Thrash

Intervista National Suicide (Stefano Mini)

Di Andrea Bacigalupo - 20 Settembre 2017 - 8:00
Intervista National Suicide (Stefano Mini)

Abbiamo contattato i Trentini National Suicide per parlare di ‘Massacre Elite’, il loro nuovo album prodotto da Scarlet Records e, vista la loro esperienza, del Thrash in generale. Buona lettura.

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I National Suicide nascono nel 2005 a Rovereto e pubblicano, nel 2009, il primo album, ‘The Old Family is Still Alive’; dopo sette anni esce il secondo ‘Anotheround’ e, quest’anno, il terzo ‘Massacre Elite’. Volete raccontare la vostra storia ai lettori di TrueMetal.it?

National Suicide nascono dalle ceneri dei Riven, Band di ubriaconi dedita a coverizzare Old School Thrash Bands quali Exodus e Overkill, in piena epoca Nu/Post Metal. Il primo Album, ‘The Old Family is Still Alive’ rappresentava la nostra voglia di tornare a far conoscere qualcosa di dimenticato, ed era appositamente pieno zeppo di citazioni musicali, grafiche e testuali, a partire dal Logo stile Nuclear Assault fino allo Zombie con mannaia in copertina, richiamante Eddie degli Iron Maiden. Il Disco uscì per My Graveyard Productions ed ebbe un inaspettato riscontro di critica e di pubblico. Suonammo parecchio in giro con quelle nove canzoni e partecipammo anche a qualche bell’evento, condividendo il palco con nomi importanti. A dirla tutta, per noi si trattava principalmente di andare a fare Festa con gente di cui avevamo i Vinili a casa, musicisti che stimavamo. Con il tempo però, un po’ per gli eccessi di qualcuno, un po’ per la testa di cazzo di quasi tutti, cominciammo ad avere dei problemi fra di noi. Ci fu tutto un susseguirsi di cambi e giri assurdi, anni d’inconcludenza e di ripensamenti, fino a quando, nel 2016, non decidemmo di rimettere in moto la macchina. Io, Tiz, ed Ivan, con Valle al posto di Bob e Vender dei Game Over al posto di Ema, demmo alla luce ‘Anotheround’: un bell’ esperimento, dato che Tiz aveva composto solo due delle nove canzoni di ‘Old Family’, ed ora si trovava a dover scovare la propria via in una giungla di riff, suoni, tempi e possibilità. Il Disco, uscito per Scarlet Records, è andato bene, anche se non abbiamo potuto promuoverlo un granché dal vivo, dato che siamo stati tutti piuttosto impegnati. Quando infine Tiz, all’inizio del 2017, ha portato in sala le nuove idee per un terzo capitolo, Vender ci ha fatto presente che il suo stile ed il suo gusto si sposavano meglio con un altro tipo di approccio, forse più elaborato e meno vincolato alla “forma canzone”. Lo abbiamo ringraziato per l’enorme contributo dato e ci siamo risentiti con Ema, che non vedeva l’ora di ributtarsi nel progetto di cui era stato Membro Fondatore. Perciò, con quattro Membri originari su cinque e l’aggiunta di quel genio tossico e fottuto di Valle, abbiamo inciso ‘Massacre Elite’ (ancora per Scarlet), in tutto e per tutto il nostro Album migliore. Ma sarete voi a giudicare.

 

Ho trovato ‘Massacre Elite’ più diretto ed aggressivo rispetto ad ‘Anotheround’; cosa vi ha portato in questa direzione?

Come ti dicevo, su ‘Anotheround’ abbiamo testato delle possibilità, cercato una direzione che confermasse in parte quanto fatto sette anni prima, ma con l’idea di andare oltre. Tiz doveva trovare la propria via e Valle prendere le misure con la particolare proposta della sua nuova Band. Oggi, a livello compositivo, io e Tiz abbiamo trovato un’intesa ottimale che non potrà che crescere col tempo, Valle ha fatto totalmente suo il Genere e l’approccio, Ivan è migliorato molto e c’è da dire che Ema ha confermato, su ‘Massacre Elite’, di saper produrre un tiro micidiale, unico, insieme dritto e fantasioso. In effetti, il suo stile si sposa alla perfezione col Riffing di Tiz. Io stesso ho urlato più che mai, lavorando anche sul timing e credo di aver trovato una giusta modulazione che in futuro vedrò di sviluppare ulteriormente.

