Stoner

Live Report: Orange Goblin @ Traffic, Roma 06/07/2019

Di federico venditti - 15 Luglio 2019 - 15:10
Live Report: Orange Goblin @ Traffic, Roma 06/07/2019

ORANGE GOBLIN

06/07/2019 @Traffic, Roma

 

Gli Orange Goblin ormai qui a Roma sono di casa dal momento che la band londinese ha suonato nella citta’ eterna almeno sette volte negli anni passati. L’ultima data risale ad un anno fa al Planet, dove però per qualche strano motivo l’accoglienza è stata fredda, tanto che il mastodontico frontman Ben Ward ha invitato il pubblico sottostante a darsi una svegliata. Cosa che non è successa stasera. Ma andiamo con ordine: arrivo al Traffic giusto in tempo per vedermi l’ultima parte dell’esibizione piena di testosterone dei romani Black Motel Six, fautori di un Metal carico di adrenalina che richiama i Pantera di Anselmo e soci. Dopo una piccola pausa ecco che salgono sul palco i Black Rainbows capitanati da Gabriele Fiori che ci conduce per mano verso il deserto rosso di Palm Springs con la sua formula di Stoner sabbioso che irrita la gola. La band capitolina ormai è un nome consolidato anche in Europa, dal momento che sono almeno dieci anni che pubblica album di qualità spostandosi da un sound debitore ai Kyuss a quello attuale che è un mix tra i primi Monster Magnet e nomi storici californiani come Fu Manchu.

Dopo l’esibizione degli arcobaleni neri mi rinfresco con una birra gelata in attesa del piatto forte della serata: gli Orange Goblin. La band si presenta sul palco con Ben Ward che sorride e stringe le mani dei ragazzi sotto palco. Il gruppo inglese inizia a martellare l’audience con il loro Stoner venato di Metal, con bordate del calibro di ‘Scorpionica‘ e ‘Samurai’s Wish‘. Il combo anglosassone ha subito una lenta mutazione di suono, passando dallo Stoner di matrice americana per imbastardirlo in seguito con il Metal debitore dei Motörhead del mai dimenticato Lemmy.  A metà scaletta i Goblin si cimentano in una loro cover, ‘No Class‘ che trasuda ignoranza da ogni poro. Nelle prime file si crea un pogo infernale tanta è la cattiveria con cui la band suona questo classico del Metal. Si prosegue con altre perle della lunga carriera dei ragazzi inglesi da ‘The Fog‘ a ‘Quincy The Pigboy‘. Dall’ultimo buono “The Wolf Bites Back” viene estratta una tiratissima ‘Sons Of Salem‘ nella quale Joe Hoare alla chitarra comanda le danze con un bel solo. Dopo un’ora di concerto la band è provata dal caldo torrido (Ward durante il live lo dirà che non sono abituati a queste temperature) e chiude i giochi con una splendida ‘Red Tide Rising‘ che strappa applausi convinti da parte di tutto il pubblico.

In conclusione un ottimo concerto da parte di una band che non delude mai le attese. Alla prossima!

 

Setlist:

Scorpionica

Turbo Effalunt (Elephant)

Sons of Salem

Saruman’s Wish

Renegade

The Fog

No Class

(Motörhead cover)

They Come Back (Harvest of Skulls)

The Devil’s Whip

Quincy the Pigboy

Red Tide Rising