Heavy

Intervista Virgin Steele (David DeFeis)

Di Andrea Bacigalupo - 20 Novembre 2018 - 0:15
Intervista Virgin Steele (David DeFeis)

Approfittiamo dell’uscita di ’Seven Devils Moonshine’, cofanetto dei Virgin Steele contenente due nuove edizioni di ‘Hymns To Victory’ e ‘The Book Of Burning’ più tre CD di brani inediti, ri-registrati o scritti da altri, per fare una chiacchierata con David DeFeis, il loro riconosciuto capobranco.

 

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I Virgin Steele stanno ristampando la loro discografia. Questa è la volta di ‘Hymns To Victory’ e ‘The Book Of Burning’. Il primo è una compilation, mentre il secondo comprende molti brani già pubblicati e ri-registrati. Considerando che i fan dei Virgin Steele, soprattutto quelli della prima ora, conoscono già queste canzoni, come mai la scelta di pubblicare nuovamente tali album?

HYMNS TO VICTORY e THE BOOK OF BURNING sono gli ultimi due album che dovevamo ripubblicare. Abbiamo deciso di iniziare a riproporre il nostro intero catalogo quando abbiamo firmato il contratto con la Steamhammer SPV e lo stiamo facendo sistematicamente poco per volta. Comunque, ogni volta che abbiamo ripubblicato un album dal catalogo, non abbiamo semplicemente riproposto la cosa tale e quale com’ere uscita in origine… C’è stata l’aggiunta di bonus track e altro materiale oltre a registrare brani totalmente nuovi, appositamente ideati per ogni specifica pubblicazione, e questa volta non fa eccezione.

Le reissue, così come le vediamo noi, non sono fatte per obbligare i fan a ricomprare quello che probabilmente già possiedono, ma mantenere quella musica “viva” e in circolazione e magari arrivare a nuovi appassionati che non conoscevano l’album quando questo è uscito la prima volta. In particolare, con questo cofanetto si avranno: due ripubblicazioni, ognuna contenente una traccia bonus, e poi tre CD contenenti materiale riarrangiato ex novo o proprio nuovo del tutto. Poi il prezzo è quello di quanto normalmente si paga un solo album! Lo riteniamo un lavoro onesto e rispettoso nei confronti dei nostri fan, legato alla celebrazione del nostro percorso musicale. Questo è un momento per riflettere su dove siamo arrivati dopo tanti anni, prima di cominciare il prossimo capitolo che conterrà le nostre tracce più epiche e altisonanti di sempre!

 

Avete affiancato ai due CD ristampa altri tre dischetti ottici contenenti brani registrati per l’occasione e nuove versioni di tracce datate, oltre a cover di altri artisti. Come mai la scelta di fare uscire così tanto materiale ‘nuovo’ in un’unica “botta” e non tenere via qualcosa per i prossimi lavori?

Semplicemente perché non l’avremmo utilizzato! Scrivo di continuo e ho pronti diversi pezzi che stiamo già registrando. Quindi… perché aspettare?! Avevamo il materiale pronto, pertanto volevamo pubblicarlo tutto in una volta per mettere in luce le molte facce e i diversi stili della band fornendo però un’unica prospettiva, o visione, sui Virgin Steele. Sono fermamente convinto che scegliendo di realizzare un’operazione di questo tipo una band è portata a superare i propri limiti, presentando qualcosa di inaspettato. Tanto per chiarire: visto che al momento siamo nella fase di registrazione di quelli che saranno i due prossimi colossali “concept album”, volevamo evitare qualsiasi tipo di distrazione legata ad eventuale materiale precedente. Poi, perché mai non mettere a terra tutti i cavalli dei quali si dispone finché si è vivi e vegeti, prima che avvenga la fine del mondo? Ah,ah,ah!

 

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Le canzoni di questi tre CD hanno poco a che fare con le sonorità Heavy Metal, più che altro vi si trovano parecchi passaggi melodici e sinfonie orchestrali, in netto contrasto con quanto realizzato dai Virgin Steele nel passato meno recente. A cosa è dovuta questa scelta?