Infine, il lavoro di Simone Mularoni al Domination Studio di San Marino ha dato al tutto la spinta definitiva, in termini di qualità del Prodotto ed aggressività del suono.

 

In generale, che temi tratta l’album ‘Massacre Elite’? Ed, in particolare, di cosa parla ‘Old, White and Italian’?

Le nostre canzoni sono da intendere alla stregua di “mini film”, liberamente ispirati a situazioni e persone realmente incontrate per strada. Ovviamente, ciascuna narra una storia a sé. ‘OldWhite an’ Italian’ racconta della fierezza di un emigrato Italiano in una non precisata nazione anglosassone. Siamo spesso sputtanati, in giro per il mondo, e anche qui da noi qualcuno si sta troppo allargando; ma non bisogna mai sottovalutare un vecchio Italiano con le palle girate, soprattutto quando in strada ci ha passato una vita intera e ha imparato come muoversi.

 

Come nasce un brano dei National Suicide?

Questa volta Tiz è arrivato con tutto il Riffing già bello e pronto. A quel punto Ivan e Valle hanno aggiunto qualcosina a livello d’arrangiamento, qualcosa di più l’ha messo Ema, ed io ho impostato le linee vocali, limitandomi per il resto a suggerire pochissime variazioni per farci rientrare i testi. Il sentimento generale dell’Album risulta più uniforme, perché in un anno abbiamo avuto modo di stare parecchio assieme, cosa che non era avvenuta nei sette anni trascorsi fra il primo ed il secondo disco.

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Le copertine dei vostri primi due lavori ritraggono un personaggio malvagio che sembra essere uno zombie. La cover di ‘Massacre Elite’ lascia intendere che l’assassino che si vede parzialmente di schiena sia sempre lui. Chi è?

Quello è il ‘National Suicide’ stesso. Ha cominciato con l’essere solo un vecchio scheletro, ossia ciò che rimaneva dell’originario modo di intendere e suonare il Thrash Metal all’inizio dei 2000, ma pare si stia rimpolpando di CD in CD, grazie ad una dieta ben mirata. Rappresenta il nostro stesso prendere forma al di là dei modelli di riferimento, l’acquisizione progressiva di una identità particolare, unica e riconoscibile.

 

Cosa intendete per ‘Suicidio Nazionale’?

National Suicide’, prima di tutto, suona molto bene. Dopodiché non vuole significare nulla di particolare, se non la tendenza distruttiva ed autodistruttiva che vediamo riflettersi da tutto quel che ci circonda. Siamo una Civiltà stanca, viviamo nella Terra del Tramonto e pare proprio che ci teniamo a farci togliere di mezzo. Ecco: il nostro allegro burattino (che però sta diventando uomo) fa saltare la maschera a chi ancora si ostina ad indossarla e mette ciascuno davanti alla realtà che serpeggia dal basso, nei vicoli, appena fuori dalla porta di casa.

 

Il Thrash dei National Suicide trova le sue radici nella Old School della Bay Area, rimanendo comunque un prodotto molto italiano. Cosa ne pensate di tutte queste band che suonavano all’epoca, poi si sono sciolte e dopo ancora riformate?

Penso che abbiano una gran passione per il Genere che facevano e forse anche un po’ di nostalgia per gli anni ’80, ed il mondo in cui avevano vissuto la propria gagliarda gioventù. Dato il rinnovato interesse di una piccola fetta di pubblico (una vera e propria nicchia) avranno pensato di divertirsi ancora un poco, magari facendosi le ferie gratis in occasione dei Tour. C’è da dire che qualcuno doveva ancora sparare le cartucce migliori e che i mezzi tecnici odierni gliene hanno fornito la possibilità.

