Progressive

Intervista Eryn Non Dae. (Mickael André)

Di Gianluca Fontanesi - 21 Maggio 2018 - 8:30
Intervista Eryn Non Dae. (Mickael André)

– Ciao e benvenuti nel nostro sito, è un vero piacere!
Grazie a voi per l’interesse!

– Abandon of the Self è il vostro terzo album, ne siete soddisfatti?
Certo, lo siamo molto. Siamo davvero entusiasti di aggiungere un altro capitolo alla nostra storia. Date le incertezze di qualche anno fa, ci sentiamo fortunati e rinati per poter parlare di questo nuovo album.

– Debemur Morti è anche la vostra terza etichetta, sembra che chiunque vi voglia ma nessuno vi tenga! Cosa ci potete dire a riguardo di questo e della storia discografica del gruppo?
Già, il discorso relativo alle case discografiche è sempre stato un argomento delicato per il gruppo.
Per Metal Blade fu una sorta di gioco ingaggiarci nel 2008, Gojira stava diventando grande e penso che abbiano pensato “forse se firmiamo con qualche band francese sembra che qualcosa stia effettivamente muovendosi in Francia..”. Non sto dicendo che nessuno abbia apprezzato il nostro gruppo a Metal Blade, penso che alcuni di essi l’abbiano fatto veramente ma sembra che non fossero preparati a vendere poco e ci hanno lasciati abbastanza velocemente dopo l’uscita di Hydra Lernaia.
Siamo stati davvero soddisfatti del nostro breve percorso con loro, che hanno aiutato a farci conoscere ma ovviamente tutto nella nostra band è basato su una coerenza nel tempo, perciò provare a lavorare con noi aspettandosi immediatemente un ritorno economico è la peggiore cosa da fare…
Riguado M&O Music non ho molto da dire, non c’era praticamente niente in comune fra il gruppo e l’etichetta e la sua identità.. ma Meliora esiste ed è quello che conta.
Questo nuovo capitolo con Debemur Morti è particolarmente eccitante per noi, siamo abbastanza sicuri che sappiano apprezzare e capire la nostra musica e questo è un ottimo punto di partenza. Hanno già fatto tante belle cose per noi. Siamo consapevoli delle difficoltà di lavorare su una band come i Eryn Non Dae e siamo ancora grati ad ogni persona che ci ha aiutato. Ma sappiamo anche che mettiamo davvero tutto ciò che possiamo nella band, compresi tantissimi soldi, per questo ci aspettiamo lo stesso da chi lavora con noi [per questo ci aspettiamo che anche per chi lavora per noi questo non debba essere un problema].

 

Eryn Cover

 

– Solitamente si dice che il terzo album di una band sarà probabilmente il suo capolavoro, cosa ne pensate di Abamdon Of The Self?
Speravo me lo chiedessi! Non posso dire se sia o meno un capolavoro ma penso sicuramente che abbia dei punti di forza. Intendo dire che il terzo album è un momento significativo per un gruppo perchè è spesso il momento in cui si ipotizza che le influenze possano esser state assimilate per dare vita ad una nuova entità. AOTS è il nostro quarto disco se si considera il primo EP, questo ci porta a pensare che ora possiediamo una nostra identità quando ci apprestiamo a scrivere canzoni. Sarà il tempo a dirci qualcosa di più su quest’album.

– Cosa ci potete dire sulla copertina dell’album? Cosa significa? Musicalmente parlando,  Abandon Of The Self è un concept album?
La copertina dell’album è ispirata a una frase della canzone Fragment che dice: “Che cosa cerchiamo noi tutti dai frammenti, la connessione fra il nostro corpo, la mente e l’anima”. È un servizio fotografico che abbiamo fatto durante la registrazione dell’album grazie all’aiuto di alcuni amici. Abbiamo discusso a lungo con Mathieu per definire quale tipo di effetti visivi volessimo per questo album, il nostro desiderio era che ogni pannello di cd, libretto e vinile fosse una parte del concetto scritto da Mathieu, perciò sì, è un concept album perchè ogni canzone è collegata all’idea principale. Per esempio, è più aperto di Hydra Lerrnaia e più mirato di Meliora.

