Grindcore

Intervista Neid (Guru Renato, Angelo Vernati)

Di Giuseppe Casafina - 13 Settembre 2018 - 15:51
Intervista Neid (Guru Renato, Angelo Vernati)

Il Grindcore, a mio parere, ha sempre troppo poco spazio sulle webzine nazionali di una certa portata, soprattutto quello italiano! Ed è con questo spirito che qui a TrueMetal abbiamo ben pensato di concedere uno spazio ai Neid, band attivissima che è ormai annoverabile tra i capisaldi del Grind tricolore, di recente ritorno da un tour estero di successo e con una carriera ancora in perenne espansione. Bene, ai nostri microfoni ‘virtuali’ (l’intervista è avvenuta via mail), ecco il frontman Guru Renato e il chitarrista Angelo Vernati: let’s grind! Che il massacro abbia inizio!

 

 

Benvenuto a bordo Renato, benvenuto Angelo e benvenuti Neid, la ciurma di TrueMetal vi accoglie sul suo vascello: servitevi pure, siete nostri ospiti!

(Angelo) Salve a tutti ragazzi!!! Grazie a voi di TrueMetal per lo spazio che ci dedicate.

 

Durante la nostra breve chiacchierata presso l’evento al garage sound a Bari, mi hai accennato il fatto che i Neid nascono “11 anni fa, dallo scioglimento di altre band dei rispettivi membri” …bene, perché non ci racconti un po’ della storia della vostra creatura, anche se suppongo che sarà forse la centocinquantesima volta che ti pongono ala medesima domanda?

(Angelo) I Neid Sono Stati creati dal volere di Andrea  Corsetti, detto Capò, il nostro drummer, insieme a  Stefano Cardoni (basso), e Guru (voce), gli stessi di oggi. Nella prima formazione i chitarristi erano Giulia (attualmente Bassista dei Call The Cops), e Federico degli Hostiliter. Dopo due dischi in uscita, Giulia e Federico escono dalla band, rimpiazzati da Giacomo Calevi, attualmente in line-up, e in fine mi sono aggiunto io. Si…io sono l’ ultimo arrivato!

 

 

11 anni sono veramente ma veramente tanti, considerando soprattutto che molte band, talvolta anche eccezionali, si sciolgono nel giro di pochi anni. Ci sono esperienze particolarmente significative avvenute durante questo periodo a cui siete particolarmente legati personalmente?

(Angelo) Mi sono unito ai Neid se non ricordo male nell’ estate 2010, e in quell’ occasione partimmo subito per un tour fra Ucraina e Russia. Partimmo dall’ Italia con un Ducato a 9 posti, guidando per ore e ore fino alla prima destinazione…un viaggio interminabile!!! Non so perché in quel periodo non ci servimmo di qualche linea aerea…hahhahah!!! So solo che quella fu’ veramente un’ avventura…Con la “A” maiuscola!!

(Renato) Non saprei da che parte cominciare! Le esperienze più interessanti sono sicuramente state quelle legate ai tour all’estero. Tra tutte quella che ricordo più volentieri è forse il nostro tour a Cuba, dato che siamo stati la prima band italiana a compiere un tour completo di tutta l’isola. Conoscere una realtà così apparentemente aliena e lontana dal mondo della musica estrema tradizionale, solitamente identificato solo con gli USA e l’Europa, è stato interessante e ci ha regalato tantissimo dal punto di vista umano e professionale.

 

 TrueMetal per il sociale: spesso il grindcore viene bistrattato dai metallari puri e duri infatuati per lo sterminio dei draghi cattivi affamati di principesse, mentre voi grindsters siete metallari almeno quanto i sognatori di principessine fatate! Considerando che vi professate amanti del puro ed incontaminato grindcore e supponendo che abbiate in programma una data dal vivo a True&PureSteelTown il 32 dicembre,  cosa direste ad un pubblico di defenders incalliti per convincerli ad assistere ad un vostro show?

(Angelo) Propongo lo scambio di vinili, e toppe con loghi di band illeggibili, per delle bellissime principesse. Ci state?

(Renato) Devo dire che l’attitudine  da true defender, come la  definisci tu, penso  sia  più un fenomeno da leoni  da tastiera.  Noi ci siamo  esibiti  nei contesti più svariati e il pubblico, seppur spesso  eterogeneo  per gusti e d’ estrazione  musicale, che comunque, ha sempre gradito. Al di là delle  etichette poi conta come ti muovi sul palco e quello  che riesci a trasmettere.  Tanti anni on the road mi hanno fatto venire una scorza piuttosto dura:  mi esibisco  con la stessa  naturalezza e,  spero, la stessa  energia, davanti a chiunque!