Se siete arrivati a questa conclusione arguisco che non abbiate ascoltato attentamente… ma non posso biasimarvi: nel cofanetto ci sono circa 88 tracce e prima che “entrino in circolo” ci vuole del tempo e dedizione, da parte di chi si pone all’ascolto. L’album GOTHIC VOODOO ANTHEMS è molto heavy e aggressivo, addirittura a volte sfocia nel violento. Senza doppia cassa e chitarre iperpompate siamo riusciti a cogliere l’innata intensità delle nostre canzoni, quella che fuoriusciva mentre le scrivevamo. La nostra musica non richiede “cosmetici” che la guidino o che le indichino la via…

Quello che guida la musica dei VIRGIN STEELE è la sequenza degli accordi, le armonie e le melodie. Si costruisce attorno a questo e quando componiamo viene prima realizzato il tutto con il pianoforte, poi in un secondo momento adattato per gli altri strumenti. Quindi quando suona possente con il solo piano e la voce, o con la voce e la chitarra acustica, abbiamo già raggiunto il nostro obiettivo. Il focus, la passione e l’espressività che trovate nell’album GOTHIC VOODOO ANTHEMS è su toni drammatici, epici e a tratti e Metal, noncurante degli strumenti…

L’album GHOST HARVEST “VINTAGE 1” (BLACK WINE FOR MOURNING) è Metal, il Metal con cui ci siamo sempre approcciati. Comincia in modo heavy e drammatico con SEVEN DEAD WITHIN. Questa canzone è chiaramente Metal e diventa via via più epica, raggiungendo l’apice nella parte centrale. A seguire abbiamo piazzato GREEN DUSK BLUES, un BLUES-METAL di stampo epico, che come mood rimanda ad alcune cose di LIFE AMONG THE RUINS, anche se più dark. FERAL appartiene allo stesso filone: Epic-blues-metal di stampo sinfonico, progressive. PSYCHIC SLAUGHTER è decisamente Metal, così come CHILD OF THE MORNING STAR, HEARTS ON FIRE, ecc. Anche la cover di WICKED GAME è molto heavy, sfociando nel gothic.

Come detto prima con questi tre nuovi album abbiamo voluto mostrare tutte le possibili sfaccettature dei VIRGIN STEELE.

L’album GHOST HARVEST “VINTAGE 2” (RED WINE FOR WARNING) è più eclettico: possiede un raggio d’azione più ampio, ma tutto, anche le parti più blues/jazz, sono nell’ottica heavy metal, in quanto questo è il genere di musica a cui io appartengo. Sono e permango un metallaro, questa forma di musica è anche la principale ispirazione per il resto della band. Perciò anche quando facciamo qualcosa in chiave blues, romantica o “classicheggiante”, il Metal è comunque presente perché è così che abbiamo imparato il nostro mestiere… Siamo cresciuti mediante l’heavy metal!!! E di nuovo, come ho detto prima, questo è un cofanetto, quindi abbiamo voluto presentare un range più ampio di tracce e stili. E l’HM di certo abbonda nelle due ripubblicazioni che vi sono al suo interno. Tanto per rispondere a chi asserisce che l’heavy metal e la melodia sono mutualmente esclusivi, per noi la musica deve veicolare emozioni che nascono dal cuore, ed è ciò che abbiamo sempre cercato di trasmettere in ogni album che abbiamo realizzato.

 

Il CD ‘Ghost Harvest (The Spectral Vintage Sessions)’ richiama essenzialmente l’Hard Rock che imperversava negli anni ’70, con una particolare attenzione per la melodia e il progressive, distaccandosi dalla matrice più dura ed elettrica. Perché avete cercato di ‘addolcire’ il tutto?

Non abbiamo cercato nuove strade e nemmeno abbiamo abbandonato la nostra per “addolcire” il tutto in nessuno dei tre nuovi CD. Quello che abbiamo fatto con l’album GOTIC VOODOO ANTHEMS è dimostrare che anche senza doppia cassa e chitarre sanguinanti si possano scrivere tracce heavy. Basta ascoltare per esempio KINGDOM OF THE FEARLESS o THE BLACK LIGHT BACCHANALIA nella sua versione orchestrale: spacca! Suona più cupa e violenta di quella incisa con la band al completo! Un altro esempio efficace è QUEEN OF THE DEAD!

Comunque, come spiegato prima, per quanto riguarda l’album GHOST HARVEST “Vintage 1”-(Black Wine For Mourning)… no, non è affatto come dite! L’album VINTAGE 1 (Black Wine For Mourning) è heavy mentre VINTAGE 2 è più eclettico, anche se contiene brani quali THE GODS ARE HUNGRY POEM, più delicati, o romantici, ma questo non li rende di certo “addolciti” come dite voi. Il focus è perennemente heavy, drammatico. So che rischio di ripetermi ma la vostra domanda è molto simile a quella precedente: di nuovo, solo perché una canzone vive di doppia cassa e chitarrone in bella evidenza non vuol dire che non suoni heavy! Così come questo non la rende più dolce! Quello che conta è la reale profondità, il range, il “drama” e la forza che emana!

