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Intervista Mortiis (Mortiis)

Di Stefano Ricetti - 24 Maggio 2017 - 12:30
Intervista Mortiis (Mortiis)

Intervista a Mortiis da parte di Mickey E.Vil (The Mugshots, Radio Onda D’Urto FM). In fondo alla pagina è possibile ascoltare la stessa in versione audio con sottotitoli.

Buona fruizione,

Steven Rich

 

Mortiis logo 04

 

A Mortiis devo molto, musicalmente parlando, dato che ho iniziato a fare musica poichè la faceva lui e in quel modo caratteristico, tipico dei suoi primi lavori (Era I). Prima dei Mugshots, infatti, c’era il progetto Medieval Ambient chiamato Machina Coeli, attivo tra il 1997 e il 1999, influenzato dalle atmosfere create dal nostro, una volta uscito dagli Emperor. Oggi la mia strada incrocia ancora quella dell’ex elfo norvegese, da tempo paladino della musica Industrial, per una collaborazione di cui sentirete presto parlare. Onoratissimo di ciò, ho affrontato questo incontro con in testa domande che avrei voluto porre a Mortiis vent’anni fa: ho ottenuto le mie risposte oggi, durante la lunga chiacchierata qui sintetizzata sotto forma di intervista esclusiva per Heavy Demons e Truemetal.

Bene, caro Mortiis…The Great Corrupter: puoi presentarlo agli ascoltatori italiani? Vediamo una lista di incredibili artisti come i Godflesh, Die Krupps, Merzbow e via dicendo…

Beh, non utilizzerei la parola “remix” perchè includerebbe loop di batteria scadenti (ride, n.d.M.) e via dicendo! Di base è una reinterpretazione sullo stile del disco che abbiamo fatto l’anno scorso, The Great Deceiver. Ho contattato tutte queste persone che conoscevo e ho chiesto loro se volevano lavorarci, prendere i pezzi di The Great Deceiver e ribaltarli per farli diventare qualcosa di nuovo! Alla fine abbiamo ottenuto The Great Corruptor, ecco come lo introdurrei di base.

Hai in progetto un tour europeo più avanti nell’anno?

Ahh..vedremo, ne abbiamo parlato ma per varie ragioni non l’abbiamo fatto. E’ andato a rotoli perchè dei membri della band proprio non riuscivano a farcela, è stata una fregatura! Ma vediamo, magari riusciamo a riprogrammarlo…Attualmente sto preparando il lavoro da solista di cui abbiamo parlato prima di iniziare l’intervista, quindi mi prenderà del tempo, diciamo. Se ci sarà l’opportunità di fare qualcosa con Mortiis, la band Industrial, per un tour e cose simili, lo farò volentieri! Ma ci sono stati quei problemi…sai, la realtà: lavoro, soldi, tutte quelle stronzate che piombano nella vita dopo i 30 anni, credo! Hai delle responsabilità e non puoi più suonare per le noccioline…è così che va, no?

Nei primi anni Novanta hai inventato un vero e proprio genere conosciuto ora come Dungeon Synth Music, molto in voga oggi. Quali erano le tue ispirazioni musicali allora?

Allora? Chi mi ha dato l’ispirazione erano vecchi pionieri tedeschi della musica elettronica, come i Tangerine Dream, Klaus Schulze, i Kraftwerk anche se non li senti per nulla nella mia musica…Klaus Schulze di sicuro e i Tangerine Dream: nei primi anni Settanta questi tipi buttavano fuori dischi psichedelici ed elettronici, tante volte con due lunghe canzoni, una per ogni lato dell’LP! Non so se assomigliava a loro musicalmente ma allora, quando iniziai, ciò che mi fece creare quelle lunghe canzoni furono quelle persone, sai? Ma credo che il sound di Mortiis di quel periodo per lo più nacque dal fatto che non avevo idea di come fare musica (ride, n.d.M.): veniva dal cuore e non dalle dita e usciva dalle casse! Quello che sentivi era quello che avevo dentro di me, era molto onesto in quel senso, senza conoscenze musicali di sorta, solo un’onestà grezza!

C’erano anche tre progetti paralleli: Vond, Fata Morgana e Cintecele Diavolui…non so come pronunciarlo correttamente!

Non lo so neanche io in effetti, si trattava della mia ragazza rumena di allora: le chiesi di tradurmi qualcosa tipo “la musica del diavolo” o cose simili in lingua rumena! Naturalmente la Romania è qualcosa che richiama la Transilvania, che ha tutti i vampiri più fighi (ride, n.d.M.)! Quella era la mia mentalità, molto semplice!

E Vond?

Beh, Vond fu creato fondamentalmente come “sfogo”, dato che all’inizio suonava quasi esattamente come Mortiis ma il punto è che avevo questi pensieri e idee giovanili di odio, roba molto deprimente…sono sempre stato un ragazzino depresso, sai? Avevo una mente molto oscura allora, che mi seguiva come un’ombra terribile mentre diventavo adulto…ma questa è tutta un’altra storia! Di base volevo creare un progetto che veicolasse questo tipo di sentimenti perchè allora non credevo che fossero adatti a Mortiis, molto calato nelle atmosfere fantasy…quello che poi diventò Dungeon Synth credo! Ecco come cominciò tutto, si trattava di me che avevo bisogno di una diversa forma di strada per esprimere certe emozioni differenti e di idee che non funzionavano con Mortiis! Molto semplice…

 

Mortiis   The Great Corrupter (promo)   Mortiis Photo by Sebastian Ludvigsen WEB 4

Mortiis

 

Cosa ricordi dei giorni selvaggi del primo Black Metal norvegese?

Tutto fu molto veloce, tutto accadde nell’arco di forse due/tre anni. Penso che le cose abbiano iniziato a muoversi intorno al 1991 con gente come noi (Emperor, n.d.M.), i Mayhem, i Darkthrone, Enslaved e Burzum, più o meno…e un altro paio di persone che giravano con noi. Diventò estremo molto velocemente e prima che te potessi accorgere la gente è stata arrestata, la gente è fottutamente morta ed ecco qua (ride, n.d.M.)! Molti titoli di giornale e la gente cominciò ad andare in galera! E’ successo molto velocemente, credo che il 90% di tutto quello che successe ebbe luogo nell’arco di forse 18 mesi. Fu intenso e bizzarro, eravamo tutti dei fottuti teenager tranne un paio di ragazzi ultraventenni…tutti gli altri erano fottutamente dicessettenni, diciottenni, diciannovenni…ragazzini, sai? Era fottuta pazzia!

Sei ancora in contatto con musicisti di quel periodo?

Mmh, non saprei…con Tomas (Samoth) ed un paio di altri tipi ma sai, ormai abbiamo tutti le nostre vite, siamo ultraquarantenni! Per lo più ci sono figli, lavori, impegni musicali e cose simili…diciamo che non esco mai con nessuno di questi ma occasionalmente ci si sente su Facebook per dirsi: “Hey amico, come va?”…cose del genere con una manciata di persone con cui sono in contatto ma niente di che. Mi sono spostato dalla mia città natale nel 2006, è a un’ora da Oslo e a circa mezzora dal confine svedese. In questa città ci sono un paio di personaggi di quel periodo, Metalium di Slayer Magazine non vive molto lontano da qui. Come ho detto non sono poi così in contatto con le persone se non per chiedersi come va, tutto qua.

Qualcosa avrà luogo in novembre a Stoccolma. Cosa puoi dirci di questa…situazione?

Un’adunata di gentaglia (ride, n.d.M.)…

…degli anni Novanta!

Sì, c’è il festival dei trent’anni della Cold Meat Industry e io vi prendo parte con una re-interpretazione del disco Ånden Som Gjorde Opprør, il mio secondo disco e il primo stampato dalla Cold Meat Industries nel 1994. Ecco cosa successe dopo tutta la faccenda del Black Metal, iniziai a lavorare a dei dischi solisti e gradualmente mi sono avvicinato alla scena Industrial attraverso la Cold Meat Industries e quel genere di etichette. E all’improvviso sono trenta fottuti anni che questi tipi hanno iniziato e la Cold Meat allora era una nuova etichetta con la quale firmai e che mi consentì di fare cose per alcuni anni! E ora, mio Dio, sono passati trenta fottuti anni! Lui (Roger Karmanic, n.d.M.) si sentirà vecchio! Ma sarà divertente, con gli In Slaughter Natives, gli Arcana, gli Ordo Equilibrio, i Raison D’Etre, i Sanctum e un altro fottuto po’ di grandi band! Ho fatto tanti show in quei giorni insieme a loro, quando Mortiis era un progetto di arte e performance.

 

Mortiis   The Great Corrupter (promo)   Mortiis The Great Corrupter iTunes Cover 3000x3000

 

E cosa dobbiamo aspettarci dalle nuove registrazioni di Mortiis?

Sì, ho qualcosa su cui sto lavorando ma la sto mettendo un po’ da parte perchè devo concentrarmi su questa rivisitazione dell’Era 1. Quello su cui stavo lavorando era comunque un ritorno a quelle sonorità in ogni caso, quindi sembra che le cose stiano bene insieme, è un buon tempismo. Finora suonava abbastanza dance, diciamo fluttuante, cose simili ma credo andrà da un’altra parte, mi piace cambiare le carte in tavola! Vedremo, è molto presto, ho un set musicale che creo inizialmente e poi quando ho finito è qualcosa di completamente diverso.

Un saluto, un messaggio finale per i fan italiani? Sappiamo che ti piace certa musica oscura italiana…

Oh sì, ovviamente parliamo di Death SS, Paul Chain, Black Hole…te li ricordi?

Naturalmente!
Li ho scoperti solo un paio di anni fa…la scena italiana sembra un laboratorio di roba oscura! Naturalmente ora la mia mente è annebbiata, volevo impressionare la gente menzionando i nomi di tutte queste strepitose band!…ovviamente sono sempre un fan dei vecchi Bulldozer, quando erano una band Metal…poi penso che per un periodo diventarono un po’ Techno, anche se non ne sono sicuro. Coi vecchi Bulldozer ci sono cresciuto, erano dei cloni dei Venom ma erano spettacolari dato che amavo i Venom! Poi naturalmente Paul Chain, l’ho scoperto tra il ’95 e il ’96 quando fece un disco con Lee Dorrian e fu allora che Paul Chain sfondò non dico nel mainstream ma almeno uscì dall’underground, almeno per il resto di noi! Fu fantastico e non avevo nemmeno realizzato che non stava neppure cantando delle parole, aveva creato un linguaggio (ride, n.d.M.)! Fantastico, assolutamente incredibile! Ho sempre amato Paul Chain, avevo letto il nome su The Story Of Death SS. Sono stato fan dei Death SS sin dal fottuto 1991 o giù di lì, in quei giorni in Scandinavia e in questa parte dell’Europa erano davvero poco noti ed oscuri, non molte persone sapevano di loro. Oggi sono ben noti ma allora si diceva: “Chi??”…“I Death SS! La grande band dall’Italia!”…

Allora avevano quel look folle…

Sì, in quei giorni usavano quelle protesi e non sapevo di nessun altro che lo facesse e questa cosa mi ispirò! Davvero interessante…poi naturalmente i Mortuary Drape di allora, una band di Occult Black Metal, mi piacevano molto, erano fighi! Com’era il nome di quel tipo…? Qualcosa con “perversion”?

Forse Wildness Perversion?

Sì, esattamente lui! Wildness Perversion! Stavo per dire “perversion” e poi qualcosa con “winds”…beh, non era lui! Era qualcosa di diverso, ma simile…sì, un bravo tipo! C’è un sacco di roba per cui penso che l’Italia sia affascinante, con tutte quelle band che vengono da lì! 

Mickey E.Vil

 

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