Death

Intervista Bloodbath (Nick Holmes)

Di Davide Sciaky - 14 Gennaio 2019 - 9:50
Intervista Bloodbath (Nick Holmes)

Intervista a Nick Holmes (Bloodbath) da parte di Mickey E.Vil (The Mugshots, Radio Onda D’Urto FM). In fondo alla pagina è possibile ascoltare la stessa in versione audio con sottotitoli.

Buona fruizione.

 

Breve ma interessante scambio di battute pre-concerto con Nick Holmes, o meglio Old Nick quando veste i logori ed insanguinati panni di cantante dei Bloodbath! Il fugace show della super-band capitanata da Anders…oops, Blakkheim, ha sicuramente riscaldato gli animi (e le anime) in attesa di Dimmu Borgir e Kreator all’Alcatraz di Milano. L’aspetto scenico è notevole, con i musicisti che sembrano “freschi” di ri-esumazione mediante un rito Voodoo e pronti a ritornare sotto terra una volta fracassati i timpani (e le ossa) dei fan presenti! Signore e signori, Old Nick parla a TrueMetal!

 

Dunque caro Nick, cosa si deve aspettare il pubblico dallo show di stasera e in generale cosa si può aspettare dallo show dei Bloodbath sul palco?

Beh, 35 minuti di intenso Death Metal, piuttosto implacabile, bello veloce, energetico come uno sbuffo di fumo!

 

Violento e dritto in faccia!

Non fisicamente violento ma musicalmente violento! Se così si può dire…

 

Com’è portare avanti l’attitudine Old School in questa bizzarra era digitale?

Mmm…la musica è musica, sai, non importa in che modo è presentata al mondo. E’ un aspetto che non cambia, ci sono vari modi in cui la gente recepisce le cose ma la roba Old School appartiene ad un’epoca da cui proveniamo, che ancora amiamo e che ci divertiamo a fare!

 

I testi di “The Arrow Of Satan Is Drawn” sono in un qualche modo ispirati al mondo di oggi o riflettono il genere umano in generale in ogni epoca?

Non credo che ci sia un grande schema dietro i testi, si possono usare metafore per rappresentare lo stato del mondo. Tutti i giorni c’è una grande negatività al mondo, si può scrivere di ciò ma non penso ai Bloodbath come a qualcosa di politico, bensì al divertimento con i testi: si può parlare di spargimento di sangue in sé e per sé ed è comunque divertente. E’ Death Metal e dunque qualcosa di facile da cogliere.

 

Com’è avere nella band la chitarra di Joakim Karlsson dei Craft?

Fantastico, questo sarà il sesto concerto con la band! Lui viene dai Craft che sono una grande band e credo che si stia divertendo, per lui è un grosso tour ed è la prima volta che fa un tour del genere. Finora è stato grande, si sta divertendo penso!

 

Cosa ci dici della partecipazione di Jeff Walker (Carcass, n.d.M), John Walker (Cancer, n.d.M.) e il grande Karl Willetts (ex Bolt Thrower, Memoriam, n.d.M.) su ‘Bloodicide’? Una squadra inglese alla voce!

Conosciamo i ragazzi e sull’ultimo album avevamo avuto come ospite Chris Reifert degli Autopsy, sull’ultima canzone. Questa volta ci siamo detti: “Vediamo se riusciamo a fare qualcos’altro!”…conosco molto bene Jeff e Karl da tanti anni e gli ho semplicemente chiesto se volessero cantare questo breve inserto. Loro hanno accettato ed ecco qua! Poi Anders lo ha chiesto a John dei Cancer ed è andata nello stesso modo…tutto molto semplice, via email! (ride, n.d.M.)

 

Con la tecnologia di oggi tutto è possibile!

Sì, non devi essere nello stesso studio, non è più necessario!

Mickey con Nick Holmes

Mickey con Nick Holmes

 

Cosa ti manca e cosa non ti manca degli anni Ottanta e Novanta nella scena Metal?

Mi mancano i miei capelli degli anni Ottanta…e dei Novanta…non saprei, c’era più scena quando tutto è iniziato, la gente veniva ai concerti e immediatamente ci si conosceva. Le cose diventavano popolari e cambiavano: i Metallica una volta erano una piccola band, quando li vidi erano una band davvero agli inizi. Non guardo indietro rimpiangendo un passato grande perchè non ha senso! Bisogna continuare ad andare avanti ma non c’è nulla di sbagliato ad essere nostalgici, anche quello è bello.

 

Come cantante, anche al di fuori dei Bloodbath, come alleni la tua voce sia per quanto riguarda il growling che la voce pulita?

Semplicemente evito di urlare, cerco di evitare le interviste (ride, n.d.M.), cerco di evitare qualsiasi cosa che…beh, non bisogna parlare 10 ore al giorno prima di un concerto! Comunque cerco di stare tranquillo, non vado nei night club, nei pub a bere, niente del genere…

 

Quindi ha a che fare anche con lo stile di vita…

Certo, sicuro! Bisogna dormire tanto…ma credo che la cosa peggiore sia urlare nei pub e nei bar, è la cosa peggiore. E bisogna evitare di fumare, io non fumo anche se fumavo molto tempo fa.

 

Hai vissuto degli eccessi negli anni Ottanta e Novanta?

Sì, naturalmente, era normale devastarci costantemente! Bevevamo sempre, andavamo sempre nei club, svegli tutta la notte. Naturale, eravamo ragazzi: metti un gruppo di ventenni su un tour bus con alcool gratis…o meglio, con quello che loro credono che sia alcool gratis. Impazziranno! Tutte le band lo hanno fatto, è un clichè che abbiamo vissuto come chiunque altro!

 

Che musica ti piace ascoltare oggi?

Quando sono in tour non ascolto nulla. L’ultima canzone che ho ascoltato è ‘Wichita Lineman‘ di Glenn Campbell. Quando sono a casa ho una mentalità piuttosto ristretta (ride, n.d.M), mi piace il Death Metal ma deve essere fatto in un certo modo, non mi piace tutto quello che sento solo perchè qualcun altro lo fa! Ma quando sono in tour sento abbastanza musica tutto il giorno e non ho bisogno di altro se non ogni tanto…

 

Che messaggio e saluto finali manderesti ai fan italiani dei Bloodbath?

Grazie per il supporto, è bello suonare qui a Milano! Il concerto inizia alle…alle sei questa sera? Questa intervista andrà in onda prima dello show?

 

Dopo lo show!

Allora se ve lo siete persi vi siete persi una grande serata!