– Come sono state scritte le canzoni e come ne avete deciso l’ordine nell’album? Avete mai pensato di mixare le canzone insieme in una traccia unica e un unico flusso di coscienza? Penso possa essere un’ottima soluzione!
La gran parte delle canzoni son state scritte da me e da Julien. Quando abbiamo iniziato a scrivere la band stava vivendo un periodo di incertezza e dal momento in cui volevamo essere più efficenti possibili abbiamo deciso con ogni membro del gruppo che fosse tempo di provare un altro metodo. Solitamente si iniziava con qualche giro di chitarra di Yann o Franck e poi si costruiva tutti insieme la canzone. È un lavoro faticoso che richiede tanto tempo per ogni canzone e sapevamo che questo metodo avrebbe potuto distruggere la band. È la ragione per cui abbiamo preferito un lavoro meno collettivo per questa volta. Ad ogni membro naturalmente veniva chiesta l’opinione quando la canzone era in dirittura di arrivo ma non aspettavamo l’approvazione di ogni singolo membro per andare avanti. È stato possibile perchè c’è tantissima fiducia reciproca fra di noi e alla fine, sono sicuro che siamo tutti molto soddisfatti dalla riuscita di questo disco.
Per quanto riguarda l’ordine delle canzoni è stato abbastanza complicato definirlo a causa di alcune canzoni particolari come Omni e Abyss.
Omni sviluppa una sorta di ostacolo al disco e sapevamo che alcuni ascoltatori non sarebbero stati in grado di oltrepassarlo, per cui abbiamo avuto una piccola discussione per poi decidere di posizionare la canzone all’inizio, anche se è un pezzo di spessore, perchè abbiamo deciso di fidarci di più del nostro pubblico esigente rispetto a quelli che necessitano di ottenere le cose alla svelta perchè, alla fine, questa band è l’esatto opposto! Ahaha!
Stessa cosa per Abyss, sappiamo che è una canzone particolare a causa del cantato e della costruzione, personalmente volevo posizionarla il prima possibile nell’album perchè sentivo l’urgenza di far capire al nostro pubblico che qualcosa stava cambiando. Mathieu e gli altri pensavano che sarebbe stato meglio posizionarla alla fine dell’album per creare una sorta di ponte con qualcos’altro che potrebbe arrivare nel prossimo disco.. Io non vedo questa canzone in questo modo ma sono anche in grado di ammettere che la loro idea fosse molto buona, così abbiamo deciso di metterla alla fine. Questi sono alcuni esempi delle discussioni intraprese per decidere la scaletta dell’album,
Un’unica traccia è davvero una buona idea, hai ragione! È divertente che tu l’abbia pensato perchè cerchiamo sempre di provare a non far terminare le canzoni all’interno del disco grazie ad alcune transizioni e rumori. Accade spesso anche con l’altro gruppo di cui faccio parte. Ma questa volta non abbiamo voluto forzare le cose, alcune canzoni richiedevano tempo per fermarsi per poi andarsene. In ogni caso adoro questa idea perchè riflette abbastanza bene il modo in cui desideriamo che il pubblico si approcci alla nostra musica e forse, un giorno, proveremo a realizzarla seriamente con un’unica canzone da un’ora…

– Chiunque sia a conoscenza della vostra discografia può notare un percorso di grande crescita e un’evoluzione da alcune specifiche metal al proggy post metal; Abandon Of The Self offre una versione profonda ed intima degli Eryn Non Dae e..ci piace! La vostra ricerca sembra essere continuativa, a quale tipo di suono state aspirando?
Non posso esprimermi circa un particolare tipo di suono e penso che il nostro desiderio sia che la musica possa essere il riflesso più veritiero di ciò che possiamo produrre quando componiamo insieme. Ci sono alcune discussioni inerenti al suono della chitarra, l’uso di elettronica o meno, il tipo di voce che vogliamo ma restano all’interno della ricerca per scrivere la musica che vogliamo sentire.
Un esempio che potrei farti riguarda la voce che potrebbe essere più scandita e pulita rispetto a prima e non perchè desideriamo che la band suoni meno aggressiva o impasticcata o chissà che altro ma perchè abbiamo capito che Mathieu è in grado di esprimere le proprie liriche più intensamente usando semplicemente la sua vera voce, invece di pronunciare le parole distorcendole di un tono più basso.
Intendo dire che noi desideriamo veramente che chi ascolta possa sentire ciò che dice Mathieu, senza il bisogno di nascondersi.
Penso che abbiamo provato a rendere le nostre pubblicazioni interessanti senza ripeterci. È una cosa molto personale ma spesso il mio interesse per una band tende a dissolversi velocemente quando ascolto due album troppo simili tra loro e anche se capisco che questo sia il modo in cui molte persone apprezzino la musica, non posso pensare che sia il modo per scrivere la musica.

– Cosa significa Eryn Non Dae.? E cosa significa il punto di punteggiatura finale?
Il nome della band deriva dal nostro contratto con Metalblade Records nel 2009 quando decidemmo di chiamarci End. Ci chiesero di cambiare il nome, temendo che qualche artista che ha la parola “End” all’interno del nome potesse farci o fargli causa. Ci diedero una settimana per dare un altro nome e dal momento in cui desideravamo mantenere le lettere E N D pensammo a lungo fino a trovare Eryn Non Dae. Non significa nulla, ci piaceva solo il modo in cui suona. 
Il punto (o stop o periodo, come vuoi) è relativo ad un completamento, non a qualcosa di realizzato ma ad una ricerca di un risultato.

