Heavy

Intervista Great Master (Tutta la band)

Di Stefano Ricetti - 2 Agosto 2016 - 10:45
Intervista Great Master (Tutta la band)

Resoconto di una chiacchierata con i Great Master di Venezia, da poco sul mercato con il nuovo album Lion & Queen (qui la recensione a cura di Stefano Usardi), ma soprattutto band autrice di una formidabile interpretazione del brano The King degli Heavy Load, per lo scrivente colonna portante dell’intero tributo ai metal warrior svedesi uscito nel 2014 sotto Underground Symphony.     

Buona lettura.

Steven Rich

 

GREAT MASTER LOGO

 

Quale il significato della copertina di Lion & Queen?

Il significato riguarda la “trinità” Veneziana, come l’ insieme dei tre elementi,  Il leone oltre a esser il simbolo di Venezia ne rappresenta la forza e l’audacia, la regina e la personificazione stessa di Venezia come regina del mare e il mare è l’elemento cardine che unisce gli altri due rendendoli un’unica cosa. In questa immagine ogni elemento è legato all’altro e assieme trasmettono un pensiero di forza e tranquillità. Un’immagine che abbiamo voluto per continuare e concludere il percorso iniziato col nostro precedente lavoro “Serenissima” perché come band siamo molto legati alle tematiche del nostro territorio.

 

Due parole sui testi delle canzoni

I testi delle canzoni di “Lion and Queen” trattano temi legati al territorio veneto, al fantasy, alla storia al fantastico e alla fantascienza. “Another Time” è la continuazione del concept “Serenissima” trattando del simbolo di Venezia, il Leone di San Marco. “Prayer in the Wind” parla del disastro del Vajont avvenuto nel 1963. Argomento di “Mystic River” invece è la famosa marcia sul Piave che portò alla conclusione della Prima Guerra mondiale con la vittoria dell’esercito italiano. “Holy Mountain” è un nostro omaggio alle splendide montagne che abbiamo vicino, le Dolomiti. “Lion and Queen”, la title track, è una rappresentazione fantasy incentrata sulla figura di Venezia. Queste sono le canzoni a tema territoriale, poi le altre trattano argomenti diversi come “Oldest”, storia dell’uomo più vecchio del mondo, argomento trattato nel film “L’uomo che venne dalla Terra”. “Traveller of Time” tratta l’argomento intrigante dei viaggiatori del tempo e precisamente riferendosi alla misteriosa figura di John Titor. “Stargate”  parla da se ed è la porta delle stelle, “Time after Time” è una riflessione sulla vita legata e allo scorrere del tempo, “The Other Side” concetto dello spazio tempo e di una realtà parallela, “Walking on the Rainbow”  favola per i più piccoli del magico arcobaleno ai pedi del quale si trova il calderone colmo di monete d’oro.

 

GREAT MASTER Cover Lion & Queen 1

 

Che ospiti avete coinvolto nel progetto e perché

Gli ospiti presenti nel disco son stati coinvolti per amicizia ma anche per necessità. Necessità perché nell’atto delle registrazioni di “Lion and Queen” abbiamo avuto la fuoriuscita dalla band del nostro chitarrista solista Daniele Vanin. Nel poco tempo a disposizione dovevamo rielaborare tutto. Chiedendo aiuto alla nostra etichetta Underground Symphony ci è stato presentato Francesco Russo, chitarrista della storica power metal band italiana Shadows of Steel. Da subito si è dimostrato molto disponibile alla collaborazione e l’intesa è stata ottima. Francesco ha fatto un gran lavoro alla chitarra solista nel poco tempo avuto a disposizione, ponendo così il suo sigillo su metà dei brani di “Lion and Queen”.  Su altri due brani all’assolo c’è la firma di Simone Mularoni. Eravamo ai Domination Studios e non potevamo non chiedere una sua partecipazione al nostro disco. Anche Simone ne è stato entusiasta e ha fatto due bellissimi assoli. Ai restanti assoli c’è il nostro nuovo chitarrista Shuai Xia che siamo riusciti a farlo parteciapre proprio nei titoli di coda e per ultimo abbiamo voluto inserire anche Daniele Genegu chitarrista-voce leader dei King Wraith .

Altre collaborazioni sono alle tastiere, nello specifico nell’intro del disco “Voices” dove troviamo Andreas Wimmer tastierista leader della symphonic power metal band tedesca Final Chapter. Le restanti parti orchestrali del disco sono state elaborate da un nostro amico, che è Alessandro Battini, tastierista dei Dark Horizon. Per ultima, non per importanza ma come ciliegina sulla torta, la partecipazione di una nostra cara amica che ci ha sempre dato la sua disponibilità e aiuto in questi ultimi anni di difficile situazione di line up, seguendoci e supportandoci anche live in alcune occasioni, è SY la voce degli Armonight che ha duettato assieme a Max tra le strofe e ritornelli di “Walking on the Rainbow”.

