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Lost Society (Samy Elbanna)

Di Tarja Virmakari - 16 Maggio 2013 - 20:30
Lost Society (Samy Elbanna)

 

– Ciao Samy, sono Tarja, benvenuto su TrueMetal. Come va?

Grazie mille, Tarja, tutto bene!

– Il vostro nuovo album “Fast Loud Death” uscirà a breve. Come vi sentite in questo momento?

Tutti noi della band siamo veramente eccitati, è grandioso che tutto il lavoro che abbiamo fatto venga ripagato e che finalmente la gente possa ascoltarlo, perciò, sì, siamo davvero eccitati.

– Nuclear Blast vi descrive con queste parole: “17, 18, 19, 19. No, questi non sono I numeri della lotteria, ma l’età dei membri della più promettente band finlandese tra le nuove leve, i LOST SOCIETY!” Come commenteresti questa frase? Questa introduzione vi mette addosso una certa responsabilità…

Beh, credo non sia tanto importante quale sia l’età del gruppo, certo siamo molto giovani essendo al debutto, ma in fondo è solo un modo per fare promozione, un qualcosa che catturi l’attenzione, noi preferiamo che sia la musica a parlare per noi stessi. Stiamo ricevendo ottimi riscontri dalla stampa, davvero delle buone recensioni e questa è la cosa più importante.

– Quali band vi hanno influenzato maggiormente?

Ci sono due band in particolare che ci hanno introdotto nel thrash metal, Anthrax e Megadeth. Nella nostra musica, che comunque riteniamo piuttosto personale, si possono sentire le influenze derivanti da quei gruppi. Dopodiché abbiamo scoperto ovviamente altre band thrash come Slayer ed Exodus, altre che hanno contribuito a forgiare la nostra musica con elementi crossover come Municipal Waste e Suicidal Tendencies e infine nelle nostre composizioni si possono ritrovare riff groove riconducibili ai Pantera.

– Quali sono I tuoi primi ricordi legati alla musica?

Il più lontano ricordo risale a quando avevo sette anni e mio fratello mi fece ascoltare per la prima volta una canzone degli Iron Maiden: “The Prisoner”. Ricordo molto bene quel momento perché poi ho cominciato ad ascoltare i Maiden a tutte le ore ed è stato anche il momento in cui ho realizzato che mi sarebbe piaciuto diventare un musicista, in quanto puoi creare delle canzoni e trasmettere così le tue emozioni alle altre persone

– I Lost Society sono stati formati da te agli inizi del 2010 a Jyväskylä (Finlandia). Come sei entrato in contatto con gli altri? E, per favore, presentami gli altri membri Arttu, Mirko, Ossi e ovviamente te stesso…

Come giustamente hai ricordato tutto è iniziato nel 2010, io ed un compagno di scuola eravamo entrambi interessati a mettere su una band. Ne abbiamo iniziato a parlare, abbiamo comprato gli strumenti, io la chitarra e lui il basso, e abbiamo iniziato a provare insieme nel Centro Giovani della zona, passando ore a fare pratica e comporre materiale originale. Dopo sei mesi di prove serrate, però, il mio amico decise di mollare ed è stato allora che ho iniziato a cercare gli altri membri che oggi figurano nella band. Per primo ho trovato il batterista (Ossi) perché al tempo cantavo anche in un altro gruppo nel quale lui suonava proprio la batteria. Fondamentalmente l’ho “rubato” a loro e l’ho portato nei Lost Society. Il secondo è stato Arttu alla chitarra, perché avevamo amici in comune e ci sembrava un chitarrista “assassino”. L’ultimo che abbiamo trovato a completare la line-up è stato il bassista (Mirko). Anche con lui avevamo amici in comune e, anche se al tempo suonava la chitarra da anni, lo abbiamo convinto a comprare un basso e ad iniziare a suonarlo. Riteniamo che lo suoni dannatamente bene, perciò siamo molto contenti sia andata a finire così…

– Come vi vedete in mezzo alle altre band thrash e chi potrebbe essere in un certo senso il vostro padrino musicalmente parlando? O comunque come siete stati accolti nella famiglia?

Siamo molto contenti della reazione che ha provocato la nostra musica in musicisti che da sempre ci hanno influenzato in maniera massiccia, come per esempio Mille (Petrozza) dei Kreator il quale ha detto che gli è piaciuta molto, oppure Schmier dei Destruction… Tutto questo ci trasmette delle sensazioni davvero positive, il fatto che musicisti che abbiamo ascoltato per anni e che ci hanno sicuramente influenzato, dicano delle cose positive di noi. Perciò ritengo che la loro opinione abbia contribuito a traghettarci nel “mare” della scena thrash e spero vivamente di poter lavorare con tutti loro in qualche modo, in futuro.

