intrecci chitarristici del melodic power, con il pathos e la ricercatezza degli arrangiamenti tipici di un certo prog metal d’elite, e se tutto questo non bastasse per convincervi…

 

Ciao Antonio  allora incominciamo con la classica domanda di rito, puoi presentarci i tuoi Heraldry

(Antonio)Certamente. Alla voce c’è Max Romano, alle chitarre Enzo Ferlazzo e Antonio Machera, alle tastiere Michele Garolla e alla batteria Fabrizio Machera. Per il momento al basso abbiamo un turnista…

Scusa la mia ignoranza ma che significato ha il nome Heraldry?

(Antonio)Il nostro nome significa araldica ossia la scienza che studia stemmi e insegne araldiche. Tanto per capirci quei famosi simboli composti da scudi decorati e animali rampanti ai lati. Il nome lo abbiamo preso da un libro che trattava l’argomento e ci è sembrato perfetto per il nostro genere di musica.


Allora che cos’avete combinato dall’uscita del precedente promo sino alla stampa dell’album? Sai avevo sentito dire in giro che avreste dovuto debuttare con una casa discografica diversa (Underground Symphony), ma è vero?

(Enzo)Innanzitutto ci sono stati cambiamenti di line-up. In quel periodo abbiamo cambiato due volte il cantante, abbiamo registrato altri due promo, il secondo dei quali ha suscitato l’interesse della nostra attuale casa discografica e quindi abbiamo iniziato a lavorare a quello che sarebbe diventato il futuro “Shadows of ancient skies”. Prima della registrazione dell’album il bassista ha preferito mollare la band per affari personali. Per la seconda parte della domanda preferirei risponderti con un “no comment” però ti spiegherò in breve la storia. In pratica il titolare dell’Underground Symphony ci chiama per farci i complimenti per il demo e ci propone di firmare per la sua etichetta e di registrare un disco a condizione di cambiare il cantante. Cambiato cantante ci ha trascinato avanti per mesi dicendoci “tra due settimane vi mando il contratto” e alla fine abbiamo deciso di rivolgerci ad altre etichette interessate in quanto la situazione stava diventando alquanto ridicola.


Dunque come siete arrivati al deal che vi lega alla Videoradio? Ma è vero ch’è un’etichetta specializzata in musica pop e jazz?

(Enzo) Siamo stati contattati dalla Videoradio dopo che il produttore aveva letto una buona recensione del nostro promo su un giornale specializzato. Da qui la firma e tutto il resto. Sì, l’etichetta si occupava soprattutto di jazz, musica classica, beat ma noi abbiamo deciso anche in base al forte interesse del produttore nei nostri confronti. E poi il contratto non era niente male..


So di farti una domanda alquanto delicata, ma com’è stato accolto l’album dalla stampa specializzata italiana ed estera? E di conseguenza, dal lato promozionale, potete ritenervi soddisfatti dell’operato della vostra etichetta?

(Antonio) Guarda, per quanto ne sappiamo è stato recensito su poche fanzine. Per quanto riguarda le testate specializzate se ne sta occupando il nostro produttore e entro natale dovremmo uscire sui più importanti magazine italiani. Per l’estero ancora non ho avuto responsi, fra un po’ saprò essere più preciso. So che su varie riviste on line il disco è stato accolto molto bene. La promozione..beh al momento crediamo che potrebbe essere migliore…


Mi pare di capire che il lavoro dell’artwork sia in stretta correlazione con il titolo dell’album, scusa ma presso noi tape traders gli Heraldry erano stati famosi per le loro splendide copertine piene di colori vivaci, come mai questa volta avete scelto un soggetto diciamo così oscuro?

(Enzo) Ti ringrazio per i complimenti sulle copertine. Non c’è una motivazione particolare. Innanzitutto doveva in un certo modo rispecchiare il titolo dell’album e magari dei colori più cupi avrebbero reso meglio l’idea. Diciamo che cerchiamo di rappresentare la natura dell’album stesso tramite la copertina quindi cambierà di volta in volta a seconda delle tematiche trattate. Per esempio, di sicuro nel prossimo album non ci saranno guerrieri, spade o cose simili in quanto la tematica è stata già sviluppata su questo album. Per il prossimo si vedrà.


