Stoner

Intervista Qaanaaq (tutta la band)

Di Stefano Santamaria - 8 Luglio 2017 - 0:00
Intervista Qaanaaq (tutta la band)

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Ciao ragazzi, grazie per l’intervista concessaci. Parlateci del vostro progetto musicale. Come vi siete conosciuti e come nasce questa band?

Ciao e grazie a voi per l’opportunità! Forse è la seconda intervista in italiano che facciamo! Avendo una label straniera abbiamo avuto occasione di rispondere ad interviste un po’ da ogni dove ma decisamente poco in Italia. Il nostro progetto musicale nasce da tre fratelli, Luca (tastiere), Mattia (basso) e Nicola (batteria) e la passione per la musica metal a tutto tondo ma non solo, come si evince dalle sonorità del nostro primo full lenght. Nel 2011 abbiamo deciso, un po’ per caso, di trovarci a suonare assieme, visto che tutti eravamo liberi da progetti musicali. Abbiamo subito notato che nasceva qualcosa di molto concreto durante le jam che caratterizzavano le nostre prove e abbiamo deciso di proseguire cercando di affiancare innanzitutto una chitarra. Abbiamo quindi trovato in Dario, già nostro amico ed anche lui libero da impegni musicali, un valido elemento da inserire nel gruppo e apportare quello spessore ritmico che solo una chitarra elettrica può dare. In formazione a quattro quindi abbiamo proseguito il percorso compositivo senza porci troppe domande sul come e sul dove ma lasciando molto spazio a quello che naturalmente si concretizzava dalle nostre sessioni. Di conseguenza si è palesata la necessità di aggiungere una voce ma ancora non sapevamo bene quale soluzione sarebbe stata più idonea alla nostra configurazione. Nonostante i lidi fossero quelli del metal avevamo comunque le tastiere molto presenti con un apporto melodico innegabile. Aggiungere quindi melodia alla melodia sarebbe stato un surplus forse non indicato. Tramite un amico comune siamo venuti a conoscenza di Enrico ed abbiamo capito che il suo growling poteva dare quella pesantezza che a noi mancava un po’, creando quindi quella contrapposizione con l’andamento melodico della musica. Lui è riuscito ad inserirsi perfettamente nelle composizioni strumentali che fino a lì erano nate ed ha continuato bene a sfruttare gli spazi non sempre facili anche nelle composizioni nate successivamente. Il suo stile non è solo growl, a volte ha delle sfumature ritmiche più vicine all’hardcore riuscendo a movimentare meglio i pezzi che altrimenti rischierebbero troppa staticità.

Ci sono state band dal passato che vi hanno influenzato in qualche modo, spingendovi a creare il progetto? Ascoltate musica a 360°?

Diciamo che la molla scatenante del gruppo sono stati gli Opeth, non necessariamente poi inseriti come influenza musicale nelle composizioni, ma fondamentalmente come stimolo a poter andare oltre i soliti schemi musicali che a volte limitano il genere metal. Poi tutta la schiera di gruppi progressive rock partendo dagli anni ‘70 ad oggi. Ascoltiamo musica a 360° e questo ci influenza inevitabilmente. Non riusciamo a limitarci ad un genere unico, non è una scelta bensì una necessità compositiva che ci viene spontanea e quindi perchè non dargli seguito? Insomma non è sano reprimere le proprie pulsioni, no? Ahahahahah.

Ho letto come Qaanaaq sia un piccolo villaggio sperduto vicino al polo nord. Come mai avete deciso di chiamarvi così?

Il nome del gruppo è stato proposto da Nicola per via della sua connotazione di parola palindroma. Aveva un suono particolare e ci è piaciuto subito. Da lì abbiamo iniziato a fantasticare sull’ubicazione della città della Groenlandia da cui deriva, ci siamo immedesimati un po’ in quello che poteva essere la vita in quelle lande desolate, sperdute, dure e fredde. Un po’ di quel mood è finito nelle nostre composizioni.

Avete date live in programma? Se sì, dove e quando?

Non nel breve periodo, ci sono degli impegni familiari che per ora ci hanno rallentato sull’aspetto live ma è una fase momentanea.

 

Parlateci un po’ di “Escape from the Black Iced Forest”, quali argomenti avete trattato nei testi e cosa è stata fonte di ispirazione per i brani?

