Heavy

Live Report: W.A.S.P. @ Live Club, Trezzo sull’Adda (MI)

Di - 15 Novembre 2017 - 12:00
Live Report: W.A.S.P. @ Live Club, Trezzo sull’Adda (MI)

W.A.S.P. +  RAIN

9/11/2017 @Live Club, Trezzo sull’Adda (MI)

 

waspagg

 

 

 

Quello che ci aspetta stasera al Live di Trezzo sull’Adda è un appuntamento imperdibile per ogni fan della band di Blackie Lawless. A distanza di 25 anni, i W.A.S.P. ripropongono dal vivo e per intero “The Crimson Idol”, primo concept della storia della band e punta di diamante della loro discografia. Ad aprire per la serata ci pensano i nostrani Rain, che già supportarono i W.A.S P. in America nel 2010.

La band di Alessio “Amos” Amorati, parte direttamente in sesta, e si abbatte  con tutta la sua forza sul pubblico presente, letteralmente travolto dal mix di hard’ n heavy dei Rain, reso ancora più travolgente dalla prestazione vocale di Maurizio Malaguti in forma eccelsa. Energia ed esperienza sul palco si vedono tutte e i ragazzi di Bologna impiegano ogni energia per lasciare un segno indelebile nelle orecchie e nei cuori dei presenti, nel poco tempo a loro disposizione. Va detto che la loro missione è completamente riuscita! Complimenti ai Rain.

 

 

Ma è alle 22.00 che viene servito il piatto della forte questa sera. Sul palco si possono ben notare tre schermi sui quali verrà proiettata la drammatica storia di Jonathan Aaron Steel, e perfettamente sincronizzati con i titoli di testa, con le note di “The Titanic Overture” , i W.A.S.P. danno inizio al loro show. Tutto “The Crimson Idol” viene eseguito alla perfezione, se escludiamo alcune stecche iniziali da parte di Lawless, senza alcun tipo di interruzioni. Le immagini del film seguono di pari passo ogni singolo brano proposto, ottima la scelta di riempire gli spazi tra uno e l’altro con la voce del narratore, e ancora più azzeccata la scelta del bianco e nero per le immagini, che danno un maggior senso di tristezza di tutta la vicenda. Durante questa esibizione, Lawless suona tutte le parti strumentali rivolgendo la schiena al locale, lasciando liberi di esprimersi il bassista Mike Duda e il chitarrista Doug Blair autore di una prestazione impeccabile. Momenti intensi si hanno su brani come “Chainsaw Charlie (Murders In The New Mourgue)”, impossibile non partecipare ai cori, “Doctor Rockter” con il suo refrain trascinante , l’intramontabile ballad “Hold On To My Heart”, per terminare con lo struggente finale di “The Great Misconceptions Of Me” seguita dai titoli di coda. A luci spente le acclamazioni per Lawless e la sua band sovrastano il locale e, dopo pochi minuti di attesa, è tempo di assistere a un secondo concerto, con un Lawless più disponibile a intrattenere il pubblico. Da “L.O.V.E Machine”, si passa a “Wild Child” , le cui immagini tratte dal videoclip vengono proiettate sugli schermi. Lascia perplessa la scelta di un brano come “Golghota”, ma se alla fine arriva “I Wanna Be Somebody” gli si può perdonare tutto. L’ uscita di scena è degna di Blackie, nessuna presentazione degli altri musicisti, ma i  W.A.S.P. sono Blackie Lawless e Blackie Lawless e per i ragazzi che nel 1992 erano ventenni,  oggi, ormai quarantenni, va benissimo così.

 

Tracklist
The Crimson Idol
1. The Titanic Overture
2. The Invisible Boy
3. Arena of Pleasure
4. Chainsaw Charlie (Murders in the New Morgue)
5. The Gypsy Meets the Boy
6. Doctor Rockter
7. I Am One
8. The Idol
9. Hold on to My Heart
10. The Great Misconceptions of Me
Encore:
11. L.O.V.E. Machine
12. Wild Child
13. Golgotha
14. I Wanna Be Somebody

 

 

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