Il nuovo “Shadows of  ancirnt sky” contiene tutti i classici della band, vuoi parlarcene facendo una panoramica dei temi trattati sulle singole songs?

(Antonio) Ok! Partiamo dalla opener track. “Dream fighter” è il pezzo più diretto e più speed  dell’album. Non per altro l’abbiamo scelto come prima canzone. Il testo parla fondamentalmente di sogni; in particolare ci piaceva pensare l’idea di una persona che si sente sicura e realizzata solo tramite i sogni. “The afterglow” è un brano un po’ più cadenzato che punta molto sulla melodia del ritornello e su aperture melodiche mai sfruttate nei nostri pezzi in precedenza. Il testo parla di sensazioni umane, di rimpianti e di cose non fatte ma che conserva comunque un ottimismo di fondo. “Last warrior’s cry” è uno dei pezzi più epici dell’album. Il testo lo abbiamo composto..in alta montagna, per trarre ispirazione ed è stata un’esperienza…interessante. Parla di un guerriero che in fin di vita tira le somme delle sue imprese e delle sue delusioni. Musicalmente è uno dei pezzi più articolati e più complessi dell’album. “Landscape” è il brano strumentale..che secondo alcuni giornalisti è di stampo parecchio maideniano (e questo è un vero onore!!!!). “The fortune teller” è un’altra canzone dal testo fantasy incentrata sulla figura dell’indovino. Dopo Dream fighter è un’altra delle canzoni più heavy dell’album. “Heraldry” è una delle prime canzoni che abbiamo composto e infatti si possono sentire influenze helloweeniane molto forti all’inizio delle stesure delle nostre prime canzoni. Il testo parla di leggende, spade ed epoche lontane. Infine abbiamo la title-track “Shadows of ancient skies” è il pezzo più originale e a nostro parere più maturo dell’album. In pratica un assaggio di quello che potrebbero essere i futuri Heraldry. Musicalmente è alquanto complicato e vario ma parecchio melodico. Il testo lo potrei descrivere così: il cielo che noi abbiamo sopra la testa è lo stesso che ha visto(e continuerà a vedere) l’evolversi del mondo e quindi inevitabilmente ci portiamo dentro di noi quello che è successo nel passato e che ogni tanto riaffiora…come un ombra 


Hai voglia di presentarci il nuovo arrivato? Dove avete trovato un fuori classe delle corde vocali di questa portata?

(Enzo) Beh, Max è un grande. Ci conoscevamo da tempo ma lui suonava in un altro gruppo. All’inizio ricordo che è stata tosta convincerlo ma una volta superate le incertezze iniziali si è ambientato alla grande ed è ora un grande amico. Ti posso già anticipare che è stato già contattato da altri musicisti per collaborazioni varie e questo non può che farci piacere. E poi sono d’accordo con te..è un grande cantante.


Ho notato che nella line-up ufficiale della band manca il bassista, sai se vuoi posso incominciare a prendere lezioni, che ne pensi?

(Antonio) Ah, ah!!! Allora ti aspettiamo!!! A parte gli scherzi al momento abbiamo un turnista (che tra l’altro è il terzo Machera del gruppo). Quindi per i concerti siamo a posto. Comunque se qualcuno fosse interessato può sempre mandarci un’e-mail tramite il sito www.heraldrysite.com 


Nella musica della vostra band è possibile riscontrare diverse influenze musicali che vanno dal power metal, al prog sino a sfiorare partiture di metal sinfonico, ma a livello di songwriting come nasce un tipico brano degli Heraldry? Chi ha l’onore od onere di dare lo start iniziale?

(Enzo) Per quanto riguarda le influenze ci sono di certo quelle da te citate, però noi tutti siamo molto influenzati anche da gruppi come Pink Floyd, Deep Purple, Europe, Toto, Bon Jovi, Yes ecc.. Quindi come puoi vedere le nostre influenze non sono limitate al solo metal. Ci piace tutta la buona musica. Secondo me più è ampio il background maggiore sarà la qualità compositiva delle canzoni. Come nasce una nostra canzone? Di solito partiamo quasi sempre da un riff di chitarra o di tastiera e poi si cerca di immaginare come potrebbe evolversi il pezzo anche tramite parti vocali per lo più improvvisate. Tutto ciò per vedere dove può arrivare il brano. Poi prova dopo prova il pezzo prende forma e la parte finale riguarda gli arrangiamenti (cori, sovraincisioni). I nostri pezzi sono cambiati decine di volte prima di raggiungere la forma finale (alcune parti sono state modificate direttamente in studio di registrazione). Per quanto riguarda lo start iniziale..beh ultimamente Max si sta dando parecchio da fare. In precedenza si partiva da chi proponeva l’idea sul momento.