Così come non ci poniamo limiti dal punto di vista musicale, anche riguardo alle liriche non c’è nessun particolare tema che ci vincoli, lasciandoci liberi di trattare qualsiasi argomento, dai più aulici ai più rozzi! Film, libri, fumetti e quant’altro come anche situazioni di tutti i giorni possono dare il via ad un’idea che poi viene sviluppata e personalizzata, e sopra quell’idea ne vengono aggiunte poi altre meno immediate da percepire, creando testi su più livelli, similmente a come la nostra musica fonde elementi diversi che sulla carta potrebbero cozzare. La sfida sta nel trovare l’amalgama giusta per poter creare un prodotto che col tempo disveli nuovi sfumature (ed è per questo che abbiamo stampato le liriche per intero nel booklet – quanto ci piaceva da ragazzini ascoltare un album nuovo leggendone i testi). Parlare di zombie o funerali per noi diventa solo un pretesto per parlare di altro, del mondo che ci circonda, e delle persone che ne fanno parte, con le loro ansie e manie. Raccontiamo storie particolari che mascherano allegorie che ben si adattano alla vita umana in generale. Un paio di canzoni hanno dei richiami alla Groenlandia, ma era solo un tributo dovuto al nostro nome, che si limiterà al primo album (promesso)!

qaanaaq album

Se doveste definirvi, come lo fareste? C’è qualcosa che vi caratterizza particolarmente, magari un’immagine o un colore?

Secondo noi la rappresentazione più appropriata è quella della copertina del nostro album, dal nero al viola passando per tutte le varie sfumature tra i due colori. Non ci riteniamo un gruppo “cattivo” o “ignorante” ma più che altro oscuro, sinistro, horrorifico e a tratti “melmoso” quando le cose sfociano più verso il doom.

“Escape from the Black Iced Forest” è un disco in cui il lavoro delle tastiere è stato davvero importante. Abbiamo invece trovato un po’ debole, a livello di suoni la chitarra. E’ stata una scelta vostra, se sì come mai questo approccio così minimale di questo strumento?

Il gruppo, come spiegato sopra, è nato senza chitarra e quando si è inserita in un secondo momento, si è adagiata ritmicamente senza imporsi su quello che già era stato fatto. Ci è comunque piaciuta l’idea di non inserire assoli di nessun tipo, nell’accezione classica del termine, ma più che altro fraseggi melodici che apportassero sempre un sostegno alla forma canzone, anche se una forma non prettamente classica della composizione, e quindi focalizzarsi più su una coesione delle varie parti per rendere più compatta e unificata la creatura che veniva formandosi. Questa formula ovviamente non è definitiva e niente è precluso in futuro. Non stabiliamo mai a tavolino ciò che deve divenire, è sempre frutto della spontaneità con cui ci nascono le composizioni. Chi lo sà magari il prossimo album potrebbe essere tutto di assoli e canzoni corte. Sarà difficile……..ahahahahahahahah

 

In cosa pensate di dover ancora migliorare, musicalmente parlando? C’è qualcosa che, riascoltando ora l’album, vorreste cambiare?

Pensiamo che ci sia sempre qualcosa che a mente serena, o ad orecchie fredde se così si può dire, si cambierebbe, si cercherebbe di migliorare o di modificare. Anche noi apporteremmo qua o là qualche aggiustamento, non a livello compositivo sia chiaro, ma di volume o di suono però siamo soddisfatti di ciò che è stato prodotto soprattutto considerando che abbiamo lavorato davvero con un budget molto risicato e quindi a conti fatti in proporzione Riccardo Arrigoni, colui che ci ha registrato e prodotto, ha fatto davvero miracoli! Per questo lo ringrazieremo a vita ahahahahahah.

Progetti per il futuro? Ci sono già nuove idee in cantiere?

Stiamo lavorando su materiale nuovo ed intanto continuiamo a promuovere il nostro attuale album. La composizione è una necessità fisiologica per noi e non va repressa! Quindi diamo sfogo ai nostri istinti e creiamo, plasmiamo e facciamo crescere la nostra creatura. Non abbiamo né fretta né scadenze e quindi facciamo tutto con calma e rilassatezza. Non è un lavoro ma una passione e come tale deve essere presa altrimenti perderebbe quella magia e quell’azione terapeutica che solo chi fa musica può capire!

QAANAAQ   band photo

Qualcosa che volete dire, o aggiungere, a cui non abbiamo saputo dar spazio in precedenza?

Aprite le vostre menti e non conformatevi ad un solo stile musicale. C’è tanta musica valida anche sul territorio nazionale, nonostante ciò che ci propinano radio e televisione. Siate curiosi ed esplorate ogni territorio, oggi le possibilità di conoscere è più alta rispetto al passato. I social network se usati bene in questo aiutano. E soprattutto comprate il nostro cd ahahahahah!! A parte gli scherzi se volete approfondire su di noi ci trovate in Facebook come qaanaaqmetalband. Grazie mille a voi per questo spazio e complimenti per il servizio di divulgazione che svolgete!!!

 

Grazie per la disponibilità, un saluto da True metal e da Thiess, augurandovi tanta fortuna.

Grazie ancora. Speriamo di collaborare ancora con voi!