Heavy

Intervista Fil di Ferro (Micky Fiorito)

Di Stefano Ricetti - 22 Novembre 2004 - 14:26
Intervista Fil di Ferro (Micky Fiorito)

Grazie ad un amico nonché collega pennaiolo ho potuto contattare i Fil Di Ferro nella persona di Micky Fiorito. Qui di seguito la chiacchierata con un esponente di un gruppo che ha rappresentato e tuttora porta avanti la tradizione del vero HM senza fronzoli.

Buona lettura.

Steven Rich

 

FIL DI FERRO LOGO

 

Brevi cenni storici: il gruppo nasce nel 1981 nel torinese da un manipolo di ragazzi appassionati di heavy metal e motociclette custom (grande binomio!) e dopo essersi fatto un nome vincendo anche un festival regionale di musica rock, nel 1986 pubblica il primo Lp “Hurricanes”, infarcito di buone idee e di ottimi pezzi penalizzati però da una produzione veramente scadente. D’altronde in quegli anni per un prodotto heavy metal italiano su vinile le cose stavano in questo modo un po’ per tutti… forse i soli Vanadium potevano permettersi un qualcosa di più. Nel 1987 i Fil Di Ferro hanno il privilegio di suonare nel primo vero tempio dell’heavy metal mondiale: il mitico Hammersmith Odeon di Londra. Nientemeno che il grandissimo produttore dei Saxon Pete Hinton (quello di Wheels Of Steel) pubblica i brani suonati quella notte nella compilation Italian Rock Invasion . Nel 1988 esce il loro secondo lavoro omonimo dove finalmente una produzione all’altezza (Guy Bidmead dei Motorhead) rende giustizia al combo piemontese. Gran disco quel “Fil Di Ferro”: duro, sporco e violentemente NWOBHM dove le similitudini con i colleghi bikers d’oltremanica Saxon si sprecano. Alcuni pezzi del primo LP vengono in quel disco ripescati e risuonati alla grande. L’attività dal vivo in quegli anni e’ abbastanza intensa ed il suo apice si tocca in Svizzera nel 1990 al festival di Lamone (Lugano) in compagnia di pezzi da novanta come Saxon e Krokus.  L’ultima loro fatica in studio risale al 1992 con l’LP “Rock,Rock,Rock” dove, come si puo’ intuire dal titolo, l’hard rock la fa da padrone assoluto frammisto ad inserti di grande blues. Il gruppo esiste ancora e continua a fare date soprattutto nel Nord d’Italia anche se non è inserito nei grandi roster delle agenzie dei concerti che vanno per la maggiore quindi le loro performance non sono propriamente pubblicizzate ed è un vero peccato, ve lo assicuro !.

La Line-up attuale è :

Micky Fiorito – chitarra e backing vocals
Pietro Leporale – voce
Michele De Rosa – batteria
Francesco Barbierato – basso

 

Bando alle ciance ora ed andiamo a scambiare qualche domanda con Micky Fiorito.

Allora Michele, finalmente dopo tanti anni ho la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con uno dei pilastri dell’HM made in Italy. Partiamo dagli albori: il vostro primo LP “Hurricanes” ha veramente una produzione scadente… nonostante tu non fossi ancora nella band, mi puoi raccontare un po’ cosa ricordi di quei primi anni e soprattutto come mai il risultato finale sia stato così penalizzante?

Purtroppo non posso dirti molto a riguardo in quanto il mio ingresso nella band, come da te rimarcato, risale alla compilation registrata in Inghilterra con Pete Hinton (Italian Rock Invasion); posso solo dire che probabilmente non è stata fatta la scelta giusta riguardo lo studio di registrazione… ma,tenendo conto del periodo storico e comunque che era il primo disco si poteva considerare un discreto lavoro a livello sonoro.

Spiegami come mai abbiate scelto un nome come “Fil Di Ferro” soprattutto in un momento storico dove si usava l’inglese anche per creare pseudonimi fra i componenti delle band italiane oltre che nella scelta dei monicker.

Fil di Ferro… perché è un materiale duttile ma resistente… un po’ come la nostra musica che ha le progressioni tipiche del metal ma con aperture verso sonorità melodiche. Per ciò che riguarda gli pseudonimi abbiamo sempre preferito chiamarci con i nostri veri nomi.

Dopo la magica serata all’Hammersmith e le apparizioni alla televisione nazionale avete mai pensato seriamente di “avercela fatta”?. Raccontami qualcosa di quella notte magica.

E’ stato come vivere in un sogno visto che eravamo agli inizi…. La Dischi Noi, nell’arco di quattro, cinque mesi, ci ha catapultati prima in Cornovaglia per la registrazione del singolo e poi all’Hammersmith per il concerto…immagina tu come potevamo sentirci…!!! E poi suonare di fronte ad un pubblico non nostrano ed in più nel tempio della musica rock londinese…stupendo!!!
E’una cosa che mi porterò negli occhi per tutta la vita!!!

L’aver lavorato con i produttori di due leggende del metallo mondiale come Saxon e Motorhead cosa vi ha lasciato?    

Quando Guy Bidmead venne a Torino per ascoltare i brani disse che il nostro materiale era OK; però volle lo stesso cambiare delle parti su diversi brani. In principio eravamo persino infastiditi di questa cosa, in seguito riascoltando le nuove versioni dei brani su un demo ci rendemmo conto che le sue idee erano valide ed i suoi suggerimenti, preziosi; non poteva essere così per una persona che ha lavorato con i nomi che hai citato prima…! Inoltre la trovammo una persona simpaticissima e disponibile (passando due mesi insieme a lui…!!!). Lo stesso discorso riguarda Pete Hinton…con lui passammo due settimane stupende in Cornovaglia.

Veniamo al vostro album omonimo del 1988, che tra l’altro è quello che preferisco, la prestazione dell’allora carismatico cantante Sergio Zara è veramente di valore assoluto, grazie anche alla produzione finalmente all’altezza. Come mai lo split con Sergio? Che fine ha fatto? Avete ancora dei contatti con lui?

Lo split avvenne solo ed esclusivamente per il problema della lingua inglese; essendo allora una band che spesso varcava i confini italiani, avevamo bisogno si di un bravo cantante, ma che sapesse anche abbastanza bene l’inglese…non esistono quindi motivi personali o di altra natura. Ora sappiamo che è proprietario di una birreria a Gassino, in provincia di Torino.
Comunque io ho dei bellissimi ricordi di Sergio.

 

FIL DI FERRO

 

 

Il vostro ultimo Rock Rock Rock ha perso la vena più sfacciatamente heavy metal a favore di trame hard rock, rock ‘n’ roll e blues. Come mai questo tipo di sterzata stilistica ?.

Nel ’93 con l’avvento del grunge e di altri generi alternativi abbiamo cercato di spaziare in diverse direzioni. Il risultato non è stato dei migliori salvo due o tre tracce che sono state riprese e riarrangiate nel nostro lavoro che uscirà a Dicembre.  

Avete mai ricevuto finora proposte di riproporre su CD la vostra intera discografia?

Ci sono state proposte due possibilità riguardo la tua domanda ma non sono state prese in considerazione da nessuno di noi in quanto ogni disco ha una qualità di registrazione diversa.

Non avete mai pensato di riversare su DVD le immagini del concerto all’Hammersmith? 
      
Sarebbe stata una bella idea, ma purtroppo la durata della performance per ogni gruppo era tale da non poter consentire la registrazione di un video.
 
Durante gli anni passati c’era un gruppo con il quale avevate più feeling che con altri?

Si, erano gli Strana Officina…bravi musicisti e ragazzi simpatici con i quali abbiamo suonato assieme in diverse situazioni…Quella di cui abbiamo il più bel ricordo è l’open air music festival a Lamone in Svizzera. 

Dimmi cinque nomi dei più grandi gruppi HM italiani di sempre secondo te.  

Vanadium, Strana Officina, Fil di Ferro, Crossbones, Extrema.

Qual’è secondo te il miglior pezzo mai scritto dai Fil Di Ferro?

Licantropus…ovviamente.

Guardandoti indietro, quale pensi che sia stato il più grosso errore commesso dai Fil Di Ferro nella storia? 

L’unico “errore” se così si può definire, è stato quello di non ricercare un’etichetta che puntasse molto sulla distribuzione.

Micky, in qualità di musicista italiano e per giunta di un genere non propriamente ben visto come l’HM, hai mai pensato di “mollare” nei momenti bui ?
Mai !

Tornando agli inizi, quando avete intrapreso la vostra carriera “sotto sotto” avete mai pensato di potere un giorno vivere di sola musica?

Indubbiamente si; io tuttora vivo di questo lavoro insegnando e suonando dal vivo.

Se non erro, non avete mai fatto da supporter a dei grossi artisti stranieri al contrario di altri vostri colleghi del periodo….. è solo da imputare al fatto di non aver avuto abbastanza “agganci”?

Si questa è la vera motivazione.

Avete un vostro sito internet ufficiale? Non pensi che possa diventare un valido strumento di promozione della vostra musica?.

Si, il nostro sito ufficiale è www.fildiferro.com , ci puoi trovare le informazioni fondamentali per quanto riguarda l’attività del gruppo  

Segui l’evolvere della scena heavy metal mondiale? Quali sono i tuoi gruppi preferiti?

A dire il vero non c’è quasi nulla che mi interessa; ascolto ancora il vecchio HM!

Cosa pensi del fatto che nonostante venga dato per morto ogni cinque anni, il metal classico è quello che “tira” ancora più degli altri generi? 

Purtroppo per ora sta ritornando solo il rock ’70 ma mi aspetterò in futuro il giro di boa anche per il metal ’80.
 
Il vostro batterista è ancora un biker?

Michele De Rosa, il nostro drummer, in passato lo è stato fondando il gruppo bikers Hurricanes MC nel ’79.

Cosa ci si deve aspettare dal futuro dei Fil Di Ferro? Avete in cantiere un tour, un CD o quant’altro?

Ad oggi stiamo finendo di mixare il nuovo disco che uscirà a Dicembre, stiamo inoltre preparando i concerti per la promozione dello stesso.

Ultima domanda: racconta ai lettori di Truemetal un aneddoto divertente accaduto durante la lunghissima storia dei Fil Di Ferro.   

Qualcosa di divertente….? Durante il concerto all’Hammersmith Odeon
a Londra, nonostante l’enorme amplificazione (la stessa usata al Live Aid) ho pensato che in una sala prove italiana avrei sentito senz’altro meglio…divertente vero?

Grazie Micky, è anche per la tua dedizione ultra ventennale che ancora oggi si parla, si scrive e si sogna quando si sente il termine “heavy metal”.

Grazie a te! Ci sentiamo presto.

 

Stefano “Steven Rich“ Ricetti