Come mai avete inserito due versioni di “Last Warrior’s cry”, non ne bastava solo una?

(Antonio) Soprattutto per questioni discografiche. Su richiesta del produttore abbiamo fatto questa versione edit affinché potesse essere passata per radio e per il sito Vitaminic. È stata fatta una versione edit anche di Dream fighter che si può trovare sempre su Vitaminic (gratis!!!)


Una critica che ha mosso qualche mio collega all’ascolto del vostro album è stata :” si, bel disco ma i brani sono troppo lunghi”, cosa gli rispondi?

(Enzo) Beh, non è stata una cosa voluta. Diciamo che sono usciti così. Certo ti posso dire che i prossimi saranno sicuramente più brevi ma comunque credo che anche se sono lunghi non dovrebbero annoiare l’ascoltatore, credo siano abbastanza lineari e non dispersivi anche se sono tutti sopra i sei minuti. Comunque non ci siamo mai posti il problema perché a noi i pezzi piacciono così come sono e quando . Quest’ ultimo è davvero un qualcosa di immenso e ispiratore per la mente! Quando componiamo non guardiamo mai l’orologio.


Il mercato discografico legato alle sonorità power/prog metal è oramai sovrassaturo, quindi adesso indossa i panni di un venditore e dacci almeno tre buoni motivi per acquistare “Shadows..”

(Enzo) 1) Le canzoni piaceranno anche a persone che non ascoltano l’ heavy metal. 2) È un bel disco. 3) Beh abbiamo saputo che molti nostri fan hanno perso la loro verginità con il nostro album come sottofondo quindi…a buon intenditor…


Cosa c’è nel futuro più prossimo degli Heraldry? Quanto dovremmo aspettare ancora per ascoltare un nuovo platter?

(Antonio) Innanzitutto è in preparazione un tour tramite un’organizzazione italiana di management. Non ti dico ancora il nome perché la cosa è tuttora in fase embrionale. Per le prossime registrazioni abbiamo ricevuto offerte da altre etichette quindi dovremo valutare attentamente alcune cose. La stesura dei brani comunque è già iniziata.


State pianificando delle serate live per promuovere dal vivo il disco? Com’è andata la serata di presentazione del disco all’Alkatrazz?

(Antonio) Come ti ho detto prima cercheremo di suonare il più possibile dal vivo soprattutto a livello nazionale. La serata all’Alkatraz, beh è stato un bel concerto Anche se il locale era un po’ fuori mano si è presentata tantissima gente che non vedeva l’ora di ascoltare il nostro disco dal vivo. È stato emozionante riproporre i brani dal vivo per la prima volta.


Se non sbaglio la maggior parte di voi sono di Latina la stessa città di altri due acts che mi stanno davvero a cuore, ma che fine hanno fatto gli inossidabili Zen e gli Alter Ego?

(Enzo) Non ne abbiamo la più pallida idea. Noi di Latina sappiamo poco o nulla, non ci interessa più di tanto! Per quanto ne sappiamo la scena metal è quasi inesistente anche perché la mentalità è quella che è. Noi non ci sentiamo parte di questa scena!


Antonio se ti dessero la possibilità di esprimere re desideri……

(Antonio) Fare un tour mondiale con Iron Maiden e Deep Purple di supporto (ah, ah!!), poter vivere della nostra musica e poter fare una vita serena fatta di musica, donne e altre belle cose.


Ok Enzo siamo alla fine, vuoi fare un salutone ai nostri lettori?

Un salutone a tutti i visitatori di truemetal.it . Grazie mille per lo spazio concesso e vi aspettiamo ai nostri concerti!!!! (Enzo)

Beppe “HM” Diana