 

Come vedete le sorti del Thrash Metal? Questo suo esplosivo ritorno negli ultimi anni sarà duraturo?

Penso che la botta buona sia già passata. Ogni tendenza tramonta dopo dieci anni e risorge dopo 20. Credo però anche che oggi, a differenza di un tempo, non siamo legati per forza ad ascoltare quel che si trova in negozio ed è recensito dai mensili. Internet rende sempre presenti, ed immediatamente a portata di mano, tutte le uscite discografiche di ogni tempo e di ogni livello qualitativo, di modo che le ‘mode’ del momento non riescono ad imporsi in maniera così assoluta. Il Thrash Metal ha finito d’essere una ‘moda’ nel ’89: ora è un Genere codificato nei suoi tratti essenziali, per lo più suonato da appassionati per appassionati.

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Sul finire degli anni ’80 alcuni artisti dichiaravano che erano abbastanza stufi di ascoltare solo la musica che suonavano, come imposto dai loro manager o dalle label (King Diamond, ad esempio), apprezzando altri generi. Cosa ne pensate? Voi ascoltate altra musica oltre al Thrash Metal?

Distinguiamo il Progetto “National Suicide”, che è assolutamente Thrash’n’Speed, da quel che poi ciascun Membro della Band ama ascoltare in privato. A dirla tutta, so per certo che Ema ed Ivan non ascoltano altro che non sia il Metal nelle sue varie forme, mentre Tiz e Valle hanno vedute più aperte, ed ascoltano in generale tutta la musica che li fa stare bene, che li fa vibrare dentro senza limiti o restrizioni. Io, da parte mia, concepisco la musica come colonna sonora della mia esistenza e presto particolare attenzione ai testi. Per me, una canzone è buona quando il suono riesce ad amplificare il Pathos delle parole e viceversa.

 

In poco più di un anno, pari al tempo passato tra ‘Anotheround’ e ‘Massacre Elite’, siete indiscutibilmente cresciuti, sia come esecutori che compositori. Quanto tempo riuscite a dedicare alla musica?

In realtà, è solo che abbiamo potuto dedicare un po’ più di tempo ai National Suicide. A parte Ivan, che è molto occupato con il suo lavoro, tutti noi abbiamo anche altri progetti musicali in ballo. Tiz e Valle sono però gli unici a fare i Musicisti di professione, in quanto rispettivamente Preside e Vice Preside della Music Art Academy di Trento. Facciamo ancora poche prove, purtroppo, ma ci stiamo organizzando per migliorare sotto questo aspetto, anche perché intendiamo uscire dal Vivo con maggiore regolarità.

 

Avete in programma attività live? Nel qual caso potete darci un anticipo della set-list? Comprenderà anche brani tratti dal primo lavoro?

Per il 2018 c’è tanta carne al fuoco, ma non posso anticipare niente. Quest’anno, invece, suoneremo ancora il 02/09 al Circus di Scandicci (FI); il 30/09 al Titty Twister di Parma; il 06/10 al Gasoline di Trento Nord per il Release Party di ‘Massacre Elite’; il 31/10 a Meldola (FC) presso l’Ass. LuckyRider; l’ 11/11 al Release Party del nuovo Album dei Game Over, in Location da definirsi, penso dalle parti di Reggio Emilia. La Set List, a partire da ottobre, comprenderà brani tratti da tutti e tre i nostri Album, in parti uguali.

 

Chiudiamo questa breve intervista ringraziando Stefano della sua disponibilità e lasciando a lui i saluti ai lettori di TrueMetal.it

Grazie a Truemetal.it per questa bella intervista, ed ovviamente un saluto a tutti i lettori. Date un ascolto a quest’Album e fateci sapere che ne pensate, ragazzi.

Dal 22 Settembre lo trovate in vendita su: 

http://www.scarletrecords.it/.