Prog Rock

Intervista IQ (Mike Holmes)

Di Davide Sciaky - 5 Febbraio 2018 - 8:00
Intervista IQ (Mike Holmes)

Intervista a Mike Holmes (IQ) di Mickey E.Vil (The Mugshots, Radio Onda D’Urto FM). In fondo alla pagina è possibile ascoltare la stessa in versione audio con sottotitoli.

Buona fruizione.

La locandina dell'unica data italiana degli IQ

 

Quando mi chiedono quali sono le band che hanno un ruolo di primaria importanza nella mia vita (non solo musicale), gli IQ li includo sempre tra le prime cinque che menziono. Da vent’anni seguo con passione questi storici alfieri del Progressive Rock più “libero” che ci sia in circolazione: nessun limite di sound, look, argomenti trattati nei testi…nulla! Si passa dai tipici nonsense britannici ad una Rock Opera (Subterranea) poi diventata film. Da brani scanzonati ispirati al Reggae e alla New Wave a intricatissime strutture progressive che paiono sinfonie dei giorni nostri. Da un umorismo mutuato dai Monty Python a pesanti critiche a tristi realtà a noi coeve. Da qualche tempo mancano dai palchi italiani e sinceramente non vedo l’ora di essere al Phenomenon il 9 febbraio…

 

Dunque, caro Mike, cosa possono aspettarsi i fan italiani degli IQ dalla data di febbraio?

Beh, daremo ancora abbastanza spazio al materiale di The Road Of Bones, faremo un paio di cose che non abbiamo fatto per molti anni, poi una canzone che penso di non fare da 15 anni…sarà interessante! Suoneremo anche un paio di nuove idee, in modo da provarle dal vivo e vedere come funzionano.

 

Parlando di The Road Of Bones: il disco ha un umore piuttosto oscuro, cosa puoi dirci della genesi, dell’evoluzione della composizione e della registrazione del disco?

Oh…non saprei che dire…penso che molti album degli IQ abbiano un umore oscuro! Si tratta solamente di dove ci troviamo nel tempo, in particolare per il modo in cui tendiamo a scrivere i testi: io inizio a scrivere la musica, poi o la proviamo insieme o vado avanti a scrivere e la finisco. Poi arriva Pete con i testi e nel particolare caso di The Road Of Bones si è seduto accanto a me e mi ha chiesto a cosa stavo pensando quando ho scritto la musica, perchè ha un feeling parecchio cinematografico, credo che sembri la colonna sonora di un film! In modo particolare riguardo quel brano, era un periodo in cui guardavo un sacco di serie scandinave su detective e omicidi alla tv: la qualità è davvero alta e ti coinvolgono sul serio! Non so, forse mi hanno influenzato ma questo è ciò che facciamo io e Pete quando è il momento dei testi.

 

E parlando di film: cosa ci dici del film di Subterranea?

(ride, n.d.M.) E’ stato certamente interessante lavorarvi, non avevo mai fatto nulla di simile prima! Si è trattata di una diversa disciplina per me, perchè normalmente scrivo musica, la suono e la produco, dunque sono abbastanza determinato circa il risultato che voglio ottenere. In questo caso, naturalmente, ho dovuto lavorare col regista che è venuto dall’America per un paio di settimane per lavorare su delle idee. Poi se n’è andato e ho iniziato a lavorare su un po’ del materiale. E’ stato davvero molto interessante perchè di molta roba ha detto: “Sì, è grande!”…ma molta altra roba è arrivata da lui! Effettivamente è bello lavorare con uno così perchè ovviamente sapeva di cosa stava parlando, provava un sentimento vero per il film e per l’atmosfera che desiderava e i suoi input hanno funzionato molto bene, credo! Sì, mi sono divertito! Ed è stato bello…beh…sai, un sacco della musica è roba nuova, ma tanta altra  musica è basata sui temi del disco Subterranea! Perciò è stato bello, alcune cose erano quasi una sorta di remix ambient del disco….è stato divertente!

 

Gli IQ non sono mai assomigliati a nessun altro, avete uno stile davvero unico. Ma quali erano le tue influenze agli inizi, anche con The Lens (gruppo pre-IQ, n.d.M.) e quali sono le tue maggiori influenze oggi? Musicali e non…

Questo è interessante, perchè non capisco mai cosa intende la gente quando mi chiede: “Quali sono le tue ispirazioni?”…intendono dire quale musica, quale stile di musica determina il tuo sound? Oppure intendono semplicemente cosa sto ascoltando in un certo periodo? Di certo quando abbiamo iniziato, la cosa interessante degli IQ era che avevamo così tante influenze diverse e l’unica cosa che avevamo in comune era il Progressive Rock! Per quanto riguarda me, ho sempre amato molta musica Dance, House, Trance e roba simile; Cookie (Paul Cook, il batterista, n.d.M.) ha sempre amato la musica Jazz e da Big Band; Pete (Nicholls, il cantante, n.d.M.) è sempre stato attratto dalla New Wave e ovviamente è un grandissimo fan di Bowie…non so se è per questo che suoniamo nel modo in cui suoniamo ma credo che ci siano molte influenze, forse non tanto in termini di accordi, struttura e via dicendo, bensì in termini di approccio alla musica! Il permettere a te stesso di essere non convenzionale e diverso!

 

Cosa ricordi della cosiddetta scena New Progressive in Gran Bretagna negli anni Ottanta? Era in televisione, in radio…cosa ricordi di quell’epoca, che immagino essere diversa da quella attuale?

Era bizzarro, perchè…beh, sai…alla mia veneranda età non ricordo di ieri, figuriamoci 25 anni fa (effettivamente, 35 anni fa, n.d.M.)! Era bizzarro, perchè sui giornali leggevi che c’era una nuova ondata di Progressive Rock e scrivevano cose del genere. Ma l’attitudine del pubblico che acquistava i dischi era: “Oh, il Prog Rock, ancora quella vecchia merda hippie, non l’ascolterò!”…quindi credo che fosse un tentativo disperato di dargli valore! Si tendeva a raggruppare le band insieme per dire: “Guardate, c’è un movimento!”…sono sicuro che in una certa misura era così! Ma penso fosse una cosa per lo più ristretta, non credo che a livello di pubblico ci fosse una consapevolezza. Credo che oggi, per qualsivoglia ragione, il termine Progressive Rock non sia più visto come così mortale! La gente è fiera, dai 18 ai 60-70 anni, di suonare Rock, Jazz, Progressive Rock o che altro…abbiamo guadagnato un certo rispetto in tale ambito, non so perchè ora sì e ai tempi no! Ma al momento sembra essere qualcosa di più salutare!

 

Cosa provi quando ripensi ai due dischi con Paul Menel: Nomzamo e Are You Sitting Comfortably?

Non saprei…non li tratto molto diversamente dagli altri dischi! La grossa differenza era che avevamo un’etichetta discografica alle spalle che, grazie al loro grande budget, era in grado di pagare produttori molto grossi! Credo che ciò, insieme al resto, determinò il sound e la direzione di quei due album. Credo ci sia dell’ottimo materiale su entrambi i dischi!

 

Decisamente…e cosa possiamo aspettarci da un nuovo disco degli IQ?

(ride, n.d.M.) Non ne ho idea…non lo so mai! Ho effettivamente registrato un centinaio di minuti di musica ma, davvero, non so mai come suonerà fino al momento in cui ci mettiamo a lavorare insieme per iniziare a metter giù melodie vocali e testi e vedere come utilizzarli. Saprò di cosa si tratta solo una volta finito il disco! Si tratta di un vecchio processo, non so mai se un pezzo è buono  o no: devo registrarlo, produrlo, finire il mix e persino allora devo stargli lontano per un paio di mesi per poi rivederlo con un po’ di “spazio”! Quindi, per rispondere alla tua domanda: non ne ho idea! Penso sia meglio non dire: “The Road Of Bones è andato bene, dunque faremo The Road Of Bones parte 2”…in ogni ambito della musica, se cerchi di scrivere seguendo uno stile preciso, inevitabilmente suonerà forzato! Credo sia uno spreco e che per qualsiasi tipo di impresa artistica sia necessario fare ciò che è dentro di noi e vedere cosa ne esce!

 

Hai mai idolatrato un chitarrista nella tua vita?

(ride, n.d.M.) Non saprei…voglio dire: ho sempre amato i chitarristi, ovviamente! Ma per me la cosa è questa: non sono mai stato un fanatico delle chitarre, non ho mai desiderato andare nei negozi di chitarre per sbavare sopra le Stratocaster del ’59 o vecchie Les Paul! Non so perchè, ma sono sempre stato altrettanto interessato – se non di più – a strumenti elettronici e tastiere, plug-in di ProTools rispetto alle chitarre! Dunque non ho mai subito questo fascino…se mi stai chiedendo chi sono i miei chitarristi preferiti, ti dico che il mio chitarrista preferito di sempre è Neil Young! Ciò sorprende alcune persone ma per quello che mi riguarda, in particolar modo la chitarra che è un oggetto manuale al contrario di un oggetto digitale, tutto dovrebbe dipendere dal sentimento, dal cuore e dal tipo di umanità che puoi ottenere dalla tua chitarra! Dunque non sono molto amante del suonare con molta tecnica, degli shred e delle 200 note suonate al secondo e via dicendo…sono più per qualcuno che abbia un po’ di…non so, qualcosa che venga da dentro, nel profondo! E credo che Neil Young faccia questo tutto il tempo, se ascoltate qualsiasi cosa che fa Neil Young…talvolta non è ben fatta in termini di abilità tecnica o persino di accordatura (ride, n.d.M.)! Ma lo capisci che significa molto per lui quando sta suonando…

 

Un forte approccio melodico…

Sì, certo, ma talvolta produce solo rumore ma suona sempre in modo spettacolare!

 

Sei ancora in contatto con ex membri degli IQ come Martin Orford, John Jowitt o Paul Menel?

Non particolarmente, no. Credo che funzioni così quando smetti di lavorare con le persone, alla fine la comunicazione si prosciuga. Se dobbiamo comunicare a causa di royalties o cose simili, dato che sono anche io parte dell’etichetta discografica e così sempre sarà, c’è una forma di comunicazione a causa di ciò o dei diritti o delle condizioni o che altro…ma quotidianamente, non proprio! Penso che dovrebbe essere così, a parte i posti completamente diversi in cui viviamo. La gente ha bisogno di andare avanti e lavorare a cose nuove!

 

E’ come un divorzio tra moglie e marito…poi non si rivedono!

(ride, n.d.M.) Non saprei…vieni coinvolto da altre cose che catturano i tuoi sforzi mentali!

 

Che invito manderesti ai fan italiani per il concerto di febbraio al Phenomenon?

Sì…vi direi di unirvi a noi (ride, n.d.M.)! Credo che il pubblico sarà piacevolmente sorpreso di vedere che, visto che il disco The Road Of Bones è andato bene sia come album che suonato dal vivo, siamo ancora la stessa band…cerchiamo di provare più che possiamo a progredire e andare avanti. Credo che la gente sarà interessata ad assistere a ciò, davvero!

 

Link all’evento Facebook del concerto: https://www.facebook.com/events/1984764388409135/