Heavy

Intervista Wicked Machine (Alberto ‘Drago’ Ragozza)

Di Davide Sciaky - 3 Aprile 2018 - 12:00
Intervista Wicked Machine (Alberto ‘Drago’ Ragozza)

Intervista ad Alberto ‘Drago’ Ragozza (Wicked Machine) di Mickey E.Vil (The Mugshots, Radio Onda D’Urto FM).

Buona fruizione.

 

Alberto ‘Drago’ Ragozza è la storica voce dei Love Machine ma non solo. Per molti anni ha trasmesso la sua saggezza, in ambito vocale, a tantissimi ‘discepoli’ volenterosi di seguire le orme di questo rocker che ha condiviso il palco con più di una leggenda dei generi musicali a noi cari. E da qualche anno Drago ha liberato la sua anima più ‘sincretista’ con il progetto Wicked Machine, non una semplice Hard’N’Heavy band, bensì il mezzo per diffondere messaggi importanti e una musica che getta alle ortiche qualunque tipo di paraocchi. Abbiamo fatto quattro chiacchiere per presentare il nuovo lavoro die Wicked Machine, Chapter II. 

 

Ciao Drago. Anzitutto grazie, è un onore per me avere a che fare con un personaggio mitologico!

 

Ciao Mickey. Ciao a tutti. Ti ringrazio per il mitologico ma sono io a farti i complementi. Ho sentito una tua cover di un brano di Alice Cooper e non perchè sto parlando con te, ma penso veramente che tu debba esserne assai orgoglioso: a livello vocale è meglio dell’originale, in particolare cori e seconde voci; vedo poi che ti sei  prodigato in variegate collaborazioni di tutto rispetto, alcune delle quali con personaggi che stimo e che purtroppo ci hanno lasciato troppo presto: Clive Jones e Dick Wagner. Complimenti ancora.

 

Chapter II, come è facile arguire, è la vostra seconda produzione musicale: a tuo parere cosa distingue ed accomuna il vostro recente lavoro e quello di 6 anni prima?

 

Il primo è uscito con la My Graveyard , il secondo è autoprodotto. Il sound che ci contraddistingue è rimasto uguale. In entrambi i lavori ci sono brani in cui ci si avvale dell’uso delle tastiere ed altri altri no. Venendo a me vi sono brani immediati, assimilabili dal primo ascolto mediante melodie vocali e  ritornelli quali Raw’n’True nel primo lavoro o Working Class Hero in Chapter II. Mi piace cantare linee di canto su più registri vocali affinchè ognuno possa cantare le nostre canzoni nel proprio registro vocale. Altri brani che piacciono dopo un reiterato ascolto, sono le canzoni dark, esoteriche, penso ad I’ll bury your screams sul primo nostro lavoro o a Volador sul secondo. Il primo nostro lavoro è un cupo concept ambientato nel 2552 nel quale la morte del protagonista è celebrata nel purificatorio brano Rain e nel conclusivo mantra di Shiva. Del primo lavoro si distingue il lento grazie allo stupendo assolo finale di Steve, del secondo lavoro la lunga suite composta in larga parte da Manuel; sono orgoglioso in particolar dell’epico refrain di Horus. Entrambi i due nostri  lavori sono peculiarizzati  da covers: nel primo lavoro reinterpretiamo il capolavoro maideniano The Trooper, nel secondo diamo nuova linfa a Wild Boys dei Duran Duran.

    

Sei l’autore delle linee melodiche di canto, a volte delle musiche ma soprattutto dei testi della band: puoi spiegarmi il significato del nome del gruppo, “macchina malvagia”…il tuo fine è diffondere malvagità e male?

 

Da quando canto nei Wicked Machine ho ricevuto messaggi di congratulatazioni in cui mi si  reputa un genio del male, erroneamente aggiungo: uno perchè non è mia intenzione propugnare malvagità e due perche non sono un genio. E’ tutto relativo.  Diresti mai che uno come Thomas Fischer, che scriveva del demonio, è vegetariano e quindi puo essere d’esempio in quanto non si ciba di dolore e morte? Alcuni miei familiari sono preoccupati dal fatto che non porto al collo un crocefisso e sono indifeso contro il male, mi hanno donato una preghiera invocante S.Michele Arcangelo…sono un cantante Rock, un ribelle, ma chi mi ascolta non credo sia votato al male e io non lo faccio. Non mi piace scrivere commerciali e banali canzoni d’amore…l’ho fatto una sola volta in passato , la canzone si chiamava Hungry for Your Love, mi piacque  perchè  dovrei ripetermi? I’ll Be There, nel nostro primo lavoro, canta la nostalgia di luoghi visitati deturpati da speculazione edilizia. Working Class Hero è la constatazione di come si sia passati nell’arco di un secolo da Pie In The Sky di Joe Hill (del 1911) in cui la classe operaia reclamava il dolce, la propria torta, non nel paradiso ma subito mentre in vita all’omonima canzone di Lennon, al video gioco Rockhard musicato da Kaarlonen dei Poets Of The Fall dove il protagoniusta è un “working class hero” discutibile; è tangibile, beffardo segno dei tempi che cambiano ma il fatto è che forse non esiste nemmeno una classe di lavoratori…non c’è più lavoro! Mi piace scrivere di aspetti tristi e negativi della vita: 2552, il nostro primo lavoro, è incentrato su un perdente , Dark Hell in Chapter II, lo si evince dal titolo, narra di un’ esistenza terrena tutt’altro che paradisiaca. In 69, sul primo, non vi è alcun esplicito  riferimento sessuale, pongo solo un dubbio: se il 6 fosse 9 o viceversa? Troppo luce acceca: è il caso di Third Eye. Tratto temi esoterici: Volador narra di un rito sciamanico tolteco nel quale vengono alla luce esseri energetici per i quali siamo fonte di sostentamento ed è ispirato dalla lettura di Castaneda. Iblis , il diavolo nel Corano, è un titolo suggerito da un’affascinante melodia medio-orientaleggiante…il mio brano preferito del disco, grazie al contributo di Andrea, chitarrista dei Dogs’N’Bones. Il mio apporto nel brano è minimo ma fondamentale: Satana fa lo spelling del mio nome, Waswas sussurra al mio cuore ma non vi è alcun proposito adulatorio mio nei suoi confronti…come potrei subirne il fascino, non sono John Milton de Il Paradiso Perduto!..convierne starne alla larga, pensa se fosse, come alcuni l’hanno descritto un angelo caduto dal cielo, sarebbe asessuato, non potrebbe godere dellle belle donne del reame, sarebbe incazzato quanto una donna mestruata che cerca piacere in una tavoletta di cioccolato fondente. Lo Stato deve essere laico, non come in Turchia; auspico nei paesi islamici una sorta di Claudio Villa anticlericale; da noi penso sia ora di estendere le tasse anche agli immobili del potere temporale e che si debba legalizzare e tassare la prostituzione. In Funny Bunny il protagonista della canzone arricchisce la malavita innamorandosi di una prostituta di un quartiere a luci rosse: un pessimo modello. Meglio l’impenitente viveur di Back Door Man. In New Man non parlo di un uomo nuovo, auspico semmai un uomo. Io dubito dell’uomo che parla del diavolo come di Dio con proprie finalità di lucro e nel caso di fedi monoteiste e nel caso di presunti Elohim che secondo alcuni avrebbero ingravidato la Madonna. Il testo della canzone Horus nasce dall’aver riscontrato come nel web movie The Zeitgest la figura di Gesù Cristo sia erroneamente accomunata alla divinità egizia. Nella copertina del cd si compie l’evoluzione dalla divinita ancestrale all’esagramma  thelemico. In Cross Eyed God non vi è alcun intento blasfemo = non canto un Dio Strabico: il mio è un grido di rabbia scagliato contro l’avversa dea bendata. 

