Heavy

Live Report: Black Label Society @Alcatraz (MI)

Di - 21 Marzo 2018 - 10:00
Live Report: Black Label Society @Alcatraz (MI)

BLACK LABEL SOCIETY +  MONOLORD

16/03/2018 @Alcatraz (MI)

 

black label society milano 2018

 

 

monolord com

 

La lunga coda fuori dall’Alcatraz di Milano fa già capire quanto sarà calda la serata e i numerosi gilet e maglie con il logo dei Black Label Society la dicono lunga sulla risposta dei fan all’unica data italiana della band di Zakk Wylde.
Ad aprire per i BLS, troviamo gli svedesi Monolord dediti a sonorità stoner/doom e con tre album al loro attivo. I volumi sono buoni e il cantante e chitarrista Thomas Jäger, sebbene sia statico sul palco, riesce a stregare il pubblico con sonorità, che, grazie anche alla qualità dell’endorsement Orange, rimandano direttamente agli anni ‘70 e a quei Black Sabbath padri fondatori del genere. Uno show senza infamia e senza lode quello dei Monolord , eseguono il loro compito alla perfezione, il giusto antipasto prima del patto forte della serata.

 

 

Alle 21:00 precise le note di “Whole Lotta Love” si fondono con quelle di “War Pigs” e il grande telo nero messo a copertura del palco viene lasciato cadere, e con “Genocide Junkies” lo show può finalmente iniziare. È una cavalcata incessante, un mostruoso muro di suono con volumi di voce e chitarre perfetti; durante “Suicide Messiah”, Zakk, che sembra fresco come una rosa (nonostante la quantità di energia profusa  nel canto e nella perfetta esecuzione strumentale), coglie l’occasione per ringraziare il pubblico. Giusto il tempo di cambiare chitarra ancora una volta e “Trampled Down Below”, “All That Once Shined” e “Room of Nightmares”, tutte estratte dall’ultimo album , si susseguono senza  tregua e il pubblico non può che inneggiare e applaudire ad ogni singolo brano proposto. Grinta ed energia però devono cedere il passo all’emozione quando sul palco appare un pianoforte con il simbolo della band, e quando gli amplificatori vengono coperti da due teli raffiguranti il compianto Dimebag Darrell, e le note di “In This River” si spandono nell’aria: difficile non vedere qualche occhio lucido alla fine di questa esecuzione. Lo show si mantiene su livelli altissimi, De Servio al basso, Jeff Fab alla batteria e Dario Lorina alla seconda chitarra sono semplicemente la perfezione e di certo non ci potrebbe aspettare di più da una band come i BLS. Ma Zakk Wylde non è persona che si accontenta di poco e decide sull’assolo di “Fire It Up” di scendere in mezzo al pubblico e con un cavo chilometrico continuare l’assolo attraverso tutto il locale, per finire sulla balaustra usata come palco, dando enorme soddisfazione ai presenti e grande lavoro alla sicurezza dell’Alcatraz. “Stillborn” chiude questa serata, i componenti della band si abbracciano sul palco e ricevono i giusti applausi per quello che si è rivelato uno spettacolo impeccabile e che a lungo rimarrà negli occhi, nella mente e nei cuori dei presenti.

Tracklist
01.Genocide Junkies
02. Funeral Bell
03. Suffering Overdue
04. Bleed for Me
05. Heart of Darkness
06. Suicide Messiah
07. Trampled Down Below
08. All That Once Shined
09. Room of Nightmares
10. Bridge to Cross
11. In This River
12. The Blessed Hellride
13. A Love Unreal
14. Fire it Up
15. Concrete Jungle
16. Stillborn

 

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