 

La definizione dei vostri lavori fino a ora.

Underworld: E’ stato il nostro primo full length ufficiale pubblicato nel 2009 da Underground Symphony, primo passo dei Great Master. Genere power metal con materiale scritto a inizio del 2000. Molti pensano che la band sia attiva dal 1993 ,ma in realtà dopo pochi anni e un paio di demo la band si sciolse. Il vero inizio dei Great Master avviene con questo disco. Underworld è l’inizio!

Serenissima: Il primo concept della band legato alla Leggendaria Repubblica di Venezia. Primo album metal a livello mondiale a trattare per intero questi argomenti, luoghi e personaggi. Con “Serenissima”, abbiamo avuto un ottimo ritorno da parte della critica specializzata ed è un album a cui rimaniamo molto legati.

 

GREAT MASTER BAND

 

 

Come siete arrivati a produrre un “pezzone” come The King, l’interpretazione migliore nonché il brano-simbolo stesso – per come l’avete splendidamente costruito – del tributo agli Heavy Load uscito nel 2014 (Tales of the Northern Swords – A tribute to Heavy Load) realizzato dalla Underground Symphony?

La produzione di “The King” per la partecipazione al tributo degli Heavy Load fu eseguito in un momento in cui stavamo cercando di dare stabilità alla nostra line up. Oltre all’arrangiamento iniziale di Jahn abbiamo potuto avvalerci della collaborazione del nostro ex batterista Stefano Granara, del tastierista Fausto Tessari e del  nostro ex cantante Enrico Longhin. Tra l’entusiasmo della rinnovata line up questa canzone è stata la nostra prima produzione post “Serenissima”.  Possiamo solo dire che ognuno ci ha messo del suo è il risultato è stato molto buono in primis per le linee vocali che son state riviste da Jahn ed Enrico direttamente in studio nel momento della registrazione.

 

Il vostro pensiero sulle seguenti band.  

Helloween – Grande band precursore di quel power metal che ha caratterizzato gli anni 90. I due “Keeper of the Seven Keys” resteranno pietre miliari del metal. Una squadra fenomenale, grandissimi musicisti, dalle grandi idee. Bellissime le melodie che da sempre son riusciti a creare in contesti molto tecnici.

Gamma Ray – Altra grande band nata dalle mente e dalla mani di Kai Hansen uno dei nostri musicisti preferiti. Dei Gamma Ray apprezziamo i bellissimi ritornelli corali, da teatro trionfale, e sul piano della tecnica sono sempre stati delle macchine da guerra. Il loro album da incorniciare è sicuramente “Land of the Free” ma se la gioca quasi alla pari con “Somewhere out in Space”.

Heavy Load – Uno dei simboli dell’epic metal assieme a poche altre band. Non hanno avuto probabilmente il successo che meritavano visti i tempi. Li abbiamo riscoperti molto tardi perché ai tempi dei nostri primi demo alcune riviste del settore avevano accostato alcune nostre canzoni al loro stile.

Running Wild – Tra le nostre tre band preferite. I Running Wild hanno influenzato molto il nostro modo di comporre la musica dei Great Master. Certi pezzi come “Riding the Storm” sono unici, da ascoltare a ciclo continuo! Il loro album top è “Black Hand Inn”, un vero capolavoro.

Rhapsody of Fire – Attualmente sono una se non la migliore band italiana in circolazione. Innovatori del genere con i loro arrangiamenti sinfonici e orchestrali, sono riusciti a fondere bene il metal con la coralità dei loro pezzi. Come dischi top potrebbero starci sicuramente “Legendary Tales” e “Dawn of Victory” per citarne alcuni.

 

GREAT MASTER 2

 

 

Com’è la situazione in Laguna riguardo le possibilità di avere visibilità e gli spazi per esibirsi dal vivo? C’è ancora interesse per l’heavy metal dalla vostre parti?

La situazione è molto triste, ormai è rimasto poco o quasi nulla. Anche vecchi locali storici dove una volta ci si ritrovava per ascoltare e scoprire nuove band sono ormai un ricordo. Ci sono ancora delle realtà tuttavia che sopravvivono, come i festival,  grazie alla passione di alcune persone per il metal. Un festival che di anno in anno sta aumentando il proprio raggio d’azione è il Padova Metal Fest e questa è una cosa molto positiva. Forse è questa la realtà odierna rispetto ai locali del passato, confidiamo che questi eventi prendano sempre più piede in modo da auspicare un ritorno alla musica originale live anche per il metal.

 

Metal Maniac è solo l’ultima delle riviste hard’n’heavy che è stata costretta a chiudere i battenti. Che idea vi siete fatti di questa deriva che pare inarrestabile? C’è ancora un futuro per l’HM su carta in Italia oppure no?