 

Il lavoro contiene cover di svariati artisti, tutti campioni del loro genere, da Jimi Hendrix a Sting passando per i Bad Company, i Led Zeppelin ed altri ancora. Come mai la scelta di rendere loro omaggio e su quali basi avete scelto tali cover?

Abbiamo scelto ognuna delle cover per una ragione specifica. Avevamo già fatto in precedenza cover dei LED ZEPPELIN: è probabile che alcuni conoscano la nostra versione di WHEN THE LEVEE BREAKS sul CD bonus LIFE AMONG THE RUINS, o THE IMMIGRANT SONG, dal secondo CD dell’album NOCTURNES OF HELLFIRE AND DAMNATION. Siamo cresciuti con band come LED ZEPPELIN, QUEEN, BLACK SABBATH ecc; la canzone degli ZEPPELIN che abbiamo realizzato nell’album GOTHIC VOODOO ANTHEMS è NO QUARTER e si sviluppa, così come l’intero album, attraverso la costruzione della nostra scaletta in modalità “NOT EXACTLY ACOUSTIC”. La canzone che la precede, BONE CHINA, ha un feeling simile e le abbiamo unite affinché si complementassero a vicenda creando una sorta di antitesi, come il ghiaccio e il fuoco. E’ un’idea che ci è sorta man mano mentre provavamo.

In generale, certo, si può dire che fare una cover sia un tributo, ma il nostro obiettivo va al di là del semplice tributo. Quando realizziamo una cover noi riscriviamo, riarrangiamo, rimodelliamo la canzone e la rendiamo “Virgin Steele”. Il più delle volte cambio il testo e compongo alcune nuove parti di musica da allacciare a quelle preesistenti, cosa avvenuta spesso in questo boxset.

 

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Chi sono i Led Zeppelin ed i Doors per i Virgin Steele?

Sono la nostra ispirazione, I nostri eroi della musica… sono amici che ci hanno aiutato nelle notti più buie… sono persone che amiamo…

 

Tra le cover sono presenti ‘Death Letter Blues’ e ‘Spoonful’, rispettivamente di Eddie James ‘Son’ House e Howlin’ Wolf, due bluesman dei primi anni ’60. Che influenza ha avuto il blues sulla vostra formazione musicale?

Credo sia abbastanza ovvio, e mi pare di averlo dimostrato più di una volta in passato: sì, il Blues è parte di me. Lo è sempre stato. Se da bambino sei cresciuto ascoltando I LED ZEPPELIN, I CREAM ecc, ti viene voglia di approfondire e scoprire cosa loro stessi ascoltassero, e io l’ho fatto. Abbiamo sempre avuto un lato Blues sin dal nostro primo album. Non è sempre così palese, ma il Blues è sempre stato presente. Prendiamo di nuovo l’esempio della versione orchestrale della canzone THE BLACK LIGHT BACCHANALIA: gli elementi del Dark Blues già erano insiti, ma in questa, più essenziale, sono più chiaramente distinguibili. Penso che con la fusione della nostra verve Epico Barbarico-Romantica e quella grezza del Blues abbiamo creato un nuovo stile: il GOTHIC VOODOO BLUES METAL.

 

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Una domanda per chi vuole intraprendere la carriera del musicista: quanto lavora un cantante come David DeFeis per mantenere intatta la propria voce e che precauzioni deve prendere per evitarne il calo?

Ci sono cantanti che non sottraggono sé stessi e le proprie corde vocali al vizio e altri che non lo fanno. Per esempio Montserrat Cabballe’, la famosa soprano che è recentemente scomparsa, fumava, beveva, rimaneva fuori casa fino a tardi, ma la sua voce è sopravvissuta. Penso che in parte sia un fattore genetico, in parte dipenda da come viene usata, così come dipenda da come viene mantenuta in forma: facendo esercizi fisici e vocali, avendo una dieta equilibrata e usandola quanto basta per tenerla allenata ma senza esagerare. Le corde vocali si inspessiscono con l’avanzare dell’età, e ciò può portare ad un abbassamento della tonalità… è normale. Ma utilizzare la voce correttamente, insieme ad una tecnica appropriata, la preserverà per un periodo più lungo. Ho sempre cercato, e cerco ancora, di estendere il mio range e ho trovato ispirazione negli assoli di chitarra, e gran parte del mio stile e del mio approccio deriva dal cercare di impersonare una chitarra umana.

 

La presenza di moltissime canzoni lente e melodiche e la proposta di versioni di brani in chiave orchestrale o acustica può far presupporre un cambio di direzione definitivo dei Virgin Steele, cioè un allontanamento dalla via metallica, per così dire?

A ridaje! DeFeis non ha risposto così, ma l’espressione rende bene l’idea! [Ndr]. Ripeto: se ascoltate le canzoni proposte in modo non approssimativo, vi accorgerete che nel cofanetto  sono presenti quelle di epic fucking metal. Richiamo nuovamente la vostra attenzione sull’album GHOST HARVEST VINTAGE 1: SEVEN DEAD WITHIN, PSYCHIC SLAUGHTER, CHILD OF THE MORNING STAR rientrano nel novero. Riguardo GOTHIC VOODOO ANTHEMS, nonostante manchino di nuovo i pezzi con riffoni e doppia cassa, i primi sette sono propriamente Epici di stampo Barbarico-Romantico, realizzati con un diverso tipo di strumenti ma ugualmente aggressivi come le versioni con la band al completo, e per certi versi anche di più. E a dirla tutta non c’è nulla di acustico nell’album: abbiamo registrato tutto elettricamente e dal vivo e ciò è stato intensificato dal PA System.

E non è che se una band realizza qualcosa di diverso significa che farà solo quello da quel momento in poi. Dovrebbe essere scontato sapere che tutti i nostri album differiscono l’un l’altro proprio perché non seguono lo stesso schema. Ognuno di loro ha la propria direzione musicale e il proprio stile. Basti pensare al Blues metal di LIFE AMONG THE RUINS rispetto a INVICTUS, ad ATREUS, a VISIONS OF EDEN, ecc.. Ogni registrazione è stata fatta in modo diverso.

E anche se rischio di ripetermi in modo eccessivo, questo è un cofanetto in cui abbiamo deciso di presentare tutte le possibili angolazioni dei Virgin Steele. Alcune band non hanno la forza e il coraggio di farlo e quello che realizzano è più o meno simile a quanto fatto uscire da loro precedentemente. Siamo sempre stati versatili e mostrare altri lati musicali della nostra natura non ci ha mai spaventato. Essere audaci, coraggiosi, cogliere le opportunità, essere onesti… questo è il Metal. Seguire l’onda, chiudersi alle innovazioni, risultare derivativi è la cosa meno Metal che ci possa essere sulla faccia della terra.

 

La formazione attuale della band è da considerarsi definitiva dopo l’inserimento del batterista Matt McKasty? 

Si, Matt McKasty è un membro fisso della band! Oltre a me gli altri è superfluo sottolineare che facciano parte dell’attuale line-up dei Virgin Steele. Intendo Edward e Josh… 

 

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Cosa puoi riferirci delle fasi di registrazione e della produzione dei tre album nuovi?

L’album GOTHIC VOODOO ANTHEMS è stato registrato dal vivo, poi vi ho aggiunto degli orchestrali. I due album GHOST HARVEST li abbiamo registrati con l’idea di farli suonare il più possibile in presa diretta cercando di cogliere l’istantaneità mantenendo nei brani la spontaneità di fondo e la loro connaturata durezza.

 

C’è in previsione un tour? E nel qual caso, passerete per l’Italia?

Sono disponibile per un tour in qualsiasi momento. Gli altri membri della band a volte hanno problemi ad incastrare le date, ma lavoreremo su questo così da imbastire dei concerti. Desidero tornare nella Gloriosa Italia, come più volte ribadito in passato, ovviamente!

 

Mosse future?

Stiamo scrivendo i nostri due prossimi album. Uno vedrà la luce nel 2019 e l’altro nel 2020. Essi conterranno alcuni dei nostri brani migliori e sono davvero “preso” dalla cosa. Rappresentano l’apice delle nostre sonorità, con pezzi in stile Epico Barbarico Romantico, inserti drammatici e molta potenza diffusa.

 

Si conclude così l’intervista con David DeFeis e si approfitta per ringraziare l’amica Michela Bianco per la gentile collaborazione.