Thrash

Intervista David Ellefson (Megadeth, Altitudes & Attitude)

Di Davide Sciaky - 8 Aprile 2019 - 10:00
Intervista David Ellefson (Megadeth, Altitudes & Attitude)

Che brava persona mi è sembrata David Ellefson. Stiamo parlando di uno dei più celebri musicisti Metal al mondo, abbastanza fresco di vittoria dei Grammy con alle spalle una storia degna di essere raccontata in ben due libri. Umiltà e disponibilità sono le caratteristiche dominanti di questo vulcanico artista che non sembra trovare pace, attivo in una giungla di progetti paralleli, ospitate, produzioni discografiche, commercio di caffè, attività religiose e ovviamente l’importante e determinante ruolo nei Megadeth. A Milano David Ellefson ha regalato ai fans una serata intima, divertente, entusiasmante e sicuramente memorabile, vista la facilità con cui era possibile interagire con il proprio idolo. Ecco cosa ha raccontato David per i lettori di TrueMetal.

 

Dunque caro Dave: Basstory. Quali sono l’idea e il concetto dietro questo tipo di evento e cosa potranno trovarvi i fan?

Di base si raccontano storie…sai, la gente può venire a dei grossi show dei Megadeth o vedere su YouTube dei concerti, io comunque sia suono un po’ ma c’è una grande storia dietro le canzoni, su come sono state create e gli eventi che accadevano intorno alle canzoni. C’è di più oltre alla musica, specialmente in una band come i Megadeth che sono una vera band Rock And Roll! C’è molto altro e Basstory è un modo di raccontarlo in un contesto intimo, dove puoi effettivamente raccontare una storia e inoltre io posso ascoltare le storie dei fan, perchè ne hanno di migliori delle mie (ride, n.d.M.)! Io ho sentito le mie storie tante volte, perciò è divertente sentirli raccontare le loro. Poi ci sono domande, alcune richieste e in un caso come quello di stasera porto sul palco degli amici a suonare con me, è divertente sia per loro che per me…in pratica metto su una band sul palco: prima ci sono io, poi arriva la band, il cantante e…creiamo un gruppo sul palco!

 

Cosa puoi dirci della genesi, l’evoluzione e i piani futuri dell’EMP Label Group (etichetta discografica di Ellefson, n.d.M.)?

Sai, finchè ci saranno dischi da buttare fuori continuerò a farlo! E’ iniziato solo con me e una sorta di vetrina per le mie produzioni musicali ed è ancora così. Ma poi realizzi che ci sono molti altri album di amici come Doyle o Mark Slaughter o gli Autograph…questi sono artisti con un’eredità, siamo cresciuti insieme e stanno ancora facendo grande musica! Dunque mi sono detto che se potevo aiutarli in un qualche modo a farli continuare a realizzare dischi, avevo il canale e la distribuzione per farlo!

 

Trovi più difficile rispetto al passato promuovere la musica in questa bizzarra era digitale?

Sì, beh, sai è divertente perchè tutto funziona in modo digitale! Tutti i fan comprano o ascoltano cose digitalmente…io compro tutto sul digitale, su iTunes perchè voglio avere roba sul mio telefono, di solito ascolto musica quando volo, quando sono in viaggio! Poi compro i vinili perchè sono fighi ma non li ascolto mai perchè odio come suonano i vinili! Suonano da schifo, non mi sono mai piaciuti ed ero felicissimo quando è arrivato il digitale! Ma credo che il più degli artisti abbia ancora il tavolino del merchandise e che i fan facciano acquisti, talvolta anche solo il cd o il vinile per avere la firma, è un bellissimo ricordo da portarsi a casa!

 

E cosa ci dici della tua avventura col caffè degli ultimi anni?

E’ grandiosa, infatti fuori dall’inquadratura ne abbiamo una confezione! Questa è la versione fatta con Frank Bello e gli Altitudes & Attitude, perchè facciamo queste edizioni firmate…tutto è cominciato col caffè Roast In Peace e poi si è espanso con vari artisti: ne abbiamo fatto una per Eddie dei Twisted Sister, per i Queensrÿche, gli Skid Row…un po’ come l’etichetta discografica per i miei amici! Per qualcuno la confezione serve a farsi mettere un autografo, altri ci fanno proprio il caffè a casa…sai, in Europa la gente non ha il trita-caffè, questi sono chicchi interi e talvolta trovo che quando è già tritato è molto meglio perchè…in America tutti sembrano avere il trita-caffè, è parte di come lo facciamo ma per lo più la gente non ce l’ha in Europa – se non in alcuni paesi – dunque la versione tritata è meglio per i fan!

 

Sia con gli eventi Basstory che con i concerti dei Megadeth, trovi differenze tra il pubblico americano e quello europeo?