 

Il vostro ultimo disco in studio, “Atomoxetine”, è uscito nel 2016: a quando un prossimo episodio discografico? Avete già in piano delle registrazioni in merito oppure è ancora tutto da definire?

(Angelo) In realtà “Atomoxetine”non è il nostro ultimo album.  A Febbraio 2018 è uscito “Noise Treatment”, un EP di 6 brani con il quale abbiamo festeggiato i nostri primi  10 anni di attività ( – OPS! Pardon ragazzi… – Nda ). Il mini album è stato stampato su vinile 7”, e ha visto la partecipazione di molte labels. Abbiamo ovviamente già in programma di rientrare in studio…se ne parlerà nel 2019.

 

 

Nel mentre che scrivo questa intervista, scorre nel mio lettore il vostro EP “Non repetere est hereditas”, in cui avete collaborato con Buffalo Grillz e Wormrot, entrambi in veste di special guest: avete qualcosa da raccontarci in merito alla collaborazione? A tal proposito, cosa pensate della cosiddetta “scena” Grind nazionale, sempre che ce ne sia una? Ci sono gruppi, anche esteri, che stimate e che secondo voi vale la pena puntare il dito? Non autocitatevi, non vale ahahahah!

(Angelo) Con i Buffalo Grillz ormai c’è un’ amicizia e stima reciproca da molto tempo! Grandi!!! Riguardo i Wormrot, li conoscemmo a Roma, durante un loro tour. Mi ricordo che quella sera non avevano un albergo dove alloggiare…così ci proponemmo di ospitarli a Viterbo, a casa del nostro bassista. Sono persone molto umili, e piacevolissime, è bastato poco per stringere amicizia. La mattina successiva io e Guru, che stavamo registrando le voci del disco “Non Repetere est Hereditas” proprio in quel periodo, abbiamo avuto il piacere di catturare la voce di Arif come special guest! Li ri incontrammo qualche tempo dopo, quando suonammo a Singapore nel 2012. Ci hai chiesto di band estere che ci hanno colpito…bè, vi consiglio i Dollstake. Abbiamo fatto 3 date in loro compagnia in Russia recentemente…ragazzi..veramente una band fortissima.

(Renato) Tra i gruppi  nazionali quelli che amo di più sono i One Day In Fukushima,  gli Tsubo  e  gli Ape Unit, degli stranieri  della  vecchia guardia  più  di ogni altri i Napalm  Death, dei  giovani  Wormrot  e  Implore. Sul fatto che esista  o meno una scena grind italiana non saprei come  esprimermi, forse più che una scena  vera a propria direi che abbiamo diversi buoni gruppi sparsi per la Penisola.

 

Dal vivo proponete cover di nomi importanti del movimento punk/hardcore sia nazionale che internazionale, tra cui gli storici Crash Box (mitici) e The 4 Skins: ecco, fino a che punto entra il punk e fino a che punto rispettivamente entra il metal estremo nel background musicale dei Neid? Cosa pensate, inoltre, di tutti quei metallari che snobbano del tutto il movimento punk e hardcore, anche dell’era d’oro, ritenendolo un genere di musica inutile e poco interessante? Spesso penso al fatto che magari alcune persone che ho conosciuto in questi anni ai concerti, ad esempio, adorano gruppi quali Suicidal Tendencies, Cripple Bastards e Discharge ma schifano del tutto realtà più piccole quali, citandone alcune, i misconosciuti Stinky Rats oppure anche noti ensemble storici quali Negazione, Peggio Punx o Nerorgasmo? Questa gente a mio parere pare volutamente non considerare le origini del vero metal più estremo…per dire, se non ci fossero mai stati i Minor Threat non avremmo mai avuto gli Slayer, per dirne una!

(Angelo) Sono completamente d’ accordo!!! Un altro esempio sono gli Iron Maiden di Paul Di’Anno, trovo che quei dischi siano pieni di influenze punk. Questa guerra  del  “metallaro” che snobba la musica punk, l’ ho sempre ritenuta sciocca…. È anche per questo che noi non rinunciamo mai a quelle cover che hai elencato. Ragazzi, le radici non si cambiano!

(Renato) Noi veniamo tutti da un background  hardcore punk ma abbiamo sempre ascoltato anche  metal. Non credo nelle  distinzioni  tra i generi musicali,  non  credo nell’idea  di purezza, la cultura nasce dall’incontro e dalla commistione.  Il fatto che tanta gente ignori o voglia ignorare l’importanza dello  cambio tra i vari generi musicali non è un mio problema, non si possono educare tutti i bimbiminkia del mondo, sarebbe un compito improbo. Ognuno fa come cazzo gli pare, io continuo ad ascoltare da Johnny Cash a Burzum, se ci sono altri che vogliono auto-rinchiudersi in un recinto sono liberissimi! 