Come per la musica anche la carta stampata risente del fenomeno Internet, molto meno costoso e veloce per reperire informazioni.  A parità di servizio non c’è confronto e tra l’altro in caso vengano allestiti forum gli utenti possono scambiarsi in tempo reale commenti e suggerimenti che su carta stampata avrebbero con molti giorni di attesa. Un po’ alla volta la carta stampata resterà solo per i collezionisti come nella musica e anche le poche riviste dovranno spostarsi obbligatoriamente sul web.

 

Quali dei vecchi leoni dell’heavy italiano del veneto conoscete o avete visto dal vivo?

Togliendo le molte band underground venete sicuramente si possono citare i White Skull, conosciuti molti anni fa ai tempi di “Embittered”, e che per noi sono stati una rivelazione, dovevamo fare uno show assieme lo scorso poi abbiamo dovuto rinunciare per alcuni problemi di formazione. Altro artista che per amicizia abbiamo avuto la possibilità di seguire da vicino ai tempi del suo disco d’esordio è Alex De Rosso, poi col passare del tempo ci siamo un po’ persi. Con le altre band venete per citarne alcune come Arthemis, Stramonio, Raising Fear ecc. ci son sempre stati contatti indiretti.

 

E’ raro vedervi all’interno delle varie rassegne concertistiche di un certo spessore… quali i motivi?

Il nostro problema è sempre stato legato alla line up, per noi un vero incubo. L’unica parentesi di tranquillità è stata tre anni fa nella quale siamo riusciti a partecipare a un po’ di eventi live seppur sempre di spessore contenuto. Per partecipare ad rassegne di un certo spessore c’è bisogno di fare un investimento e con la situazione sempre precaria che abbiamo avuto non si è mai voluto intraprendere questo passo. Siamo fiduciosi per il futuro.

 

Siete tipi che vanno anche ai concerti degli altri gruppi per sostenere la scena oppure no?

Se c’è la possibilità di fare un uscita per andare a vedere/sentire gruppi amici lo facciamo volentieri, ovviamente con l’età che avanza viene tutto più difficile, anche per via degli impegni famigliari o di lavoro. Ogni tanto ci concediamo anche queste cose  perché è giusto che sia così e poi che sia per amicizia o per andare a vedere qualche band che ci piace è sempre una cosa positiva, l’importante è divertirsi e cercar di supportare la scena visto che ultimamente è sempre più rarefatta.

 

In che rapporti siete con le altre band della vostra zona?

Ottimi rapporti. Siamo sempre stata una band abbastanza modesta e non abbiamo mai voluto invadere o portar via lo spazio altrui, trasparenti e disponibili. Da sempre c’è massimo rispetto  con tutti coloro coi quali abbiamo condiviso il palco. Col metal non ci si campa, è una passione e non vale la pena incrinare rapporti per banalità, meglio stringersi la mano, conoscere nuove persone e passare tutti assieme una bella serata che poi ricorderemo sempre volentieri. 

 

GREAT MASTER 1

 

 

Mosse future?

Sicuramente il nostro quarto album al più presto in modo che non passi troppo tempo da “Lion and Queen”.  Un video a breve, giusto per supportare il nostro ultimo disco e  l’aspetto live. Sarebbe bello produrre un album live, ma per questo dobbiamo avere la location giusta così oltre all’audio si potrebbe giocare una buona partita anche col video. Come idee c’è anche una produzione in vinile in formato limitato magari da condividere con un altro gruppo, vedremo.

 

Date live?

Inizieremo quest’autunno con qualcosa di concreto perché la line up si è stabilizzata da poco e siamo rimasti un po’ indietro coi preparativi. Poi subentrando il periodo estivo con le vacanze è stato tutto più difficile. Se la maledizione della line up ci darà un po’ di tregua, c’è volontà di spingersi oltre confine, facendo qualche mini tour, perché le richieste non mancano da parte della gente che ogni giorno ci supporta e ci chiede informazioni in merito. Speriamo a breve.

 

Spazio a disposizione per chiudere come volete l’intervista. Grazie.

Ringraziamo TrueMetal e Steven Rich per l’opportunità che ci avete concesso con questa intervista. Come tutte le band si cerca sempre di lavorare sodo per dare il meglio ed emergere ma è anche grazie al vostro aiuto che ci si fa conoscere nell’underground italiano.

Un ringraziamento anche a tutti coloro che ci seguono da tempo ma anche da chi ci ha scoperto dopo il nostro ultimo lavoro, ricevere ogni giorno complimenti e apprezzamenti per la nostra musica è sempre una grande soddisfazione, e ci ripaga di tutte le fatiche spese finora. 

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti