Heavy

Intervista King Diamond (Andy LaRocque)

Di Davide Sciaky - 30 Aprile 2018 - 9:00
Intervista King Diamond (Andy LaRocque)

Intervista ad Andy La Rocque (King Diamond) da parte di Mickey E.Vil (The Mugshots, Radio Onda D’Urto FM). In fondo alla pagina è possibile ascoltare la stessa in versione audio con sottotitoli.

Buona fruizione.

 

Un aneddoto che pochissime persone conoscono: da molti anni sono lo “spacciatore” ufficiale di Fernet Branca per la band di King Diamond ogni volta che ci raggiungono in Italia. Da allora si è creato un bel feeling che fa sì che ogni tanto ci si senta per delle interviste e possibili collaborazioni musicali. Andy La Rocque è sempre stato complementare a King Diamond, anche lui discreto chitarrista e grande compositore. Il suo stile unico e riconoscibilissimo ha ingolosito il genio Chuck Schuldiner, gli At The Gates e tante altre band che lo hanno voluto come ospite per impreziosire i loro brani con i personalissimi assoli – perfetto mix di tecnica e gusto musicale – che solo il gigante svedese è in grado di creare. Sentiamo cos’ha il buon Andy da raccontare ai lettori di TrueMetal…

 

Allora, caro Andy, cosa bolle in pentola ai Sonic Train Studios?

Ah, i Sonic Train Studios, sì! Al momento sto facendo i ritocchi finali per il materiale live che uscirà più avanti quest’anno, come King Diamond…siamo nella fase finale proprio ora, non c’è più molto da lavorare in effetti. Finito ciò, lavorerò con Neil Turbin, l’ex-cantante degli Anthrax…lavorerò al suo materiale…ci sono un sacco di piccole cose che accadono in studio, è qualcosa di frenetico! Ma per lo più negli ultimi due mesi mi sono messo a lavorare su questo dvd live per King Diamond.

 

Abbiamo anche visto una foto con il figlio di Mikkey Dee alla batteria!

Esatto! Effettivamente è stato molto bravo, potete indovinare chi è stato il maestro!

 

Ok, decisamente!

Sì, è stato figo…è stato bravo, è stato in studio uno-due giorni con la sua band chiamata Apollo e Mikkey era naturalmente là a supervisionare tutto per assicurarsi che tutto fosse suonato correttamente e avesse buoni suoni, è stato bello!

 

E stai lavorando anche al nuovo album di King Diamond?

Sì…sai, ho effettivamente parlato con King la notte scorsa: ha delle idee fantastiche per il nuovo album, parlando della storia e cose simili. Ha già pronte un sacco di idee, versi, rime e via dicendo. Mi ha sorpreso vedere quanto ha già portato a termine e finora ho qualche brano, non direi completo ma ho qualche canzone e una montagna di riff che sto provando per il nuovo album. Quindi sì, abbiamo cominciato, è solo una questione di tempo perchè tutto proceda e penso che tra un mese o giù di lì volerò da King a Dallas per assicurarmi che tutto funzioni nel modo corretto con la sua attrezzatura per registrare, sai che lui ha la sua attrezzatura, il suo studio. Dunque volerò là, mi assicurerò che tutto sia a posto e lo metterò in condizioni di comporre le canzoni al computer.

 

Come vedi l’evoluzione tecnologica quando si tratta di registrare, mixare, masterizzare? Intendo dire: tu puoi lavorare in Svezia e King in Texas!

Sì, credo che sia fantastico, amico! Sai, un buon computer, una buona scheda audio e puoi arrivare lontano! Ma ovviamente se si tratta di registrare cose come la batteria hai bisogno di una buona stanza, poi buoni amplificatori per la chitarra e un buon ingegnere del suono, ecco quando entro in scena (ride, n.d.M.)! E naturalmente un buon produttore: sai, io ricevo un sacco di registrazioni casalinghe…alcune suonano bene, altre non suonano così bene. Mi va bene in entrambi i casi: o è  una registrazione buona dato che è facile, accessibile se sai cosa intendo…è grande perchè chiunque può registrare…questo mi dà comunque lavoro perchè la gente mi manda i mix! Talvolta vogliono che io “salvi” le loro registrazioni, talvolta invece vogliono che io faccia un buon mix, dunque si tratta di una buona cosa!

 

Quando hai iniziato a lavorare come produttore?

Credo intorno al 1992-93…comprai un po’ di attrezzatura base per registrare, come un 4 tracce, uno studio portatile per registrare le mie idee. Poi qualcuno mi disse: “Wow, suona molto bene! Puoi registrare la mia roba, un paio delle mie canzoni?”…iniziai dunque e questo mi ispirò e comprai attrezzatura migliore, più tracce, più canali…in un paio d’anni mi ritrovai con un registratore a nastro a 24 tracce e una consolle per mixare a 32 canali! Fu allora che iniziai, band e musicisti della mia zona pensarono che lavoravo bene e volevano fare qualcosa con me, ecco come nacque l’idea!

 

Quali furono le tue influenze quando iniziasti come chitarrista e che musica ascolti oggi?

Oggi…dunque, si tratta di due cose completamente diverse: quando sono in studio ascolto un sacco di Heavy Metal, per 10 ore al giorno e dunque un sacco di Heavy Metal, Hard Rock e via dicendo. E può essere qualunque cosa, dalla vecchia roba di Thin Lizzy e Black Sabbath al nuovo Judas Priest, ai Testament e naturalmente le band con cui lavoro. Quando torno a casa è completamente diverso: ascolto musica “da ascensore”, solo musica atmosferica come sottofondo perchè ho bisogno di riposare le orecchie una volta a casa! Quando iniziai ad ascoltare musica negli anni Settanta, ascoltavo di tutto: dagli Sweet agli Slade, gli Status Quo, Suzi Quatro, Black Sabbath, Blue Öyster Cult, Uriah Heep…fai tu! Tutto quello che era disponibile allora, nel 1974-75. Parlando di chitarristi che mi hanno influenzato, probabilmente una delle più grandi ispirazioni è stato Randy Rhoads…forse Steve Vai e un sacco di chitarristi di quell’epoca.

 

Quanti ricordi pazzi hai di quando facevi concerti e registravi con King Diamond negli anni Ottanta?

Oh, amico (Ride, n.d.M.)…certe cose sono così folli che non posso raccontartele! Quando sei giovane e fai il primo paio di tour…ogni cosa era folle! Perchè sono nuove esperienze, girare per gli Stati Uniti o anche l’Europa, per l’amor di Dio…eravamo giovani e affamati, siamo ancora affamati ma sai, era un’attitudine completamente diversa…un sacco di feste e cose simili! Ora è diverso, la vedi in un modo diverso, penso che ci si concentri di più sulla musica e quello che le ruota intorno. Quindi è diverso…ma era certamente folle negli anni Ottanta! 

 

Cosa possiamo aspettarci da un tour di King Diamond in Europa, magari…l’anno prossimo?

Sì…ancora non sappiamo nulla, stiamo valutando le possibilità! Ancora non posso dire nulla a riguardo! Stiamo valutando le possibilità e ci guardiamo intorno per vedere cosa funziona per noi e in quali aree non siamo ancora stati e via dicendo…però spero davvero che ci saranno un sacco di show l’anno prossimo! Perchè non faremo uno show quest’anno, nessuna data nel 2018 e dunque il 2019 sarà molto frenetico di certo! E non vedo l’ora…

 

Che suggerimenti daresti a giovani musicisti che vogliono mettere insieme una band in questa bizzarra era digitale?

Sì, è bizzarra…ma che puoi farci? Credo sia molto importante mettere insieme una buona band e provare, fare pratica, provare, fare pratica. Non arrendetevi, è tutto quello che posso dirvi…dovrete davvero combattere per essere buoni musicisti. Quando ero giovane ero in sala prove con la mia band sei giorni alla settimana e avevamo tutto l’equipaggiamento in un piccolo magazzino. Dunque ogni sera dovevamo mettere tutto sul pavimento quando provavamo su una sorta di piccolo palco e poi, una volta finito dopo un paio d’ore, dovevamo rimettere tutto a posto! Tutte le sere per molti anni, sei sere alla settimana! C’è un po’ di lavoro duro da fare, ma è l’unico modo per diventare un bravo musicista…

 

Decisamente…hai un disco preferito di King Diamond su tutti gli altri?

Quello che mi viene sempre in mente tra i miei preferiti è Abigail, perchè creammo un’atmosfera molto bella su quel disco. Le canzoni sono molto belle, amo il sound del disco, le melodie…e l’intera atmosfera del processo di registrazione fu spettacolare, credo! Quindi se dovessi sceglierne uno, di certo sarebbe quello il mio disco preferito di King Diamond.

 

Sei ancora in contatto con Roberto Falcao, il produttore di allora?

Sì, effettivamente ho parlato con lui poche settimane fa…chi lo sa, magari suonerà delle parti di tastiera sul prossimo album, vedremo!

 

Sarebbe bellissimo, è un grande compositore e anche produttore!

Decisamente, sì!

 

Un messaggio e saluto finali per i fan italiani di Andy e King Diamond?

Sì, spero davvero che saremo dalle vostre parti per suonare l’anno prossimo! Spero davvero di incontrarvi molto presto!