                 

Wicked Machine come il contrario di Love Machine? Quali differenze trovi tra il presente e l’inizio della tua avventura musicale, a cavallo tra gli anni Ottanta e i Novanta? 

 

Venendo alla prima parte della domanda dico che nessun gruppo di cui faccio od ho fatto parte è il contrario di un precedente…non esattamente…ogni band mi consente o mi ha consentito differenti forme espressive, comunicative…trent’anni fa andare a suonare era come andare in vacanza, oggi che sono diversamente giovane esigo minimi requisiti dignitosi ma vi è lo stesso entusiasmo nel far conoscere ciò in cui si  crede…la propria musica…anche ora mentre ti parlo desidero cantare i brani dei Wicked Machine…lo amo il palco, è una droga della quale non posso fare a meno…mi sveglio al mattino già con l’esigenza di tornare sul palco come la sera precednte. Oggi  la musica è diventata anche un complemento consumistico a video ma è bene non farsi fregare da labels che ti chiedono soldi per lyric video e distribuzioni digitali a fronte di minimi sforzi promozionali…la verità è che sempre meno sono i clubs e le opportunità nelle quali presentare musica originale…è triste…!

 

Quanto credi nella promozione della tua musica dal palco e quanto in quella online? 

 

Fondamentale è il valore delle proprie composizioni…il valore di una band poi sempre e comunque si manifesta in concerto…se non sei in playback non puoi mentire…sarebbe preferibile suonare in grossi manifestazioni, in festival di richiamo ma considero fine a sè stesso ed avvilente pagare per fare da spalla a band di rilievo o per essere in blasonati eventi mediatici…! Non l’ho fatto in passato quando è accaduto  e non lo faccio nemmeno oggi, non credo nella figura di promoter a causa di esperienze negative passate e credo nella massima ‘chi fa da sè fa per tre’…è bello suonare date in totale autonomia come è altrettanto utile condividere le date dei propri concerti con altre bands; nel bresciano è accaduto con prolifiche bands quali i Poisonheart o gli Ice On Fire…una volta fanno da headliner loro la volta succesiva noi! Anche la promozione web è fondamentale, occorre assicurarsi visibilità ed essere nei siti web giusti come essere presenti nei migliori stores digitali. Noi lo siamo in GOOGLE PLAY, ITUNES, SPOTIFY, AMAZON; abbiamo un nostro sito web ( wickedmachine.webnode.it ) siamo presenti nei social come in  You Tube, io stesso pubblico brani per evitare che ex partner e produttori discografici lucrino su quanto ho fatto…la musica gira al punto che per un breve periodo ho pensato di soggiornare a Zurigo chiamato da una band svizzera che aveva ascoltato il brano Raw’N’True…le copie fisiche vendute dei cd sono però  sempre meno…oggi valgono altrettanto i likes e visualizzazioni…poi se ascolti un full album in You Tube tra una canzone e l’altra ti tocca sorbirti spots pubblicitari…rimpiango Fellini, lui le palle per incazzarsi della pubblicita in onda durante i suoi films sulle televisioni commerciali le aveva! Dobbiamo tornare a dare valore al nostro tempo…!

 

Cosa deve aspettarsi il pubblico da uno show live dei Wicked Machine, in un’epoca così digitale e “difficile” per le esibizioni dal vivo di Rock e Metal band? 

 

Un’esibizone onesta, nuda, cruda, viscerale, senza fronzoli ed effetti speciali, concreta.  Io amo la spontenietà, l’enfasi interpretativa, l’improvvisazione…non canto mai un brano nella stessa maniera, una sera posso introdurre un brano recitando una poesia, un’altra sbraitare incomunicabilità e frustrazione; venite a vedere i Wicked Machine in concerto…non ve ne pentirete…Lunga buona vita, Mickey. Lunga buona vita Heavy Demons Radio Show e TrueMetal.