– Lo scorso anno avete preso parte alla rinomata competizione mondiale GBOB (Global Battle Of the Bands), immagino sia stato un momento che in qualche modo ha cambiato la vita e la carriera dei Lost Society… La finalissima poi si è svolta a Londra, giusto?

Siamo entrati nella competizione all’inizio del 2012, volevamo farci un po’ di pubblicità ed ottenere visibilità. Abbiamo giocato nella nostra città natale le semifinali e poi le finali a Helsinki. Eravamo 13/14 band ed è stato magnifico perché ci ha permesso veramente di farci conoscere. Abbiamo girato là anche il video di “Trash All Over You” che ci ha permesso di entrare in contatto con Nuclear Blast. Hanno visto il video e ci hanno contattato. Oltre a questo abbiamo conosciuto tante persone e tanti gruppi, perciò è stata senz’altro una bella esperienza per tutti noi! Anche a Londra è stato bellissimo, abbiamo vinto la finalissima e poi abbiamo fatto una grande festa…

– Così giovani eppure avete già firmato un contratto con Nuclear Blast lo scorso Ottobre 2012… Come ci si sente a lavorare per una delle maggiori etichette legate all’heavy metal?

Senza dubbio è stata un’emozione incredibile. Prima di firmare per loro conoscevamo bene quello che hanno sempre fatto e apprezziamo molto le band del loro roster. Quando ci hanno contattati è stato pazzesco, quasi non ci credevamo. Poi abbiamo iniziato a negoziare il prima possibile per firmare il miglior contratto che potesse capitarci per le mani…

– La sesta canzone dell’album “Fast Loud Death” è anche la title-track, perché l’avete scelta?

Prima che entrassimo in studio avevamo già l’idea che “Fast Loud Death” fosse il titolo che volevamo per l’album. In più è una canzone molto aggressive e quando abbiamo ascoltato per la prima volta tutto il lavoro finito la nostra scelta è stata confermata: se ascolti tutte le tracce ce ne sono alcune “Veloci” e altre “Fragorose”, perciò penso proprio che sia un titolo azzeccato. Sono tre parole che calzano a pennello per descrivere l’album!

– Avete dichiarato che il vostro album è «an old-school thrash oriented that’ll surely leave a lasting impression», cosa intendi di preciso e cos’altro mi puoi dire dell’album?

Che il nostro sia un thrash old school appare evidente ascoltando l’album, ci sono chiare influenze di band come Anthrax, Megadeth e Slayer. Si sentono certe vibrazioni tipiche degli eighties, ha l’attitudine e l’energia che si percepisce in tutti gli album di quel periodo. Quando affermo che lascerà un’impronta duratura intendo dire che ritengo quelle quattordici tracce più la cover (tredici nell’edizione standard e senza la cover di “I Stole Your Love” dei Kiss, ndr) davvero infuse di pura energia ed aggressività. Ci sono dei cori poi che ti entrano nella testa, perciò credo che chi ascolterà l’album ne rimarrà favorevolmente impressionato, o almeno così speriamo. Per il resto, l’album è stato registrato nel Settembre dello scorso anno presso gli studi Sonic Pump di Helsinki da Nino Laurenne, già al lavoro con gli Amorphis. Una persona molto professionale ed esperta in campo thrash avendo suonato in una band locale negli Ottanta (gli Antidote, ndr) e con i suoi consigli ha senz’altro reso migliori alcuni pezzi.

– Come lavorate in fase di song writing?

Tutto parte inizialmente da Arttu e da me partendo un riff o un’idea che poi mettiamo in pratica. Proviamo anche cinque volte a settimana e ogni volta buttiamo giù qualcosa da cui poi partiamo in una sorta di jamming alla quale si aggiungono gli altri membri del gruppo finché non è pronta e successivamente aggiungo le liriche.

– Leggendo I titoli delle varie trace ne troviamo due che sono degli… Cosa significano “NWL” e “EAG”?

“NWL” significa “Naked Wasted Lost” e la canzone parla di alcune oscure forze misteriose che ti spingono a bere alcolici e poi a continuare a diritto (ride). Mentre “EAG” sta per “Emo Are Gay” che non credo abbia bisogno di spiegazioni (ride, di nuovo)…

– Dove prendi ispirazione per I testi?

Prendo ispirazione da più parti. In generale rispecchiano l’aggressività dei Lost Society, perciò parlo di problemi che affliggono il mondo, ma senza lamentarmi o cercare una soluzione, piuttosto provo a metterci un po’ di humor. Oppure altri argomenti casuali come per esempio “Toxic Avenger” parla dell’omonimo film. In generale cerco di scrivere qualcosa che possa rimanere in mente e possibilmente divertire l’ascoltatore.

– Samy, qual è o quali sono le tue canzoni preferite dell’album e perché?

Attualmente la mia preferita è “Trash All Over You” perché contiene alcuni dei riff più assassini che abbiamo composto e mi piacciono molto le armonie e gli intrecci di assoli che la caratterizzano. Credo che rappresenti bene tutto quello che sono i Lost Society.

– L’album è stato prodotto da Nino Laurenne (AMORPHIS, ENSIFERUM, LORDI) come già ci hai detto, presso i Sonic Pump Studios (FINNTROLL, SONATA ARCTICA, OMNIUM GATHERUM).. Qual è stato il momento più divertente durante le registrazioni?

Penso che i momenti più divertenti siano stati il giorno dopo le registrazioni, la sera in particolare… In studio le cose sono andate tutte lisce a parte un piccolo incidente, ma niente di rilevante, mentre quello che è successo la notte dopo è tutta un’altra storia… ma forse sarebbe meglio parlarne un’altra volta (ride)

– Quanto tempo siete stati in studio?

Credo che in tutto ci siano volute un paio di settimane.

– Nella copertina dell’album troviamo una specie di mostro che insegue o pilota il vostro bus… Qual è l’idea che volevate rappresentare?

L’idea era quella di rappresentare il nostro tour bus che giunge nelle varie città per distruggerle con la nostra musica e perciò ci piaceva l’idea che fosse proprio la Morte a guidarlo e doveva anche rappresentare la velocità della nostra musica.

– Cosa farete dopo la pubblicazione? Un tour? Alcune date nei principali festival estivi?

Per il momento ci concentreremo sulla Finlandia con un mini tour di cinque date di spalla agli Overkill in Aprile. Mentre in estate suoneremo al Beastival in Germania e un altro festival europeo del quale ancora non sappiamo I dettagli. Infine suoneremo sempre in Finlandia al Sauna Open Air, ma se ne aggiungeranno altri sempre in estate.

– Avete già iniziato a lavorare sul nuovo album o preferite prendervi una specie di vacanza?

No, non ci saranno vacanze, stiamo già componendo nuovo materiale e provando in maniera infernale, la sala prove per noi è una sorta di seconda casa. Perciò, sì, stiamo già pensando al nostro secondo album e ci stiamo impegnando duramente perché vogliamo che faccia il botto!

– Quindi potrebbe uscire il prossimo o già quest’anno?

Non posso dirtelo con certezza, ma sicuramente non abbiamo alcuna intenzione di fermarci proprio adesso!

– In questi tre anni quali sono stati i momenti salienti fino ad ora?

Senza dubbio le finali di Helsinki, superate solo dalla firma con Nuclear Blast. È stato come un sogno che diventa realtà. Ma è stato molto bello anche registrare l’album e poi vederlo pubblicato nei negozi.

– Come è stato accolto l’album dai fan e dalla critica?

Ho letto quattro o cinque recensioni e l’impatto è stato molto positivo. Anche i nostri fan e amici sono stati decisamente contenti.

– Cosa fate quando non vi occupate di musica? Come occupate il vostro tempo libero?

Mi piacerebbe risponderti, ma veramente ogni volta che ho un momento libero vado subito in sala prove… Al massimo ci ritroviamo per ascoltare un po’ di musica o per andare a qualche concerto. La musica è davvero uno stile di vita per noi.

– Parlando del vostro futuro, che per il momento appare roseo… quali sogni avete? Dove ti immagini tra dieci anni, per esempio?

Spero di ritrovarmi tra dieci anni a fare concerti a giro per il mondo, continuare a incidere album e ovviamente divertirci, che poi è la cosa più importante. Mi auguro di continuare a fare musica per il resto della mia vita o comunque ci proverò fino a che mi sarà possibile

– Infine la classica domanda di rito. Cosa vorreste dire ai vostri fan ed ai lettori di TM?

Vorrei ringraziare tutti i fan dei Lost Society là fuori, è stato un percorso meraviglioso fino ad ora. Invito tutti ad ascoltare l’album e a venire a vederci suonare dal vivo, con la speranza che apprezziate quello che i Lost Society hanno da offrire. Grazie a tutti voi!

Tarja Virmakari