 

Guru Renato, frontman della band.

 

Sul palco date sempre il massimo, inoltre a quanto pare avete un’attività dal vivo molto intensa: avete per caso un concerto a cui avete presenziato che oggi ricordate con maggior piacere personale?

(Angelo) Ce ne sono diversi…Mi ricordo sempre con piacere del nostro live al L’Avana, o anche all’ Anti Trend Fest in Repubblica Ceca….solo per citarne alcuni. Devo dire che anche  recentemente, il live ad Atene, nel quale ci è piombata sul palco una statua di Gesù Cristo alta 90 cm, è stato veramente divertente! Se ci penso non smetto più di ridere!

(Renato) Diversi  concerti in Russia  dove il pubblico  è  sempre  selvaggio,  ma anche  un paio  di sold-out all’Avana, alcune  date  incredibili  nel  Sud della  Cina. Ogni bel concerto, e  fortunatamente  ne abbiamo  avuti tanti, è un pezzo di cuore e un ricordo non ripetibile.  Essere in tour in tanti continenti diversi è come avere una famiglia  allargata e un po’ disturbata mentalmente  sparsa  ai 4 angoli del  pianeta.

 

Andiamo sull’intimo…cosa significa per voi il Grindcore? Cosa significa per voi questo genere, la sua attitudine e tutto ciò che esso comporta? Trattenete le lacrime per favore, quelle ci serviranno quando passeremmo al Reality Show vero e proprio!

(Angelo) O lo ami o lo odi. La via di mezzo raramente la trovi. E’ quel qualcosa che ti scatta come una scintilla…e la devi seguire. Lo devi vivere! Filisofia a parte, Il Grindcore è soprattutto un messaggio: è la testimonianza della vera musica underground, una cultura che persisterà sempre nel sottobosco musicale, una cultura con il suo pubblico e con le sue regole che non badano a chi detta legge sul mercato.

(Renato) Per me fare il vocalist grindcore è l’unica scelta possibile. E’ un’ esigenza, non lo scegli.  E’ il rumore che sceglie te. La musica è un’arma e ogni arma si adatta a chi la impugna e vicerversa.  Questo stile è quello che veicola al meglio i nostri pensieri sul mondo, sulla società, sulla politica. E’ un mezzo di espressione del dissenso. Il grindcore è per me avere un punto di vista che posso esporre urlando, sia in senso metaforico che letterale. Non credo in una funzione normalizzatrice e catartica dell’arte, al contrario per me qualunque forma artistica per essere valida deve sempre gridare al mondo che il re è nudo. La mia concezione della musica è quella di un canto di guerra, mai in ogni caso rassicurate e consolatoria. Poi ovviamente il grind ha una vena teatrale, cazzona, esagerata, e infatti sul palco siamo 5 imbecilli che cercano di fare anche del sano intrattenimento. Non è che per esprimere concetti seri devi necessariamente far venire l’orchite alla gente!   

 

Programmi per il futuro dei Neid? Anche sei i grindsters si sa che non credono molto nel concetto di futuro ahahahah! ( …o forse non sono più aggiornato io!)

(Angelo) Siamo appena rientrati da un lungo tour in Russia. Al momento stiamo ri programmando il nostro calendario. Ci troverete al Molto Male Fest a Bergamo, al Go Fest a Roma, e, in ogni caso basta connettersi alla nostra pagina Facebook  per essere aggiornati su tutto,  vi invito a farlo!!! Come ho detto prima, durante il 2019, abbiamo intenzione di tornare in studio.

(Renato) Suonare. Esiste  solo  suonare.  La nostra band nasce e vive per suonare  sempre e ovunque.  L’unico progetto valido è il palco. Anche fare tanti dischi, ma soprattutto il palco.

 

Il chitarrista Angelo Vernati.

 

Prima di concludere, svelateci un segreto che non volete più rendere tale, come esclusiva per i lettori di TrueMetal!

(Angelo) Va bene… lo dico. In Cina ho mangiato una pizza con la frutta…..e mi è piaciuta!

 

Ok la nostra chiacchierata è finita, è ora di salpare via dall’isola dei Neid per tornare al nostro Quartier Generale: preferite uscire dalla porta degli ospiti oppure èpreferireste provare l’ebbrezza di essere lanciati dal trampolino nel bel mezzo dell’oceano tra squali e coccodrilli?

Ah a proposito, grazie della chiacchierata ragazzi, a presto!

(Angelo) Grazie a voi ragazzi! Invito i vostri lettori di seguirci su Facebook e YouTube per non perdersi le nostre news e i nostri video!!! WE NOISE FOR YOU GUYS!!!

(Renato) Sempre la scelta più azzardata ovviamente. Tutta la vita in mezzo agli squali!