Metalcore

Killswitch Engage: il cantante Jesse Leach caduto in depressione dopo l’operazione alle corde vocali

Di Simone Volponi - 22 Agosto 2019 - 0:12
Killswitch Engage: il cantante Jesse Leach caduto in depressione dopo l’operazione alle corde vocali

il cantante dei Killswitch Engage Jesse Leach ha recentemente parlato con Forbes della chirurgia vocale e della terapia a cui è stato sottoposto durante il processo di registrazione dell’ultimo album della band.

 

È stata una vera benedizione sotto mentite spoglie“, ha detto. “Cantare con il mio strumento rotto per così tanto tempo e non rendermene conto, non sapevo quale sarebbe stato il risultato finale, ma è stata un’esperienza molto umiliante. Quello e non poter parlare affatto per due mesi, ha semplicemente messo in prospettiva quanto sia preziosa la voce. Noi come esseri umani ne abusiamo e la usiamo per cose terribili, quindi ne sono uscito molto determinato nel rendermene conto e prendermene cura, mi sono allenato adeguatamente e ho imparato a parlare. In realtà parlo diversamente anche per questo, quindi è un problema che tocca fino a ogni singolo aspetto della tua voce. Mi sveglio la mattina, faccio un riscaldamento vocale, mi assicuro di essere in sintonia con dove dovrei essere; Melissa Cross ha cambiato tutto e anche il mio stato d’animo. L’ho preso molto sul serio. In passato, avevo preso lezioni di canto qua e là e mi sono semplicemente divertito, ma adesso ho pensato che questo problema poteva essere la fine della mia carriera. L’ho preso molto più sul serio, e per questo motivo le tecniche sono scattate meglio, e devo tutto a Melissa Cross e ai medici che hanno fatto l’intervento. La mia carriera è stata salvata grazie a loro, e penso che la performance sul disco lo dimostri.”
 

In un’intervista separata con Music FeedsLeach ha dichiarato di aver attraversato una “depressione totale” dopo aver scoperto la gravità del problema.
Sono entrato in una spirale in un posto molto buio“, ha detto. “Ma allo stesso tempo, essere in silenzio e non essere in grado di usare la mia voce per la parte migliore di due mesi è stato molto monastico e meditativo. E realizzare il dono che abbiamo come esseri umani con la nostra voce e ciò che facciamo con essa. Possiamo sprecarlo ed essere volubili con esso e usarlo per cose negative, per l’odio e per abbattere le persone, oppure possiamo parlare di obiettivi, sogni, positività e amore. Quando non riesci a parlare, il corpo e il cervello spingono fuori altri sensi e il mio senso dell’udito e la sensazione di vibrazione delle persone nell’ambiente sociale sono aumentati. Così come mi sono depresso e mi sono trovato in difficoltà, guardo indietro a quella esperienza di apprendimento molto grande per me come essere umano.”