– La Francia e l’estremismo post metal, il vostro paese al momento è il non plus ultre di questa scena, sembra che i francesi abbiano questi suoni nel dna, cosa ne pensi di questo? Vorresti consigliare qualche band sconosciuta al vostro pubblico?
Quest’idea abbastanza recente circa le band metal francesi mi sorprende sempre!
Ho un piccolo aneddoto a riguardo, quando ho iniziato a suonare alla fine degli anni novanta, ho avuto una discussione con un mio vecchio amico, Julien (l’attuale cantante dei Gorod) che è stata all’incirca così:
“Hey, hai visto quale band ha suonato al locale lo scorso sabato?”
“Certo, hanno davvero il sound francese!”
Avere il sound francese, per noi, è davvero la peggior cosa si possa dire di una band! E so che non siamo gli unici a pensare quanto sia divertente vedere le cose evolvere. Sono sicuro che abbia tanto a che fare con Gojira che hanno messo in luce la Francia e le band francesi da una decade e più a questa parte..
Sono anche a conoscenza che in questo periodo ci sono tantissime band meritevoli in Francia ma si sente parlare molto di più di bands metal come Pleymo, Eths, Watcha o Aqme. Senza voler dire che esse suonino merda, la maggior parte dei giovani fruitori di musica sono abituati a questo genere di metal senza conoscere nulla a riguardo di bands come Scarve, Symbyosis o Doppler che non sono poi così sexy ma sono, al momento, quel genere di band che prova a cercare qualcosa d’altro..
Devo precisare che non sono maschilista quando si parla di musica quindi forse posso menzionare Scarve che penso non esistano più.
A riguardo delle bands francesi sconosciute che hanno richiamato la mia attenzione negli ultimi tempi posso citare i Rivière, amici compaesani che suonano una specie di mix tra Karnivool e Deftones, i Birds In Row che suonano un intenso ed appassionato hardcore emo e anche gli altri amici Naïve ma queste ultime due bands non sono poi così sconosciute! Ah, e ci sono pure L’Effondras, un gruppo di Lyon che suona una sorta di post rock strumentale e riesce ad apportare qualcosa allo stile, è più rock che metal e questa probabilmente è la novità nel loro stile!
Non mi viene in mente altro al momento! Scusa!

Sai dirmi qualcosa sui piani futuri della band? Avete programmato un tour? Pensi potremo vedervi nuovamente in Italia?
Non abbiamo ancora alcun tour programmato, è molto difficile per noi andare in giro, non so bene come mai..
Abbiamo fissato qualche esibizione ma per ora niente in Italia ma sicuramente ci piacerebbe tanto tornare! Se a qualcuno interessa prenotare qualcosa non esiti! È un paese che amiamo tanto, penso anche che verrò lì per le vacanze estive! Ahah!

Wow, è una domanda spaziale!
Penso che in questo periodo ci siano diverse possibilità per i gruppi metal in Francia, e alcuni di questi stanno lentamente costruendo la propria ascesa al successo come Klone, The Great Old Ones, Gorod e Sidilarsen ma non è certo una cosa semplice. La gran parte dei gruppi deve sgomitare sempre di più per essere in grado di fare uno show decente o essere minimamente considerato..mentre altri conquistano la vetta in poco tempo grazie alle buone conoscenze che aiutano a farsi conoscere in rete. Ma questo tipo di successo sembra essere abbastanza artificiale..
Credo che la cosa principale in Francia, e penso sia lo stesso nelle altre nazioni, è che ci siano troppi gruppi! Troppe persone che cercano di richiamare l’attenzione con proposte non innovative o interessanti.. Per essere politicamente corretti posso includere anche noi stessi in questa riflessione, intendo, siamo una band tra migliaia e migliaia solo in Francia e suoniamo una musica difficile da definire, perciò come possiamo sperare di emergere fra mille altre bands che cercano esibizioni, che cercano un’etichetta, che cercano qualche tipo di promozione? Perciò chi può legittimare la propria volontà di fare i propri interessi più degli altri? Me lo chiedo spesso. 
Se l’ennesimo gruppo decide di fare qualcosa tipo i Queen Of The Stone Age e fare un disco prima di girare il paese, sicuramente troveranno da esibirsi in giro perchè è un tipo di musica apprezzato, non c’è niente di male finchè non diventa una cosa troppo comune.
Quindi, per concludere, sento che sia sempre una questione di moda, di copertura e IPA per la maggior parte delle persone. Capisco che relazionarsi con un’esperienza che non si capisce o conosce bene possa creare una certa frustrazione, così come un film o un concerto, portando a una certa standardizzazione dei gusti.
L’altra cosa che ho trovato abbastanza rivelatrice circa il modo in cui le persone si approcciano alla musica è che i più grandi show metal o rock sono quelli degli ACDC o dei Motorhead ma se dovessi chiedere a qualcuno presente al concerto se conosce l’ultimo album o anche solo metà della discografia di questi gruppi, la risposta sarebbe sicuramente no. Penso ci sia da riflettere a riguardo!
MA!  Posso parlare anche delle persone, perchè esistono anche loro, che seguono gruppi con 200 like su Facebook perchè amano il secondo disco che nessuno conosce. Quindi, come puoi vedere, non posso davvero riassumere la situazione metal qui in Francia ma ritengo che siamo fortunati perchè qualcosa si sta muovendo!

– È tutto! È un grande piacere per me, sentiti libero di dire ciò che vuoi!
Grazie mille per l’opportunità e per il tuo supporto al gruppo!
Speriamo davvero di poter fare a breve qualche concerto in Italia!
Un saluto ai Nero di Marte!