Sai, persino in Europa è diverso: nel Regno Unito hanno uno stile, in Scandinavia uno stile diverso, quando vai ad Est ci sono posti come la Russia, l’Ucraina, la Romania, Bulgaria con uno stile differente. Di certo l’Italia, fantastica come la Grecia…mi sembra che più a sud si vada, più rumore si trovi (ride, n.d.M.)!

 

Un po’ più selvaggi!

Lo sono, lo sono…gli show iniziano più tardi, come in Spagna o Portogallo. Dunque ogni nazione ha un suo sapore e questa è una differenza rispetto all’America, perchè l’America è un paese enorme e sì ha i suoi sapori ma tende ad essere più uniformata probabilmente perchè la radio influenza l’intero paese laddove qui in Europa ogni nazione ha il suo respiro e il suo stile di vita.

 

Cosa possono aspettarsi i fan dal nuovo disco dei Megadeth? Similitudini e differenze rispetto a Dystopia?

Io credo che Dystopia sia un buon punto di riferimento per esso: abbiamo capito che quel disco aveva tutti gli ingredienti corretti che i fan vorrebbero sentire. Roba veloce, parti mid-tempo, qualcosa di lento come Poisonous Shadows…sembra aver colpito nel segno!

 

Parlando dei giorni più selvaggi dei Megadeth e degli eccessi, ti penti di qualcosa o credi che sia stato parte del percorso?

E’ tutto parte della storia…

 

…della tua Life With Deth (titolo della sua autobiografia, n.d.M.)!

…è divertente perchè proprio oggi ho terminato la versione finale del mio nuovo libro: More Life With Deth! Ed è divertente rileggere queste vecchie storie perchè ci sono persone, amici coi quali sono cresciuto che sono venuti a Los Angeles con me quando abbiamo iniziato i Megadeth, che conoscono storie divertenti! Ed è quello che mi piace, come in Basstory: io racconto storie e i fan raccontanto le loro…è un modo divertente, in un libro, di ottenere il colore completo di ciò che è stato grazie ai miei amici che hanno preso parte con i loro racconti!

 

Qui in Italia, ma anche in tutto il mondo, ci sono tantissime giovani band Thrash Metal, molto tecniche. Che consigli daresti loro, sempre in questa bizzarra epoca digitale?

Sai, credo che la cosa del Thrash…ci sono tante ottime band Thrash e hanno davvero colto lo spirito dei primi tempi del Thrash. Riguardo i chitarristi che fanno shred e i batteristi su YouTube: ricordatevi che non si tratta solo delle note, si tratta del cuore che c’è dietro! Ai vecchi tempi, quando facevamo dischi, era una combinazione di Punk Rock ed Heavy Metal…persino la California con Venice Beach aveva questo Surf-Punk coi Suicidal Tendencies, i Black Flag e quello stile…tutti quegli elementi si mischiavano ed ecco cosa potevi ascoltare! Io direi ai musicisti: non emulate semplicemente quello che abbiamo fatto, siate voi stessi. Il mondo vuole sentire quello che siete e la vostra rappresentazione, ci sono già i Megadeth e non ne abbiamo bisogno di altri! Ecco cosa dico ai giovani fan quando dicono di essere influenzati da noi e arrivano con la loro versione…

 

E che musica ascolti quando non sei impegnato con la tua musica?

Ascolto un sacco di roba…sai, un album che ho ascoltato un sacco grazie al mio amico Andy che me lo ha fatto conoscere – Andrea Martongelli che suonerà con me stasera, un amico italiano di Verona! Mi ha fatto conoscere il disco degli Emigrate di Richard Kruspe dei Rammstein…adoro quel disco! Ascolto il grosso della musica quando sto volando e ho ascoltato quel disco quasi ogni giorno nelle ultime due settimane, è fantastico! Non suona come i Rammstein ma allo stesso tempo puoi dire che lui è il cuore e l’anima di parecchio sound dei Rammstein…mi piace, naturalmente mi piacciono i Ghost, Mark Morton dei Lamb Of God ha fatto uscire un disco e io suono su un paio di pezzi, salterò sul palco per una piccola ospitata quando tornerò a Phoenix la settimana prossima, quindi lo sto ascoltando. Coi Metal Allegiance faremo quattro show in aprile negli Stati Uniti, tornerò ad ascoltare cose dei miei amici Exodus perchè faremo un grosso show a San Francisco per l’uscita del nuovo film Murder In The Front Row – titolo preso da un lavoro degli Exodus (dal testo di Bonded By Blood, n.d.M.). E’ bello avere cose da ascoltare per divertimento, poi ascolto molta musica per la mia professione dato che suono con molta gente ed è bello perchè mi tiene in contatto con gli amici e tengo d’occhio quello che fanno!
 

Che messaggio e saluto finali manderesti ai fan italiani di Dave e dei Megadeth?

Ciao bello! Right?